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03 giugno 2010

ROAD TO SANGAM


Road to Sangam è stato presentato nel 2009 al Levante International Film Festival di Bari e poi dimenticato: evidentemente nessuno lo ha ritenuto degno dell'onore di essere distribuito nelle sale italiane. Un vero peccato, perchè i cineasti indiani, quando si impegnano, sanno realizzare pellicole per un pubblico globale (in termini di istruzione, cultura, nazionalità) con un'abilità che lascia stupefatti. Road to Sangam ne è un esempio. Intrattiene e induce alla riflessione. Coinvolge e commuove. Il tutto grazie ad un soggetto geniale, ad uno svolgimento e ad una confezione piuttosto accurati, ad una retorica contenuta, ad un attore protagonista, Paresh Rawal, da applauso.

La storia si basa su fatti realmente accaduti. Il regista e sceneggiatore Amit Rai ha tratto spunto da una notizia riguardante la riparazione - eseguita da un meccanico musulmano, Hasmatullah, residente ad Allahabad - del motore del camioncino Ford che nel 1948 aveva trasportato le urne contenenti le ceneri di Gandhi per l'immersione in diversi fiumi. Lavorando su questo soggetto, nel corso delle ricerche Amit è incappato in un'altra interessante notizia: una delle urne era stata dimenticata in una cassetta di sicurezza in una banca. A riparazione avvenuta del motore, lo stesso veicolo ha poi trasportato l'ultima urna a Mumbai, per l'immersione nelle acque del mare, in occasione dell'anniversario della morte di Gandhi il 30 gennaio 2008.

Amit ha rielaborato i fatti includendoli sapientemente in una tela più vasta: la convivenza fra comunità religiose. In Road to Sangam la questione è vissuta da parte musulmana, e il sentimento isolazionista, instillato anche da una discutibile condotta da parte delle autorità, si scontra con il desiderio di qualificarsi cittadini indiani come gli altri e non ospiti. Ma il film non indaga solo l'aspetto sociale. Altrettanto rilevante è il tema personale della solitudine del singolo che si oppone alla visione del gruppo a cui appartiene. E il nostro eroe non è un muscoloso rubacuori sepolto da strati di abiti firmati, bensì un anonimo e tradizionalista signore di mezza età, di professione meccanico in una città lontana dal circuito delle cosmopolite megalopoli indiane.

La forza di Road to Sangam è nel messaggio che veicola, nei dialoghi, nelle interpretazioni. Oltre al già citato Paresh Rawal, segnaliamo anche uno stupefacente, irriconoscibile Pawan Malhotra: l'attore si è diligentemente preparato al ruolo sorbendosi ore ed ore di programmi religiosi diffusi da un canale tematico. La sceneggiatura presenta qualche smagliatura qua e là. L'inizio è un po' debole. Qualche battuta non è all'altezza. Ma nel complesso il film è molto godibile e decisamente consigliabile.

TRAMA

Hasmatullah (Paresh Rawal) conduce un'esistenza tranquilla, diviso fra la famiglia, il lavoro di meccanico, i doveri verso la comunità musulmana e i numerosi amici. Un giorno viene incaricato di riparare nel più breve tempo possibile il vecchio motore del camion che trasporterà l'ultima urna contenente le ceneri di Gandhi. Ma a seguito di scontri fra musulmani e polizia, la comunità locale ordina di interrompere ogni attività professionale in segno di protesta. Hasmatullah è indeciso: piegarsi o seguire la sua voce interiore?

RECENSIONI

The Times of India: ***
Il film ha fatto il giro dei festival guadagnando applausi. Road to Sangam è un appello al laicismo e al liberalismo, ma soprattutto rappresenta la voce dei musulmani moderati che deve essere ascoltata, forte e chiara, in questo calderone di crescente e isterica retorica estremista. La pellicola merita di essere vista per l'interpretazione di Paresh Rawal e per l'attualità del suo messaggio.
Nikhat Kazmi, 29.01.10

Hindustan Times: ***
Non viene abbastanza spesso ricordato che Gandhi, il padre della nazione, fu vittima 62 anni fa della pallottola di un fanatico hindu. Decine di anni dopo, Gandhi e i seguaci del laicismo furono ancor più oltraggiati da un governo che appoggiò la profanazione di una moschea. Alcuni ritengono che la crescita del fondamentalismo islamico in India fu la risposta a quell'episodio. Comunque sia, i ghetti claustrofobici e isolani, costruiti attorno ad una comunità, alimentano il fanatismo e sono facilmente politicizzabili. I più abbienti ne diventano i patroni naturali. Il senso della nazione non è adeguatamente radicato: la comunità viene prima. Il regista di Road to Sangam entra in questo scenario per aiutarci a capirne le dinamiche. E in modo competente pone l'individuo nel mezzo di grandi conflitti: per l'uomo comune spesso la scelta è fra l'essere ostracizzato o seguire la corrente. La narrazione fluisce in modo appropriato, pur con diversi momenti di auto-indulgenza. Da rimarcare la presenza nel cast di un famoso attore pachistano, Javed Shaikh, malgrado il film metta in discussione la creazione stessa del Pachistan. Molti artisti hanno preferito non toccare l'argomento del fondamentalismo islamico per non correre il rischio di essere bollati come islamofobi. Ma le questioni sono importanti e non dovrebbero essere ignorate, così come non dovrebbe essere ignorato Road to Sangam.
Mayank Shekhar, 29.01.10

