27 ottobre 2010

KICK



Parola d’ordine: intrattenere. Ecco un film con cui sfamarsi nelle serate più grigie e noiose, un appetibile pacchetto di commedia, azione e divertimento girato per il suo protagonista , Ravi Teja, popolare star di Tollywood, il cinema indiano in lingua Telugu.
Caratterizzato da leggerezza, vuoto di concetti ma irrefrenabile ritmo e virtuosismo tecnico, Kick conquista con la buonissima qualità di immagini, coreografie, colonna sonora, effetti visivi, locations, scenari e quant’altro. E’ davvero difficile trovargli difetti evidenti. Ad esclusione della caduta libera del finale la storia è speziata , la confezione impeccabile, il contenuto frivolo ma eccitante.


TRAMA

Kalyan (Ravi Teja) è un single esuberante e allergico alla noia, si vanta di essere un anomalo dichiarato e vuole vivere esattamente come gli piace, ogni giorno è una continua ricerca di “kicks” : emozioni, adrenalina, scosse, novità. Rifiutando di attaccarsi etichette si dedica a cambiare continuamente lavoro, contesto sociale , hobby e occupazioni, in attesa di sentirsi finalmente soddisfatto; in amore rifugge dalle storie facili e corteggia disperatamente la giovane Naina (Ileana) che non condivide affatto le sue abitudini e lo disapprova. Stanca delle manie bizzarre del suo ammiratore la ragazza decide di sposare Krishna (Shaam) , serissimo e impostato ufficiale di polizia. Ma Kalyan, come è facile prevedere, non sa stare al suo posto e scatena una serie di intrecci, farse e problemi…


Stilosissimo ed energetico. Difficile scollarsi anche solo per un istante dallo schermo.
Girato tra Hyderabad e la Malaysia (ma pronto a volare all’occorrenza in Svizzera e in Portogallo), il film scappa a gambe levate da ogni romanticheria e come Kalyan, il suo protagonista, ha pronta una risata e una smorfia alla faccia di tutti. Sballato nella trama, ma cosa importa? Puro fumo e niente arrosto, ma cosa importa? Kalyan, o meglio Ravi Teja, modaiolo sbruffone dalla mimica irresistibile, si diverte a prendere in giro se stesso, il film e i suoi oppositori perfettini.
La lunga ma ritmata caccia del gatto al topo sfocia nella commedia piuttosto che sull’azione, si interrompe in simpatiche coreografie di gruppo, come la buffa “I don’t want love” e dream sequences divertenti e sugar free . Cinematography, editing e background score festeggiano i propri virtuosismi mentre Brahmanadam si ritaglia nel film gradevoli parentesi comiche. L’attrice Ileana è fresca e simpatica oltre che altamente provocante ( in pochi dimenticheranno le sue esercitazioni di yoga) e il suo intero guardaroba è da saccheggiare.

A Surender Reddy, regista e sceneggiatore, dovrei però porre una domanda : Il finale smorto.. non si poteva evitare? Dopo aver portato avanti un film così frizzante e gustoso …. Perché abbandonarsi ad una disastrosa scivolata di serietà? Non ci sta bene per niente. Peccato.


Il mio giudizio sul film : *** 3,5 / 5


ANNO: 2009

REGIA : Surender Reddy

LINGUA: Telugu

CAST:

Ravi Teja………………… Kalyan
Ileana…………………… Nisha
Shaam…………………… Krishna
Brahamadam………… Halwa Raj


COLONNA SONORA: SS Taman



QUALCOS’ALTRO:

Salman Khan, sulla scia del travolgente Dabangg progetta di interpretare un remake di questo film per il 2011, la sua partner sarà ancora una volta Sonakshi Sinha. E’ il secondo remake da un film Telugu per Salman, il primo fu Wanted, di Prabhu Deva, tratto dal film Pokkiri.

Il personaggio interpretato da Ravi Teja in Kick presenta somiglianze con quello di Pawan Kalyan in Jalsa, Ileana è la protagonista femminile di entrambi i successi in lingua Telugu.

Tra i numerosi film indiani parzialmente girati in Malaysia il più famoso è certamente Don – the chase begins again, con il sexy- da- urlo King Shahrukh Khan.

18 ottobre 2010

HUM AAPKE HAIN KAUN



A metà strada tra un cartone animato, un documentario sulla vita domestica e il riassunto di un bizzarro telefilm a puntate , Hum aapke hai kaun (chi sono io per te) ispirato al più delicato e poetico Nadiya ke paar ruba il titolo da una frase ricorrente nel suo predecessore, realizzato dodici anni prima dalla stessa casa di produzione. Impossibile seguire il film senza sbadigliare almeno una volta, impossibile non sperare che la lunga saga abbia fine, e che Salman e Madhuri tornino come d’incanto ad occupazioni migliori. Il lento, lentissimo, avanzare della storia viene intervallato da scenette superflue o lunghe chiacchierate, partite di cricket sul giardino di casa mentre giochi di bambini e pesanti sermoni si rincorrono nella trama.

TRAMA

( Vedi Nadiya ke paar)

Le nozze di Rajesh e Pooja riuniscono due famiglie in allegre celebrazioni, durante le quali, Prem, fratello dello sposo si diverte a scherzare e combinare dispetti a Nisha, sorella della sposa. Dalla semplice amicizia nasce una nuova attrazione ma un’improvvisa tragedia li richiama alle proprie responsabilità.


Il suo successo straordinario, confesso, probabilmente incomprensibile agli occhi di uno straniero, fu dovuto alla spettacolarizzazione e alla messa in scena dei rituali e tradizioni di una numerosa famiglia induista. Oltre duecento minuti di saga familiare e ben quattordici canzoni ambientate all’interno di una realtà domestica apparentemente middle class ma indiscutibilmente sfarzosa, ciascun brano musicale ha la sua precisa funzione educativa, che sia spiegare il significato delle celebrazioni, dare colore ai festeggiamenti o scandire un rito di passaggio.

