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05 maggio 2024

DUNKI


Intanto non fidatevi delle mie recensioni, perché neanch'io mi fido più. La realtà è che, escludendo un 30%, forse meno, di pellicole oggettivamente magnifiche o oggettivamente agghiaccianti, il restante 70% fluttua in un'area di giudizio che va da ** ½ a *** ½. Per quasi un terzo di questi film - dignitosi, non sempre memorabili - mi capita di ribaltare il giudizio alla seconda visione. Come se il valore di una pellicola dipendesse da parametri esterni (al film) variabili: il mio umore? il grado di stanchezza? l'orario? il bioritmo? fame/sonno/pipì? 
Guardo Dunki per la prima volta e penso: debole, forzato, immaturo, semplicistico; la narrazione mi dà la bizzarra impressione di una lunghissima introduzione ad una storia mai sviluppata. Lo guardo la seconda volta e mi scopro - con grande sorpresa - a seguirlo con piacere, lo trovo gradevole, al netto di qualche sequenza mediocre anche piuttosto curato. La sceneggiatura, la regia, le interpretazioni, sono rimaste le stesse - Rajkumar Hirani non ha apportato alcuna modifica, di nascosto, nell'intervallo fra le due visioni -, allora perché il mio giudizio si è ammorbidito?
Per le aspettative? Dopo un'assenza che durava dal 2018, Dunki è il nuovo lavoro di Hirani, interpretato da Shah Rukh Khan, distribuito in un anno in cui i due precedenti titoli del Re hanno incendiato il botteghino. A Hirani va riconosciuto un merito indiscutibile: con la saga di Munna Bhai ha innalzato la qualità della commedia hindi a livelli talmente vertiginosi che li scorgono anche dal futuro. 3 Idiots, e PK - che pure mi aveva causato qualche incertezza -, sono buoni prodotti. Malgrado i commenti in rete riguardanti Dunki non proprio entusiastici, pregustavo comunque una pellicola di fattura accettabile. Invece, alla prima visione, sono rimasta delusa; ho affrontato la seconda visione con zero aspettative, e mi sono divertita. 

In Dunki Hirani non è al top della forma. Non avendo visto Sanju (2018), non posso affermare che il declino, in termini di ispirazione, - sempre che di declino si tratti -, inizi con questa pellicola. In Dunki non tutto funziona, e ciò che funziona scivola via senza lasciare traccia. Spesso difetta di spontaneità. Sulla definizione dei personaggi si doveva lavorare meglio. Lo spunto è molto interessante, ma la storia che ne è scaturita e la sceneggiatura non sono all'altezza, non avendone esplorato in pieno le potenzialità. 
[Spoiler] Alcuni grossolani errori nella trama andavano evitati: l'episodio del suicidio di Sukhi è imbarazzante, inspiegabile il crudele assassinio dei tre fuggiaschi, l'incontro fortuito e immediato con Balli in una metropoli come Londra è una coincidenza a cui non crede nessuno. Il trattamento della malattia di Manu è di una leggerezza - in senso negativo - sconfortante, ma ho apprezzato il fatto che la sceneggiatura non abbia premuto il pedale sui piagnistei e che anzi il film si concluda con una nota lieta. Però la manfrina alla Veer-Zaara dei due protagonisti che si aspettano per un quarto di secolo potevano risparmiarcela.
Nel complesso la pellicola è rispettabile. Ognuno ha svolto abbastanza diligentemente il compito assegnato, senza impegnarsi troppo, con un occhio all'orologio in attesa del suono della campanella. Hirani ha deciso di accontentarsi, di non puntare in alto. Gli eventi personali degli ultimi anni - nel 2019 era stato accusato di molestie - devono aver giocato un ruolo determinante nel suo processo creativo, che appare come impallidito. Dunki è anche il primo lavoro di Hirani non prodotto da Vidhu Vinod Chopra - forse spiega qualcosa.

TRAMA

Anni novanta. Cinque ragazzi indiani si iscrivono ad un corso di inglese per superare l'esame di lingua e tentare di ottenere un visto per studenti per il Regno Unito. L'avventura è tutta in salita. Le ragioni che li spingono all'impresa sono diverse per ciascuno di loro. E non sempre la via legale è quella percorribile.

ASSOLUTAMENTE DA NON PERDERE

* La sequenza della reazione di Hardy in chiesa.

RECENSIONI

Mid-Day: ***
'Taapsee Pannu (...) has as much a role to die for. And she’s as good as it gets. SRK 3.0, on his part, cracking it in 2023, is the most competent we’ve seen him on screen, ever - altogether shorn of his usual mannerisms and tics (this grimace, that laughter) we’ve known and many have loved him for decades. It’s almost as if he graduated from another acting school, while on hiatus (for four years) from the big screen. And he looks his best, when his character ages to his actual self, that is, pushing 60. (...) Have to say, this is still better than Sanju. (...) In the sense of its scope and scale, to begin with. The film encompasses several lives and ambitions, with scenes after scenes - either taking the story forward, or getting deeper into characters. All of it in the interest of sunny entertainment, as the family drama breathlessly alternates between romance, song, action, with comedy at the base, also shining a light on NRIs (non-resident Indians), who have been SRK’s own core audience-base for long. There is just so much going on that I felt like viewing Dunki the second time on might help digest this overboiled egg better. But there is also so much that doesn’t land - from jokes to the general jostling - that watching it again, so soon, might be a bit much. Even as you’re better off, either way, wholly suspending disbelief and cynicism, simultaneously. (...) Dunki is therefore a film on immigration at a time in history, when world politics is strongly centred on xenophobia and closing borders. (...) It retains the hallmark of the Hirani-Joshi partnership - their sugarcoating of bitter pills, through characters/performances, situational comedy, and idealism. Lensing the most tragic issues with the bearable lightness of being amusing, all through. (...) You sense Dunki trying too hard to fit into the funky template. What you can’t deny is the originality of its idea, while most blockbusters of 2023, the post-pandemic year that audiences truly re-embraced the theatres, have chiefly been regurgitative action set-pieces. (...) Stepping out of the cinema, I was feeling a tad bit better. That’s enough, frankly'. 
Mayank Shekhar, 22.12.23

