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11 maggio 2024

TIGER 3


Premesso che non mi aspetto miracoli da un film d'azione, devo riconoscere che in Tiger 3 la sceneggiatura e la regia si impegnano a sostenere il prodotto impedendogli di deragliare. C'è una trama che tiene, ci sono diversi gustosi colpi di scena. Viene concesso spazio all'eroina, e all'eroe negativo - che oscilla dall'amabile al malvagio con grande disinvoltura, ma poi sfortunatamente perde fuoco. Sequenze di combattimento (anche al femminile) mai confuse, mai slegate dal contesto, ben concepite e ben dirette, malgrado qualche esagerazione e qualche implausibile acrobazia volante. Soprattutto encomiabile la volontà di rappresentare alcuni personaggi pachistani in modo pacato e credibile, come gente normale e perbene, sfuggendo così alla solita trita equazione pachistano=terrorista/nemico/depositario di ogni immaginabile e inimmaginabile difetto umano/animale/vegetale/eccetera.
La questiona pachistana è però anche il tallone d'Achille di Tiger 3. Un po' troppo l'episodio del tentativo di colpo di Stato militare sventato da un agente segreto indiano, ma fa sorridere - in senso positivo - la motivazione personale non nazionalista (sfumatura non da poco) di Tiger: in Pakistan ci sono i miei suoceri, e anche se non andiamo d'accordo, da bravo genero devo prendermi cura di loro.
Menzione speciale per il folgorante cameo di Pathaan, offerto da un frizzantissimo Shah Rukh Khan, e arricchito da una lunga serie di rocambolesche scene d'azione. Dieci minuti abbondanti di pura delizia - eccessi inclusi. Non vedo l'ora che si concretizzi davvero il progetto annunciato di una pellicola con Tiger e Pathaan insieme sullo schermo dal primo all'ultimo fotogramma (vivo per questo). 

TRAMA

Tiger, agente dei servizi segreti indiani, scopre con dolore che la moglie Zoya, ex agente dei servizi segreti pachistani, sta tramando qualcosa nell'ombra. [Spoiler] Zoya è stata assoldata da Aatish, suo ex collega e istruttore, che ha rapito il figlio della coppia. Tiger decide allora di collaborare al piano criminale, all'insaputa dei suoi superiori e della sua squadra. Ma non tutto fila liscio.

ASSOLUTAMENTE DA NON PERDERE

* Il cameo di Shah Rukh Khan, che vale da solo - credetemi - la visione del film.
* L'atmosfera western dell'ingresso in scena di Tiger e l'inseguimento che segue (peccato per il volo d'angelo).
* Il combattimento al femminile nel bagno turco (salviette incollate col silicone?).
* Il combattimento di Tiger nelle cucine. 
* Il combattimento di Zoya nel bunker.

ASSOLUTAMENTE DA DIMENTICARE

* Il travestimento di Tiger in Russia è imbarazzante, ma è ancora più imbarazzante il fatto che Zoya non lo riconosca (ha finto perché si vergognava?).

RECENSIONI

Mid-Day: * ½
'Felt nothing at all, throughout, but for that SRK cameo sequence. (...) This is SRK’s Pathaan, as much rescuing Tiger, from a Pakistani prison, as the audience itself from this film. You also sense in that scene how strikingly fresh/sorted SRK looks in the action genre, post Pathaan, Jawan. Salman Khan, the hero of this franchise, on the other hand, while rugged enough to play Tiger, appears slightly bloated, jaded, even tired, perhaps. (...) The Emraan Hashmi villain wholly fades away after sometime. What you’re left with is a non-stop series of stunts and sceneries, over a totally joyless, humourless starship enterprise. (...) They’ve attempted a supposedly, albeit randomly complex script in a Salman flick! Seriously, why bother?'.
Mayank Shekhar, 12.11.23