Hum Aapke Hain Kaun deve molto alla frizzantissima presenza di Madhuri Dixit, bellissima, dal sorriso che incanta, dai passi felini, dall’incantevole purezza ed eleganza, e della sua azzeccata collaborazione con uno stravagante Salman Khan, figliolo modello, affascinante, buffo e burlone. Alle loro spalle , set artificiali, vistosi interni, colorate case, giardinetti, un mondo idilliaco degno di una casa di bambole, interrotto dal frastuono delle voci, dalla massiccia presenza di gente ovunque pronta a piangere, sacrificarsi, gioire, ricordare, festeggiare.

I punti deboli del lungo racconto di amore morte e sacrificio sorpassano ampiamente alcune buone caratteristiche e, macchiandomi d’impopolarità, dovrò etichettare uno dei più famosi blockbuster indiani come un prodotto appena mediocre. La stessa storia, che in Nadya ke paar trovava la sua forma essenziale e serena, nello zuccherato remake anni ’80 subisce una drammatica perdita formale. Il budget usato per narrare una trama del tutto identica si innalza notevolmente ma a discapito della naturalezza, coerenza e semplicità che mi avevano fatto amare la versione del decennio precedente. Nel film di Barjatya la scena è governata dall’eccesso, dall’esuberanza, dalla messa in scena di una realtà impossibile, seppur legata idealmente a momenti della vita quotidiana e a rituali che il pubblico condivide e conosce.


Il mio giudizio sul film : ** 2 / 5


ANNO: 1994

REGIA : Sooraj Barjatya


TRADUZIONE DEL TITOLO: Chi sono io per te?


CAST:


Madhuri Dixit………….. Nisha

Salman Khan…………… Prem

Anupam Kher…………. Siddharth Chaudhary

Reema Lagooo…….. Mr Chaudhary

Monhish Bhel……………. Rajesh

Renukha Shahane……….. Pooja

Bindu……………………. La zia di Nisha

Alok Nath…………. Kailsh


COLONNA SONORA : Raamlaxman


PLAYBACK SINGERS: Lata Mangeshkar, Sharda Sinha, Kumar Sanu, Balasubramanian, Udit Narayan, Shailendra Singh


CURIOSITA’

Il film è incluso nella top ten dei più lunghi film di bollywood , accanto a Lagaan (3h44) e Loc Kargil (4h15). Fonte Rediff.com

Nel film Kabhi Kushi Kabhie Gham, Hrithik Roshan intona il ritornello di “Wah Wah Raamji” e Il motivetto indimenticabile di Dilwale Dulhania le Jayenge ricorda molto le note di “Didi tera devar deewana” la canzone portante del film.

Madhuri Dixit vinse il Filmfare Award come miglior attrice, nello stesso anno ricevette ben due nomination, una per Hum aapke hain kaun, e una per la sua performance drammatica in Anjaam al fianco di uno spietato e ruggente Shahrukh Khan.

Salman Khan debuttò con un film dello stesso regista, Maine Pyar Kya (1989) , film romantico amatissimo dai giovani che ispirò la trama di numerose storie d’amore. Mentre la carriera del giovane Salman era pronta al decollo, quella della sua compagna di scena Bhagyashree nonostante il successo del film non riuscì a prendere alcuna direzione. L’attrice, soprannominata “one hit wonder/ meraviglia di un solo successo”, si perse velocemente nell’anonimato , uno dei rari titoli in cui la vediamo apparire di nuovo è Humko Deewana Kar Gaye (2006) dove compare in un ruolo secondario.

NADIYA KE PAAR




Nadiya ke paar canta attraverso le immagini. Un film semplice e poco conosciuto dalla fotografia incantevole, girato con stile ma attento a proteggere la sua dimensione rustica e spontanea. Totalmente ambientato in un villaggio dell’India del Nord, ricreato nei dettagli appositamente per il film, celebra la ciclicità della vita, il susseguirsi degli eventi che la cambiano irrimediabilmente, la forza dei legami, la scintilla scoppiettante dell’attrazione, l’amore innocente e puro, l’armonia, il dolore, il senso del dovere e la negata libertà di scelta di fronte alle tradizioni.


TRAMA
Le nozze di Omkar e Roopa riuniscono due famiglie in allegre celebrazioni, durante le quali, Chandan, fratello dello sposo si diverte a scherzare e combinare dispetti a Gunja, sorella della sposa. Dalla semplice amicizia nasce una nuova attrazione ma un’improvvisa tragedia li richiama alle proprie responsabilità.



La belle colonna sonora di Ravindra Jain, la pura liricità delle immagini, conferiscono un qualcosa di assolutamente speciale ad un film quieto, silenzioso e modesto, che, se non fosse stato girato con così tanta cura e passione, non avrebbe avuto niente di nuovo da offrire e sarebbe potuto sprofondare facilmente nel patetico e nel melò ( come accadrà al suo remake anni ’90 Hum Aapke hain Kaun). Il fatto che gli attori non fossero acclamate superstar, ma volti semi – sconosciuti ha aiutato la narrazione a concentrarsi sui rapporti tra i personaggi rispetto che sui loro volti , le scelte, anche le più dolorose e irrazionali grazie a questo divengono coerenti e comprensibili.

La naturalezza diviene la parola d’ordine e il vero protagonista è il paesaggio, la terra in cui nascono i protagonisti, la società nella quale vivono e muoiono, gli equilibri familiari per i quali sono disposti a sopprimere le proprie passioni, la vita rurale con i suoi usi e costumi, le sue strade polverose, i tramonti, gli aridi paesaggi, il tranquillo e quieto scorrere del fiume.



Il mio giudizio sul film *** 3,5 / 5


ANNO : 1982

REGIA: Govind Moonis


TRADUZIONE DEL TITOLO: Accanto al fiume


CAST:


Sachin…………. Chandan
Sadhana Singh………… Gunja
Mitali……………………….. Roopa
Inder Thakur…………… Omkar
Leela Mishra……………….. Kakhi


COLONNA SONORA: Ravindra Jain

PLAYBACK SINGERS: Hemlata, Jaspal Singh



QUALCOS’ALTRO


I dialoghi del film sono interamente scritti in Bhojpuri Hindi, e il villaggio è stato idealmente riprodotto per assomigliare ad una località dell’Est Uttar Pradesh.