Cinema Hindi: ****
Punto di forza: il soggetto, i dialoghi, Paresh Rawal
Punto debole: qualche rallentamento nel ritmo, ma nulla che possa inficiare la qualità della pellicola

SCHEDA DEL FILM

Cast:

* Paresh Rawal - Hasmatullah, meccanico
* Om Puri - Mohammad Ali Kasuri, capo laico della comunità musulmana locale
* Pawan Malhotra (Don) - Qureshi, capo religioso della comunità musulmana locale
* Javed Shaikh (Namastey London)- Banerjee, medico
* Tushar Gandhi (cameo) - se stesso

Soggetto, sceneggiatura e regia: Amit Rai
Colonna sonora: molto emotiva, assolutamente adatta al tema del film, è stata composta da Sandesh Shandilya (Jab We Met), Nitin Kumar Gupta, Prem Haria e Vijay Mishra. Premiata al Los Angeles Reel Film Festival 2009.
Fotografia: Dharam Gulati
Montaggio: Suvir Nath
Anno: ultimato nel 2009 e presentato in diversi festival internazionali, Road to Sangam è stato distribuito nelle sale indiane nel gennaio 2010
Awards (selezione):
* premio del pubblico al festival di Mumbai del 2009;
* premio per il miglior debutto registico al Sudafrica Film Festival 2009;
* Star Screen: miglior soggetto (aggiornamento del 02.03.11).
Sito ufficiale

RASSEGNA STAMPA/VIDEO

* 11.08.09, Hindustan Times: dichiarazioni di Amit Rai
* 06.11.09, Indian Express: articolo dedicato al premio del pubblico conquistato al festival di Mumbai
* 30.01.10, Hindustan Times: testo di Tushar Gandhi
* Bollywood Hungama: pagina con la lista dei link ai video dedicati a Road to Sangam
* video della presentazione della colonna sonora

CURIOSITA'

* Road to Sangam è stato presentato nel 2009 al festival di Cannes, scatenando l'applauso del pubblico presente in sala e costringendo gli organizzatori ad allestire una seconda proiezione. E' stato inoltre presentato al Levante International Film Festival 2009 di Bari, al festival di Ahmedabad del 2009, al Radar Hamburg Film Festival 2009, al Los Angeles Reel Film Festival 2009 (nel quale ha conquistato, fra gli altri premi, il terzo posto nella categoria miglior film straniero), all'Off Plus Camera Krakow International Festival of Independent Cinema 2010 e al Mexico Film Festival 2010 (nel quale si è aggiudicato la palma d'argento). Aggiornamento del 24.11.10: la pellicola è stata anche proiettata al London Indian Film Festival 2010 e al Salento International Film Festival 2010.
* Amit Rai è stato aiuto-regista di Anurag Kashyap e di Anurag Basu.
* Tushar Gandhi è il pronipote di Gandhi ed è responsabile della Mahatma Gandhi Foundation.
* Road to Sangam è stato girato ad Allahabad, con la collaborazione di molti residenti che si sono prestati a partecipare alle riprese in qualità di comparse.
* Per la prima volta le Poste indiane hanno contribuito alla promozione di una pellicola: non solo è stata stampata una cartolina postale commemorativa in onore di Road to Sangam, ma la locandina è stata affissa in tutti gli uffici postali del Paese. Articolo di Hindustan Times.
* Film che trattano l'argomento degli scontri inter-religiosi: DevMr. and Mrs. IyerDharmFiraaq. Per quanto riguarda la figura di Gandhi: Hey Ram, la commedia Lage Raho Munna Bhai, Gandhi my father.

15 gennaio 2010

KURBAAN

Prodotto dalla Dharma Productions di Karan Johar (Kabhi Alvida Naa Kehna ), Kurbaan è l'esordio alla regia di Rensil D'Silva, già noto al pubblico indiano per essersi aggiudicato nel 2007, insieme a Rakeysh Omprakash Mehra, l'International Indian Film Academy Award per la sceneggiatura dell'acclamato Rang De Basanti.
I tiepidi risultati al box office di Kurbaan, data la massiccia campagna pubblicitaria di lancio, il calibro delle star impegnate nel film, Saif Ali Khan (Pareeneta), Kareena Kapoor, Om Puri (London Dreams, La Guerra di Charlie Wilson), Kirron Kher (Dostana) e i grossi nomi legati a produzione e regia, sono stati decisamente al di sotto delle aspettative.

TRAMA

Avantika Ahuja (Kareena Kapoor) è un insegnante di Delhi. Nella scuola dove lavora, arriva un nuovo collega, Ehsaan Khan (Saif Ali Khan) che inzia a corteggiarla. I due si innamorano e, quando Avantika deve trasferirsi negli Stati Uniti, si sposano e partono insieme. Arrivati in America, Avantika dovrà drammaticamente rendersi conto che non tutto è come sembra e che suo marito non è la persona che credeva.

