01 luglio 2010

B O M B A Y


Prodotto dalla Amitabh Bachchan Corporation, Bombay è uno dei film più importanti della cinematografia in lingua tamil, nonchè il secondo tassello della cosiddetta trilogia sul terrorismo realizzata da Mani Ratnam, dopo Roja e prima di Dil Se. Bombay rappresenta indubbiamente un'evoluzione rispetto a Roja, in termini di narrazione e di autenticità. La drammatizzazione non è mai eccessiva e rende la pellicola estremamente emozionante. La retorica, quando presente, è contenuta. Il soggetto è corposo. La sceneggiatura cresce a mano a mano che la storia procede, regalandoci un primo tempo superbo da un punto di vista estetico - nel quale le vicende gradualmente prendono vita, accennando qua e là all'argomento principale -, e un secondo tempo davvero grandioso, con Ratnam al suo meglio. Il film si trasforma: la storia, da personale e tutto sommato ottimista, diventa altamente drammatica, innestandosi nelle tragedie (reali) dei primi anni novanta. Alcune sequenze traboccano di emotività, altre trafiggono lasciando ammutoliti.

Se qualcuno nutre ancora dubbi sull'abilità registica di Ratnam, Bombay è qui a confutarli. La mano sicura e potente del regista (e sceneggiatore) impregna la pellicola - soprattutto la seconda parte - non solo di visioni che incantano, ma anche di solidità, denuncia, realismo. E la scelta di calare nell'orrore degli scontri hindu-musulmani una coppia mista proveniente dal sud dell'India, è un colpo di genio, così come è interessante che il protagonista sia un giornalista: Shekhar intervista vittime, mandanti ed esecutori di entrambi gli schieramenti, mostrando così le ragioni e i drammi di tutte le parti coinvolte. La sceneggiatura incastra alla perfezione i due aspetti del film, quello più lieto e ipnotico con quello tragico (pur mantenendo la qualità estetica ad altissimi livelli), alchimia che raramente riesce nel cinema popolare indiano malgrado ne costituisca una caratteristica peculiare. I dialoghi sono quasi sempre azzeccati, oltre che emotivi. L'incalzante colonna sonora di Rahman sottolinea sapientemente stati d'animo e orrori. Le coreografie e le visualizzazioni dei brani cantati sono deliziose (una su tutte: Kehna Hi Kya).

Quanto alle interpretazioni, Manisha Koirala, oltre che regale e bellissima, rende giustizia al suo ruolo in modo insolitamente espressivo. Arvind Swamy è apprezzabile nella sua semplicità, col suo aspetto da uomo comune così diverso dall'iconografia classica (almeno per noi) dell'eroe. Arvind regala il meglio di sè nel secondo tempo, assistendo e partecipando agli eventi con misura frammista a coinvolgimento. Unico neo: in una pellicola esteticamente magnifica, avremmo preferito un attore più carismatico. Gradevolissimi i caratteristi Nasser e Akash Khurana. Impeccabili i piccoli attori.

Bombay non è solo splendido da guardare. E' intenso, emozionante, significativo, necessario. Bombay si pone al livello dei film di miglior fattura del cinema indiano, e di certo Sanjay Leela Bhansali ha imparato parecchio da Ratnam. Anche le visualizzazioni mozzafiato dei brani di Rahman realizzate da Subhash Ghai in Taal devono molto a Roja e a Bombay. Ma la pellicola non sfigura nemmeno accanto a lavori più autoriali e di denuncia, raggiungendo un mix sorprendente di intrattenimento e di serietà. Dunque: standing ovation a Mani Ratnam.

TRAMA

Shekhar (Arvind Swamy) torna per un breve soggiorno al suo villaggio nel Tamil Nadu da Bombay, città dove studia e lavora. La sua famiglia è molto rispettata. Il padre (Nasser) è un fervente hindu. Shekhar si innamora, ricambiato, di Bano (Manisha Koirala), musulmana, figlia di Bashir (Akash Khurana), un umile fabbricante di mattoni. Il loro matrimonio viene osteggiato. Shekhar torna a Bombay. Bano fugge da casa e lo raggiunge. La loro felicità è completata dalla nascita dei gemelli Kabir e Kamal, cresciuti nel rispetto delle due religioni. Ma nel 1992 i fondamentalisti hindu distruggono ad Ayodhya la moschea Babri, provocando un'ondata di violenze a Bombay e in tutta l'India.