La frase più celebre del film “Hum aapke hain kaun? / chi sono io per te ?” ,pronunciata ripetutamente dai protagonisti, diventerà il titolo del remake di Sooraj Barjatya nel 1994.


Il regista, Govind Moonis, lavorò alla sceneggiatura di molti film hindi, tra cui Chalti Ka Naam Gadi, commedia di successo con Kishore Kumar che gli fece vincere un Filmfare Award come Best Writer e Raat aur Din di Satyen Bose, celebre doppio ruolo (e ultimo film) dell’attrice Nargis.



15 ottobre 2010

PEEPLI [LIVE]


Peepli [Live], prima pellicola indiana in assoluto presentata al Sundance Film Festival, proiettata, fra gli altri, alla Berlinale, e che tenterà di entrare nella cinquina delle pellicole straniere in concorso agli Oscar, insegna un paio di cose interessanti sul cinema hindi. PL è un piccolo originale film privo di star - se si esclude la special appearance di Naseeruddin Shah -, di coreografie, di location estere, di lusso patinato, di scene romantiche e d'azione. Eppure al botteghino ha incontrato un lusinghiero successo, oltre a soddisfare la critica. Per quanto le vicende narrate siano piuttosto semplici, PL ha dalla sua una sceneggiatura che, soprattutto nel secondo tempo, sostiene efficacemente la pellicola guarnendola di una massiccia dose di ironia. Non solo: il produttore Aamir Khan, che non compare nel cast, ha promosso PL con energia, mezzi e grande disponibilità personale, dimostrando all'industria cinematografica di Mumbai che impegnarsi anche su film non commerciali alla fine paga. Segnaliamo un esempio altrettanto eclatante: la produttrice Ekta Kapoor che è riuscita ad imporre a pubblico e critica una pellicola ostica e innovativa come Love Sex Aur Dhokha.

Nel primo tempo PL è spruzzato di neorealismo, con qualche lentezza di troppo che ricorda il cinema dell'Europa orientale. Raghubir Yadav è stellare, ma anche gli attori comprimari regalano interpretazioni godibilissime. Nel secondo tempo il ventaglio di personaggi si allarga. PL cambia registro e si trasforma in graffiante satira, mettendo alla berlina l'inerte, corrotta burocrazia, la politica opportunista e slegata dalla realtà, ma soprattutto la gestione discutibile delle notizie da parte dei mass-media.
E qualcosa in più: PL offre un retrogusto amaro che impedisce di abbandonarsi al riso e che induce a riflettere. Una media di 41 suicidi al giorno di agricoltori indebitati in India è una cifra sconvolgente. Esseri umani che si tolgono la vita perchè privi di mezzi basilari di sostentamento. Al confronto, i nostri problemi quotidiani diventano di una banalità imbarazzante. Osservare tanta disperazione - seppur rappresentata in modo non pesante nè retorico - lascia sgomenti. La domanda che il film pone è: ma noi spettatori siamo poi tanto eticamente diversi dagli indolenti burocrati, politici, giornalisti mostrati in PL?

Apprezziamo PL non perchè denuncia una piaga sociale, bensì perchè illumina un anfratto oscuro celato in noi, un grumo di egoismo e indifferenza di cui dovremmo (seriamente) vergognarci.

TRAMA

Budhia (Raghubir Yadav) e Natha (Omkar Das Manikpuri) sono contadini, e vivono coltivando un fazzoletto di terra ereditato dal padre e purtroppo ipotecato. Non hanno i soldi per pagare la rata dell'ipoteca, e dunque la banca è pronta alla confisca. Nessuno vuole o può essere d'aiuto. Natha decide allora di suicidarsi per garantire alla famiglia un consistente contributo governativo. La decisione di Natha arriva alle orecchie di un reporter locale, Rakesh Kapoor (Nawazuddin Siddiqui), che gira la notizia al suo idolo, la giornalista televisiva Nandita Malik (Malaika Shenoy).

ASSOLUTAMENTE DA NON PERDERE

* L'episodio dell'evacuazione (intestinale) del povero Natha. Esilarante. Esilarante? Un incubo!

RECENSIONI

The Times of India: ***1/2
Peepli (live) è un piccolo film che mostra la vera India senza mascherare le contraddizioni della nostra annaspante democrazia. PL si sviluppa in una fresca, efficace satira che volge ironicamente lo sguardo sul deterioramento delle aree rurali, sul divario col mondo urbano, sulla burocrazia non in sincronia con la società civile, sulla classe politica menefreghista, sui famelici mass-media, e sulla totale indifferenza nei confronti del Paese reale e dei suoi problemi. Il punto di forza di PL è la sceneggiatura, intelligente e sfrontata, ed ancor più i personaggi. Reclutare gli attori dal famoso Naya Theatre di Habib Tanvir è stata una mossa vincente per l'esordiente regista Anusha Rizvi. Raghubir Yadav, Omkar Das Manikpuri e Farukh Jaffer rubano la scena. Una menzione speciale per la colonna sonora. PL verso la metà tende a diventare ripetitivo, ma rappresenta comunque un documento forte e vivace dell'"altra" India, quella non illuminata dai riflettori. Un nuovo asso nella manica per Aamir Khan, questa volta in veste di produttore di un film che ha molto da dire, senza essere noioso o didattico.
Nikhat Kazmi, 12.08.10

Hindustan Times: ****
Peepli (live) supera il test più importante per un film che narri le vicende di uomini comuni: il pubblico si chiede davvero se i personaggi sullo schermo siano reali o attori. La satira è irresistibile, il sub-testo stimolante. La divertente sceneggiatura (Anusha Rizvi) è ispirata in modo immacolato. A dire il vero i mass-media indiani, sia quelli ridicoli in lingua hindi che le eccitabili superstar dei notiziari in inglese, lasciano poco spazio alla parodia. Quindi in PL il rischio era di parodiare qualcosa che già nella realtà sembra una caricatura. I giornalisti tanto quanto i consumatori di notizie riconosceranno all'istante le verità celate nell'intenzionale comicità di PL. Il film è il più intelligente ed umoristico commentario indiano realizzato da lungo tempo: è di sicuro la sola vera black comedy in hindi degli ultimi 27 anni (vedi nel 1983 Jaane Bhi Do Yaaro).
Mayank Shekhar, 12.08.10