Film Companion:
'I like that all the three franchises of the YRF's spy universe are designed to serve their respective superstars. They're built around the heroes - the storytelling not only platforms but also protects their image. War (2019), for example, is an ode to Hrithik Roshan's swag and fluidity; the camera slows down around him, savouring the way he strolls and breathes and looks. Every meta plot point and song becomes a reminder of his physical relevance - of sensuality, even - in a largely asexual genre. Pathaan (2023) is an ode to Shah Rukh Khan's intelligence; the writing savours the way he thinks, plans and absorbs (both pleasure and pain). Every meta moment becomes a reminder of his social and emotional significance in a largely apolitical genre. And Tiger 3 (...) is an ode to the stiff masculinity of the 'original' YRF spy. Given how little a Salman Khan hero moves on screen, the filmmaking is forced to be more kinetic. (...) The camera, co-stars, flying objects and overall narrative must move faster to create an illusion that Tiger is moving. His inertia then gets repositioned as style and (...) artistic minimalism. So every set piece becomes a reminder of his vintage brawn in a largely automated genre. (...) When the inevitable cameo arrives, one star's wit and agility dignifies the other's (...) rigidity. (...) Maneesh Sharma does a slick job of keeping the film busy. The setup is effective. The [villain] (...) gets several hero-entry shots, because he represents the hostility of new-age nationalism. In most films, he'd have been deified for wanting a war. (...) He has the sort of main-character energy that makes for some neat moments. (...) However, this default velocity of the film is also its undoing. The problem with Tiger 3 is that - cool Katrina Kaif and compelling antagonist aside - it doesn't know when to stop moving. In its quest to make Tiger outdo his (franchise) rivals, the film barrels past its muscular identity and tumbles down a familiar valley. One of the remarkable things about the YRF spyverse is that it's based on soldiers who reject conventional notions of patriotism. (...) Each of them goes 'rogue' and operates outside a structure that lets them down. (...) This cocktail of intent and dissent is their superpower. (...) Tiger 3 starts off with the right ideas. (...) But the film's Salman Khan-sized aura means that it's not enough to protect the world from hatred. In this case, it amounts to something more specific: Saving Pakistan from itself. (...) Even if the broader message is fine ('harmony' as envisioned by the House of Yash Raj), the result is patronising. (...) Someone like Tiger doesn't offer help, he imposes help. (...) There's a thin line between heroism uniting two countries and heroism implying that one is incapable of cleaning its own mess - and Tiger 3 keeps crossing that line'.
Rahul Desai, 12.11.23

Cinema Hindi: *** ½ 
Punto di forza: la scelta impopolare di non premere troppo il pedale sul sentimento antipachistano, il superlativo cameo di Shah Rukh Khan, il personaggio di Tiger, le adrenaliniche e fantasiose scene di combattimento, la sceneggiatura (per una pellicola d'intrattenimento puro) che non annoia, la regia sempre piuttosto presente. 
Punto debole: il paternalismo indiano nei confronti del Pakistan (ma sempre meglio dell'ostilità dichiarata), lo sbiadimento graduale dell'eroe negativo.

SCHEDA DEL FILM

Cast:

* Salman Khan - Tiger, agente dei servizi segreti
* Katrina Kaif - Zoya, ex agente dei servizi segreti pachistani, moglie di Tiger
* Emraan Hashmi - Aatish, ex agente dei servizi segreti pachistani
* Shah Rukh Khan - Pathaan, collega di Tiger
* Revathi - superiore di Tiger
* Ranvir Shorey (cameo) - Gopi, collega di Tiger

Regia: Maneesh Sharma
Sceneggiatura: Shridhar Raghavan
Colonna sonora: Pritam. Commento musicale Tanuj Tiku. Segnalo il brano Tiger 3 Theme (Tanuj Tiku).
Azione (****): Franz Spilhaus, Se Yeong Oh, Sunil Rodrigues.
Fotografia: Anay Goswamy
Montaggio: Rameshwar S. Bhagat
Anno: 2023

CURIOSITÀ

* Alla fine di Tiger 3, Hrithik Roshan regala un cameo nei panni di Kabir. La sequenza è una sorta di mini presentazione del secondo capitolo di War.
* Riferimenti al cinema indiano: Pathaan, Sholay.
* Riferimenti all'Italia: Tiger menziona il tiramisù.
* Film che trattano lo stesso tema: Ek Tha Tiger, Tiger Zinda Hai, Pathaan, War.

GOSSIP & VELENI

* [Spoiler]:
- Emraan Hashmi in versione sbarbata, all'inizio, è del tutto considerabile (prendo nota);
- non ho capito perché il pediatra è morto;
- nello scontro finale, Aatish spara ripetutamente a Tiger con un mitra a un metro e lo manca. Che mira del cazzo per un agente segreto; 
- le ragazzine pachistane che suonano l'inno nazionale indiano, beh, scena zuccherosissima, però, cosa vi devo dire?, l'ho apprezzata (crocifiggetemi).
* Di tutto lo Spy Universe di Yash Raj Films, alla fine la saga di Tiger è la mia preferita - mi riferisco a Ek Tha Tiger e Tiger 3 -, perché è quella che si prende meno sul serio, anche se il Re in Pathaan è fighissimissimo, e Hrithik Roshan in War di una bellezza da togliere il fiato.
* Solito giretto in Wikipedia. Dunque:
- nella classifica degli incassi 2023 dei film hindi, nelle prime dieci posizioni ben quattro titoli (Jawan primo, Pathaan secondo, Dunki quinto, Tiger 3 sesto), non pesantemente nazionalisti, sono interpretati da superdivi musulmani per nulla progovernativi. Non male;
- nella classifica degli incassi 2023 dei film indiani, nelle prime dieci posizioni idem (Jawan primo, Pathaan secondo, Dunki ottavo, Tiger 3 nono). Non male.
Non commento le altre posizioni sino a quando non vedrò le rispettive pellicole, ma ad oggi posso dire che solo Gadar 2 (quarto hindi e quinto indiano), Adipurush (ottavo hindi) e The Kerala Story (nono hindi) sono smaccatamente di propaganda. Non male. Il 2024 è anno di elezioni politiche in India, temo andrà peggio, ma aspettiamo i numeri finali.