Film Companion:
'Watching a Rajkumar Hirani movie in 2023 is like meeting a popular childhood professor. (...) Sometime during this meeting, you realise that it's your memory of him that's entertaining. You're only seeing what you want - and hope - to see. He might be the same, but the world around him has changed. Dunki is that meeting. The issue isn't immediately obvious. Instead, it's steeped in a sort of slow-burning disappointment. (...) At first, the Hirani-isms feel reassuring. (...) The scene-stealing Vicky Kaushal becomes (...) a tragic remainder of life in a playground of movie tropes. It doesn't take long, however, for the lack of depth to emerge. (...) Most of the jokes (...) just don't land. (...) These little vignettes aren't smart enough for Dunki to act meaningful. If anything, they trivialise the drama while trying to diffuse it. A bigger problem with Dunki is that it's also a Shah Rukh Khan film. On paper, he plays the quintessential Hirani hero: An outsider who repairs his new setting as much as the setting repairs him. (...) He is a custom-fitted saviour-charmer-leader-chiller, (...) popular for being popular. (...) There is no before or after to his persona. The intrusive SRK hero usurps the humanitarian Hirani hero. Even though the film has multiple characters, a lot of it seems to be designed around Khan - and how to riff on his image. (...) Hardy also cries a lot - like most Khan protagonists do - to emphasise the alt-masculinity that the actor has come to represent. But today's Khan is not a convincing crier. (...) As a result, almost none of the emotional parts work. (...) The writing isn't great to begin with, but it's hard to look past the superstar trapped in the character. Hirani, as a director, has a track record of camouflaging the pop-cultural face with a satirical facade. But Dunki is probably his weakest film, because there's at once too much of Hirani, and not enough of him'.
Rahul Desai, 21.12.23

Raja Sen:
'Dunki tries too desperately to make viewers cry. A badly plotted mess, with Shah Rukh Khan and Rajkumar Hirani hamming it up. Taapsee Pannu and Anil Grover are good, the writing is not. The film ends with a PowerPoint presentation - but it should have been replaced with one'.
21.12.23

Cinema Hindi: ***
Punto di forza: il soggetto, Shah Rukh Khan, il cast.
Punto debole: la pellicola manca di personalità, errori vistosi nella trama.

SCHEDA DEL FILM

Cast:

* Shah Rukh Khan - Hardy, soldato
* Taapsee Pannu - Manu, sorella di un collega di Hardy
* Vicky Kaushal - Sukhi
* Vikram Kochhar - Buggu
* Anil Grover (fratello di Sunil Grover) - Balli
* Boman Irani - insegnante d'inglese

Regia e montaggio: Rajkumar Hirani
Sceneggiatura: Rajkumar Hirani, Abhijat Joshi, Kanika Dhillon
Colonna sonora: Pritam e Shekhar Ravjiani. Commento musicale Aman Pant. Segnalo il brano Banda (Pritam), interpretato da Diljit Dosanjh.
Fotografia: C.K. Muraleedharan, Manush Nandan, Amit Roy.
Traduzione del titolo: termine punjabi per to hop from place to place. Pare che da questa parola derivi l'espressione donkey flight, un sistema di immigrazione illegale che funziona più o meno come descritto nel film.
Anno: 2023

CURIOSITÀ

* Riferimenti all'Italia: Manu guida una Vespa; una fotografia della torre di Pisa è appesa sulle pareti dell'agenzia truffaldina dei visti e dell'aula di inglese; Hardy nomina la pizza italiana.
* Film che trattano lo stesso tema: Aaja Mexico Challiye (punjabi), Comrade in America (malayalam). Il modesto Chal Mera Putt, commedia punjabi ambientata a Birmingham, racconta i problemi e i disagi affrontati da un gruppo di immigrati clandestini indiani e pachistani, fra lavoro nero, fughe dai controlli della polizia, scarsità di risorse, coabitazioni forzate - la sceneggiatura ha un minimo (giusto un minimo) di senso, ma troppi siparietti comici sono di vecchio stampo e non fanno ridere. Un accenno all'argomento anche in Street Dancer 3D. Heaven on Earth, pellicola canadese diretta da Deepa Mehta, descrive la vita tutt'altro che rosea degli immigrati punjabi (non clandestini) in Canada.

GOSSIP & VELENI

* Il 2023 è stato un anno eccezionale per SRK. Ricapitolando:
- Pathaan (seconda posizione lista incassi 2023 film hindi e film indiani) è il più patinato, il Re è stupendissimo, ma ci vorrebbero qualche aggiustatina alla sceneggiatura e dialoghi più briosi;
- Jawan (prima posizione incassi hindi e indiani) è il più coraggioso (considerando i tempi), con un personaggio (Vikram, quello vero) stratosferico, ma ci vorrebbero qualche aggiustatina alla sceneggiatura e all'interpretazione di SRK nel ruolo di Azad, e qualche deciso colpo d'ascia ai piagnistei;
- Dunki (quinta posizione incassi hindi, ottava posizione incassi indiani) è il più interessante, ma ci vorrebbe qualche aggiustatina alla trama;
E non dimentichiamo Tiger 3 (sesta posizione incassi hindi, nona posizione incassi indiani) che regala un elettrizzante cameo del personaggio di Pathaan. Dopo quest'orgia, ora che son bella viziata, quanto mi tocca aspettare per il prossimo film del Re?

