05 marzo 2019

D A N G A L



Doveva essere un film a tema sportivo. Doveva essere un film imperniato sulla storia vera di due magiche figure femminili. Invece Dangal narra sostanzialmente un'ossessione maschile. 
La pellicola è piacevolissima da guardare, non fraintendetemi. Il primo tempo è molto divertente, il secondo regala una serie di prove sportive realistiche e coinvolgenti. La critica ha esultato. I media indiani hanno sottolineato l'aspetto (secondo loro) femminista. Dangal ha incassato cifre astronomiche. In Cina pare abbia attirato, solo on line, ben 400 milioni di spettatori. 
Aamir Khan è eccellente, una delle migliori performance della sua carriera. Il divo non esita a mostrarsi imbruttito, invecchiato e ingrassato (meritandosi un applauso a scena aperta), e si concede interamente al ruolo. Le due giovanissime attrici, Suhani Bhatnagar e soprattutto la stupefacente Zaira Wasim, affiancano Aamir alla pari, dando vita ad un trio indimenticabile. 

La sceneggiatura, a cui ha collaborato il regista Nitesh Tiwari, risulta però troppo sbilanciata a favore del protagonista, e i personaggi sono unidimensionali. 
Prendiamo Mahavir: sappiamo solo della sua ossessione, e non ci viene mostrato altro. Confesso che ho provato un certo disagio nei suoi confronti. L'uomo non si cura di nascondere la delusione per il mancato figlio maschio e quindi di ferire più volte i sentimenti della moglie e delle figlie. Ed ecco che di colpo le due figlie maggiori acquistano valore in quanto strumenti per la realizzazione del suo sogno. Nessuna preoccupazione per la loro incolumità o per il loro rendimento scolastico. Non parliamo poi delle loro aspirazioni: il padre considera le ragazze una sua proprietà, non riconosce loro alcuna individualità o autonomia. Non esita ad estirpare crudelmente la loro femminilità. Come uno schiacciasassi, tritura la personalità delle figlie e impone le sue decisioni e la sua volontà, senza mai ascoltare la loro opinione nè quella della moglie. Vero: chiede solo un anno delle loro vite. Ma è la brutalità e l'arroganza del suo comportamento ad orripilarmi. Le ragazze, a prova conclusa, continuano ad allenarsi e a vincere, anche se, nel film, sembra più per compiacere Mahavir, al quale viene comunque attribuito tutto il credito per le loro medaglie. 
La sceneggiatura perdona con troppa leggerezza la sua condotta, preferendo ammantare il personaggio di una luce eroica. E si guarda bene dall'offrirci il punto di vista delle ragazze: cosa pensano, cosa sognano per se stesse, cosa fanno quando non si allenano?
Propinarci Dangal come un manifesto contro la discriminazione di genere è davvero discutibile. Mahavir risparmia alle figlie un matrimonio precoce e un destino predeterminato dalle convenzioni sociali solo in ossequio alla propria ossessione, e non certo per amore paterno o in segno di rottura contro la mentalità maschilista imperante.

E veniamo agli inevitabili confronti. 
Sultan è una splendida pellicola di intrattenimento puro che parla di wrestling. Sfiora anche qualche tema sociale. Vanta una sceneggiatura ben calibrata, un robusto Salman Khan e uno dei personaggi femminili più insoliti ed efficaci. 
Chak De! India è forse il mio film sportivo preferito, insieme a Iqbal. Ottima sceneggiatura, narrazione inattaccabile, stratosferica performance di Shah Rukh Khan, significativa presenza femminile. Una delle opere più progressiste nel panorama del cinema popolare indiano degli ultimi anni. 
Sultan intrattiene, decisamente. Chak De! India intrattiene e rompe gli stereotipi, decisamente. Dangal intrattiene e tenta di rompere qualche stereotipo, ma a mio parere è decisamente inferiore ad entrambi.

TRAMA

Mahavir, ex-campione nazionale di wrestling, vive con la sua famiglia in un villaggio dello Stato dell'Haryana. Un giorno scopre con grande sorpresa che le figlie maggiori, Geeta e Babita, hanno malmenato due sfortunati coetanei. Ecco che Mahavir ha un'illuminazione.

