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05 agosto 2010

SWADES (UNA LUCE DAL PASSATO)

Sabato 7 Agosto alle 21.30 su Raiuno, con il titolo Una luce dal passato, andrà in onda Swades. Per i fan di Bollywood questa sarà una data da ricordare.
Solo pochi anni fa pensare di vedere il volto di Shah Rukh Khan sulle reti nazionali era pura utopia.
Tuttavia non ci stanchiamo di ripetere che, come di consueto, il film, originariamente della durata di circa tre ore, verrà condensato in due ore scarse.
La nostra non è pignoleria ma il desiderio che l'integrità dell'opera sia rispettata, così come il lavoro degli autori che girano ogni ciak con cura ed una precisa intenzione e che al montaggio scelgono fotogramma per fotogramma le scene da includere in una pellicola. Non da ultimo, il desiderio che tutti possano godersi i film bollywoodiani nella loro meravigliosa interezza, perchè non immaginiamo, tra l'altro, quale film occidentale, conserverebbe la sua compiutezza se fosse privato di un terzo della sua sostanza.

TRAMA
Mohan Bhargava (Shahrukh Khan) è il responsabile di un importante progetto della NASA. E' di origine indiana, un NRI (Non Resident Indian, un indiano non residente) che gode di un lavoro di grande successo e prestigio e che ha appena ottenuto la cittadinanza americana. Mohan però è turbato, desidera tornare in patria per ritrovare e portare con sè la tata Kaveriamma (Kishori Ballal) che lo ha cresciuto.

RECENSIONI

BBC
Shah Rukh Khan in Swades offre una toccante e sincera performance. Entra talmente nella pelle del suo personaggio che lo spettatore sente il dolore di Mohan e il suo dilemma quando affronta la gente del villaggio. E evocare tali emozioni è un grande risultato. Pieno credito anche al regista Ashutosh Gowariker...
Swades è probabilmente il film più bello del 2004...da non perdere!
Manish Gajjar
La recensione integrale.

Diana ***** 5/5
"Hesitating to act because the whole vision might not be achieved, or because others do not yet share it, is an attitude that only hinders progress" (Esitare ad agire perchè l'intero progetto potrebbe non essere realizzato, o perchè gli altri ancora non lo condividono, è un atteggiamento che ostacola il progresso). Con questa frase di Gandhi inizia Swades. Un film ricco e profondo che nonostante i diversi temi trattati, anzi forse grazie ad essi, trova compattezza e coerenza.
Mohan è un uomo di successo che lavora ad un progetto per la misurazione globale delle precipitazioni e prevenire la siccità del pianeta. Una professione eticamente valida e ben remunerata ma che non gli basta. E' solo e tormentato dai sensi di colpa. Torna in patria credendo di trovare la sua vecchia tata, Kaveriamma, abbandonata in un ospizio. Invece lei vive soddisfatta ed amata in un piccolo villaggio senza elettricità. Un luogo estraneo per Mohan, un ambiente quasi ostile a causa dell'arretratezza teconologica e culturale. A Charampur l'istruzione è un lusso e la divisione in caste una realtà che relega i più poveri in una miseria sempre più nera. Un luogo impossibile che però diventa casa. Alcuni, se ne hanno la possibilità, decidono di voltare le spalle ad una situazione difficile, altri scelgono di rimanere e contribuire ad un cambiamento.
Swades è un film bellissimo. Stilisticamente perfetto, incanta con le sue immagini pulite. La sua pienezza, la ricchezza di contenuti è bilanciata da una narrazione sobria, leggera, in un equilibrio per cui niente risulta superfluo o ridondante. Anzi, ogni sequenza è necessaria, giusta.
Ashutosh Gowariker ha pensato a lungo a questo progetto e dirige deciso, firmando non solo il suo miglior lavoro ma anche un grande film.
Quando uscì Swades l'interpretazione rigorosa di Shah Rukh Khan destabilizzò sia i suoi fan che i critici abituati a rimproverargli una recitazione appesantita dai manierismi. Come tutti coloro che eccellono, che si distinguono, che sanno rendersi unici, Shah Rukh Khan è destinato a stupire. Swades ne è la conferma.