20 febbraio 2019

P K



Con questo film non mi raccapezzo. Cambio idea ogni due minuti. E' geniale? Una cazzata colossale? Boh. Sono (credo) sicura solo di un paio di cose: l'ho trovato troppo lungo per la storia che narra; il personaggio di PK mi ha molto divertito. Per il resto oscillo come un pendolo. Mi è difficile scrivere una recensione o esprimere una valutazione riassuntiva. Provo a sezionarlo, ma devo prima azzerare decenni di letture di romanzi di fantascienza (dimenticarmi, ad esempio, di Straniero in terra straniera, o di un capolavoro come L'uomo che cadde sulla Terra), e considerarlo una favola per adulti. 

1. Il soggetto, per il cinema indiano, è originale. L'idea alla base brillante. L'intenzione del tutto encomiabile. Uno strampalato alieno si scontra con le ambiguità e le complicazioni delle regole e dei riti di differenti credo religiosi. Un applauso al coraggio di Hirani: se sei in India e stanco di vivere, niente di meglio che criticare, anche bonariamente, la religione, e hai buone possibilità di ritrovarti cadavere.

2. La sceneggiatura arricchisce il soggetto con la storia d'amore di una ragazza indiana hindu e di un ragazzo pachistano musulmano. L'interpretazione dei due attori è freschissima, alcune scene sono godibili, ma devo ancora decidere se sentivo la necessità di questa sottotrama oppure no. Mi intriga di più la potenziale relazione fra PK e Jaggu.

3. I personaggi. Non saprei. Presi singolarmente (ed escludo il protagonista), sono piuttosto curati. Però c'è qualcosa, nelle loro interazioni, che non mi convince fino in fondo. Forse erano stati creati al di fuori del soggetto iniziale, e l'innesto nella sceneggiatura ha richiesto adattamenti che hanno causato qualche esagerazione e qualche implausibilità non accettabili in un progetto di questo calibro. PK è amabilissimo, anche se, come esemplare di un'avanzata civiltà aliena, un po' troppo sprovveduto (mollato sulla Terra per goliardia? I suoi colleghi d'astronave se ne volevano sbarazzare?). 

4. Le interpretazioni sono di buon livello. Saurabh Shukla merita una menzione speciale. Anushka Sharma è molto naturale (labbra escluse). Boman Irani addirittura affascinante. Il film è imperniato sulla figura di PK, ed è quindi Aamir Khan ad accollarsi la responsabilità maggiore. La superstar sembra divertirsi un mondo. Il suo personaggio è stralunato e pasticcione, combina disastri, crea scompiglio, fugge a precipizio inseguito da orde di devoti inferociti, imbastisce surreali (ma neanche tanto) conversazioni, eccetera eccetera. Non annoverando extraterrestri nel giro delle mie conoscenze (dovrò provvedere al riguardo), non posso valutare la credibilità della sua performance. Se considero il tono della pellicola e il tipo di cinema che Hirani predilige, direi che Aamir ha fatto un ottimo lavoro. E poi: esisteranno anche alieni buffi, no?

Arriviamo al punto cruciale. Il film ha raggiunto il suo obiettivo? Mi dico: il tema andava affrontato con più sottigliezza. Si dovevano sfrondare un po' le prediche religiose. Alcune sequenze forse andavano riviste. Poi mi dico: ma è una commedia, una pellicola di intrattenimento, cosa pretendo? Mi dico: PK è da guardare e riguardare per la bontà del messaggio e per alcune azzeccatissime scene. Poi mi dico: gli sceneggiatori dovevano lavorare con zelo maggiore su un progetto che meritava una realizzazione più raffinata. E via così da due giorni.
Come concludere? Mi è piaciuto? Non mi è piaciuto? Ma che ne so. Era meglio se questa recensione la scriveva LuceSole.

TRAMA

Là fuori c'è una civiltà tecnologica che gironzola nello spazio e - ahinoi - scopre la Terra. Nei cieli blu del Rajasthan si materializza un batuffolone volante. Atterra nel deserto, sputando un umanoide dalle orecchie a sventola, nudo come mamma aliena lo ha fatto. Cosa? Come si copre le pudenda? Ma con un monumentale mangiacassette a tracolla (voi no?).

ASSOLUTAMENTE DA NON PERDERE

* La prima apparizione di PK. Impagabile. Anche la seconda non è male, soprattutto per il quarto comandamento.
* La sua esilarante, affannosa ricerca di Dio. Statuette sacre con le batterie scariche, lo spavento per la crocifissione, Shiva che minaccia PK con un tridente in un bagno pubblico. E ricordatevelo bene domattina, davanti allo specchio, prima di decidere cosa mettervi: "Faith is connected to fashion".
* La battuta del personaggio di Boman Irani, giornalista televisivo: "Cercare Dio è religione, è trovarlo che è una notizia".