30 luglio 2016

FAN

 
diretto da Maneesh Sharma, con ShahRukh Khan.
Siamo a metà strada, qualche uscita importante è ancora attesa, ma viene voglia di sbilanciarsi e affermare che Fan è il miglior film dell'anno.
Non quello dalla sceneggiatura più inattaccabile, non quello che ha incassato di più e probabilmente nemmeno quello che sarà più premiato. Ma il più potente e il più sorprendente. Quello che non si fa dimenticare, quello che ci ha fatto pensare, ripensare e ricredere. Quello che ha portato qualcosa di nuovo.
Quello che stavolta non ce n'è per nessun altro.

LA TRAMA
Il giovane Gaurav è un fan della superstar Aryan Khanna da tutta la vita. Si pettina come il suo idolo, si veste come lui, si muove come lui, ne imita la voce e lo impersona nelle feste del quartiere di Delhi in cui è cresciuto e vive.
In occasione del compleanno di Aryan, Gaurav ha la possibilità di partire per Mumbai, il suo sogno è quello di incontrare la star e fargli gli auguri di persona.
I conti con la realtà però non saranno indolore, né privi di conseguenze per nessuno dei due protagonisti.

SECONDO ME ***** 5/5
Pare che Maneesh Sharma, regista di Band Baaja Baaraat e di Ladies Vs Ricky Bahl, nonché produttore di Dum Laga Ke Haisha, abbia cominciato a pensare a Fan un giorno che era in visita a Mannat, colpito dalla quantità di persone assiepate sotto casa di SRK, in attesa di scorgerne un frammento. Una moltitudine che sicuramente fa una certa impressione.
La passione degli indiani per il Cinema non è da sottovalutare e ancora meno lo è l'amore che dimostrano per i loro divi. Qualcosa che non ha paragoni al mondo e che si può accostare, giusto per rendere l'idea, al fanatismo suscitato dalle star musicali internazionali, neanche quelle di oggi, che nessuna reggerebbe il confronto, ma quelle di una volta, come Elvis o i Beatles. Per questo motivo lo script di Fan che affronta il tema del rapporto star-fan è un'intuizione piuttosto brillante, un'idea semplice come un uovo di Colombo, ma anche di grande attualità. E' un argomento che interessa tutti (chi non ha provato almeno una volta una passione vera, profonda, carnale per un cantante o un attore?) e che apre a diverse riflessioni.
Fan è un film complesso e cupo perché Maneesh Sharma è rimasto fedele alle sue intenzioni di riflettere su un fenomeno, di mostrare qualcosa, di svelare una verità. Ed è un film che colpisce emotivamente, che coinvolge, che, come fosse uno specchio, rimanda allo spettatore il riflesso di se stesso. Perché Gaurav Chandna è un folle, ma prima di oltrepassare quel confine, prima di scivolare al di là, lui era uno di noi.
Il confine, il limite, si trova ben prima di arrivare all'aggressione fisica. Forse già nell'illusione di avere una connessione con il proprio idolo. Oppure nella pretesa che egli aderisca all'immagine che abbiamo di lui.
La fama la si deve davvero all'amore dei propri ammiratori o è il frutto del talento, del lavoro di qualcuno messo in luce dall'occasione giusta e da un po' di fortuna, in modo che il mondo possa accorgersi di lui?
Tutti sono in grado di immaginare che cosa significhi essere un fan. Il film si concentra su Gaurav, sui suoi stati d'animo, è facile, fino ad un certo punto, provare empatia per lui.
Più difficile è capire che cosa ci sia dietro ad Aryan Khanna. Non sono in molti a sapere che cosa significhi essere una star venerata universalmente.
E chi è il divo fra i divi? Maneesh stesso ha dichiarato che la storia di Fan è nata pensando a SRK e che non sarebbe stata realizzata se non con lui.
Per costruire Aryan sono state usate immagini storiche della carriera di SRK. Il fatto che non sia stato ideato un personaggio del tutto nuovo offre un ulteriore piano di profondità. Aryan sembra vero. Di più: sembra SRK.
L'attore ha dichiarato: "He’s more real, more grounded, more practical, less mad and probably less compassionate in his dealings than me. He’s scarily real, and I’m not like that at all" (Open *) e che si tratta di un protagonista totalmente inventato, ma di fatto la vita e la carriera di SRK sono parte del film.
In una sequenza che sicuramente entrerà a far parte della storia del Cinema, SRK interpreta Gaurav  che imita Aryan mentre sullo sfondo scorrono le immagini tratte dai film e dalle performance live di SRK stesso. Impossibile non pensare allo stato di super star dell'attore e non interrogarsi sul suo personale rapporto con la fama, i suoi fan e la sua immagine pubblica.