Da vedere, rivedere e rivedere.

Il bello:
- Mohan (Shah Rukh Khan) arriva in camper a Charampur, il piccolo paese dove vive Kaveriamma (Kishori Ballal). Il grande pulmino attrezzato con le più moderne comodità parcheggiato nella stretta strada di uno sperduto villaggio rurale rafforza il contrasto tra il mondo da cui proviene Mohan, la NASA e l'altissima teconologia americana, e le campagne indiane.
- La proiezione di un film all'aperto. Un evento tipico dei villaggi, unica possibilità di godersi uno spettacolo sul grande schermo. Il Cinema con il suo potere di fascinazione e come fonte di ispirazione e sogno: come non essere d'accordo?
- Il viaggio di ritorno di Mohan, mandato a riscuotere del denaro da un affittuario insolvente. Una presa di coscienza muta. Il volto di Shah Rukh Khan. Un bambino. Un bicchiere d'acqua passato da una mano ad un'altra. Una sequenza memorabile.
- Radha (Gayatri Joshi) che sistema il dhoti di Mohan (Shah Rukh Khan). Sguardi che si incrociano, corpi che si sfiorano, una delle scene più sensuali della cinematografia mondiale.
- La colonna sonora. Grandissimo A. R. Rahman che ha scritto le musiche e grandissimo Javed Akhtar, il paroliere.

Il brutto:
Assolutamente nulla.

LA SCHEDA DEL FILM

Cast:
Mohan Bhargava - Shah Rukh Khan
Radha - Gayatri Joshi
Kaveriamma - Kishori Ballal
Fakir - Makrand Deshpande
Dadaji - Lekh Tandon
Nivaaran - Rajesh Vivek
Mela Ram - Daya Shanker Pandey
Chikku - Master Smit Sheth

Scritto da Ashutosh Gowariker, M.G. Sathya e K.P.Saxena

Diretto da Ashutosh Gowariker

Prodotto da Ashutosh Gowariker e Ronnie Screwvala

Musiche: A. R. Rahman

Coreografie: Bosco Martis (I Hate Luv Storys), Caesar Gonsalves (Love Aaj Kal), Raju Khan (Once Upon A Time In Mumbaai), Saroj Khan (Love Aaj Kal) e Vaibhavi Merchant (Wanted)

Distribuito da UTV Home Entertainment e Ashutosh Gowariker Productions

Anno 2004

Swades significa la Nostra Terra

AWARDS

Filmfare Awards 2005:
Miglior Attore - Shah Rukh Khan
Best Background Score - A.R. Rahman

Global Indian Film Awards 2005:
Miglior Attore - Shah Rukh Khan
Miglior Debutto - Gayatri Joshi

National Film Awards 2005:
Best Playback Singer (Uomo) - Udit Narayan
Premio Speciale della Giuria - Ashutosh Gowariker
National Film Award for cinematographer - Mahesh Anay

Zee Cine Awards 2005:
Miglior Debutto (Donna) - Gayatri Joshi

CURIOSITA'