RECENSIONI

Times of India ***1/2
Innanzitutto complimenti a Karan Johar per aver cambiato completamente direzione ed aver esplorato nuovi territori. Naturalmente lo amiamo per il suo cinema di classe K: i suoi film i cui titoli iniziano con la lettera kappa hanno ridefinito il genere romantico. Ma 'Kurbaan' mantiene lo schermo in ebollizione per la maggior parte del tempo grazie alla sua storia ben confezionata. 'Kurbaan' guarda all'altra faccia del fondamentalismo Islamico e mette in prospettiva gli eventi successivi all'11 Settembre. Chi sono questi ragazzi pieni di rabbia, di sete di vendetta, di bombe? Perchè sono determinati a mettere il mondo a ferro e fuoco? Può esserci uno scopo dietro la loro follia? 'Kurbaan', scritto da Karan Johar, solleva questi interrogativi estremamente attuali, senza nascondere l'unica innegabile verità: un attentatore suicida non può cancellare le ingiustizie del mondo. La storia di Johar ha dignità. La narrazione di Rensil D'Silva è avvincente. I dialoghi di Anurag Kashyap sono realistici, tranne quando si tenta di spiegare le basi teoriche del fondamentalismo Islamico: allora le battute sembrano rubate ai libri di testo o ai titoli dei giornali. Le performance sono coraggiose. L'intesa fra Saif e Kareena illumina il film: la coppia tratteggia con misurata passione il ritratto di due amanti condannati. Ma avremmo preferito che, dopo la sbalorditiva rivelazione del personaggio interpretato da Saif, la loro relazione fosse più ricca di emozioni. E che, nel secondo tempo, il film fosse meno lungo e con un montaggio più teso. Inoltre vi sono alcune incoerenze che minano il realismo a cui la pellicola aspira. Comunque 'Kurbaan' lascia il segno. Non perdetelo.
Nikhat Kazmi, 19.11.09
La recensione integrale

Hindustan Times
La sceneggiatura sembra gradevole e c'è dell'onestà nello scopo del film. Però sono solo le parole ad essere politiche. Il tono è quasi sempre quieto, ma alla fine ci si trova dinanzi ad un prodotto che non è nè abbastanza serio e abbastanza realistico da proporre una riflessione sul terrorismo globale, nè abbastanza leggero da intrattenere.
Mayank Shekhar, 21.11.09
La recensione integrale

Diana ***1/2
Buon thriller, teso e moderno che guarda al terrorismo internazionale dalla parte dei musulmani senza, però, nessuna indulgenza. La tensione drammatica, il confronto tra Avantika ed Ehsaan, le scene delle esplosioni in metropolitana, di un realismo e di una crudezza impressionanti, fanno pensare che questo film, intelligente, che coinvolge ed emoziona sia stato ingiustamente sottovalutato.

Il bello:
- Kareena Kapoor, innocente, incredula, fiera, e Kirron Kher, dura, cinica, crudele, che non ha più niente da perdere, sono brave, intense e convincenti.
- Dolore, paura e morte portano solo ad altro dolore, paura e morte. Un messaggio chiaro, incontestabile, necessario.

Il brutto:
- Alcune imprecisioni nella trama: perchè Riyaz non si rivolge immediatamente al F.B.I.? Perchè se Ehsaan è un pericoloso criminale la sua foto non è in possesso degli ufficiali della dogana o di quelli ai posti di blocco?
- La scena poco convincente durante la quale Riyaz conquista la fiducia di Ehsaan premendo il grilletto contro un innocente e diventando, di fatto, uguale ai terroristi che vorrebbe combattere.

SCHEDA DEL FILM

Cast:

Ehsaan Khan - Saif Ali Khan
Avantika - Kareena Kapoor
Riyaz Mansoori - Vivek Oberoi
Rihana - Dia Mirza
Aapa - Kirron Kher
Bhaijaan - Om Puri
Avantika's father - Akash Khurana
Salma - Nauheed Cyrusi
Riyaz's father - Kulbhushan Kharbanda

Scritto e diretto da Rensil D'Silva

Musiche: Sulaiman e Salim Merchant (Love Aaj Kal)

Coreografie: Vaibhavi Merchant (Kambakkht Ishq)

Anno: 2009

Traduzione del titolo: Sacrificio

Distribuito da UTV Motion Pictures

Awards:

- Screen Award for Best Actor In Popular Category, Female, 2010 - Kareena Kapoor
- Apsara Award for Best Actress In Supporting Role, 2010 - Kirron Kher

CURIOSITA'

- L'Alta Corte di Bombay ha dovuto decidere in merito ad una richiesta di censura, riferita in particolar modo a due brani contenuti nel film, Shukran Allah e Ali Maula, ritenuti volgari ed offensivi nei confronti della religione musulmana. L'articolo integrale.
- I dialoghi di Kurbaan sono stati scritti da Anurag Kashyap (Dev D)
- Kareena Kapoor e Saif Ali Khan nella vita reale sono una coppia. L'intimita tra i due, oltre a scatenare una certa curiosità per le scene più hot del film, ha reso l'intesa amorosa tra Avantika e Ehsaan indiscutibilmente più calda.

Il sito ufficiale del film

30 aprile 2009

HERA PHERI


Famosissima commedia dallo scoppiettante primo tempo: in India ha ottenuto un successo clamoroso, superando ogni aspettativa da parte della produzione.
Alcune coreografie sono però troppo datate quando non imbarazzanti, e la sceneggiatura - davvero esilarante - nella seconda parte del film sfortunatamente si spegne, regalando pochi momenti di comicità.