RECENSIONI

Rediff: ****
"The fact remains that PK is a ridiculously effective film, a triumph you are likely to walk away from with a gladder, lighter heart - and, perhaps, a moister handkerchief. (...) It's all cinematic saccharine, but then, given that Hirani takes the opportunity to aim some potshots at organised religion and its gatekeepers, is the familiar a worthy method to sneak in a message? A spoonful of sugar to make the medicine go down? (...) Aamir Khan is exceptional in PK, creating an irresistibly goofy character and playing him with absolute conviction. He laughs at his goblin-ears and walks around with his eyes on high-beam throughout the film, but his transformation isn't restricted to the physical. (...) This is an out-and-out Aamir film, and he soars. PK is no satire - it's a bit too toothless for that - but it is a rollicking mainstream entertainer with ambition to evoke some introspection, one with compelling moments and some genuine surprises".
Raja Sen, 19.12.14

Mayank Shekhar: ***
"Aamir Khan playing an alien PK is absolutely the finest thing about this movie. (...) In an obvious sort of way, this is also Aamir’s best performance yet. For one, his role has absolutely no reference points. (...) For the most part, he seems like a rather original and funny fellow: a short, slim weirdo with overstretched ears, lips red with betel juice, and eyelids that rarely blink. The film essentially works when he’s on screen. (...) PK himself is not the central focus of this film. This is not a sci-fi fantasy. The alien is only used as a device to make a point about humans in general. The reason for this is both simple and profound. Only someone equally distant and detached from this world might be able to objectively question how completely lunatic it is in the first place. Here we’re talking about religion. And you know just as well that humans just can’t talk about religion. It is not seen as an idea anymore. Religion has somehow got mixed up with race. (...) In that sense this hardcore mainstream Bollywood film aiming to set all-time records at the box-office that openly reveals and laughs at ridiculous ways in which humans kill, divide and dupe each other over religions that are basically companies with managers - whether Hinduism, Islam or any other - is laudable to start with. I hope it is watched and more importantly pondered over by masses across India and the sub-continent. (...) It’s also a Rajkumar Hirani movie almost all the way. I say almost, because unlike with his previous films, this script isn’t as sharp and seamless".
2014

Cinema Hindi: sono indecisa fra *** e ****, quindi vada per *** 1/2.
Punto di forza: Aamir Khan e il suo sconcertato, sconcertante PK (****); il messaggio.
Punto debole: la durata, alcuni scivoloni nella sceneggiatura.

SCHEDA DEL FILM

Cast:

* Aamir Khan - PK
* Anushka Sharma - Jaggu
* Sushant Singh Rajput - Sarfaraz, fidanzato di Jaggu
* Boman Irani - capo di Jaggu
* Saurabh Shukla - santone
* Sanjay Dutt - musicista itinerante
* Ranbir Kapoor - cameo

Regia: Rajkumar Hirani
Soggetto, sceneggiatura e dialoghi: Abhijat Joshi e Rajkumar Hirani
Traduzione del titolo: ubriaco, brillo
Anno: 2014

CURIOSITA'

* All'epoca della distribuzione del film, i danni alle sale indiane da parte di svitati estremisti religiosi erano stati per fortuna limitati.
* Sembra che Junaid, figlio di Aamir Khan, abbia assistito Hirani alla regia di PK.
* Leggete un po' qui: 'Director Rajkumar Hirani’s plans to finish shooting the first schedule of his next, PK, in Italy, have come to an abrupt halt. (...) He had reportedly said, “This portion I shall shoot in Italy with Anushka. Aamir will join us in December.” But now, news is that PK’s October schedule has been pushed forward altogether due to “weather issues” in Italy. “The climatic conditions have changed a lot. The days have become shorter. The sun comes out only around 12.30 pm and light begins to fade by 7 pm. And to top that, it is very cold. We won’t be able to shoot at length in such conditions,” informs an insider. As a result, the Italy schedule has been pushed even further. “We will shoot that portion after everything else is wrapped up by the middle of 2013 (...).” adds the source. (...) Besides Anushka, TV actor Sushant Singh Rajput is also part of the schedule that is to be shot in Italy'. Bad weather stalls shoot of PK, Prashant Singh, Hindustan Times, 8 ottobre 2012.
* Riferimenti a Bollywood: Amitabh Bachchan (semplice, perchè Lui è DIO).

GOSSIP & VELENI

* Nel gennaio di quest'anno Rajkumar Hirani è stato accusato di abusi a sfondo sessuale. Non mi sono ancora ripresa.

02 maggio 2010

3 IDIOTS



Adoriamo la leggerezza solare di Rajkumar Hirani, leggerezza che non scade mai nella superficialità. Adoriamo l'ottimismo e il tepore confortante dei suoi film, la simpatia istintiva che i suoi personaggi suscitano, il semplice messaggio delle sue storie: l'umanità prima di tutto. Adoriamo quel solletico placido e bonario che ci increspa le labbra in un guizzo, e quelle emozioni lievi, appena accennate, che ci commuovono quanto basta per poi svanire, soffiate via da un nuovo sorriso.

Dopo Munna Bhai M.B.B.S. e Lage Raho Munna Bhai, Hirani incappa in un romanzo indiano non proprio esaltante, Un misero 18 di Chetan Bhagat, e lo trasforma - con la collaborazione di Abhijat Joshi (e di Vidhu Vinod Chopra) - in una sceneggiatura ben oliata. Ma non è solo il riadattamento della storia a convincerci. I personaggi sprigionano un calore umano che nel libro mancava. Ryan, soprattutto, da ragazzo perfetto, bello, ricco e intelligente, in 3 idiots diventa Rancho, una sorta di folletto simpatico ma non invincibile, dall'aspetto comune, senza un soldo, svagato, ma (nell'ordine) dal cuore buono e dal cervello fino. La sua umanità viene prima della sua intelligenza. Ed è con la sua umanità che conquista.