Che impressione abbiano questi semidei delle persone che li seguono con tanta dedizione e fervore, forse ce lo indica il fotogramma del viso trasfigurato di Gaurav  che urla  sotto casa di Aryan. Di certo è una scena inquietante quanto emblematico ed indimenticabile.
In un bell'articolo di Paromita Vohra pubblicato su The Indian Express, nel contesto di un discorso più ampio in cui è analizzato il ruolo di SRK nella società indiana, l'autrice scrive di "uccisione del vecchio fan": " The star advises the fan to live a full life of love, work, family and community. By symbolically killing the old fan, is SRK killing an old self? Is he hoping for a new gaze that he can meet, so he may renew himself?" (*), come a voler confermare la tesi della corrispondenza tra personaggio e persona.
E mentre da una parte Fan toglie ogni illusione che ci si possa mai avvicinare veramente a qualcuno che si conosce solo attraverso uno schermo, dall'altra suggerisce che ci stia raccontando qualcosa di SRK, che il protagonista vero sia lui e non Khanna. Ma è un inganno.
Prima della diffusione del trailer, si immaginava che Fan fosse una commedia d'intrattenimento, qualcosa di spiritoso che avrebbe mostrato le simpatiche stravaganze di un fan appassionato. Nonostante Maneesh Sharma, secondo me intelligentemente e coerentemente rispetto al pubblico a cui si rivolge, abbia inserito diverse scene, in particolare d'azione, che riportano l'intera pellicola alla dimensione di entertainment movie, questa è tutt'altro che una commedia. Nessuno si aspettava un tale livello di serietà e di dramma.
E nessuno si aspettava questo ShahRukh Khan.
La sua infatti è un'interpretazione pazzesca. Al di là della trasformazione fisica.
Pur non essendo la prima volta che l'attore stupisce  con le sue capacità, sembra proprio che i doppi ruoli lo stimolino (come in Duplicate, come in Don, come in Rab Ne Bana Di Jodi), è riuscito una volta di più a spostare l'asticella. E chi si era dimenticato di lui, chi ha pensato che non sapesse più recitare, che non fosse più quello di una volta, ha avuto una risposta forte e chiara. Più forte e più chiara di quanto fosse possibile indovinare.
Il trailer di Fan è uscito il 29 febbraio scorso suscitando un certo clamore. Molti colleghi di SRK e tutta la film fraternity hanno voluto complimentarsi e commentare. Anurag Kashyap, centrando meravigliosamente il punto, ha tweettato: "next year awards Best Actor, Actor in a negative role, debutant, booked #srk #fan..(*)
Raja Sen, critico senza cuore (scherziamo Sen, ti vogliamo bene, soprattutto perché Fan ti è piaciuto!), ha scritto: "Shah Rukh Khan is jawdroppingly good in Fan, both as the 25-year-old young admirer and as the jaded but determined ageing movie star. It is an immensely brave performance demanding stunning commitment, and he shines."(*).
E SRK risplende davvero.
Fan è l'evento dell'anno. E' un film che non si può evitare, che discuterete da mille prospettive, perché ha mille angolazioni.
Guardatelo, vi lascerà sconvolti, vi lascerà tristi, vi toglierà qualcosa. Poi però vi sentirete grati.

Il brutto:
- L'incontro-scontro tra Gaurav e Sid è il passaggio più debole del film.
- Fan non ha fatto un grande incasso, non è entrato nel famoso 100 crore club. Molti hanno analizzato e fornito diverse plausibili cause, come la mancanza di una protagonista femminile o di numeri musicali. Una, la più interessante è stata suggerita dallo stesso SRK, secondo il quale la motivazione di Gaurav, quella di ricevere le scuse da parte di Aryan, fosse un po' debole: "We reduced the guy's (Gaurav Chandna) passion for his icon (Aryan Khanna) by asking for a very small thing in return for the destruction of his life. He asked him for a 'sorry'; he should have asked him for his life. He should have said, "You killed the fan in me, I want to kill the star in you." 'Sorry' wasn't strong enough a plot point to base the whole film on as Gaurav's character was destroyed. Or maybe the film just wasn't good enough. It became purposeless. And it got rejected."(The Huffington Post) (*)
Io aggiungerei che Fan, per certi versi, è una visione disturbante, è un film che assesta qualche pugno. Non tutti la prendono bene.

