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04 luglio 2011

SHAGIRD


Per "incontri" s'intendono quelle azioni, organizzate dalla polizia, mirate a far fuori il ricercato invece che ad arrestarlo. Ufficialmente l'indiziato risulta rimasto ucciso, per cause accidentali, durante la cattura,  ma l'obiettivo è proprio quello di eliminarlo.

TRAMA

Il famigerato gangster Bunty Bhaiya (Anurag Kashyap) è stato catturato. I suoi presunti legami con il mondo politico e le rivelazioni che potrebbero seguire al suo arresto, sono una  bomba pronta ad esplodere. Coinvolti nella vicenda sono un ministro corrotto, Rajmani Singh (Zakir Hussain), la squadra di polizia guidata da Hanumant Singh (Nana Patekar), specializzato in incontri, e la nuova recluta Mohit Kumar (Mohit Alawat).

RECENSIONI

The Times of India ***1/2
Guardate questo film per la sua attualità. Shagird è uno specchio efficace dell'India corrotta dal legame fra politica, mafia e polizia. Il personaggio interpretato da Nana Patekar e il suo gruppo di uomini in uniforme sono completamente amorfi. Non si comprende su quale lato della legalità si pongano. Zakir Hussain e Anurag Kashyap sono in grande forma: sullo schermo creano scintille.
Nikhat Kazmi, 12.05.11
Recensione integrale.

Hindustan Times *1/2
I poliziotti sono solo dei criminali in uniforme: i cosiddetti film realistici li rappresentano in questo modo, senza mai chiedersi come davvero funzionino le gerarchie all'interno della polizia. Shagird è insopportabilmente artificioso. La sceneggiatura, sulla carta, può anche aver colpito qualcuno. Ma il regista è indeciso: realizzare una pellicola realistica o limitarsi a stiracchiare qui e là quel poco di realismo infuso nel film. Shagird è rovinato dalla vastità delle sue ambizioni. La politica è l'arte del compromesso, dichiara un personaggio. Lo stesso dovrebbe valere per una pellicola.
Mayank Shekhar, 14.05.11
Recensione integrale.

Diana ***
In Shagird contano solo i soldi, tutti sono disposti a tutto e l'illegalità è la norma. Non si riesce a decidere chi sia il personaggio peggiore, quello con meno scrupoli.
Il film, però, non è brutale, anzi, passa da una fredda violenza, ai drammi sentimentali del giovane Mohit, fino alla denuncia di un sistema evidentemente corrotto. Rajmani Singh è quasi la parodia di un politico, un ometto ridicolo che non si allontana mai dal suo pandit, così com'è sopra le righe il personaggio della guardia carceraria incaricata di occuparsi di  Bunty Bhaiya.
E' proprio questa incapacità o mancata volontà di scegliere ed attenersi ad un unico registro che non giova al film e lascia disorientati.
Anurag Kashyap e soprattutto Nana Patekar, però, sono bravissimi e i molti elementi che fanno "genere", se da alcuni sono percepiti come stereotipati, per me diventano rassicuranti ed irrinunciabili.

Il bello:
 - Nana Patekar, ottimo anche con la canotta visibile in trasparenza sotto la camicia bianca e un orologio d'oro al polso (nessuno si chiede come se lo sia comprato?). E' talmente carismatico, bravo e in ruolo che si può permettere qualsiasi cosa.
Da vedere assolutamente mentre si aggira per Delhi con felpa e cappuccio da rapper: irresistibile.

Il brutto:
- L'interpretazione di Mohit Alawat è piuttosto incolore. Certo il suo personaggio non lo aiuta: gli accessi di rabbia dell'agente Kumar sono schizofrenici e sconcertanti.
-Peccato davvero per l'ingenuità commessa, ad un certo punto della storia, dal personaggio interpretato da Nana Patekar, che altrimenti sarebbe perfetto.