3 idiots non racconta nulla di nuovo. L'amicizia maschile era già stata esaltata in Dil Chahta Hai nel 2001. La condanna di un sistema scolastico che impone agli studenti indiani ritmi massacranti era stata espressa prima e meglio nello splendido Taare Zameen Par nel 2007. Il confronto fra l'immaginosa visuale del mondo del protagonista e le granitiche certezze del professore ci rievoca il brutto Mohabbatein. Gli elementi della tradizione bollywoodiana ci sono tutti. Eppure 3 idiots incanta e cattura. Il cast fa scintille, con Aamir Khan in testa ad interpretare in modo dolce e angelico il personaggio di Rancho. Ma, a differenza di molte pellicole di questa cinematografia, al di là del cast è il film ad esserci, con una sceneggiatura ed una regia che lo sostengono dalla prima inquadratura all'ultima. La grandezza di Hirani è anche nel non lasciarsi condizionare dal carisma degli attori: il regista mantiene la sua personale impronta, e con garbata abilità riesce a non snaturare mai i suoi lavori.

IL FILM E IL ROMANZO

3 idiots si ispira al romanzo Un misero 18 di Chetan Bhagat, ma i cambiamenti apportati nella storia, nella caratterizzazione dei personaggi, e, soprattutto, l'enfasi posta su determinati temi, rendono 3 idiots un adattamento autonomo rispetto al libro. Rimangono l'ambientazione nel campus di un'università indiana, l'amicizia di tre studenti diversi fra loro e dagli altri, la ribellione alle imposizioni di un sistema scolastico obsoleto, l'approccio scanzonato alla vita, il tono leggero. Analizziamo le differenze:

1 - la storia: gli sceneggiatori praticamente riscrivono il romanzo regalando una maggior compattezza alla narrazione. Anche gli episodi ispirati al libro presentano una veste tutta nuova e, spesso, più azzeccata;

2 - i personaggi: Hirani e Joshi operano un piccolo miracolo, caratterizzando e approfondendo le personalità dei tre amici, mentre i protagonisti del romanzo appaiono vacui e non molto a fuoco. Il colpo di genio: la rielaborazione di Rancho (Ryan nel libro), che si trasforma da super-eroe prepotente e allegro (e con le idee un po' confuse), in un essere umano gentile e innamorato delle meraviglie del mondo. Il peso della storia si sposta quindi da Farhan (Hari nel romanzo) a Rancho. Per nulla convincente, al contrario, la riscrittura dei personaggi negativi: sia il temuto professor Virus (Cherian nel romanzo), sia lo studente primo della classe (Chatur), appaiono nel film meno realistici e più caricaturali;

3 - i temi: Un misero 18 denuncia il nozionismo e l'eccessivo stress a cui gli studenti indiani vengono sottoposti, ma nel romanzo sembra che i personaggi non sappiano scorgere un'alternativa valida al sistema (e di fatto cazzeggiano). Nel film, invece, i protagonisti tentano una via nuova di autoeducazione e di autoistruzione: Rancho e i suoi amici non si ribellano al sistema che criticano, bensì più saggiamente ne sfruttano le potenzialità a loro vantaggio. Lo scopo è imparare ciò che li affascina, infischiandosene dei voti e della corsa al successo.

3 idiots risulta nel complesso un prodotto migliore rispetto a Un misero 18: narrazione e personaggi più solidi, maggior chiarezza nel messaggio da trasmettere. Fattori che rendono 3 idiots una pellicola di intrattenimento, certo, eppure intelligente e stimolante. Hirani ha dimostrato una volta di più le sue eccezionali doti di regista di commedie dal tocco leggero e profondo insieme, abilissimo nel rappresentare errori e debolezze e nel suggerire che non esiste altra via se non quella di coltivare la nostra umanità.

ASSOLUTAMENTE DA NON PERDERE

* La sequenza del parto, molto criticata in India. Un consiglio: se avete sposato un ingegnere, è meglio che lo teniate lontano dagli sturalavandini.

RECENSIONI

The Times of India: *****
Il 2009 è iniziato con Dev D ed è finito con 3 idiots: è ora di celebrare uno degli anni più eccitanti nella storia del cinema indiano contemporaneo. I 'tre idioti' sono l'esempio perfetto del nuovo cittadino indiano che è essenzialmente anti-conformista, che sceglie di vivere in base ai propri principi, e che esplora strade nuove scansando la corsa al successo e rifiutandosi di diventare la rotella di un ingranaggio. In 3 idiots Rancho (Aamir Khan) guida i suoi amici attraverso il dedalo del sistema educativo indiano, che è competitivo, illogico, quasi crudele, e che sottopone gli studenti ad una pressione spaventosa. Rancho insegna loro ad inseguire l'eccellenza e non il successo, a pensare autonomamente, ad inventare e a sperimentare invece di copiare, a seguire il proprio cuore, ad essere non solo intelligenti ma anche umani. L'aspetto più importante del film è il fatto che il regista Rajkumar Hirani racconta tutto questo e di più senza perdere il senso dell'umorismo e la leggerezza. 3 idiots è davvero divertente. Aggiungi un emozionante nocciolo ed ottieni quasi la perfezione. Hirani convoglia il suo semplice messaggio 'solo l'umanità funziona' (vedi Munna Bhai). Il secondo tempo presenta qualche esitazione, ma non ci mette molto a rimettersi in carreggiata. Quanto alle performance, Aamir Khan è meraviglioso, e il resto del cast non rimane in ombra: persino Kareena brilla, malgrado il ruolo minuscolo. Che ci crediate o no, Aamir, Madhavan e Sharman sembrano davvero - e si comportano come - tre studentelli. Una menzione speciale per Boman Irani che è impeccabile. La colonna sonora di Shantanu Moitra acquista vita sullo schermo. Il paroliere Swanand Kirkire ha regalato all'India lo slogan per il 2010: Aal Izz Well. Precipitatevi a vederlo.
Nikhat Kazmi, 24.12.09