Il bello
- La canzone e il video Jabra, che non compare nel film. Cantata tra l'altro in 11 lingue, dall'arabo al telegu. Ecco la mashup version.
- SRK che corre e si arrampica  per le strade di Dubrovnik in smoking: SI SI SI (quando lo chiameranno per fare 007???)
- La lotta tra Gaurav e Aryan, in cui Gaurav finisce con il viso schiacciato contro il finestrino di una macchina (perché mio marito ne è rimasto entusiasta).
- Shahrukh Khan, Shahrukh Khan, Shahrukh Khan.
Per come ha sopportato il disagio di recitare sotto le inevitabili e fastidiose applicazioni, per come è riuscito nonostante quelle ad essere espressivo.
Per uno dei suoi ruoli migliori di sempre. Per questo film che per magia è come se fosse il primo. E invece arriva dopo tanti che sarebbero già più che abbastanza.
Per come è stato capace di essere qualcosa che conosciamo e qualcosa di nuovo, una conferma ed una sorpresa. Ancora.

CURIOSITA'
- Fan è il primo film con SRK senza canzoni.
- Alcune sequenze inserite nel film durante la scena in cui Gaurav vede Aryan per la prima volta, sono state realmente girate sotto la casa di SRK, il giorno del suo compleanno.
Gli interni della casa di Aryan invece sono un set e non sono stati filmati all'interno di Mannat.
- Per diventare Gaurav, SRK si è sottoposto ad estenuanti sessioni di prove che si sono protratte per mesi. Durante le riprese il look definitivo, combinazione di make up e applicazione prostetiche, oltre che di un lavoro di vfx in post produzione, ha richiesto delle sedute di 4, 5 ore al giorno.
Per cambiare un volto amato da venticinque anni, perché fosse lo stesso ma di un altro, è stato chiamato il plurivincitore di Oscar Awards Greg Cannon. The making of Gaurav.
- Nel dvd/bluray di Fan c'è uno speciale dedicato al fenomeno dei fan, intitolato Tu Nahin Samjhega (tu non puoi capire), frase cult di Kuch Kuch Hota Hai, pronunciata anche da Gaurav.
- Le prime parole sussurrate da Gaurav imitando Aryan sono: dil se, altro film con SRK.

(*) Grazie a CinemaHindi per tutte le segnalazioni e gli aggiornamenti


23 gennaio 2012

LADIES VS RICKY BAHL





Sulla scìa del successo di Band Baaja Baaraat nasce in tempo record Ladies Vs Ricky Bahl. I due protagonisti (Ranveer Singh e Anushka Sharma) il regista (Maneesh Sharma) i compositori della colonna sonora (Salim & Suleiman) e la casa di produzione (Yash Raj) si riuniscono con l’intento di bissare l’esperienza positiva dello scorso anno. Il film fa un passo in avanti ma gli incassi due passi indietro. Un caso strano: aumenta la qualità della pellicola ma ne diminuisce il pubblico. Nonostante il nuovo prodotto sia migliore dell’offerta precedente sia per gli ideatori che per il cast i festeggiamenti sono ingiustamente cancellati.


TRAMA
Ricky Bahl è nato bello, furbo e attraente, come usare le doti ricevute da Madre Natura per arricchirsi oltre ogni limite? Truffare i soggetti più inclini a cadere nella sua trappola: ragazze single con particolari passioni o ambizioni, sensibili al suo fascino e con alle spalle montagne di quattrini.