- Pare che Ashutosh Gowariker avesse in mente di girare Swades, prima del più famoso Laagan. Poichè desiderava occuparsi sia della regia che della produzione attese l'appoggio della moglie e nel 2002 fondò la Ashutosh Gowariker Productions. Scelse Shah Rukh come protagonista, suo amico dai tempi della serie tv Circus, del 1989, quando i due condivisero lo schermo.
- Gayatri Joshi, prima di debuttare sul grande schermo, ha iniziato la sua carriera come modella. Pare che Ashutosh Gowariker, in cerca di un volto per la sua Gita, abbia incrociato Gayatri ad un party rimanendone colpito. La ragazza si è dovuta sottoporre a diverse audizioni prima di ottenere la parte, l'ultima delle quali con Shah Rukh Khan. Questa audizione, insieme ad altre originali, è inserita nei contenuti speciali del DVD di Swades.
Shah Rukh Khan e Gayatri Joshi avevano già lavorato insieme in uno spot della Hyundai.
- Nel film sono presenti alcuni fotogrammi di Yaadon Ki Baaraat, un successo del 1973 in cui compare un giovanissimo Aamir Khan.
Yaadon Ki Baaraat e il recente Luck by Chance rappresentano gli unici casi in cui i due Khan, leggende del cinema indiano, condividono lo schermo.
- Ashutosh Gowariker ha ottenuto da parte della NASA un permesso di 15 giorni per girare alcune scene all'interno del Kennedy Space Center di Cape Canaveral e della base Goddard Space Flight Centre a Washington DC.
Il villaggio di Charampur è invece stato creato nel Maharashtra.

I brani musicali e i testi delle canzoni nella sezione Hindi Pop
Il sito ufficiale del film.

Aggiornamento del 11.08.2010:
Swades (Una luce dal passato) è stato il programma più seguito del sabato sera con 2.345.000 telespettatori e 16,91% di share. La replica di Ciao Darwin 4, andata in onda su Canale 5, ha registrato 2.344.000 e il 17,29% di share.

28 luglio 2010

Y U V A


Con Yuva Mani Ratnam regala un prodotto fresco e insolito, tiepidamente accolto da pubblico e critica alla sua distribuzione nel 2004, ma che, nel corso degli anni, ha raccolto sempre più consensi assurgendo allo status di film-culto. Yuva offre uno spaccato abbastanza interessante dei giovani indiani urbanizzati dei primi anni duemila attraverso la narrazione di tre storie che illustrano tipologie diverse di ragazzi: Lallan è rozzo, non istruito, violento, e la sua vita segue un percorso in caduta libera privo di redenzione; Michael è intelligente, idealista, altruista; Arjun è confuso e superficiale, ed è l'unico dei tre a subire una formazione ed un cambiamento.

Il soggetto è brillante e poco comune in una cinematografia come quella hindi innamorata della giovinezza, giovinezza che però viene quasi sempre rappresentata in modo irrealistico e stereotipato. La sceneggiatura è di buon livello, soprattutto nel primo, splendido episodio. I dialoghi di Anurag Kashyap sono stringati e sinceri. I personaggi sono definiti con cura, compresi quelli minori. Spicca Lallan, un ruolo davvero da urlo, sanguigno, carnale, così diverso dai soliti personaggi di cartapesta che infestano il cinema hindi. Spicca la singolarità dei ruoli femminili, indipendenti e forti. Da menzionare anche la figura del politico corrotto, quasi simpatico, persino paterno. La narrazione è sostenuta e coinvolgente, con colpi di scena piuttosto plausibili. Alcuni episodi ricordano la retorica sovietica, diluita però in salsa indiana. La politicizzazione studentesca non è trattata in modo pedante, ed è vista più come una manifestazione positiva di esuberanza giovanile che come un fenomeno sociale. Ma il messaggio arriva forte e chiaro. Le sequenze d'azione, invece, sembrano mutuate dai film estremo-orientali.

Da un punto di vista tecnico si apprezzano le ottime inquadrature, una regia decisa, la fotografia, il montaggio. E il fatto che ciascuna delle tre storie sia realizzata seguendo uno stile diverso, rappresentativo del personaggio. La colonna sonora di Rahman lascia un po' spiazzati: diversa dalla maggior parte degli altri lavori del maestro, è più elettronica, meno drammatica. Singolare quanto il soggetto di Yuva, con una delle rare (e convincenti) tracce ballabili composte da Rahman, Fanaa. Da citare la splendida interpretazione vocale di Sunitha Sarathy in Anjaana Anjaani.