Hindustan Times: ***1/2
Le opinioni sono come i blog: ognuno ha le sue. Ma Hirani possiede anche un peculiare senso dell'umorismo, e questo lo avvicina al pubblico con facilità. Con 3 idiots Hirani e il suo co-sceneggiatore Abhijat Joshi segnano punti significativi, pur mantenendo la leggerezza di Munna Bhai. Il sistema educativo indiano è rappresentato come un crudele organismo esaminatore e classista, e non sorprende quindi che persino le migliori istituzioni scolastiche del Paese producano più burocrati al servizio di multinazionali o banche che liberi pensatori. Il messaggio che il film veicola (e che nella vita capiamo sempre tardi) è che alla fine ogni cosa si sistema. Il regista ammette che 3 idiots si ispira al massimo per un 5% a Un misero 18 di Chetan Bhagat, e per fortuna. La pellicola non rinuncia mai a Bollywood in favore dell'autenticità: mostra alternativamente i suoi alti e bassi emotivi, ha una buona presa sul pubblico, un eroe invincibile, una perfetta consapevolezza di quando scivolare nel sentimentalismo, nelle canzoni o nell'intervallo.
Mayank Shekhar, 24.12.09

Cinema Hindi: ****1/2
Punto di forza: il tocco inconfondibile e amabile del mago della commedia indiana, Rajkumar Hirani, e, naturalmente, Aamir Khan.
Punto debole: Boman Irani, ed è un vero peccato. Grandissimo attore qui mal sfruttato.

SCHEDA DEL FILM

Cast:

* Aamir Khan - Rancho
* R. Madhavan - Farhan
* Sharman Joshi - Raju
* Boman Irani - Virus
* Omi Vaidya - Chatur
* Javed Jaffrey (special appearance)

Regia e montaggio: Rajkumar Hirani, sempre da applauso. Tre film tre centri.

Sceneggiatura e dialoghi: Rajkumar Hirani e Abhijat Joshi (Mission Kashmir, Lage Raho Munna Bhai), con la collaborazione di Vidhu Vinod Chopra alla sceneggiatura

Colonna sonora: composta da Shantanu Moitra (Parineeta, Lage Raho Munna Bhai), con testi firmati da Swanand Kirkire (Parineeta, Lage Raho Munna Bhai). Leggera e mai invasiva, in sintonia perfetta con le immagini. Vi suggeriamo il dolcissimo Zoobi Doobi dall'atmosfera vagamente retrò, e l'allegro tormentone Aal Izz Well.

Coreografia: Bosco-Caesar (Jab We Met) per Zoobi Doobi, e Avit Diaz per Aal Izz Well

Fotografia: C.K. Muraleedharan (Lage Raho Munna Bhai, Johnny Gaddaar)

Anno: 2009

Award: National Award per il miglior film d'intrattenimento, per il miglior testo (Behti Hawa Sa Tha Woh, firmato da Swanand Kirkire), per il miglior produttore (Vidhu Vinod Chopra) - aggiornamento del 16 settembre 2010

Sito ufficiale

Canale ufficiale in YouTube, con trailer, interviste, making, audizioni


RASSEGNA STAMPA/VIDEO

* 02.12.09, The Times of India: intervista ad Aamir Khan
* 22.12.09, The Times of India: intervista ad Aamir Khan
* 23.12.09, Mid Day: intervista ad Aamir Khan
* 25.12.09, Hindustan Times: intervista a Rajkumar Hirani
* 30.12.09, Hindustan Times: intervista a Rajkumar Hirani
* pagina di Bollywood Hungama con la lista dei link a tutti gli articoli e a tutti i video dedicati a 3 idiots.
* Aggiornamento marzo 2010 - Intervista concessa da Aamir al Mumbai Mirror: 'Riguardo all'incredibile successo di 3 idiots, il mio approccio non è mai quello di competere con un altro attore o un'altra pellicola, nemmeno con i miei lavori precedenti. Il mio solo scopo è che il nocciolo della storia arrivi chiaramente al pubblico, e che il film ottenga il successo che merita. Mi piace dedicarmi a progetti che mi stimolino, e non penso mai ai record d'incasso. L'aspetto più importante è che la pellicola non solo intrattenga il pubblico, ma sia anche diversa dal solito. Per me è sufficiente il fatto che 3 idiots offra agli studenti e ai loro genitori un nuovo punto di vista, e che abbia un impatto positivo. I numeri non mi danno nessuna soddisfazione. E comunque non si può mai essere sicuri se un dato film avrà successo. Riguardo a Shah Rukh Khan, non c'è mai stata fra noi una lotta per la supremazia. Non sono in competizione con lui e non ho mai sollevato l'argomento. SRK è venuto alla prima di 3 idiots, e dopo quell'incontro abbiamo parlato al telefono un paio di volte. Non ci frequentiamo molto, ma il nostro rapporto è cordiale come sempre'.

Vedi anche:
- recensione della colonna sonora
- intervista a Swanand Kirkire
- Aamir Khan/Rajkumar Hirani: making of 3 idiots. Cliccando sul link segnalato alla fine del pezzo, si possono consultare a cascata ulteriori testi dedicati all'argomento, con abbondanza di video.

