22 dicembre 2008

JODHAA AKBAR (LA SPOSA DELL'IMPERATORE)



Jodhaa Akbar è l’ultima fatica del grande regista Ashutosh Gowariker (Swades, Lagaan..) un kolossal della durata di 3h 20’ che ci accompagna per mano nel XVI secolo, ricostruendo, per la gioia dei nostri occhi, i fasti dell’impero Mughal. E’ un film nel quale grandezza e opulenza incantano ma non distolgono l’attenzione dai pensieri e dettagli, improvvisi silenzi, immagini che parlano da sole.

Jalaluddin Muhammad, imperatore Mughal, sale al potere ancora bambino e viene precocemente iniziato alla guerra, forzato ad assistere a scene di morte e violenza, educato a non vedere in esse niente di male. Eppure il giovane imperatore riesce a non uscirne plagiato e dimostra di avere una personalità forte e un cervello che pensa, capace di costruirsi da solo i propri principi. Nonostante sia animato da costanti ambizioni, non è mai abbastanza accecato dal potere da considerare le stragi come la cosa più naturale del mondo, ciò lo porta ad opporsi alle azioni dei suoi generali, lasciando tutti sorpresi per l’audacia. Nel suo codice d’onore non può esserci giustificazione alla guerra, pertanto, Jalaluddin cerca di coronare il suo sogno politico usando vie alternative, come l’alleanza matrimoniale con la figlia di un principe rajastano per accrescere i suoi domini senza spargimenti di sangue. Viene introdotto il personaggio di Jodhaa, una figura meravigliosa, nobile, femminile e devota, ma al tempo stesso orgogliosa, acuta e testarda; abilissima nell’uso delle armi, eppure i suoi pensieri sono sempre profondamente spirituali e rivolti alla pace.

Il matrimonio con Jodhaa metterà a confronto due culture e religioni diverse,  la fusione tra i due mondi si sviluppa gradualmente nel rispetto reciproco e nella graduale conoscenza, il loro incontro è romanzato, infarcito di elementi puramente narrativi per rendere fluido e avvicente lo scorrimento del fastoso kolossal epico. Ciò che è diverso smette di spaventare nel momento in cui ci avviciniamo ad esso con la volontà di capirlo, scoprendolo poi molto più vicino a noi di quanto immaginavamo. A sintetizzare ciò, una scena del film che si ripete in due momenti: Jodhaa si è da poco trasferita nel palazzo del marito e sta iniziando ad ambientarsi nei nuovi spazi, ad un certo punto alza gli occhi e vede sopra di sé il soffitto abbellito da raffinate decorazioni d’arte islamica. Il suo sguardo è un po’ perplesso, deve ancora familiarizzare con il diverso ed abituarsi all’idea che sarà quell’immagine la prima che vedrà svegliandosi ogni mattina. La scena più tardi si ripete al contrario, Jalaluddin è ospite nel palazzo del padre di Jodhaa, ed ecco che prima di addormentarsi lancia un’occhiata al soffitto, questa volta abbellito da colorati motivi rajastani. Nel suo sguardo c’è uno strano sorriso. Il diverso è ormai diventato parte di lui ed ha imparato ad amarlo, non fa più paura. L’arricchimento personale che nasce dalla reciproca conoscenza crea due individui più forti e più completi.

Non avevo mai visto un film di guerra che incitasse così tanto al dialogo e alla pace, né ero riuscita mai a ritrovare una tale modernità di contenuti in un sontuoso lungometraggio storico.Gowariker in un dettaglio fa confluire centinaia di sensazioni diverse. La durata della pellicola è notevole ma la storia non rallenta, include immagini potenti, splendidi brani musicali di A.R. Rahman, meravigliose scenografie. Difficile immaginarsi che tutto sia stato ricostruito artificialmente in studio, i sontuosi palazzi sono stati realizzati con una cura tale da sembrare ancora più belli e grandiosi degli originali. La troupe di artigiani, architetti e scenografi ha lavorato per mesi interi al progetto, creando sfondi, giardini interni, stanze, colonnati, e il forte monumentale presso i Big ND Studios a poche ore da Mumbai.

Jodhaa Akbar regala momenti di estrema dolcezza e un erotismo velato pervade tutto il film, la scena in cui Jodhaa spia il marito esercitarsi semi-nudo con la spada mostra un originale taglio voyerisitico,  e,  nello scenografico duello tra i due,  i respiri e gli sguardi hanno più capacità d’incedere di qualsiasi contatto fisico esplicito. Aiswarya Rai e Hrithik Roshan appaiono in stato di grazia, splendidi e naturali, le loro performance grandiose.


Il mio giudizio sul film **** 4,5/5


ANNO: 2008

REGIA: Ashutosh Gowariker

COLONNA SONORA : A.R. Rahman (testi di Javed Akthar)

PLAYBACK SINGERS: Javed Ali, A.R Rahman, Sonu Nigam, Madhushree, Bela Shende


CAST:

- Hrithik Roshan... Jalaluddin Muhammad Akbar
- Aishwarya Rai ... Jodhaa
- Kulbhushan Kharbanda ... Raja Bharmal
- Sonu Sood ... Rajkumar Sujamal
- Suhasini Mulay ... Rani Padmawati
- Shaji Choudhary… Adham Khan
- Punam S Sinha… Mallika Hamida Banu
- Digvijay Purohit… Rajkumar Bhagwan Das
- Pradeep Sharma… Sheikh Mubarak

SITO UFFICIALE DEL FILM. Clicca QUI.

RECENSIONI:

HINDUSTAN TIMES **
Testo originale
Pesantissima critica al film, viene praticamente fatto a pezzi, prima colpa tra tutte la scarsa attinenza storica e gli eccessi di romance.

NEW YORK TIMES
Testo originale




QUALCOSA IN PIU' :

- Gran parte del film è girato in lingua Urdu e non in Hindi.
- Aishwariya Rai, volto celebe ormai in tutto il mondo, su scelta del regista, appare per la prima volta con gli occhi neri. Ha usato lenti a contatto colorate per tutta la durata delle riprese. Gli abiti e gli ornamenti che ha indossato arrivavano a pesare anche 15-20 kg, I gioielli sono stati realizzati con metalli preziosi e gemme. Il loro valore è impressionante e qualcuno ha anche avuto il coraggio di acquistarli in un'asta a Dubai.
- Durante le celebrazione del matrimonio dei due principi, viene proposta la danza dei monaci darvesci, il cui corpo continua a ruotare fino a perdere i sensi e raggiungere un'elevazione mistica simile all'estasi.


PREMI E RICONOSCIMENTI:
Trionfatore assoluto dell'anno, l'elaborato kolossal di Gowariker ha collezionato un numero impressionante di statuette

STAR SCREEN AWARDS 2009 - vincitore nella categoria : Best Film, Best Director, Best Actor, Best Actress, Best Music (A.R. Rahman), Best Popular Actress Award (Aishwarya Rai)

FILMFARE AWARDS 2009 - vincitore nella categoria: Best Actor, Best Film, Best Director, Best Lyricist (Javed Akhtar), Best Background score (A.R. Rahman)

IIFA AWARDS 2009 - vincitore nella categoria : Best Film, Best Actor in a leading role, Best Director, Best Music, Best Lyrics (Javed Akthar per il testo di "Jashn-e-Bahara") Best Playback singer (Javed Ali interprete del brano "Jashn-e-Bahara")

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