L’idea di mettere al centro della scena una coppia che non fa che detestarsi e litigare per buona parte del film (mostrando poi un’improvvisa svolta in cui l’attrazione fatale e il desiderio  invadono il campo molto prima che l’amore faccia capolino) è stato ciò che ha trasformato una trama moscia come quella di Band Baaja Baaraat in un’avventura sentimentale più che godibile. L’esperimento di Maneesh Sharma con la coppia di giovani attori dal look moderno ha garantito immediata popolarità ad un film potenzialmente mediocre, di colpo convertito in un piatto creativo e gustoso. In Ladies Vs Ricky Bahl il regista dimentica però che si è giocato già l’effetto sorpresa : la chimica evidente tra il Ranveer "fighissimo"  Singh e Anushka "megasorriso" Sharma è già nota a tutti, l’arcano è stato svelato in precedenza e questo non aiuta a far lievitare gli incassi anche se la storia proposta questa volta è tutt'altro che noiosa. LVRB non incontra la stessa sorte dorata di BBB pur essendo più intrigante del tanto osannato titolo di debutto.
Il personaggio di Ricky Bahl alias Sunny, Vikram, Deven, Iqbal, Diego e quanti altri, è ben disegnato in tutte le sue camaleontiche sfumature, non ci importa sapere troppo quello che pensa o quello che farà, sappiamo solo che se la spassa da matti e che il suo vizio va ben oltre il mero arrivismo, è una sanguigna dipendenza dal rischio e dal gioco. Osserva, si documenta, si comporta in modo da compiacere la sua preda, colpisce e sparisce, un gigolò che non si concede sessualmente ma vende la sua immagine in un invitante pacchetto, una confezione perfetta capace di far vacillare anche la donna più riluttante e seriosa. E poi la fuga con il bottino e via verso un nuovo obiettivo e una nuova città.
Le vittime designate non sono patetiche, né da biasimare, cadono nella rete di un uomo vergognosamente FIGO e lo sanno, fiutano i problemi ma non li evitano, è un’occasione troppo allettante. Dimple, Raina e Saira risultano affettuosamente antipatiche e neppure Ishika, la donna programmata per intrappolarlo, è abbastanza risoluta da saper congelare in tempo i suoi ormoni. Le pianificazioni per la resa dei conti non sono affatto tediose o di cattivo gusto come era stato invece in Luv Ka The End, l’atmosfera è vivace e la location prescelta, Goa, diviene una cornice perfetta per far cadere abiti e pudori, mostrare feste lascive, costumi da bagno, corpi invidiabili e mondi deluxe.
Se basta una seconda visione per rivalutare un giudizio troppo alto su Band Baaja Baarat, Ladies Vs Ricky Bahl conserva la sua carica molto più a lungo.  Il sex appeal dei protagonisti, le musiche che spingono ad alzarsi e ballare, le coreografie non troppo difficili da imitare e l’atmosfera scacciapensieri lo rendono un prodotto bollywoodiano ad hoc. I risultati del box office dimostrerebbero il contrario eppure Maneesh Sharma sta migliorando e maturando, ha eliminato tutti i tempi morti che penalizzavano il suo debutto ed ha ideato un film equilibrato e frizzante, di facile consumo ma senza esclusione di colpi.



Il mio giudizio sul film : **** 4/5



RECENSIONI

THE TIMES OF INDIA ***
Maneesh Sharma al suo debutto alla regia colpì l'attenzione con l'insolito Band Baaja Baaraat. Difficile misurarsi con quel film. Ed in effetti Ladies v/s Ricky Bahl non raggiunge lo stesso livello di brio e di verve. In LVRB non ci sono umorismo, nè sapore realistico, nè fremente sintonia fra i due attori protagonisti: tutti aspetti che resero BBB un campione d'incassi. E quel che è peggio, il personaggio di Anushka Sharma appare solo nel secondo tempo. La storia d'amore è poco convincente. La colonna sonora di Salim-Sulaiman è ordinaria. Le performance e il tenore non isterico lavorano però a favore della pellicola.
Nikhat Kazmi, 09.12.11  (Testo originale)


HINDUSTAN TIMES: ***
In questo periodo quasi tutti i protagonisti maschili a Bollywood sono costretti, come negli anni cinquanta, a interpretare personaggi e non semplicemente se stessi, quindi una storia che sostenga la pellicola diviene necessaria. Il film non ci spiega le motivazioni del comportamento di Bahl. Lo spettatore vede quanto mostrato sullo schermo: Bahl è single, sembra un solitario, poco interessato da un punto di vista sessuale alle donne a cui si accompagna. Il suo unico scopo sono i soldi per i soldi. Un personaggio di questo tipo era stato gestito molto meglio in un titolo precedente di Yash Raj, Badmaash Company (che presentava però lacune di tipo diverso). La trama ad un certo punto prende una piega irresistibile, e Ladies v/s Ricky Bahl diventa un prodotto impregnato di female power. Parineeti Chopra è spontanea e audace. Ma all'ingresso del personaggio interpretato da Anushka Sharma, come al solito ci si chiede perchè mai una ragazza dovrebbe innamorarsi di un truffatore dichiarato. Qualche messa a punto in più nella sceneggiatura avrebbe giovato. Sfortunatamente l'aspetto commerciale ha la precedenza sulle spiegazioni. LVRB è al peggio una noiosa storia d'amore narrata a metà, e al meglio un film che si lascia guardare senza troppa fatica.
Mayank Shekhar, 09.12.11 (Testo originale)



ANNO : 2011

REGIA : Maneesh Sharma

PRODOTTO DA : Yash Raj Films

CAST:
Ranveer Singh …………………………… Ricky Bahl
Anushka Sharma ………………….. Ishika
Parineeti Chopra …………………………. Dimple
Dipannita Sharma ……………………… Raina
Aditi Sharma ……………………………… Saira


COLONNA SONORA : Salim & Sulaiman
PLAYBACK SINGERS: Benny Dayal, Vishal Dadlani, Swetha Pandit, Salim Merchant, Shradda Pandit, Shilpa Rao