LA SCHEDA DEL FILM

Cast:
Hanumant Singh - Nana Patekar
Bunty Bhaiya - Anurag Kashyap
Mohit Kumar - Mohit Alawat
Rajmani Singh - Zakir Hussain
Ali - Vishwajeet Pradhan
Shamsher - Khan Jahangir Khan
Varsha Mathur - Rimi Sen

Scritto da Tigmanshu Dhulia e Kamal Pandey

Diretto da Tigmanshu Dhulia

Prodotto da Hussain Shaikh

Distribuito da Reliance Entertainment e Faizee Production

Musiche di Abhishek Ray

Anno 2011

CURIOSITA'

- Nel 1967 uscì un film intitolato Shagird, diretto da Samir Ganguly, la cui storia non ha niente in comune con la pellicola di Tigmanshu Dhulia.
- Nana Patekar è un campione di tiro al bersaglio. La sua abilità con la pistola è stata molto apprezzata durante le riprese.
L'articolo integrale.
- Il personaggio interpretato da Nana Patekar è un appasionato di vecchi brani dei classici indiani. Molte sono le citazioni musicali contenute in Shagird, tratte, per esempio, da Anari, Aan, House No.44, Tere Ghar Ke Samne, Kaagaz ke phool, Mausi e Sharda.

Purtroppo Shagird non ha un sito ufficiale. Indichiamo qui  la pagina che la Reliance Entertainment dedica ai suoi film.

20 agosto 2009

SANKAT CITY


Nel mondo sta accadendo di tutto. Un'evoluzione tumultuosa in direzioni inaspettate. Ne sentite l'energia? Arriva da lontano. L'Occidente ingrigito non ne è più il motore. Sì: nel mondo sta proprio accadendo di tutto. Ma non è qui che accade. Non dove viviamo noi.
Mumbai.
Il centro. La fucina. Il ventre e il cervello. Gli slum. Il denaro. Colossale. Frenetica. Ingorda. Formicolante. Sporca. Maleodorante. Ricca. Opulenta. Sfrenata. Criminale. Proiettata verso un futuro a noi precluso. La megalopoli tentacolare in espansione inarrestabile che trabocca di sfrontata vitalità, di avide speranze, di ingiustizie profonde. Che pulsa, ininterrottamente. E le sue pulsazioni sono un rombo che scuote il pianeta.
Mumbai. La città dei sogni. La città dei guai. Maximum City. Sankat City.
Ma cosa facciamo ancora qui?

Il regista Pankaj Advani conosce bene Mumbai. E nel pirotecnico film che ha scritto e diretto, non è la città a contribuire alla definizione dei personaggi bensì il contrario. A Mumbai spetta il ruolo principale, confezionato per lei con amore irriverente. Tutto il resto le ruota attorno: un soggetto genialmente scanzonato, una sceneggiatura noir assemblata in modo delizioso, una regia fulminata dall'infatuazione, un montaggio che mozza il respiro, un cast multiplo da assuefazione letale.
'Sankat City' è una rotazione rocambolesca e perenne attorno ad un centro, Mumbai, che attrae con la forza gravitazionale di un buco nero: se ti avvicini troppo ci cadi dentro. Peccato non poter ammirare questa pellicola su grande schermo. La vera fortuna dell'industria cinematografica statunitense è la miopia dei distributori occidentali. 'Sankat City' è la dimostrazione inconfutabile che, quando la sceneggiatura è di prima classe, il cinema Indiano non è secondo a nessuno. Attenta Hollywood: i tuoi giorni sono contati.

ASSOLUTAMENTE DA NON PERDERE:

- Kay Kay Menon in un ruolo brillante piuttosto insolito per lui;

- la sorprendente irresistibile intesa fra Kay Kay e Dilip Prabhavalkar: ladri d'auto I-N-D-I-M-E-N-T-I-C-A-B-I-L-I. Impossibile non innamorarsene. Godetevi le interazioni fra i due, lo scambio di battute, le gag. Vinceranno l'award come migliori attori non protagonisti?

- il ballo sfrenato di Anupam Kher in tutina attillata da super-eroe (Anupam: TI AMIAMO!!!);

- Rimi Sen in un'impeccabile interpretazione (chi l'avrebbe immaginato?);

- e... tutto il resto! Non perdetevi nulla di questo spumeggiante, ironico film.

TRAMA

Mumbai e i suoi abitanti. Ladri d'auto, palazzinari, registi di B-movie, attori sfioriti, pupe, gangster, killer, prostitute, guru. E una valigia. Piena di soldi, ovviamente.

