29 agosto 2013

RAANJHANAA




Anand L. Rai , regista del successo popolare Tanu Weds Manu, prepara un caloroso benvenuto alla star tamil Dhanush, qui al suo debutto nel cinema in lingua hindi; la ferma fiducia nel talento dell’attore lo convince a rischiare grosso dirigendo una pellicola spigolosa e di difficile somministrazione. L’autore cambia manovra e si tuffa nel dramma, confezionando una storia pensata per mettere in risalto le qualità di Dhanush e far capire a tutti coloro che ancora non lo conoscono cosa si stanno perdendo.

TRAMA
Kundan (Dhanush) è poco più di un ragazzino quando perde la testa per Zoya  (Sonam Kapoor) ma è  convinto che sarà l’amore della sua vita. La ragazza parte per il college e si allontana da Varanasi per otto anni, Kundan vive in funzione del suo ritorno,  Zoya lo dimentica subito e passa oltre. 

Il racconto delle varie fasi dell’innamoramento, della purezza adolescenziale, ha sempre esercitato un enorme fascino nelle pellicole indiane, Raanjhanaa si apre con una tematica già nota ma cambia frequentemente il suo percorso, si contraddice e rimescola le carte. Canzoni, sorrisi, liti, lettere d’amore e vendette, tutto sembra ridondante, ma c’è di più, l’apparenza inganna e il vero film deve ancora iniziare.
I volti e le espressioni delle comparse, i manifesti appesi, l’allestimento di negozi, delle case, i piccoli dettagli, niente sembra aggiustato e predisposto con pazienza ma strappato alla realtà senza preavviso, se la trama propone twist and turns cinematografici le immagini e le ambientazioni riportano le scene alla vita di tutti i giorni.  L’approccio e lo stile generale di Raanjhanaa rimandano ai titoli dell’industria tamil, Il realismo trionfa, la poesia può crearsi dal nulla ma anche facilmente distruggersi sotto il peso degli eventi. Dhanush è un artista del quale innamorarsi ogni attimo, non c’è un solo secondo di narrazione che non viva fino in fondo, che non interpreti con dedizione ed onestà, la sua performance è sufficiente a coprire  alcune incongruenze della trama e perfino a camuffare la totale inadeguatezza di Sonam Kapoor. 
Raanjhanaa ad un certo punto si sdoppia e diventa qualcos’altro, il tenore, i ritmi si impennano, scopriamo che il regista per oltre un’ora ci ha ingannati e non ci ha ancora detto quello che voleva veramente, una sensazione che ho provato molte volte guardando film tamil, le cui sequenze d’apertura sono spesso ingannevoli.   
I protagonisti  inseguono i propri obiettivi ma anche i propri spettri e forse non si conoscono fino in fondo. La telecamera non ha paura di riprendere sangue, vomito, sputi, atti meschini, tradimenti, niente consolazioni, niente scuse, l’amarezza vince sulle illusioni, i fatti sulle troppe parole e i sui buoni principi, l’innocenza viene calpestata ma ciò nonostante si presentano altre occasioni per continuare a vivere.  Il percorso interiore di Kundan è ciò che trascina la storia dall’apertura all’epilogo, il personaggio è eroe e villain della storia, di lui veniamo a conoscere più difetti che pregi ma  continuiamo ad amarlo e a condividere le sue emozioni. Zoya è invece instabile, irritante, confusa,  una donna che si riempe la bocca di grandi dibattiti e principi ma poi continua ad essere egoista più che mai e non smette di costruire barriere. Gli ideali senza sentimenti non possono andare avanti, o se lo fanno, non sarà mai per una giusta causa.
Prima soddisfatti e poi feriti, prima delusi e poi conquistati. La delicata colonna sonora di AR Rahman non riesce ad addolcire l’amaro in bocca. Il film sbalza come un elastico, fa male e non c’è traccia di escapismo, ispirandosi ai drammi tamil riprende quella durezza nel narrare che sempre mi affascina,  la sensazione di sentirsi con le spalle al muro e con la consapevolezza che  il regista può fare ciò che vuole e che se ne frega di rassicurare o consolare il pubblico pagante, ancor meno di offrigli ciò che vorrebbe vedere. Per questo lo adoro.