COREOGRAFIE : Vaibhavi Merchant



QUALCOS’ALTRO

La trama è vagamente ispirata al film hollywoodiano John Tucker Must Die (2006)

La segreteria telefonica del cellulare di Ricky Bahl ripete una frase dal film Baazigar: "Kabhi kabhi kuch jeetne ke liye kuch harna bhi parta hai, aur harke jeetne wale ko baazigar kehte hain" / " A volte per vincere qualcosa è necessario perdere qualcos'altro, colui che riesce a vincere perdendo si chiama Giocatore"  sentitelo recitare direttamente dalla voce di Shahrukh in questo video dal minuto 4.40

Parineeti è la cugina della star Priyanka Chopra, per lei c’è già un nuovo film in cartellone per il 2012, Ishqazaade, sempre prodotto dalla Yash Raj. La ragazza si è aggiudicatata lo Star Screen Award e lo Zee Cine Award come Miglior Debutto dell’anno.

Sito ufficiale del film , Pagina dedicata a LVRB dal sito della Yash Raj


14 aprile 2011

BAND BAAJA BAARAAT



Dopo un periodo poco fortunato la Yash Raj Films torna a sorridere e a pianificare con ottimismo. A lanciare in porta stavolta sono solo giovani e debuttanti: Anuskha Sharma, la pepatissima protagonista che vuole il film tutto per sé, Ranveer Singh, il volto nuovo pronto a far strage di adolescenti, Habib Faisal, il promettente sceneggiatore reduce dal successo della prima avventura dietro la cinepresa (Do Dooni Char). Ad alzare la coppa è Maneesh Sharma, l’esordiente regista meritevole di aver riportato il sereno con un film facilmente vendibile, ammiccante e neanche troppo costoso.


TRAMA
Bittoo ( Ranveer Singh) scopre il talento e la personalità di Shruti (Anushka Sharma) durante un matrimonio nel quale si è infiltrato in cerca di cibo gratis, la ragazza aiuta la zia nell’organizzazione di ricevimenti vecchio stile ma sogna un’impresa tutta sua dove dare libero sfogo a nuove idee. Spinta da Bittoo, Shruti inizia a mettersi in proprio, la giovane impresa cresce e con essa la popolarità dei soci. Pur avendo istaurato un rapporto esclusivamente professionale i due si ritrovano presto a mischiare i sentimenti con gli affari . Da quel momento.. solo guai.


Probabilmente sopravvalutata (data la mole degli incassi e nominations ) la pellicola è più che altro un sorridente intrattenitore, non perfetto ma per niente cattivo, fatto per essere consumato con piacere in una sola serata. Fin dalla prima scena Band Baaja Baaraat reclama a gran voce un happy ending che sia positivo e glitterato tanto quanto le sue immagini, e ciò avviene, anzi “deve” avvenire perché Il film intero è già di per sé un festoso lieto fine della durata di due ore, sigillato da un invitante packaging .
I dialoghi sono vivaci e le interpretazioni naturali, difficile non venir abbagliati dai colori sgargianti e sedotti dallo studiatissimo look dei protagonisti , dalla cura nell’allestimento dei set, dall’ottima colonna sonora e dalla qualità delle coreografie. Eppure manca sempre qualcosa. Si incontrano bolle d’aria, improvvise banalità e le emozioni sono solo passeggere, non sufficienti a rendere intrigante una seconda visione. Se la scintilla non scatta però non è certo colpa degli attori, loro ce la mettono davvero tutta, sono affiatati, carini e pure molto credibili. Diventato una star dall’oggi al domani, Ranveer Singh si gode i frutti della neo acquisita popolarità, la nuova scoperta della Yash Raj raccoglie il testimone da Anuskha Sharma che con questo film si slega dal triplice contratto firmato al tempo di Rab ne bana di Jodi. Anuskha mi piace abbastanza, sa recitare e si impegna, deve ancora riuscire del tutto a non restare imprigionata nel personaggio di Taniji (ma immagino non sia per niente facile) la conferma del suo talento la avremo nei film che firmerà in futuro.

Tre gradite sorprese di BBB :

- I titoli di apertura. Semplice e veloce introduzione ai personaggi nello stile più classico ma evergreen: una raccolta di momenti rubati, sensazioni, immagini quotidiane montate in musica.
- Una notevole sfrontatezza nel comportamento di Bittoo e Shruti . Finalmente una storia d’amore più acida che zuccherata. Finalmente una scena sensuale “calda”, capace di essere né melensa, né irrealistica, né forzata.
- Tutte, ma proprio t u t t e, le canzoni. Applausi a Salim & Sulaiman.