Quanto al cast, Abhishek Bachchan lascia senza parole, regalando la migliore interpretazione della sua carriera. Vale la pena vedere Yuva anche solo per godersi la sua strabiliante performance che riesce ad oscurare persino due attori di razza come Rani Mukherjee e Vijay Raaz. Ajay Devgan è appassionato, Vivek Oberoi volonteroso. Rani non delude mai. Esha Deol osa un po' di espressività. Kareena Kapoor, qui in versione pre-size zero, è piacevolissima e frizzante. Sonu Sood, Vijay Raaz, Saurabh Shukla e Om Puri sono impeccabili. Un cast d'insieme davvero azzeccato.

TRAMA

Yuva è ambientato a Kolkata. Un ragazzo in motocicletta, Michael (Ajay Devgan), dopo aver offerto un breve passaggio ad Arjun (Vivek Oberoi), viene colpito da tre pallottole sparate da Lallan (Abhishek Bachchan). Da questo episodio si dipanano le tre storie narrate da Yuva. Lallan, appena uscito di galera, recupera la moglie Shashi (Rani Mukherjee) ma non vuole saperne di mettere la testa a posto. Michael è il capo riconosciuto del movimento studentesco universitario. Arjun sogna gli Stati Uniti, sino a quando non incontra Meera (Kareena Kapoor).

RECENSIONI

Cinema Hindi: ****
Punto di forza: la potente e feroce interpretazione di Abhishek Bachchan (*****). Lallan è ciclopico.
Punto debole: le storie di Michael e di Arjun sembrano meno graffianti ed emotive rispetto a quella di Lallan.

SCHEDA DEL FILM

Cast:

* Abhishek Bachchan - Lallan Singh
* Ajay Devgan - Michael Mukherjee
* Vivek Oberoi (Company) - Arjun Balachandran
* Rani Mukherjee - Shashi, la moglie di Lallan
* Kareena Kapoor - Meera, la fidanzata di Arjun
* Esha Deol (Darling) - Radhika, la fidanzata di Michael
* Vijay Raaz (Barah Aana) - l'amico di Lallan
* Sonu Sood (Jodhaa Akbar) - Gopal Singh, il fratello di Lallan
* Om Puri - Prosenjit Bhattacharya, il politico
* Saurabh Shukla (Luck by chance) - il medico

Sceneggiatura, co-produzione e regia: Mani Ratnam
Dialoghi: Anurag Kashyap
Colonna sonora: A. R. Rahman. Segnaliamo il ritmato Dol Dol, il coinvolgente Dhakka Laga Bykka, e i già citati Fanaa e Anjaana Anjaani (titolo alternativo Khuda Hafiz).
Coreografia: Brinda (Raavan)
Fotografia: Ravi K. Chandran (Black)
Montaggio: Sreekar Prasad (Kaminey)
Traduzione del titolo: i giovani.
Anno: 2004
Awards (selezione):
* Filmfare awards: miglior attore non protagonista Abhishek Bachchan, miglior attrice non protagonista Rani Mukherjee, miglior film per la critica, miglior sceneggiatura.
* IIFA awards: miglior attore non protagonista Abhishek Bachchan.
* Screen awards: miglior attore non protagonista Abhishek Bachchan, miglior attrice non protagonista Rani Mukherjee.

RASSEGNA STAMPA/VIDEO

* 17.05.04, Rediff: intervista ad Abhishek Bachchan, prima e seconda parte
* 19.05.04, Bollywood Hungama: intervista a Vivek Oberoi
* 20.05.04, Rediff: intervista a Mani Ratnam

CURIOSITA'