ASSOLUTAMENTE DA NON PERDERE

* I fantasioni consigli elargiti da tutto il villaggio per concepire un maschio. Qui sì che gli sceneggiatori si sono divertiti a satireggiare.

ASSOLUTAMENTE DA DIMENTICARE

* L'inutile rivalità fra Mahavir e l'allenatore della nazionale indiana femminile di wrestling.

RECENSIONI

Rediff: **** 1/2
"The villain in Dangal is the mindset. (...) Aamir Khan plays this phenomenal character, both fascinating and flawed, a winner utterly sure of his beliefs who bends the world around him to his will. It is the performance of a lifetime, and Khan - incredibly buff when young, proud and paunchy when old - is sensational as he shows them the moves and imparts knowledge to the girls. With his wrist resting on his hip like a too-full teapot, his Phogat seems always to be thinking, planning, focussing. He knows what he's doing. Eschewing vanity and leading man cliché, Khan shows us commitment to the part. (...) This is by far the most credible an Indian sport film has ever felt, with even the commentators getting in on the action, giving most of us a tutorial in how to watch the sport. (...) India needs to watch this film for the way it puts the 'her' in 'hero'."
Raja Sen, 22.12.16

Mid-Day: ****
"It's a movie about female empowerment. The fact that it is set in rural Haryana (the part of India lowest on most female-centric indices, and I hope people watch it there), makes the subject all the more rich, and timely. (...) Your eyes hardly ever waver from the screen for 160 minutes, while you mildly laugh, go teary eyed, and on occasion even bite your nails, thoroughly enthralled as much by the intricacies of wrestling as a sport - that this film so wonderfully introduces us to - as some key moments, turning points, and inspired performances both by the girls (when they're kids, and when they grow up), and the old father, that's Aamir, wholly controlling the viewer's emotions in a dark hall, like a consummate puppeteer".
Mayank Shekhar, 09.01.17

Cinema Hindi: *** 1/2
Punto di forza: Aamir Khan, Zaira Wasim e Suhani Bhatnagar
Punto debole: la disonestà del finto messaggio femminista

SCHEDA DEL FILM

Cast:

* Aamir Khan - Mahavir Singh Phogat
* Zaira Wasim - Geeta 
* Suhani Bhatnagar - Babita
* Fatima Sana Shaikh - Geeta adulta
* Sanya Malhotra - Babita adulta
* Ritwik Sahore - Omkar, cugino di Geeta e Babita
* Aparshakti Khurana - Omkar adulto

Regia: Nitesh Tiwari
Colonna sonora: Pritam
Traduzione del titolo: "Dangal is a Hindi word used for wrestling competition. The word is as such used for wrestling and the entire setup where the wrestling happens, too, but it most commonly refers to a competition, where you often wrestle numerous people to win a pre-declared prize". BollyMeaning
Anno: 2016
Awards: fra gli altri, il National Film Award per la migliore attrice non protagonista a Zaira Wasim (meritatissimo!).

CURIOSITA'

* Mahavir Singh Phogat ha allenato quattro figlie e due nipoti (figlie del fratello di Mahavir, morto assassinato). Sono tutte diventate campionesse di wrestling a livello nazionale e/o internazionale. 
* Aamir Khan ha dovuto guadagnare 30 chili di peso per il ruolo.
* Aggiornamento del 17 febbraio 2024: Suhani Bhatnagar purtroppo è deceduta oggi a soli 19 anni a seguito di una malattia.
* Riferimenti a Bollywood: Sholay, Dilwale Dulhania Le Jayenge.

GOSSIP & VELENI

* Il Natale è tradizionalmente (fra le altre cose...) una data fortunata per i film di Aamir Khan.
* Dangal ha dato il via ad un feroce gossip riguardante la presunta relazione fra Aamir Khan e Fatima Sana Shaikh. I due hanno interpretato anche Thugs of Hindostan.

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