La regia di Priyadarshan è sempre vivace: il suo talento nel rappresentare sullo schermo personaggi ed atmosfere popolari è ormai leggendario.
La sceneggiatura nel primo tempo è a dir poco tumultuosa, e regia e montaggio ne enfatizzano il travolgente ritmo regalando allo spettatore risate a cascata. I dialoghi serratissimi sembrano un fiume in piena. Peccato che i sottotitoli non possano seguirne il flusso con la necessaria fulminea rapidità.
Le scenografie e i costumi sono perfetti, valorizzati da una fotografia magistrale. Ottima la scelta della location.

Il cast è davvero di prim'ordine.
Paresh Rawal è stellare: non solo sfoggia una bravura da manuale, ma infonde vita ad un personaggio irresistibile. Akshay Kumar, soprattutto nel primo tempo, è talmente spontaneo, naturale, calato nel suo ruolo - e non solo: anche nella storia -, da sembrare irriconoscibile. Sunil Shetty è sobrio e misurato.
Priyadarshan è riuscito in 'Hera Pheri' a centrare un traguardo non facile: scritturare tre interpreti che nel film hanno regalato probabilmente la migliore performance della loro carriera, e che mostrano un grande affiatamento. Non solo: i personaggi che interpretano sono realistici e vitali.
Tabu è molto insolita, ma purtroppo il suo ruolo è limitato. Così come quello di Om Puri.

ASSOLUTAMENTE DA NON PERDERE

* L'ingresso in scena di Raju: prendete nota dell'irresistibile abbigliamento, nonchè dell'espressione vacua che accompagna i suoi ripetuti, atoni, esilarantissimi 'sorry, sir'

* La dizione, l'andatura, l'aspetto (dhoti e occhiali spessi d'ordinanza) di Baburao. La camera lo segue passo passo mentre mostra la casa a Shyam: non perdetevi neppure un gesto di Rawal, attore dal talento MOSTRUOSO

* Gli inseguimenti al mercato e i bisticci continui fra Raju e Shyam: Akshay è DA URLO, e Sunil un'ottima spalla

* Om Puri: la sua apparizione sullo schermo, con turbante di traverso, baffoni e... scimitarra? Gli strepiti, le lacrime, la gestualità

* La sequenza con i caschi da motocicletta

* La spettacolare mega-rissa finale

ASSOLUTAMENTE DA DIMENTICARE

* Alcune coreografie: sono mal incastonate nella storia, non sfruttano a dovere la bravura di Akshay come ballerino, sono di vecchia concezione, con costumi pessimi, e talora sfiorano la volgarità (vedi il numero col serpente dell'item song 'Tun Tunak Tun')

* La solita connotazione patetica: la sorella da sposare, la madre da non deludere, il padre da onorare

* La lentezza e la ripetitività di buona parte del secondo tempo

TRAMA

Shyam (Sunil Shetty) perde il padre in seguito ad un incidente sul lavoro e chiede di poterne prendere il posto, ma è ostacolato da Anuradha (Tabu). E la disoccupazione non è l'unico problema: il nostro eroe non ha un posto dove dormire. Fortunatamente trova una sistemazione nell'officina di Baburao (Paresh Rawal), e accetta di dividere la stanza con Raju (Akshay Kumar). I due giovani non vanno d'accordo e cominciano così i guai.

RECENSIONI

Rediff.com
'Cosa si può dire di un film la cui trama si impernia unicamente su un numero di telefono sbagliato? La rappresentazione lascia molto a desiderare. Per la musica di Anu Malik 'pollice verso' è l'espressione chiave. Definirla irrilevante sarebbe inadeguato. Quanto al cast, la pellicola appartiene interamente a Paresh Rawal. Le risate sollecitate dal film sono da attribuire solo a lui. Sfoggia un impeccabile tempismo ed un dono naturale per la commedia. Un peccato che il suo talento non sia stato esibito in un film meglio narrato. Sunil Shetty è espressivo quanto un pezzo di legno. Tabu è graziosa e dignitosa per la maggior parte della pellicola - sorvoleremo sul deplorevole brano danzato. Il regista Priyadarshan avrebbe dovuto prestare maggior cura ai dettagli.'
Aparajita Saha, 31.03.2000

Cinema Hindi: ***1/2
Punto di forza: i funambolici interpreti e la rocambolesca comicità del primo tempo
Punto debole: alcune cadute di gusto, un secondo tempo non all'altezza

SCHEDA DEL FILM

Cast:

* Akshay Kumar ('Singh Is Kinng') - Raju
* Paresh Rawal ('Oye Lucky! Lucky Oye!') - Baburao
* Sunil Shetty ('Main Hoon Na') - Shyam
* Tabu ('Fanaa') - Anuradha
* Om Puri ('Singh Is Kinng') - Kharak Singh

Regia: Priyadarshan ('Billu')

Sceneggiatura e dialoghi: Neeraj Vora, che si è ispirato alla sceneggiatura originale di Siddique-Lal per 'Ramji Rao Speaking', film Malayalam di cui 'Hera Pheri' è il remake

Colonna sonora: Anu Malik ('Main Hoon Na')

Coreografie: Saroj Khan ('Taal', 'Don'), Ahmed Khan ('Ghajini'), Ganesh Hegde ('Don'), G. Kala ('Hello')

Fotografia: Jeeva

Montaggio: N. Gopalakrishnan ('Bhool Bhulaiyaa')

Scenografia: Sabu Cyril ('Om Shanti Om')

Costumi: Akbar of Gabbana (???????????????)