Cinema Hindi: ***1/2
Punto di forza: Raghubir Yadav, l'ironia feroce
Punto debole: la lentezza del primo tempo

SCHEDA DEL FILM

Cast:

* Omkar Das Manikpuri - Natha
* Raghubir Yadav (Firaaq) - Budhia, fratello di Natha
* Naseeruddin Shah - il ministro dell'agricoltura
* Nawazuddin Siddiqui (New York, Firaaq) - Rakesh Kapoor, giornalista locale
* Shalini Vatsa - Dhaniya, moglie di Natha
* Malaika Shenoy - Nandita Malik, giornalista nazionale in lingua inglese
* Farukh Jaffer (Swades) - la madre di Natha e Budhia
* Vishal O Sharma - Kumar Deepak, giornalista nazionale in lingua hindi

Regia e sceneggiatura: Anusha Rizvi
Colonna sonora: Indian Ocean (Black Friday) per Des Mera (audio), Nageen Tanveer per Chola Mati Ke (audio), gli artisti del villaggio di Badwai per Sakhi Saiyyan (titolo alternativo Mehngai Dayain) e Mathias Duplessy per il commento musicale.
Fotografia: Shankar Raman (The great Indian butterfly)
Montaggio: Hemanti Sarkar (Barah Aana)
Anno: 2010
Awards:
* miglior opera prima al Durban International Film Festival;
* Star Screen: miglior cast (aggiornamento del 02.03.11).
Sito ufficiale, nel quale Aamir Khan racconta in un video la trama del film, mentre il personaggio di Nandita Malik presenta il cast e la troupe
Area del sito di Aamir Khan Productions dedicata a PL

RASSEGNA STAMPA/VIDEO

* 16.06.10, Hindustan Times: dichiarazioni di Aamir Khan
* 03.07.10, Hindustan Times: dichiarazioni di Aamir Khan
* 26.07.10, Hindustan Times: dichiarazioni di Aamir Khan
* 12.08.10, Hindustan Times: dichiarazioni di Omkar Das Manikpuri
* 13.08.10, Hindustan Times: dichiarazioni di Anusha Rizvi
* 13.08.10, Hindustan Times: dichiarazioni di Omkar Das Manikpuri
* 20.08.10, The Times of India: intervista ad Anusha Rizvi
* 21.08.10, Hindustan Times: dichiarazioni di Anusha Rizvi
* 10.09.10, The Times of India: intervista ad Anusha Rizvi
* Bollywood Hungama: video della presentazione della colonna sonora, con l'esibizione di Aamir Khan alla batteria insieme agli Indian Ocean, e con l'esibizione degli abitanti di Badwai e di Raghubir Yadav
* Rajshri.com: video dedicato alla presentazione della colonna sonora
* Reuters: video della presentazione del film, con Anusha Rizvi, Raghubir Yadav e Farukh Jaffer
* Bollywood Hungama: video della proiezione speciale di PL, con Aamir Khan e Salman Khan
* Bollywood Hungama: intervista video ad Anusha Rizvi
* Deutsche Welle: intervista video ad Anusha Rizvi
* CNN-IBN: intervista video ad Aamir Khan raccolta da Rajeev Masand, prima e seconda parte
* Bollywood Hungama: intervista video ad Aamir Khan, prima e seconda parte
* NewsX: intervista video ad Aamir Khan
* NDTV: intervista video ad Aamir Khan
* ETC: intervista video ad Aamir Khan raccolta da Taran Adarsh (in hindi)
* India TV: intervista video ad Aamir Khan (in hindi)
* Video: intervista ad Aamir Khan raccolta da Jordan Riefe
* Bollywood Hungama: lista di tutti i link agli articoli e ai video dedicati a PL

Vedi anche:

CURIOSITA'