CURIOSITA'

* 3 idiots pare abbia frantumato ogni record d'incasso nella storia di Bollywood, grazie anche ad una campagna promozionale molto aggressiva, articolata e capillare. Aamir Khan ha organizzato delle apparizioni a sorpresa in diverse città indiane: l'attore, truccato e irriconoscibile, ha gironzolato tranquillamente per strada fermandosi a chiacchierare con gli ignari interlocutori di passaggio. La colonna sonora è stata presentata on-line nel sito ufficiale del film, con tutto il cast disponibile ad interagire con i fan nel corso di un'affollatissima videochat. Peccato per la cattiva organizzazione che non ha saputo fronteggiare la prevedibile marea di utenti collegati, ma soprattutto per i commenti volgari rivolti ad un'educatissima e molto professionale Kareena. E come non menzionare la première ad alto tasso adrenalinico: il trio regale dei Khan riunito per l'occasione, in un evento mediatico più unico che raro. Secca ammetterlo ma Salman Khan ha fatto un figurone: in forma perfetta ed elegantissimo ha oscurato col suo charme il brioso ma decisamente malvestito padrone di casa, nonchè un trafelato Shah Rukh (arrivato in ritardo).
- video di Aamir Khan in viaggio
- testo dedicato alla tappa a Varanasi pubblicato da Aamir Khan nel suo blog
- testo dedicato alla tappa a Bangalore e a Kolkata pubblicato da Aamir Khan nel suo blog
- articolo di Hindustan Times dedicato alla tappa a Varanasi
- articolo di The Times of India dedicato alla tappa in Punjab
- articolo di Hindustan Times dedicato alla tappa nel Tamil Nadu
- video della presentazione della colonna sonora
- video della première diffuso da The Times of India
- fotografie della première.

* 3 idiots è stato presentato all'Hong Kong International Film Festival 2010, all'Indian Film Festival Bollywood & Beyond 2010 (Australia e Nuova Zelanda), al quale ha presenziato anche il regista; e all'Indian Film Festival Los Angeles 2010. Aggiornamento del 24.11.10: la pellicola è stata inoltre proiettata all'Indian Film Festival of London 2010 e all'Asiatica Film Mediale 2010, e nei prossimi giorni verrà presentata all'International Film Festival of India 2010

* Aggiornamento del 13 maggio 2010 - 3 Idiots conquista la prima posizione:
- nella classifica dei film indiani (non solo hindi) 2009 per incassi in India;
- nella classifica dei film indiani (non solo hindi) 2009 per incassi all'estero. 

* 3 idiots è stato proiettato all'ONU il 17.05.10 alla presenza di Rajkumar Hirani e di Abhijat Joshi. E' seguito un dibattito a cui il pubblico ha attivamente partecipato. Gli organizzatori si aspettavano poco meno di 200 spettatori, ma alla proiezione si è presentata una piccola folla di 700 persone. Articolo originale di Hindustan Times, 19.05.10 (aggiornamento del 28.05.10)

* La prima visione televisiva di 3 idiots in India ha segnato un nuovo record. Trasmesso da Sony Entertainment Channel, il film ha raggiunto lo share più alto conquistato da una pellicola negli ultimi anni: 30,5. Un indiano su tre ha quindi guardato 3 idiots la sera del 25 luglio 2010. Il canale di Sony si conferma al numero uno negli ascolti, seguito da Colors. L'attesa prima televisiva era stata sostenuta da una campagna promozionale che aveva coinvolto diversi programmi della rete. Segnaliamo la partecipazione di Aamir Khan, Sharman Joshi e Rajkumar Hirani alla puntata di Indian Idol del 19 luglio. Articolo di Hindustan Times. Video 1 e video 2. (Aggiornamento del 06.08.10).

* Aggiornamento del 02.10.11: 3 idiots è stato distribuito in Cina nel 2011 col titolo San Ge Sha Gua. Ad oggi è stato visto da 1.300.000 spettatori cinesi. Articolo di The Times of India. Aggiornamento del 29.12.11: articolo di The Economic Times.

* Il successo stellare di 3 idiots è stato adombrato solo dalla sgradevole polemica con lo scrittore Chetan Bhagat, autore del romanzo Un misero 18. Difficile capire in questa bega contrattuale chi abbia ragione e chi abbia torto. Sembra che la produzione abbia acquistato da Bhagat i diritti all'adattamento cinematografico, impegnandosi a riconoscere i crediti allo scrittore nei titoli di coda. Alla distribuzione della pellicola, Bhagat contesta il fatto che nei titoli di testa sia stato però attribuito il soggetto di 3 idiots a Hirani e a Joshi, senza menzionare il suo nome. I produttori rispondono che il film si ispira ad Un misero 18 solo per il 5%. Bhagat ritiene invece che il 70% del suo romanzo sia stato infuso nell'adattamento cinematografico. Per alcuni giorni in India si sono susseguite dichiarazioni, non sempre pacate nei toni, che hanno coinvolto anche il cast, con Aamir Khan in prima linea. Di seguito offensivi commenti postati nei blog della star e dello scrittore da parte dei fan hanno scatenato un'altra delle solite schermaglie dialettiche virtuali. Per gli argomenti presentati da Bhagat, vedi la recensione di Un misero 18. Hirani risponde in questo video, e Aamir Khan in questo testo pubblicato nel suo blog.

* Nel giugno 2010 è stato distribuito il volume 3 idiots – The original screenplay, di Smriti Kiran, edito da Om Books International. Il produttore Vidhu Vinod Chopra, durante la conferenza stampa di presentazione del libro, ha annunciato la costituzione di un fondo al fine di pubblicare le sceneggiature del cinema indiano. Fra i primi titoli sono previsti Chuadhvin Ka Chand, Kaagaz Ke Phool e Sahib Bibi Aur Ghulam di Guru Dutt. Articolo di Hindustan Times e video di Bollywood Hungama (aggiornamento del 12.06.10). Recensione video di Bollywood Hungama (aggiornamento del 15.06.10).