Anno: 2000

Traduzione del titolo: espressione in slang che significa 'truffare', 'imbrogliare' (ringraziamo Pushker e Gina K.)

Award:

* Paresh Rawal si è aggiudicato il FilmFare, lo StarScreen e l'IIFA (popular) award come miglior attore comico

* Neeraj Vora si è aggiudicato lo StarScreen award per la miglior sceneggiatura e i migliori dialoghi

CURIOSITA'

* Nel 1976 è stato distribuito un film con lo stesso titolo, interpretato da Amitabh Bachchan. Le due pellicole non hanno altro in comune

* Il sequel, 'Phir Hera Pheri', diretto in modo non proprio brillante da Neeraj Vora (sceneggiatore di 'Hera Pheri'), è stato distribuito nel 2006. Stesso trio maschile per il cast

* Sunil Shetty ha debuttato come presentatore televisivo. Accorto uomo d'affari, i suoi interessi spaziano dall'attività alberghiera all'abbigliamento. Sua è la 'Popcorn Motion Pictures Ltd.', casa di produzione cinematografica

* Tabu ha recitato in pellicole in diverse cinematografie indiane, oltre che in produzioni internazionali ('The Namesake'). Si è aggiudicata ben due volte il National Award come miglior attrice: per 'Maachis' (1996) e per 'Chandni Bar' (2001). E' nipote di Shabana Azmi

* Namrata Shirodkar appare nell'item song 'Tun Tunak Tun'. Miss India nel 1993, si è aggiudicata il sesto posto nel concorso per Miss Universo nello stesso anno. Ha partecipato a pellicole quali 'Pukar' e 'Matrimoni e Pregiudizi'

GOSSIP&VELENI

* Tabu è stata legata a Sanjay Kapoor ('Luck By Chance') e alla stella del Sud Nagarjuna

18 febbraio 2009

B I L L U




Delizioso e leggero. Con bonario umorismo solletica delicatamente lo spettatore accendendogli un sorriso. 'Billu' è una commedia realizzata con buon gusto e professionalità. Non scatena fragorose risate, ma allieta e diverte.

Il punto di forza della pellicola, diretta con lodevole mestiere da Priyadarshan, è rappresentato dalla scelta dei due attori protagonisti: Irrfan Khan e Shah Rukh Khan. Due interpretazioni agli antipodi - dimessa e realistica quella di Irrfan, scintillante quella di Shah Rukh -, due personaggi antitetici - il quotidiano ordinario Billu, e il sensazionale straordinario Sahir -, due attori che difficilmente potrebbero incontrarsi allo stesso party - antidivo l'uno, superstar l'altro. Il confronto continuo e lo svolgersi parallelo delle rispettive vicende costituiscono l'aspetto più interessante di una commedia che poteva limitarsi ad essere briosa, e che invece, proprio grazie a questa strategia, diventa sottile e inedita.

Il soggetto, non ciclopico, è morbidamente sviluppato da una sceneggiatura pigra e spigliata insieme. I dialoghi sembrano scoppiettanti: i sottotitoli forse non rendono loro piena giustizia. La regia è attenta e fintamente informale. I personaggi principali hanno spessore quanto basta a renderli reali - è il caso di Billu - o lontanissimi dal reale - vedi Sahir. Ma il film è anche coralità: un fitto stuolo di personaggi minori, tratteggiati da poche efficaci pennellate, interpretati da caratteristi che sanno il fatto loro. Certo, difficile distogliere l'attenzione da Billu: le colossali doti d'attore di Irrfan lasciano in ombra i pur bravi comprimari. Così come è impossibile staccare gli occhi dal luminoso Sahir: Shah Rukh arricchisce di umorismo il suo abituale fascino, ed il carisma di cui è dotato gli consente di fronteggiare ad armi pari ed esiti del tutto eguali un antagonista del livello di Irrfan.

TRAMA

Il barbiere Billu (Irrfan Khan) vive e lavora in un oscuro villaggio. Ha una moglie (Lara Dutta) e due figli. La famiglia conduce una vita di stenti: Billu deve fronteggiare la concorrenza di un agguerrito 'hair-stylist'. I clienti sono sempre di meno, i debiti sempre di più. A movimentare la sua ordinaria esistenza l'arrivo di una troupe cinematografica. Chi è la star? Sahir Khan (Shah Rukh Khan), vecchio amico d'infanzia proprio di Billu. Lo scintillante glamour bollywoodiano intacca la quotidianità anche del nostro barbiere. Il villaggio scopre il rapporto che lega i due, e ondeggia elettrizzato dal set alla bottega di Billu. Ma il barbiere, reso timido dalla povertà, evita di incontrare l'amico.