* Yuva è stato realizzato simultaneamente anche in tamil, col titolo Ayutha Ezhuthu. R. Madhavan ricopre il ruolo parallelo a quello di Abhishek Bachchan e Surya quello di Ajay Devgan. Esha Deol interpreta entrambe le versioni. Per la prima volta Ratnam si cimenta con un doppio film: in precedenza le sue pellicole erano state solo doppiate in lingue diverse.
* Pare che Yuva sia stato presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, ma nel sito ufficiale del festival non abbiamo trovato tracce. Aggiornamento del 24.11.10: la pellicola è stata proiettata al Tongues on Fire London Asian Film Festival 2010.
* Vivek Oberoi, durante la funambolica sequenza d'azione con Abhishek e Ajay in mezzo al traffico, è incorso in un incidente piuttosto serio che gli ha causato una grave frattura: uno stunt-man è scivolato con la moto investendo l'attore. Ricoverato in ospedale con ancora il sangue finto sul volto, Vivek si è divertito un mondo a prendersi gioco dei medici simulando un trauma cranico...
* Sembra che il nome di Anurag Kashyap sia stato suggerito a Mani Ratnam da Ram Gopal Varma.
* Riferimenti a Bollywood: Sushmita Sen. Menzionato anche il noto regista bengali di film d'autore Satyajit Ray.
* Riferimenti all'Italia: Vivek Oberoi pronuncia la parola cappuccino.
* Testi in italiano dedicati a Yuva: recensione pubblicata dal sito Asian Feast.
* Film che trattano il tema della politica nelle università: Gulaal, Haasil, Kaalbela (in lingua bengali).

GOSSIP & VELENI

* Vivek Oberoi e Abhishek Bachchan in una scena di Yuva se le suonano di santa ragione. Ricordiamo che Abhishek è il marito di Aishwarya Rai e che Vivek Oberoi è uno dei suoi ex-fidanzati...

08 maggio 2009

AB TAK CHHAPPAN



Prodotto da Ram Gopal Varma, 'Ab Tak Chhappan' segna l'esordio del regista Shimit Amin, che nel 2007 ci regalerà il clamoroso 'Chak De! India'.

La pellicola è davvero interessante, amara, diretta in modo teso, con uno stratosferico Nana Patekar.
Ambientata in una Mumbai livida e violenta, segue le vicende di un ispettore di polizia a capo di una squadra molto speciale: gli agenti scelti che ne fanno parte hanno licenza di uccidere. La legalità per loro è sospesa tanto quanto lo è per i pericolosi criminali a cui danno la caccia.
Difficile distinguere i buoni dai cattivi in un film come questo in cui l'etica è impaludata in un informe grigio. Ma la sceneggiatura è molto più complessa: sonda i legami fra politica e criminalità organizzata, e le acque si confondono ulteriormente, in un continuo rimando di ruoli e di (in)certezze morali.
La cinematografia Hindi vanta ormai una lunga e solida tradizione in materia di crime-story: 'Parinda' ha indicato la strada per il salto di qualità e lo splendido 'Satya' ne ha codificato gli stilemi. Ma 'Ab Tak Chhappan' spicca per originalità e complessità.
Anche la figura carismatica dell'eroe-giustiziere è uno degli aspetti dominanti di questo cinema, e Sadhu, il protagonista di ATC, ne regala una versione aggiornata e vivificata.

Nana Patekar è SUPERBO. Malgrado tutto il cast sia di ottima qualità, l'attore protagonista condanna i pur bravi comprimari all'ombra, infondendo vita ad un personaggio brutale, complesso, tagliente. Il fisico asciutto, l'aspetto ruvido, lo sguardo affilato, lo stile innato, la recitazione personale, la scelta ponderata di ruoli e pellicole: tutto contribuisce a qualificare Nana Patekar come una delle punte di diamante del Cinema Indiano e non solo Hindi.

TRAMA

Sadhu Agashe (Nana Patekar) è un ispettore di polizia a cui è stato affidato un compito molto particolare: catturare e uccidere i peggiori criminali che governano la malavita di Mumbai. Sadhu è in gamba e spietato. Ma la politica cambia, cambiano i suoi superiori, ed improvvisamente da cacciatore diventa preda.