* Aggiornamento del 4 dicembre 2011: Vidhu Vinod Chopra takes dig at Bhagat, The Times of India. Nel corso di una conferenza stampa, organizzata in occasione dell'International Film Festival of India di Goa, Vidhu Vinod Chopra avrebbe rivelato la possibilità di un musical italiano ispirato a 3 idiots.

* Pare che Vidhu Vinod Chopra abbia venduto i diritti di 3 idiots per la realizzazione di un remake in tamil e in telugu. Pare anche che la superstar Vijay debba interpretare il ruolo di Rancho. Aggiornamento del 15.01.12: recensione di Nanban, remake tamil di 3 idiots, pubblicata da Hindustan Times.

* Rajkumar Hirani nasce come direttore di montaggio (Mission Kashmir), e con la sua pellicola d'esordio in qualità di regista, Munna Bhai M.B.B.S., vince il National Award per il best popular film.

* Vidhu Vinod Chopra è un regista e un produttore molto dotato e molto noto. Fra le pellicole dirette da Chopra ricordiamo Parinda e Mission Kashmir. Fra le pellicole prodotte da Chopra, oltre a tutti i film diretti da Hirani, segnaliamo Parineeta.

* Aamir Khan ha dichiarato nel suo blog di aver creato un falso profilo in Facebook, spacciandosi per un ragazzo. Lo scopo era quello di studiare il modo di esprimersi e di pensare dei giovani, per potersi meglio calare nel ruolo di Rancho. Testo di Aamir. Il cast ha soggiornato presso il campus dell'Indian Institute of Management di Bangalore. Aamir, ex-campione di tennis e grande appassionato di scacchi, ha anche improvvisato delle partite con i fortunati attoniti studenti.

* Omi Vaidya è un attore (nonchè regista e tecnico di montaggio) indo-americano. Gli appassionati della serie Bones forse lo riconosceranno. Omi ha dichiarato che, durante l'audizione, gli era stato richiesto di leggere alcuni dialoghi tratti da Munna Bhai. L'attore, pur non afferrandone bene il significato, non si è perso d'animo. Una volta scritturato, la produzione gli ha intimato di non studiare la lingua hindi e di non guardare film hindi. Articolo di Mumbai Mirror, 30.12.09. Aggiornamento del 9 maggio 2012: il documentario di produzione indo-americana Big in Bollywood (2011) narra il rocambolesco successo di Omi Vaidya conseguito grazie a 3 idiots, e mostra sequenze con Aamir Khan, Rajkumar Hirani e Vidhu Vinod Chopra (trailer).

* Lo sceneggiatore Abhijat Joshi è stato premiato col prestigioso National Film Award per Lage Raho Munna Bhai. Joshi, che è dal 2003 professore di inglese nell'Ohio, sta attualmente collaborando alla sceneggiatura dell'attesissimo Munna Bhai Chale Amerika, sempre diretto da Hirani.

* Il compositore Shantanu Moitra agli inizi della sua carriera ha collaborato col regista Pradeep Sarkar (Parineeta) per numerosi spot pubblicitari. A Cannes è stato premiato per il jingle della pubblicità di Happydent. Ha composto la colonna sonora del prossimo film di Prakash Jha, Raajneeti, nonchè della pellicola bengali vincitrice del National Film Award per il miglior film del 2008, Antaheen.

* Il paroliere Swanand Kirkire ha vinto il National Film Award per il testo del brano Bande Mein Tha Dum Vande Mataram tratto dalla colonna sonora di Lage Raho Munna Bhai. Kirkire ha scritto i dialoghi dello splendido Chameli, pellicola per la quale è stato anche aiuto regista.

* 3 idiots è il terzo film consecutivo interpretato da Aamir Khan ad essere distribuito in dicembre, dopo Taare Zameen Par nel 2007 e Ghajini nel 2008. La star ha però dichiarato che si è trattata solo di una coincidenza, e non di una decisione spinta da superstizione.

* Riferimenti all'Italia: menzionata la Lamborghini. Duole segnalarlo, ma i personaggi più antipatici (Virus e il fidanzato di Pia) ascoltano musica italiana. Di contro, il sito del Corriere della Sera pubblica una foto raffigurante Vidya Balan e Vidhu Vinod Chopra alla prima di 3 idiots: clicca qui. Nel sito italiano di Omni Auto si menzionano il film e il cast in riferimento al modello di Volvo utilizzato da Farhan e Raju per raggiungere Rancho: clicca qui. Aggiornamento del 28.05.10: vedi anche Giovani sulla rampa di lancio, Livia Manera, Il Sole 24 Ore. Aggiornamento del 22.06.10: video diffuso da La7. Aggiornamento del 25.06.10: articolo del Corriere della Sera.

GOSSIP & VELENI

* Vidhu Vinod Chopra ha sposato in seconde nozze la giornalista Anupama Chopra, autrice di diversi testi dedicati al cinema hindi, fra i quali Sholay: the making of a classic (premiato con il National Film Award per il miglior libro sul cinema), Dilwale Dulhania Le Jayenge e King of Bollywood: Shah Rukh Khan and the seductive world of Indian cinema. Anupama è la sorella del noto scrittore Vikram Chandra, autore di Giochi sacri.

* Shah Rukh Khan e Salman Khan proprio in occasione della première di 3 idiots hanno condiviso lo stesso spazio per la prima volta dopo la ben nota furiosa lite alla festa di compleanno di Katrina Kaif. Clicca qui per la spiritosa cronaca del quasi-incontro pubblicata da Mumbai Mirror.