RECENSIONI

The Times of India: ***
'Scritturate Irrfan Khan e sarete a metà dell'opera: l'attore prende il ruolo e lo interpreta in un modo che è tutto suo, al punto che c'è da chiedersi dove finisca Irrfan e dove inizi Billu. O forse non c'è mai stata dualità: l'attore e il personaggio sono in perfetta sintonia fra loro. D'altronde, grazie al suo eclettismo, Irrfan può soddisfare qualunque richiesta della sceneggiatura. In questo film dà vita al barbiere Billu con sobrio charme e con squisita finezza, arricchendo di palpitante dignità la figura archetipica dell'amico povero. L'ordinario acquista così una regale scintilla. Anche Lara Dutta è convincente nel suo avatar lontano da ogni glamour. Priyadarshan ha previsto alcuni toccanti episodi che rendono la pellicola una commovente ode all'amicizia e all'ordinarietà.'
Nikhat Kazmi, 12.02.09

Hindustan Times: ***
'Shah Rukh Khan interpreta una versione intensificata della superstar, e vacilla spesso fra la caricatura e l'esagerazione. Ma riesce a cavarsela bene. E Irrfan, l'altro Khan del film, riesce magnificamente a contrastare il carisma esibito da SRK. Se l'umile barbiere Billu è degno dell'amicizia di una superstar, Irrfan l'attore guadagna il suo spazio nella pellicola per un caso deliziosamente ironico della vita che imita l'arte. Priyadarshan orchestra un confronto classico, e quando i due alla fine si trovano faccia a faccia, l'incontro è breve ma di quelli che si ricordano. Il regista prepara gradualmente un climax che vale l'attesa, anche se il film nella seconda parte si spegne. La pellicola non è priva di personaggi banali e di sequenze sdolcinate ed eccessive. La colonna sonora di Pritam è tiepida (tranne 'Marjaani'). Di contro, la narrazione è di buon livello, alcune interpretazioni sono grandi e la dose di masala negli item number è salutare. Lara Dutta, con le sue bluse dal taglio perfetto e con i capelli tinti, non è convincente. La cosa balza agli occhi soprattutto perchè Irrfan Khan, al contrario, col suo linguaggio del corpo, col suo abbigliamento e con le unghie sporche, non sbaglia una nota.'
Shashi Baliga, 13.02.09

Cinema Hindi: ***1/2
Punto di forza: i due stellari Khan
Punto debole: il sermone finale, tollerabile solo perchè Shah Rukh ci delizia anche quando legge l'elenco telefonico

SCHEDA DEL FILM

Cast:

* Irrfan Khan ('The Killer') - Billu
* Shah Rukh Khan - Sahir Khan
* Lara Dutta ('No Entry') - la moglie di Billu
* Om Puri ('D O N') - lo strozzino
* Deepika Padukone ('Om Shanti Om') - item girl per il brano 'Love Mera Hit Hit'
* Priyanka Chopra ('D O N') - item girl per il brano 'You Get Me Rockin' & Reeling'
* Kareena Kapoor ('Jab We Met') - item girl (all'inizio un po' troppo di plastica) per il brano 'Marjaani'

Regia: Priyadarshan ('Bhool Bhulaiyaa')

Sceneggiatura: Manisha Korde ('Bhool Bhulaiyaa') e Mushtaq Sheikh ('Om Shanti Om'), che hanno riadattato la sceneggiatura originale di Sreenivasan per il film 'Kuselan', di cui 'Billu' è il remake in Hindi

Colonna sonora: composta da Pritam ('Dhoom', 'Singh Is Kinng'), è allegra e ritmata. I brani migliori: 'Love Mera Hit Hit' e 'Marjaani'. Sofisticato e rarefatto 'You Get Me Rockin' & Reeling'. (Per la recensione della colonna sonora CLICCA QUI)

Coreografie: Farah Khan ('Main Hoon Na'). Le coreografie mancano di originalità, e si fondano principalmente sul carisma di SRK e sulle trovate registiche

Anno: 2009

Produzione: Red Chillies Entertainment, casa di produzione di Shah Rukh Khan

Sito: http://www.billubarber.com/, con un succulento 'Making of Billu' assolutamente da non perdere

CURIOSITA'

* Il titolo originario del film era 'Billu Barber', ridotto a 'Billu' qualche giorno prima della distribuzione nelle sale a causa delle proteste dei parrucchieri (!)

* Qualche giorno fa la residenza di SRK a Mumbai è stata bersaglio di un atto vandalico. Sembra che un verso del brano 'Marjaani' sia stato frainteso come rivolto al Profeta

* Shah Rukh in persona ha richiesto la presenza di Santosh Sivan, regista di 'Asoka' e stimato direttore della fotografia, per le sequenze del brano 'Ae Aa O'

* Pare che il ruolo di Sahir fosse stato offerto ad Akshay Kumar ('Singh Is Kinng'), e quello della moglie di Billu a Tabu ('Fanaa')

* Priyadarshan è famoso per le sue commedie, e Akshay Kumar è considerato il suo pupillo. Ha diretto film in varie lingue indiane, ed è molto amico della superstar del cinema del Sud Mohanlal ('Company'). Indossa sempre degli occhiali scuri, in seguito ad una ferita riportata ad un occhio durante una partita di cricket

* Potete ammirare Irrfan Khan su grande schermo in Italia nel film 'The Millionaire'

* Lara Dutta ha vinto il titolo di Miss Universo nel 2000 (nello stesso anno Priyanka Chopra si è aggiudicata quello di Miss Mondo). Il TALENTUOSISSIMO musicista di pop anglo-indiano Nitin Sawhney è suo cugino