RECENSIONI

The Times Of India: ***1/2
'Grazie Dio per il cinema indipendente bollywoodiano! No ai grossi budget, alle superstar, alle sgargianti ambientazioni. Solo una storia intelligente, intelligentemente narrata, con un pugno di attori che non hanno nulla di cui vantarsi - nessun appeal pubblicitario, nessun compenso da blockbuster - a parte la sovrabbondanza di talento. 'Sankat City' è uno sguardo tagliente ai bassifondi e al sudiciume di Mumbai. Un film coinvolgente. Il paesaggio ritratto da Pankaj Advani non è contemplato nella Mumbai di 'Shantaram': i bui quartieri malfamati, i depositi di rottami, le produzioni di film di serie C, i sordidi tuguri, gli ombrosi gangster e i loro covi. E così sono i personaggi, una folla eterogenea di vagabondi e di perdenti che condividono una sola cosa: acciuffare il sogno promesso da Mumbai e diventare ricchi subito. Allacciate le cinture per una black comedy che, come una ragnatela intricata, aggiunge nuovi fili senza mai smarrire la logica o la continuità. La pellicola si presenta in modo grezzo e privo di raffinatezze tecniche, ma non lasciatevi ingannare dalle apparenze: 'Sankat City' è come un giro sulle montagne russe attraverso il cuore di Mumbai, caratterizzato dalle impeccabili interpretazioni del cast. Si stagliano su tutti il mercuriale Kay Kay ma anche Rimi Sen che, piena di argento vivo, con tanto di abbigliamento vistoso e di trucco volgare, regala la migliore performance della sua carriera. Gustatevelo.'
Nikhat Kazmi, 09.07.09

Hindustan Times: ***
'In 'Sankat City' si narrano cose che accadono solo nei film. Ed è per questo che piace. Mostra una serie di caricature che si incastrano insieme in una trama circolare. Il bello della narrazione è nel modo in cui ciascun personaggio, del tutto privo di rapporti con gli altri, trova la sua strada per entrare ed uscire da questa confusione che gira in tondo. Godetevi lo spettacolo.'
Mayank Shekhar, 11.07.09

Cinema Hindi: ****1/2
Punto di forza: la sceneggiatura, la regia, il cast. Insomma: tutto!
Punto debole: -

SCHEDA DEL FILM

Cast:

* Kay Kay Menon ('Corporate') - Guru
* Anupam Kher ('A Wednesday') - Faujdar
* Rimi Sen ('Kyon Ki') - Mona
* Chunky Pandey ('D O N') - Sikandar (e il suo sosia)
* Dilip Prabhavalkar ('Sarkar Raj') - Ganpat
* Yashpal Sharma ('Ab Tak Chhappan') - Pachisia
* Sanjay Mishra ('Tashan') - Lingam
* Manoj Pahwa ('Singh Is Kinng') - Gogi
* Rahul Dev ('Asoka') - Suleman (cameo)
* Shri Vallabh Vyas ('Satta') - Sharafat (cameo)
* Hemant Pandey ('Krrish') - Fattu, l'autista di Faujdar

Regia e sceneggiatura: Pankaj Advani

Dialoghi: Pankaj Advani e Ashwani Kumar (anche assistente alla regia)

Colonna sonora: Ranjit Barot ('Aks', commento musicale)

Fotografia: Chirantan Das ('Dus Kahaniyaan')

Montaggio: Hemanti Sarkar ('Pareneeta')

Traduzione del titolo: 'sankat' significa 'guaio', 'problema' (ringraziamo Pushker e Rajesh)

Anno: 2009


CURIOSITA'

* Il regista Pankaj Advani ha firmato il soggetto e la sceneggiatura di 'Kabhi Haan Kabhi Naa', film del 1993 interpretato da Shah Rukh Khan

* Il compositore Ranjit Barot ha firmato la colonna sonora del film 'Senso Unico' del 1999, una co-produzione italo-indiana diretta da Aditya Bhattacharya, che ha interpretato il ruolo di Aziz in 'Black Friday'. Nel cast anche Stefania Rocca. Ranjit Barot si è aggiudicato il Filmfare Award e lo Screen Award per il miglior commento musicale per 'Aks'

* Dilip Prabhavalkar è un apprezzato attore di teatro e di cinema in lingua Marathi. Ha vinto due National Award come miglior attore non protagonista nello stesso anno per 'Lage Raho Munna Bhai' (interpretava Gandhi) ex-aequo con la pellicola Marathi 'Shevri'

* Citazioni bollywoodiane: 'Mangal Pandey', 'Lagaan', Amitabh Bachchan

* Dal BLOG del regista Pankaj Advani:

- 'Sankat City' è come una corsa selvaggia sulle montagne russe attraverso il ventre molle di una formicolante metropoli. Il film presenta un assortimento di personaggi demenziali: un ladro d'auto, un'imbrogliona, un gangster, un uomo di Dio, un produttore cinematografico, un costruttore, un attore e il suo duplicato, un meccanico, una prostituta, un autista, un killer, un tassista, eccetera. Uomini e donne disperati che combattono contro i capricci della fortuna e del fato, e le cui pazze pagliacciate intrecciano inestricabilmente le loro vite, generando caos e confusione. Denaro, omicidi, vendette, avidità, paura, inganni. E non dimentichiamo il divertimento, le burle. E ultimo ma non ultimo: l'amore. Tutti ingredienti di questo comico, avvincente thriller-masala. (...) In qualche modo fin dall'inizio ho istintivamente sentito che la città non avrebbe fatto solo da sfondo a questa birichinata, ma sarebbe stata un personaggio. Una città impazzita, alcuni suoi disperati e nevrotici abitanti: tutto ciò dove avrebbe condotto? Alla discarica dei rifiuti, ovviamente! L'idea mi eccitava e ci ho lavorato a ritroso: è così che ho iniziato. E a proposito della discarica, di sicuro il cast e la troupe non dimenticheranno mai quelle riprese. Miglia e miglia di cumuli di spazzatura tutt'intorno. Non abbiamo solo girato in mezzo alle dune, ma anche fatto colazione e pranzato. Faceva molto caldo, e il tanfo era insopportabile. Tutti eravamo forniti di mascherine, che però furono abbandonate al momento delle riprese. Abbiamo dovuto trasportare con fatica l'equipaggiamento. La scena era lunga e prevedeva anche un po' d'azione. C'erano folla, bulldozer, camion, ma soprattutto il terreno era bagnato e molle. Dovevamo stare attenti, però abbiamo gestito la cosa abbastanza bene, malgrado l'assistente cameraman sia scivolato nella melma durante le riprese. Dopo esserne faticosamente uscito, è sparito per un po' per farsi un bagno, anche se non ho la minima idea di dove abbia trovato l'acqua.'

- In questo TESTO il regista racconta da dove ha tratto ispirazione per i personaggi.

- 'Mumbai. Una città in movimento, frenetica, energetica, caotica, drammatica, persino nevrotica. Una mescolanza di culture e di lingue. Una città con un cuore. Una città che non dorme mai. Una città sull'orlo. Ma anche una città di speranze. E naturalmente di contraddizioni. Spero di essere riuscito a rappresentare tutto questo in 'Sankat City'.
I personaggi. Una galleria di amabili canaglie. Topi e scarafaggi che corrono verso la libertà, cercando di annusare la via d'uscita che li conduca fuori dai buchi che si sono essi stessi scavati. Spero di aver reso loro giustizia.'
Nello stesso testo, il regista racconta in modo esilarante gli equivoci e le complicazioni del giorno della prima.

* Il regista Anurag Kashyap ('Dev D') presenta così il film nel suo blog: 'Sankat City' è un film talmente pazzo e demenziale! E' spassoso, sgargiante, buffo, completamente esagerato. Tanti personaggi, ciascuno ignaro degli altri e tutti divertenti: solo il denaro funge da denominatore comune fra loro. Si passa da un Kay Kay originalissimo e mai visto prima (ho lavorato spesso con lui senza mai notare questo lato della sua personalità) ad un misuratissimo Yashpaal Sharma. Pellicola da vedere con urgenza!'

* Altri film nei quali Mumbai riveste un ruolo di primaria importanza:
- 'Life In A Metro', pellicola emblematica di una megalopoli dal volto (anche) umano;
- 'A Wednesday', con le sue inquadrature mozzafiato;
- 'Aamir', con i suoi imperdibili titoli di testa e il suo protagonista in perenne movimento per le vie della città;
- 'Munna Bhai MBBS' e 'Lage Raho Munna Bhai': le tradizionali lavanderie a cielo aperto e la spettacolare Marine Drive;
- 'Black Friday': Mumbai e le sue ferite;
- gran parte della filmografia di Ram Gopal Varma: 'Satya' tinge di noir la città, 'Rangeela' e 'Naach' la vivificano con coreografie da perderci il sonno, 'Bhoot' la riveste di un'insolita foggia gotica;
- la filmografia di Madhur Bhandarkar: 'Chandni Bar', 'Page 3' e 'Traffic Signal' ci regalano una Mumbai spietata, sordida, crudele;
- 'Ab Tak Chhappan': il crimine, l'ingiustizia, la violenza;
- 'Kaminey': il battito della metropoli che non dorme mai.

* Aggiornamento del 23.11.2010: il regista Pankaj Advani è morto l'11 novembre 2010 a causa di un attacco di cuore. Per saperne di più: clicca qui.