ASSOLUTAMENTE DA NON PERDERE

* Sono moltissime le scene indimenticabili di Bombay, sia liete che drammatiche: il film è davvero ottimamente costruito. Ma forse le più significative sono due: l'incredulità terrorizzata di Bano alla richiesta di un'offerta per la distruzione della Babri Masjid e per la ricostruzione di un tempio hindu al suo posto; e la forte dichiarazione di Shekhar che, dinanzi agli orrori che hanno colpito anche la sua famiglia, rinnega la sua appartenenza a qualunque credo.

ASSOLUTAMENTE DA DIMENTICARE

* Nella coreografia interpretata da Sonali Bendre, Ek Hogaye Hum Aur Tum, il primo ballerino è francamente imbarazzante. Da bendarsi gli occhi.

RECENSIONI

Cinema Hindi: ****1/2
Punto di forza: la superba confezione; l'emotività del secondo tempo.
Punto debole: Arvind, per buona parte del primo tempo, è un po' fuori luogo.

SCHEDA DEL FILM

Cast:

* Arvind Swamy (Roja) - Shekhar
* Manisha Koirala (Khamoshi the musical) - Shaila Bano, moglie di Shekhar
* Nasser (Roja) - Narayan, il padre di Shekhar
* Akash Khurana (Kurbaan) - Bashir, il padre di Bano
* Harsha e Hriday- i gemelli Kabir e Kamal
* Sonali Bendre (Kal Ho Naa Ho) - item song Ek Hogaye Hum Aur Tum (hindi)

Soggetto, regia e sceneggiatura: Mani Ratnam
Dialoghi: Umesh Sharma
Colonna sonora: composta da A.R. Rahman, è una delle colonne sonore più vendute di tutti i tempi. Il celeberrimo brano strumentale Bombay theme è stato utilizzato e/o campionato in diverse colonne sonore (vedi Lord of war con Nicolas Cage), filmati pubblicitari (vedi lo spot Volvic con Zidane), compilation (vedi Café del Mar 1998), eccetera. Fra gli altri brani, citiamo Kuch Bhi Na Socho (hindi), Kuchi Kuchi (hindi), Kehna Hi Kya (hindi).
Coreografia: Raju Sundaram (Kaminey) e Prabhu Deva (Pukar)
Fotografia: Rajiv Menon (Guru)
Montaggio: Suresh Urs (Roja)
Anno: 1995
Awards (selezione):
* National Awards per la miglior pellicola sul tema dell'integrazione nazionale e per il montaggio.
* Filmfare Awards per il miglior film e per la miglior attrice protagonista, entrambi assegnati dalla critica.

CURIOSITA'

* Il 6 dicembre 1992 i nazionalisti hindu distrussero la Babri Masjid ad Ayodhya, adducendo come ragione il fatto che la moschea era stata costruita sulle rovine di un tempio hindu. Nei disordini che seguirono, in tutto il Paese furono uccise - secondo Wikipedia - più di duemila persone. Nella sola Bombay, fra il dicembre 1992 e il gennaio 1993, circa novecento persone persero la vita, in prevalenza musulmane, e duemila rimasero ferite. Gli scontri a Bombay avvennero in due fasi: la prima, immediatamente successiva alla demolizione della moschea, fu scatenata dalla comunità musulmana; la seconda, avvenuta fra il 6 e il 20 gennaio 1993, fu provocata dalla reazione hindu all'omicidio di alcuni operai a Dongri, a sud di Bombay. Le violenze coinvolsero una vasta porzione della metropoli, e come conseguenza l'aspetto demografico di Bombay cambiò: un gran numero di musulmani residenti in aree prevalentemente hindu migrò in quelle musulmane e viceversa. Video della demolizione della moschea.
* Il coreografo Prabhu Deva ha diretto il film Wanted con Salman Khan.
* Film che trattano il tema della moschea Babri: Naseem. Film che trattano il tema degli scontri fra le diverse comunità etniche e religiose: Mr. and Mrs. Iyer, Dev, Dharm, Firaaq, Road to Sangam. Film che trattano il tema dei matrimoni misti: vi sono accenni in molte pellicole (a titolo di esempio, il thriller Kurbaan), anche di grande successo (Kabhi Khushi Kabhie Gham, My name is Khan), ma ne segnaliamo una su tutte, il sontuoso Jodhaa Akbar.

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