Il mio giudizio sul film : *** 3/5


RECENSIONI

THE TIMES OF INDIA  ***  3/5

Delhi viene raffigurata film dopo film con un delizioso ventaglio di colori. I cineasti tentano di comprendere cosa renda la capitale indiana - un amalgama di culture e comunità - così carismatica. Band Baaja Baaraat sembra un intelligente studio sociologico di Delhi, con umori, momenti e personaggi che in modo frizzante ne catturano la vita. I protagonisti sono caldi e vibranti. Se si considera la pellicola un'amabile, sentita rappresentazione di Delhi, allora BBB cattura l'attenzione del pubblico. Sfumature ed emozioni riconoscibili spillano dalla sceneggiatura e dai dialoghi (Habib Faisal). Ma se si considera il film una storia d'amore new age, allora BBB diviene in qualche modo goffo e grezzo, soprattutto perchè la coppia potagonista non illumina lo schermo di passione. Però i due attori possiedono una spontaneità che disarma, specialmente Anushka Sharma che offre la sua migliore interpretazione. La colonna sonora di Salim-Sulaiman non è indimenticabile, malgrado l'effervescenza del bhangra-beat di Delhi. Forse BBB non incendierà il botteghino e non entrerà nella lista dei vostri titoli preferiti, eppure è una pellicola che coinvolge.

Nikhat Kazmi, 09.12.10    (Testo originale)


HINDUSTAN TIMES **  2/5

Se nei sobborghi occidentali di Mumbai vi imbattete in un gruppo di giovani che lavorano nel cinema, vi sembrerà di assistere ad un incontro di studenti universitari di Delhi. Di questi tempi pare che chiunque operi nell'industria cinematografica provenga dalla capitale. Shah Rukh Khan è stato il catalizzatore, non in termini di creatività bensì quanto a volontà di trasferirsi a Bollywood. Pochi fra loro sono diventati registi (Dibakar Banerjee, Imtiaz Ali, eccetera), molti sono sceneggiatori (Jaideep Sahni, eccetera), e molti ingrossano le fila dei giovani assistenti alla regia. Delhi è il luogo dove sono cresciuti e che conoscono meglio. E ciò ispira i film di Mumbai. Ripetutamente. Accade anche nel caso di Band Baaja Baaraat. La colonna sonora offre un mix pesante di bhangra, e suona come alcune tracce di Dev D, Tashan, Delhi-6, Aisha. I dialoghi sono in hindi colloquiale, comunissima al nord. Anushka Sharma è incredibilmente a proprio agio. Le sfumature sono scritte in modo intelligente, anche se poi la realizzazione è una completa parodia. Ma non ve ne curerete. E' questo il mondo conosciuto dai Non-Resident Indians di Bollywood, e il realismo inizia dove il divertimento finisce. O finisce dove il divertimento inizia. BBB è un'altra favola che ruota attorno all'eroe macho e alla sua spumeggiante compagna. Così eccovi una commedia romantica, laddove una commedia e basta avrebbe funzionato. Non c'è nessuna proverbiale alchimia fra i due protagonisti.

Mayank Shekhar, 10.12.10    (Testo originale)



ANNO : 2010

REGIA : Maneesh Sharma

TRADUZIONE DEL TITOLO : Banda musica e nozze

PRODOTTO DA : Yash Raj Films


CAST:
Anushka Sharma …………………. Shruti
Ranveer Singh ……………………… Bittoo


COLONNA SONORA : Salim & Sulaiman

PLAYBACK SINGERS : Sunidhi Chahuhan, Benny Dayal, Shreya Ghoshal, Himani Kapoor, Sukhwinder Singh

COREOGRAFIE : Vaibhavi Merchant

BAND BAAJA BAARAAT OFFICIAL WEBSITE.


QUALCOS'ALTRO:

Ranveer Singh fin dal primo giorno di uscita nelle sale del film è diventato un idolo dei teenager. L'attore saà protagonista della prossima avventura cinematografica di Maneesh Sharma per la Yash Raj : Ladies Vs Rickie Bahl. La compagna di scena ancora una volta Anushka Sharma.  Per maggior info: clicca qui.

Band Baaja Baaraat si è aggiudicato ben 4 Stars Screen Awards  (Miglior Debutto alla Regia, Miglior Debutto maschile, Miglior Sceneggiatura, Miglior Editing) , 6 Apsara Awards (Miglior Film, Miglior Editing, Miglior Costumista di scena, Miglior Debutto maschile, Miglior Debutto alla Regia, Miglior Screenplay e Migliori Coreografie), 1 Zee Cine Award (Miglior Debutto maschile)  e 2 Filmfare Awards (Miglior Debutto Maschile e Miglior Regista Debuttante).

Come prevedibile sono circolate voci su una presunta relazione fuori dalle scene tra i due protagonisti del film, più volte smentita sia da Anushka Sharma che da Ranveer Singh.