RECENSIONI

Bollywood Hungama: *1/2
'La Factory di Ram Gopal Varma sembra sfornare film con impressionante regolarità. Non tutti incontrano il favore del pubblico, ma non si può negare il fatto che il marchio 'RGV' sia sinonimo di cinema di qualità, di un cinema che osa sfidare gli stereotipi. ATC non fa eccezione. Le intenzioni dell'esordiente regista Shimit Amin sono sincere. La pellicola è estremamente realistica. L'ambientazione, il legame politica-polizia-mafia, la rivalità fra agenti e la vita stressante che conducono: tutto viene descritto con la massima precisione. Ma il film cattura l'attenzione ad intermittenza. Il primo tempo ha un ritmo estremamente lento. La storia acquista interesse nel secondo, ma la sequenza degli eventi ad un certo punto diventa prevedibile. Il finale lascia molto a desiderare. ATC guadagna punti grazie al cast tecnico. La fotografia di Vishal Sinha è di qualità superiore. I dialoghi di Sandeep Srivastaval sono superbi. Il commento musicale di Salim-Sulaiman è di prima classe. Nana Patekar regala una performance impeccabile. Prasad Purandare è una rivelazione. Ecco un attore che può dare molto se gli viene offerta l'opportunità di farlo. L'interpretazione di Jeeva è impressionante: i suoi dialoghi con Nana sono elettrizzanti. Yashpal Sharma è come sempre altamente competente. Nakul Vaid offre una performance naturale. Kunal Vijaykar impersona il proprio ruolo con la massima convinzione.'
Taran Adarsh, 27.02.04

Cinema Hindi: ***
Punto di forza: la sceneggiatura e l'interpretazione di Nana Patekar
Punto debole: dov'è la condanna per la violazione dei diritti civili?

SCHEDA DEL FILM

Cast:

* Nana Patekar ('Parinda') - Sadhu Agashe
* Kunal Vijaykar ('Salaam Namaste') - Francis
* Yashpal Sharma ('Singh Is Kinng') - Imtiaz
* Nakul Vaid ('Chak De! India') - Jatin Shukla
* Prasad Purandare ('Contract') - Zamir Zaffar
* Mohan Agashe ('Rang De Basanti') - Pradhan
* Jeeva ('Sarkar') - Suchak
* Hrishitaa Bhatt ('Asoka') - fidanzata di Jatin

Regia: Shimit Amin ('Chak De! India')
Sceneggiatura: Sandeep Srivastava (aiuto regista in 'Kabul Express')
Colonna sonora: Salim-Sulaiman ('Rab Ne Bana Di Jodi')
Anno: 2004
Traduzione del titolo: '56 finora'. Si riferisce al numero di persone uccise da Sadhu
Award: Zee Cine Award per il miglior commento musicale a Salim-Sulaiman
Produzione: Ram Gopal Varma

CURIOSITA'

* Nana Patekar si è aggiudicato il National Award come miglior attore protagonista nel 1994 per 'Krantiveer', e come miglior attore non protagonista nel 1990 per 'Parinda' e nel 1997 per 'Agni Sakshi'. Ha interpretato film in diverse cinematografie indiane, e ne ha perfino diretto uno: 'Prahaar' (1991)
* Mohan Agashe è un illustre psichiatra, e alterna la carriera medica a quella cinematografica
* Citazioni bollywoodiane: Salman Khan, Vivek Oberoi ('Company') e Aishwarya Rai
* Aggiornamento del 7 febbraio 2012: The Wall Street Journal pubblica oggi l'articolo Claims of Faked Shootouts Tarnish Police Across India, di Geeta Anand, nel quale si racconta la storia del funzionario di polizia Pradeep Sharma, accusato di aver giustiziato numerosi presunti criminali nel corso di inesistenti scontri a fuoco. Sharma è attualmente in prigione. La sua vicenda ha ispirato questo film.