* Om Puri ha vinto due National Award come miglior attore: nel 1982 per 'Arohan' e nel 1984 per 'Ardh Satya'

* Lo sceneggiatore Mushtaq Sheikh è l'autore della poderosa biografia di SRK 'Still Reading Khan'

GOSSIP&VELENI

* Pare che durante le riprese del film SRK sia stato beccato nell'Hotel di Lara Dutta. La giustificazione ufficiale: voleva sincerarsi che i livelli di comfort della struttura fossero all'altezza dell'attrice

* Duole sottolinearlo: Irrfan Khan è più alto di SRK

* Il film è anche un clamoroso tripudio sciarukkiano. Il Re è in gran forma e si concede in tutto il suo regale fulgore:
- nel brano 'Love Mera Hit Hit', con un inizio a dir poco sconcertante (quest'uomo non conosce la vergogna), SRK si sfila il casco e incendia l'obiettivo con una serie di sguardi infuocati. Preparatevi col dito sul telecomando: il fermoimmagine è d'obbligo;
- nella sequenza ispirata a 'Matrix' (avete letto bene) il Re sfoggia un fascino I-N-S-O-S-T-E-N-I-B-I-L-E;
- il brano 'Ae Aa O' è inframmezzato da fotogrammi tratti da 'Asoka', 'Main Hoon Na', 'Kabhi Khushi Kabhie Gham', 'Josh', 'Om Shanti Om', 'Devdas', 'Chak De! India', 'Mohabbatein', 'Pardes', 'Dilwale Dulhania Le Jayenge', 'Veer-Zaara' e, naturalmente, 'DON'. Da paralisi motoria. Il giusto tributo ad un Re: godetevi il corteo che sfila fra due ali di folla osannante. E chi non si getterebbe sotto l'auto di Shah Rukh pur di gridargli 'ailoviù'?
- un'intera parete tappezzata di locandine di film del Re fa da sfondo ad alcune scene nella piazza principale del villaggio. Botteghe colme di magliette e di poster. La vecchina che improvvisa la puja davanti ad una foto di SRK. I ragazzi che si tagliano i capelli come lui e sventolano copie (autentiche) di 'Movie', 'FilmFare' e 'Stardust'. Curiosi che si arrampicano sugli alberi per spiare le riprese. E l'esilarante proprietario della guest house che ci delizia con la sua personale interpretazione di 'Duplicate';
- vi avviso: l'apparizione di Sahir a Billu è di intensità emotiva tale da svuotare di importanza persino quella della Madonna a Bernadette. Equipaggiatevi con del cardiotonico

29 dicembre 2008

SINGH IS KINNG


Distribuito in India l'8 Agosto 2008, il film ha prontamente assicurato guadagni stellari ai fortunati titolari dei diritti, e troneggia allegro in cima agli incassi dell'anno, per nulla intimorito dagli esplosivi exploit di 'Rab Ne Bana Di Jodi' e 'Ghajini'. In attesa di verificare chi riderà per ultimo, la pellicola si gode anche il primo posto nella speciale classifica delle colonne sonore.
Akshay Kumar, definitivamente incoronato re della commedia - dopo il suo debutto in ruoli d'azione e in film romantici -, sembra ormai il nome più affidabile del cinema Hindi, l'unico in grado di erodere dalle fondamenta il sacro triumvirato dei Khan (Shah Rukh, Aamir e Salman). Outsider, infaticabile, provetto ballerino, discreto cantante, lega il suo nome a successi colossali, e la sua incontenibile verve comica miete quotidianamente nuove vittime. Film dopo film, è salito in cima al gradimento del pubblico con una manciata di commedie, alcune davvero esilaranti, abbandonando al loro destino i tre litigiosi Khan, sempre più impantanati nell'infantile dilemma 'chi di noi è il migliore'.

Il film non è affatto indimenticabile, ma la contagiosa simpatia di Akshay procura una temporanea sospensione della facoltà di giudizio. Lo spettatore si rilassa, sorvola sulle evidenti lacune della pellicola, si lascia conquistare dall'ilarità generale scatenata dal mattatore comico numero uno in India, e si diverte comunque.
Il burattinaio Anees Bazmee, creatore del gioiellino 'No Entry' e campione d'incassi anche nel 2007 (secondo solo a 'Om Shanti Om') con la commedia 'Welcome', scrive e dirige il film con la consueta maestria. La sceneggiatura, però, presenta qua e là qualche smagliatura che il montaggio, non sempre compatto, non riesce a dissimulare. La storia, ispirata ad 'Angeli Con La Pistola' di Frank Capra, con Glenn Ford e Bette Davis, procede a balzi singhiozzanti, alternando picchi di divertimento puro a (troppe) pause (troppo) stanche e (troppo) incolori.
Akshay che insegue galline e distrugge mezzo villaggio è imperdibile. La scatenatissima coreografia del brano 'Bhootni Ke' è trascinante. Kirron Kher è come sempre all'altezza. Om Puri anche. Il gangster che declama disgrazie di ogni genere è irresistibile. Il secondo rito matrimoniale inscenato nel film vince il premio per l'originalità, obiettivo non facile da raggiungere in una copiosa cinematografia ove quasi ogni pellicola è immancabilmente corredata da un matrimonio.