* Peepli (live) è stato presentato in prima mondiale al Sundance Film Festival 2010, ed è stata la prima pellicola indiana in concorso nella storia del Sundance. Successivamente PL è stato proiettato alla Berlinale 2010, al Melbourne International Film Festival 2010, al Durban International Film Festival 2010 (dove ha conquistato il premio per la miglior opera prima), all'Indian Film Festival of London 2010 e al festival di Cannes 2010 (nell'ambito di eventi collaterali). Aggiornamento del 24.11.10: PL nei prossimi giorni verrà presentato all'International Film Festival of India 2010 e al River to River Florence Indian Film Festival 2010. Aggiornamento del 28.09.11: PL è stato proiettato al World Cinema Amsterdam Festival 2011.
- Area del sito ufficiale del Sundance Film Festival dedicata a PL
- Testo di Aamir Khan dedicato alla prima mondiale di PL al Sundance
- NDTV: video con le dichiarazioni di Aamir Khan raccolte al Sundance
- Intervista video ad Aamir Khan al Sundance
- Bollywood Hungama: intervista video ad Aamir Khan al Melbourne International Film Festival
- Bollywood Hungama: intervista video unplugged ad Aamir Khan al Melbourne International Film Festival
- video dell'incontro di Aamir Khan col pubblico in sala al Melbourne International Film Festival: prima e seconda parte (aggiornamento del 10.11.10)
- Hindustan Times: dichiarazioni di Aamir Khan raccolte a Melbourne
- Hindustan Times: dichiarazioni di Aamir Khan a commento del premio conquistato a Durban.
* PL è stato selezionato per rappresentare l'India agli Oscar. E' la terza pellicola prodotta da Aamir Khan a ricevere questo onore, dopo Lagaan (che entrò nella cinquina) e Taare Zameen Par.
- The Times of India: video dell'annuncio
- The Times of India: video che raccoglie le dichiarazioni di Aamir Khan
- The Times of India: articolo che raccoglie le dichiarazioni del cast
Aggiornamento del 01.03.11: PL non ce l'ha fatta ad entrare nella cinquina.
* PL è il film hindi privo di star che ha goduto della distribuzione più massiccia nella storia di questa cinematografia. Seicento sale in India e cento all'estero (con l'esclusione della Gran Bretagna, Paese nel quale la pellicola è stata distribuita il mese successivo) sono state coinvolte nella programmazione di PL.
* Anusha Rizvi è un'ex-giornalista televisiva del canale NDTV. Prima di approdare al cinema ha girato diversi documentari. Mehmood Farooqi, assistente alla regia in PL, è suo marito. Mehmood ha lavorato in campo teatrale e nel giornalismo. La coppia vive a Delhi e pare non abbia nessuna intenzione di trasferirsi a Mumbai.
* Il 5 luglio 2010 Aamir Khan ha scritto nel suo blog: 'Realizzare un film insolito e stimolante come PL è sempre difficile, ma quando il risultato finale rispecchia le intenzioni del team, allora diventa davvero soddisfacente. Anusha ha scritto una superba sceneggiatura. Stratificata, divertente, significativa, con una meravigliosa gamma di personaggi e di situazioni. E' una sceneggiatura difficile da mettere in scena, e poichè per Anusha era la prima volta, io ero comprensibilmente nervoso. Ma Anusha ha operato mostrando una tale maturità da lasciarmi attonito, malgrado non sia mai stata assistente alla regia, nè abbia frequentato scuole di cinema. Sono molto felice di quanto Anusha ha realizzato, e soprattutto sono impressionato dal suo talento. Vorrei anche menzionare le interpretazioni che Anusha è riuscita a trarre dal cast. Potrebbe sembrare che io sia qui a lodare il film che ho prodotto, ed è vero, ma è più una manifestazione del mio apprezzamento per il talento creativo del team. E ne parlo pubblicamente perchè voglio pubblicamente riconoscere il lavoro svolto da Anusha - assistita dal suo abile aiuto regista Mehmood - e dal suo team'. Testo originale.
* Omkar Das Manikpuri iniziò la sua carriera a 17 anni approdando ad una forma locale di teatro folk, il Nacha, aggregandosi ad un gruppo teatrale itinerante nei villaggi. Omkar imparò a cantare, ballare, e si perfezionò nel mimo e nell'arte comica. Successivamente entrò nella nota compagnia Naya Theatre fondata a Bhopal dall'attore Habib Tanvir (Gandhi, Mangal Pandey), con la quale ebbe occasione di esibirsi in tutta l'India e anche all'estero. PL segna il suo debutto nel cinema. Omkar si presentò alle audizioni per una parte minore, ma la regista rimase talmente impressionata da affidargli il ruolo principale, scippandolo nientemeno che ad Aamir Khan.
* In PL molti attori sono adivasi. Con questo termine collettivo si indicano gli appartenenti ad etnie tribali eterogenee, considerate gli abitanti originari dell'India. I gruppi più consistenti di adivasi sono locati in Kerala, Orissa, Madhya Pradesh, Chattisgarh, Rajasthan, Gujarat, Maharashtra, Andhra Pradesh, Bihar, Jharkhand, Bengala occidentale, Mizoram ed altri Stati nordorientali, isole Andamane e Nicobare.
* Gli Indian Ocean sono una fusion-rock band fondata ufficialmente nel 1990 a Delhi. La formazione al dicembre 2009 si compose però nel 1994. Il primo album del gruppo, intitolato Indian Ocean, fu pubblicato nel 1993 e vendette 40 mila copie, a quel tempo un record assoluto per una band indiana. Nel 1997 venne distribuito Desert rain, il primo album dal vivo realizzato da un gruppo indiano. Desert rain fu registrato durante il concerto del primo gennaio 1997 alla Mandi House di Delhi davanti ad un pubblico in delirio e senza alcuna pianificazione: un nastro di fortuna inserito in un registratore all'ultimo momento. Nessuna casa discografica lo volle distribuire, e nacque così l'etichetta indipendente Independent Music. Successo colossale: Desert rain si vende ancora oggi, e nel 2006 conquistò la seconda posizione nella iTunes UK World Music Chart. Fra gli altri lavori segnaliamo Black Friday, distribuito nel 2004, colonna sonora dell'omonimo film e ad oggi il loro album di maggior successo. Asheem Chakravarty, cantante e percussionista degli Indian Ocean, è morto nel dicembre 2009. Le canzoni contenute nella colonna sonora di PL sono il suo ultimo lavoro. Pare che Aamir Khan stia organizzando un video tributo che dovrebbe contenere l'ultima performance di Asheem a Singapore, nonchè le interazioni fra il cantante, Aamir e il resto della troupe di PL. Sito ufficiale della band.
* La musicista Nageen Tanvir è la figlia di Habib Tanvir. Nageen ha studiato in modo approfondito il canto classico e le tradizioni musicali tribali e folk dell'India settentrionale e centrale. Nageen ha composto la musica per molti spettacoli del Naya Theatre.
* I musicisti del villaggio di Badwai suonano il folk per passione nel tempo libero, allietando feste e rituali. Di professione sono maestri, agricoltori, inservienti. Utilizzano strumenti elementari. Il brano che presentano in PL, Sakhi Saiyyan, è stato registrato dal vivo sul posto in una sola notte e non ha subito nessun cambiamento successivo. E' la prima volta che questo gruppo appare in un film.
* Aamir Khan ha organizzato una proiezione di PL esclusivamente per Amitabh e Jaya Bachchan, malgrado Big B fosse disposto a partecipare alla proiezione allestita qualche giorno prima per i colleghi e per gli amici di Aamir. Amitabh ha scritto nel suo blog: 'PL mi ha riportato alle origini, alle mie radici. Ma a parte questo, il film è superbo, ed è piaciuto anche a Jaya, soprattutto per la selezione degli attori e per le loro interpretazioni. A cena abbiamo poi discusso con Aamir sull'opportunità di realizzare più pellicole di questo tipo, e se il compito del cinema debba essere quello di educare il pubblico o di intrattenerlo allontanandolo dalla realtà. Aamir è un tipo calmo, introspettivo, sincero'. Testo originale.
* In India due abitanti su tre vivono nelle aree rurali. 150 mila agricoltori indebitati si sono suicidati nel periodo 1998-2008, con una media di 41 suicidi al giorno (fonte: Tata Institute of Social Sciences).
* Nella regione indiana di Vidarbha, tristemente nota per i suicidi di agricoltori, alcuni abitanti del luogo hanno vivacemente protestato contro PL, sostenendo che nel film l'argomento venga troppo semplificato, e che PL sia un insulto alle vittime del tragico fenomeno: nella pellicola il protagonista contempla il suicidio al fine di ottenere un contributo governativo per la sua famiglia. Ma nella realtà gli agricoltori si tolgono la vita perchè disperati, senza secondi fini. PL getterebbe quindi un'ombra sulle richieste avanzate dalle vedove per ottenere il contributo. Articolo di Hindustan Times.
* Il primo ministro indiano, Manmohan Singh, ha assistito ad una proiezione speciale di PL organizzata presso la sua residenza ufficiale. All'evento erano presenti Anusha Rizvi, Aamir Khan, Raghubir Yadav e Omkar Das Manikpuri. Fra l'altro l'idea di PL nacque in occasione della visita di Manmohan Singh in Andhra Pradesh nel 2004, nel corso della quale Singh annunciò un risarcimento alle famiglie abitanti in un distretto flagellato da un centinaio di casi di suicidio.
* Il Plan Panel, organo della Planning Commission, la commissione governativa indiana per lo sviluppo, ha organizzato una proiezione speciale di PL per i suoi membri, al fine di comprendere meglio i problemi delle aree agricole indiane, nonchè la percezione che i cittadini hanno nei confronti dei programmi di sviluppo. Il Plan Panel, recentemente oggetto di severe critiche, è intenzionato a modificare le proprie strategie in vista del varo del dodicesimo piano quinquennale di sviluppo economico. Pare che anche il ministro delle finanze intendesse organizzare una proiezione di PL per i suoi collaboratori. Articolo di The Times of India.
* Alcuni partiti politici hanno chiesto ad Aamir Khan l'autorizzazione ad utilizzare il brano Sakhi Saiyyan nella campagna elettorale in Uttar Pradesh e in Bihar. La canzone, interpretata da Raghubir Yadav, parla di prezzi e di inflazione. Aamir Khan ha rifiutato. Bollywood ha prestato spesso brani canori alla politica. L'anno scorso il partito del Congresso adottò Jai Ho come inno in occasione delle elezioni politiche. Nel 2007 Chak De! India venne utilizzato dal Congresso del Gujarat per le elezioni dello Stato. Il paroliere Sameer ha riscritto in chiave parodistica il testo di un brano della colonna sonora di Love Aaj Kal, Chor Bazaari, per la campagna elettorale di Ashok Chavan, attuale primo ministro del Maharashtra. Nel 1984 la canzone Khaike Paan Banaraswala, tratta da Don e scritta dal padre di Sameer, interpretata da Kishore Kumar e visualizzata sullo schermo da Amitabh Bachchan, venne adottata dal Congresso per promuovere lo stesso Bachchan durante la sua campagna elettorale ad Allahabad. Articolo di The Times of India.
* La storia narrata in PL è ambientata nello Stato fittizio del Mukhya Pradesh. Il film è stato girato in un villaggio chiamato Badwai, vicino a Bhopal. Le autorità locali hanno chiesto ad Aamir Khan di organizzare nel villaggio una scuola di recitazione per bambini, e sembra che la star stia seriamente prendendo in considerazione il progetto.
* Il promo di presentazione di PL è in realtà uno spassoso spot pubblicitario che mostra una sequenza non inclusa nel film interpretata dal personaggio di Kumar. Nel video il reporter si trova in una località chiamata Peepli, davanti ad una bancarella che vende patatine e biscotti sulle cui confezioni è ben visibile il volto di Aamir Khan. I nomi dei prodotti sono 'Gajni' e 'Amir Khan', entrambi scritti in modo scorretto. Il giornalista dichiara: 'Vediamo se questo film sarà un successo o se Aamir sarà costretto a vendere patatine e biscotti per vivere'. E a camera spenta aggiunge: 'Non si fa mica un Lagaan tutti i giorni. Aamir dev'essere impazzito'. Pare che quest'ultima battuta sia stata suggerita dallo stesso Aamir. Le patatine e i biscotti mostrati nel filmato sono davvero in vendita in India. La troupe li ha scovati in un villaggio vicino a Bhopal.
* Riferimenti a Bollywood: Shilpa Shetty, Saif Ali Khan, Kareena Kapoor. La suoneria del cellulare di uno dei personaggi è Pappu can't dance!, brano tratto dalla colonna sonora di Jaane Tu Ya Jaane Na. La canzone che il figlio di Natha canticchia alla scomparsa del padre è Meri Jaan AAA, dalla colonna sonora di Om Dar-B-Dar.
* Film che trattano il tema dei rapporti fra cittadino e istituzioni: Well done Abba, Khatta Meetha. Film che trattano il tema dei media: It's breaking news, Rann. Film ambientati in villaggi rurali: Lagaan, Swades. Film che trattano il tema dei suicidi nelle aree rurali: Gabhricha Paus, in lingua marathi.