Ma il colpo letale è sferrato dall'ipnotica title-track, vero tormentone hindi-pop dell'anno, accompagnata da un video kitsch assolutamente da non perdere. Un miliardo di Indiani la canticchia sotto la doccia e la fischietta ai semafori. Impossibile non unirsi a questo coro planetario. Più rarefatta e sofisticata la versione interpretata (anche) da Snoop Dogg ('Singh Is Kinng'), che si concede in un cameo durante i titoli di coda. Ma l'originale solo in Hindi ('Bas Ek Kinng') è decisamente superiore. Si avvinghia ai gangli nervosi ed imprime il suo ritmo sincopato al battito cardiaco. Standing ovation ai compositori: Pritam, già responsabile di un altro clamoroso successo hindi-pop, 'Dhoom Machale', e la band britannica di bhangra RDB (Rhythm Doll Bass).
Forse ci dimenticheremo del film. Certo non di questo brano.
Aggiornamento del 08.02.09: la pellicola è poi scivolata al terzo posto nella classifica dei maggiori incassi del 2008.

TRAMA

Happy Singh (Akshay Kumar) è un sempliciotto combina-guai che vive in un remoto villaggio del Punjab. Spedito in Australia con la missione di ricondurre al paesello natio un temibile gangster, si ritrova a vestirne i panni. Il suo buon cuore riuscirà ad ammorbidire la teppaglia che lo circonda?

RECENSIONI

The Times of India: ***
'Singh Is Kinng' conquista lo spettatore grazie al carisma e alla faccia tosta di Akshay Kumar, l'attuale badshah del box-office, la cui comicità pare fluire senza sforzo e il cui joker desi conquista cuori con rustico charme, nobilitando la figura dell'eroe non urbano. La commedia inanella con disinvoltura un'inarrestabile serie di gag, e non chiede altro che larghi sorrisi. Il primo tempo è accattivante e mostra una grande sintonia fra Akshay e Om Puri. Il secondo tempo è approssimativo e mal definito, con una gran quantità di talento sprecato, come nel caso di Ranvir Shorey, Javed Jaffrey e dello stesso Puri che viene lasciato in disparte.'
Nikhat Kazmi

Hindustan Times: **
'Anche se state solo cercando un modo per passare il tempo, questo film non vale comunque la benzina, i popcorn e la Coca-Cola che consumereste.'
Khalid Mohamed

Cinema Hindi: **
Punto di forza: la trascinante title-track (****), che entra nel sangue e irrora allegramente i tessuti. Cellula dopo cellula, l'intero organismo si risveglia e si rigenera. In due settimane ringiovanimento garantito
Punto debole: scarsa cura per i dettagli; qualche scivolone e qualche sbadiglio di troppo

SCHEDA DEL FILM

Cast:

* Akshay Kumar - Happy Singh
* Katrina Kaif - Sonia
* Om Puri - Rangeela (???)
* Kirron Kher - la fioraia, madre di Sonia
* Ranvir Shorey - il fidanzato di Sonia
* Snoop Dogg (in un cameo nel brano 'Singh Is Kinng')

Regia: Anees Bazmee

Sceneggiatura: Anees Bazmee e Suresh Nair ('Namastey London')

Colonna sonora: composta da Pritam ('Dhoom', 'Gangster', 'Jab We Met'), DA ACQUISTARE A SCATOLA CHIUSA

Anno: 2008

Award: Akshay Kumar si è aggiudicato lo Star Screen Popular Award come miglior attore. Shreya Ghoshal è stata premiata con il FilmFare Award e con l'IIFA Award per la miglior interpretazione femminile per il brano 'Teri Ore'. (Aggiornamento del 29.09.09)

Sito: http://www.singhiskinng.com/ (sì, potete gustarvi un assaggio del video di 'Bas Ek Kinng': la vita continua ad allietarci, vero?)

CURIOSITA'

* Singh is Kinng è stato proiettato al Toronto International Film Festival 2008 (aggiornamento del 24.11.10).

* La parola 'kinng', scritta con una 'n' di troppo, è stata suggerita da un esperto di numerologia. Pare che a Bollywood il ricorrere a questi espedienti stia diventando pratica comune

* Snoop Dogg è il primo famoso artista americano a partecipare ad una colonna sonora bollywoodiana

* Il brano 'Singh Is Kinng' prevede il contributo vocale dello stesso Akshay

* Produttore e protagonista, durante la promozione del film, hanno incontrato alcune associazioni sikh per rassicurarle circa l'immagine positiva della comunità rappresentata nella pellicola. Ma il giorno della prima, ad Amritsar, gruppi di facinorosi hanno provocato disordini, danneggiando la sala cinematografica e interrompendo la proiezione

* Citati gli stilisti Armani e Gucci

GOSSIP&VELENI

* Katrina Kaif è la fidanzata ufficiale di Salman Khan (subentrata alla regale Aishwarya Rai: dalle stelle alle stalle), e questo spiega la sua (inutile) presenza in film di grande successo malgrado l'evidente incapacità di recitare anche una filastrocca natalizia

* Kirron Kher è la moglie dell'amatissimo Anupam Kher ('Kuch Kuch Hota Hai')

* Ranvir Shorey sembra sia il fidanzato di Konkona Sen Sharma