GOSSIP & VELENI

* Pare esistano più di mille villaggi in India chiamati Peepli, ma quello situato vicino ad Aligarh, al confine fra l'Uttar Pradesh e l'Haryana, è stato particolarmente baciato dalla fortuna. Sembra che nel mese precedente alla distribuzione del film vi siano state numerose richieste di acquisto di immobili, col risultato di provocarne il raddoppio del prezzo, nonchè richieste di contrarre matrimoni con giovani del luogo. Molti pensavano che la pellicola fosse stata girata in quel villaggio. Articolo di Hindustan Times.
* Anusha Rizvi ha dichiarato di aver inviato via e-mail qualche anno fa la sceneggiatura di PL ad Aamir Khan. Sorprendentemente la star rispose al messaggio: in quel periodo Aamir era impegnato sul set di Mangal Pandey - The rising, la sceneggiatura di Anusha era intitolata The falling, e l'attore pensò ad uno scherzo.
* Il 21 settembre 2010 è stata organizzata a Feltham (Londra) una proiezione speciale di PL alla presenza di Aamir Khan, seguita da un dibattito pubblico a cui hanno potuto partecipare i fan della star. Video. Dichiarazioni di Aamir Khan.
* Non tutti hanno accolto con favore la selezione di PL per rappresentare l'India agli Oscar. Il giornalista Gautaman Bhaskaran ha scritto su Hindustan Times: 'PL è stato pubblicizzato con una fuorviante tag line. Il film non tratta il tema dei suicidi di agricoltori, tema solo sfiorato dalla trama. Come il titolo stesso indica, PL tratta l'argomento dei canali televisivi di informazione, e della guerra di ascolti che ha trasformato buoni giornalisti in goffi paparazzi. PL è al meglio un dramma esagerato, a volte pretenzioso. Inoltre la storia non è peculiarmente indiana, perchè narra vicende che accadono ovunque, mentre l'Academy è interessata solo ad un cinema che catturi il sapore locale. La Film Federation of India sembra privilegiare le pellicole bollywoodiane, tranne rare eccezioni (vedi il film marathi Harishchandrachi Factory, selezionato lo scorso anno). Dal 1965 ad oggi, solo tre pellicole indiane sono state incluse nella famosa cinquina per il miglior film straniero: Mother India (1957), Salaam Bombay (1988) e Lagaan (2001). Erano tutte in hindi e nessuna vinse il premio. Ma l'India in questo periodo ha realizzato alcune pellicole eccezionali: i brillanti classici di Satyajit Ray, gli accattivanti lavori di Ritwick Ghatak e di Mrinal Sen, il poetico cinema di Buddhadeb Dasgupta, gli emozionanti film di Aravindan, nonchè l'eccellente produzione di Adoor Gopalakrishnan. Nessuno di loro è stato mai preso in considerazione. Peggio, è stato ignorato anche il miglior cinema in lingua hindi: Guru Dutt, Bimal Roy, Raj Kapoor, Shyam Benegal. Well done Abba di Benegal, un'interessante satira sul sistema burocratico e politico indiano narrata da un ingenuo autista (Boman Irani, che ha regalato un'eccellente performance), sarebbe stata una scelta migliore. Così come il bengalese The Japanese wife'. Articolo originale. Anche uno dei produttori di Udaan, Sanjay Singh, si è mostrato scettico nei confronti di PL dichiarando al Mumbai Mirror: 'L'argomento dei suicidi di agricoltori è rappresentato in modo interessante in PL, ma l'argomento dei media è già stato visto in cento altri film. Negli ultimi cinque anni sono state selezionate tre pellicole interpretate e/o dirette e/o prodotte da Aamir Khan. Questo significa che Aamir Khan è l'unico a produrre del buon cinema in una delle più grandi industrie cinematografiche al mondo? Perchè i film vengono giudicati sulla base della presenza di un attore? Dobbiamo smetterla con questa fissazione sulle star e andare oltre'. Articolo originale.
* Il 17 ottobre l'Indian Express ha raccolto un'intervista rilasciata da Anusha Rizvi e dal marito Mehmood Farooqi, nella quale la coppia si mostra perplessa riguardo ad alcune decisioni prese, sembra, unilateralmente da Aamir Khan, e relative al montaggio di PL, ai ringraziamenti, ad alcuni mancati compensi. Fra le altre cose, Farooqi ha dichiarato: 'Ci sono degli aspetti da chiarire: collaborare con Aamir Khan ha comportato diversi vantaggi. La sceneggiatura è rimasta piuttosto fedele a quella originale scritta da Anusha. Abbiamo gestito il casting e in larga parte le riprese come volevamo. Molti a Mumbai si aspettavano che avremmo celebrato questa non-interferenza, o quanto meno l'assenza di interferenze negative. Ma tutto dipende dal punto di vista. Dalla prospettiva mumbaita, probabilmente abbiamo fatto un ottimo affare. Però noi proveniamo dal circuito indipendente, e l'assenza di interferenze non ci sembrava motivo sufficiente per lodi sperticate'. La polemica si sta ingigantendo di ora in ora, infettando siti di informazione e forum di cinema. Aamir ha replicato nel suo blog: 'Ritengo che Anusha abbia realizzato un buon film, e questo è quanto. Conosco bene le mie responsabilità di produttore, e mi assicuro sempre di poterle affrontare. Non sono affatto turbato dall'intervista, perchè so qual è la verità, ed auguro loro ogni bene'. Articolo di Bollywood Hungama. (Aggiornamento del 20.10.10). Aggiornamento del 05.11.10: in occasione della presentazione del dvd di PL, Aamir Khan ha rilasciato alcune dichiarazioni riguardanti la decisione di Anusha Rizvi di non partecipare ad eventi pubblici a sostegno del film. Articolo di Hindustan Times. Video di Bollywood Hungama. Photogallery di The Times of India.
* Il personaggio di Rakesh sfoggia un braccialetto identico a quello di Salman Khan. Anche Sallu lo ha notato, e quando gli è stato chiesto un parere su PL, la star ha spiritosamente risposto: 'Mi è piaciuto molto, soprattutto il mio personaggio'. Pare che l'accessorio, a cui Salman è affezionato da anni, sia talmente desiderato dai suoi fan che in India le copie vengono vendute ovunque (a dieci rupie). Anusha Rizvi ha ammesso di aver acquistato per Rakesh proprio una di queste copie.
* Lagaan fu battuto agli Oscar da No man's land, il cui argomento è curiosamente analogo a quello di PL.

12 ottobre 2010

WE ARE FAMILY

Ecco un'altra pellicola che conferma il flirt tra Cinema indiano e produttori americani. Non si sa ancora quale sia lo spasimante e quale il corteggiato, di fatto si mettono insieme la Sony Pictures e Karan Johar per realizzare il remake ufficiale (i crediti compaiono nei titoli di testa del film) di Stepmom (Nemiche amiche), successo made in Usa del 1998.

TRAMA
Maya (Kajol) è una madre divorziata che si occupa dei suoi tre figli insieme all'ex marito Aman (Arjun Rampal), con il quale è rimasta in buoni rapporti. Dal momento in cui Aman decide di presentare la compagna, Shreya (Kareena Kapoor), ai bambini, però, gli equilibri cominciano ad incrinarsi e scoppiano i primi conflitti.
Solo un grave problema di salute di Maya farà in modo che tutti si impegnino perchè questa famiglia allargata funzioni.

RECENSIONI

The Times of India ***
In We are family il remake è legale, quindi non importa se il film copia scena dopo scena l'originale, Nemiche amiche, con gli attori e il regista che preferiscono non aggiungere nulla di nuovo. Ma è questo il punto debole. Avremmo preferito qualche extra, soprattutto dal momento che WAF vanta due delle contendenti più adatte - Kajol e Kareena Kapoor - ai ruoli ricoperti da Susan Sarandon e da Julia Roberts. Con due attrici desi così raffinate c'era grande spazio per l'originalità, l'intesa e i fuochi d'artificio. Invece lo schermo non s'infiamma. Inoltre un senso di angoscia appesantisce lo svolgersi della trama. WAF funziona principalmente grazie alle interpretazioni femminili. Kajol sfodera il suo abituale carisma illuminando la scena. Kareena mostra una nuova maturità. Entrambe le attrici riempiono di cuore e di anima una sceneggiatura prevedibile e priva di verve. Purtroppo la colonna sonora di Shankar-Ehsaan-Loy lascia freddi, senza nessun brano memorabile, con l'eccezione del tributo a Jailhouse Rock di Elvis.
Nikhat Kazmi, 01.09.10
Recensione integrale.

Hindustan Times **
In We are family Arjun Rampal è il personaggio maschile silenzioso e privo di voce in capitolo, ma, rispetto al vecchiotto e privo di charme Ed Harris dell'originale hollywoodiano, Rampal ne esce meglio. La location è l'asettico primo mondo. Spaghetti pronti per cena. Moderna gestione della casa. Le due protagoniste sono le più talentuose e luminose attrici bollywoodiane. Il film è girato in modo pulito. Ma è solo l'idea che tiene legato tutto, e l'idea è interamente occidentale. Dio sa quanto sia povera l'immaginazione indiana, e WAF è semplicemente il raro riconoscimento ufficiale. I produttori hanno pagato i diritti, e questa volta quindi non rubano idee. Potrebbero esserci centinaia di originali sceneggiatori locali che aspettano una possibilità per esprimere qualcosa di nuovo, ma la pigrizia creativa non riguarda il pubblico. Il film c'è, in affitto dal cinema occidentale o remake indiano bello e pronto, a chi importa? In WAF il pathos non è creato dalla storia bensì solo dalle interpretazioni, in particolare da quella, meravigliosa, di Kajol.
Mayank Shekhar, 02.09.10
Recensione integrale.

Diana ***
Girato con cura ma senza mordente, ambientato nella moderna Sidney, recitato con impegno da tutti e tre i protagonisti, We Are Family non scalda il cuore. Coinvolge poco fino ad annoiare soprattuto chi ne conosce la versione hollywoodiana. Kajol, Kareena Kapoor ed anche gli spettatori, indiani e non, meriterebbero script più originali e stimolanti. Sappiamo che a Bollywood ne sono capaci.

Il bello:
- Kajol. Una stelletta in più nel giudizio unicamente per lei.
Il suo talento naturale rede credibile ed interessante anche il più anonimo dei ruoli, peccato non poterne godere più spesso.

Il brutto:
- We Are Family è quasi perfettamente aderente a Nemiche amiche. Non solo come remake non aggiunge niente ma dove si differenzia sbaglia. In Nemiche amiche il personaggio qui interpretato da Kajol decide di accogliere la compagna dell'ex marito perchè riconosce il loro legame. Decide di deporre le armi perchè un domani i suoi figli non continuino la guerra per lei. Aiuta i propri figli ad accettare Shreya (Isabel, in Nemiche amiche) perchè possano superare il trauma e crescere amati, senza rancori, senza sensi di colpa, il più serenamente possibile.
In We Are Family, invece, sembra che Maya cerchi qualcuno che prenda il suo posto per non lasciare soli i figli. Il padre è completamente fuori gioco, non conta, in una visione un po' triste e sorpassata dei ruoli genitoriali.

SCHEDA DEL FILM

Cast:
Aman - Arjun Rampal
Maya - Kajol
Shreya - Kareena Kapoor
Aleya - Aanchal Munjal
Ankush - Nominath Ginsburg
Anjali - Diya Sonecha
Dr. Rati Malhotra - Iravati Harshe

Regia di Siddharth Malhotra

La sceneggiatura è basata su quella scritta per Stepmom (Nemiche amiche) da Gigi Levangie, Jessie Nelson, Steven Rogers, Karen Leigh Hopkins e Ronald Bass

Prodotto da Karan Johar e Hiroo Johar insieme a Sony Pictures

Musiche di Shankar Mahadevan , Ehsaan Noorani e Loy Mendonca

Parole di Irshad Kamil e Anvita Dutt Guptan

Coreografie di Bosco Martis e Caesar Gonsalves

CURIOSITA'

- We Are Family è stato girato tra Sydney e Mumbai.

- Al diciottesimo minuto (e trenta secondi) vengono messi in tavola gli spaghetti.

- Shah Rukh Khan, grande amico di Karan Johar, ha partecipato alla promozione di We Are Family, con alcune apparizioni durante gli incontri con la stampa. La notizia completa.
Il video di una delle interviste di Shah Rukh Khan insieme a Kareena Kapoor e Arjun Rampal.

- Lo scorso 13 settembre Kajol ha dato alla luce il suo secondo genito. Dopo Nysa, una bambina di 7 anni, è nato un maschietto, Yug.

Il sito ufficiale del film.