Il mio giudizio sul film:  **** 4/5
I punti di forza :  Dhanush e la sua interpretazione meravigliosa, la regia impavida, l'intensità, la partecipazione di Abhay Deol.
L’anello debole:  Sonam Kapoor, insipida e odiosa oltre ogni limite di sopportazione, essendo affiancata da Dhanush e da Abhay Deol fortunatamente però le resta poco da fare.

ANNO: 2013
REGISTA:  Anand L.Rai

CAST:
Dhanush ……………… Kundan
Sonam Kapoor ……………. Zoya
Abhay Deol ………………..Akram
Swara Bhaskar ……………..Bindyia
Mohammad Zeeshan Ayyub …………….. Murari
Shilpi Marwaha …………….. Rashmi

COLONNA SONORA : A.R. Rahman
PLAYBACK SINGERS : A.R. Rahman, Shreya Ghoshal, Karthik, Jaswinder Singh,  Sukhwinder Singh, Shiraz Uppal, Anwesha Gupta, Meenal Jain, Madhushree,JAved Ali, Pooja Vaidyanath, Chinmayee, Vaishali, Rashid Ali


QUALCOS'ALTRO: 

La versione di Raanjhanaa doppiata tamil è uscita nelle sale con il titolo di Ambikapathy.

Aditi Rao Hydari (Murder 3, London Paris NewYork) era stata inizialmente scritturata per il ruolo di Bindyia, andato poi a Swara Bhaskar. 

Vedi anche gli articoli : 

27 agosto 2013

GO GOA GONE


 
Mentre in alcune delle nostre sale è ancora in programmazione World War Z con Brad Pitt, in India la mania per gli zombie ha incominciato a dilagare mesi fa. Prima con Rise of the Zombie, poi con Go Goa Gone, ultima produzione della Illuminati Films, casa di produzione dell'illuminatissimo Saif Ali Khan.

TRAMA

Bunny (Anand Tiwari), Hardik (Kunal Khemu) e Luv (Vir Das) sono coinquilini ed amici. Quando Hardik perde il lavoro e Luv viene lasciato dalla ragazza, decidono di approfittare del viaggio di lavoro di Bunny a Goa per divertirsi insieme.
Quello che ci vuole è proprio il rave party a cui li invita la bella Luna (Puja Gupta). Peccato che il risveglio riserverà qualche pessima sorpresa.

RECENSIONI

The Times of India ***
Go Goa Gone è differente in senso positivo da qualsiasi altra cosa abbiate visto prima. E per i giovani e irrequieti (tatuati, con i piercing, entusiasti dei rave party) o persino per quelli a cui piace il divertimento folle, è un grande corsa...
Comunque alcune situazioni di GGG sono ripetitive. Perciò, le risate che erano spontanee, da un certo punto in poi diventano un po' forzate in alcune circostanze.
Meena Iyer, 09.05.2013

Hindustan Times **1/2
Una commedia bollywoodiana sugli zombie, l'idea stessa è appetitosa. Ero davvero su di giri al pensiero di vedere Go Goa Gone. Gli sceneggiatori-registi Raj Nidimoru e Krishna DK offrono quello che il folle promo ha promesso, ma solo per metà film. Dopo l'intervallo la pellicola fa di noi degli zombie, diventa morta, pesante, noiosa...
Raj, DK e il loro team di scrittori mantengono il susseguirsi delle gag fitto e veloce. Le battute sono acide, irriverenti e molto divertenti, ci sono stati diversi momenti in cui ho riso di gusto.
E dopo, all'improvviso, l'energia scema come aria da un palloncino. Una volta che la situazione è stata preparata, i registi sembrano rimanere senza idee.
La trama si avvolge su se stessa. Il gruppo continua ad essere attaccato dagli zombie e a cercare di scappare...
Penso che il problema di Go Goa Gone sia troppa intelligenza e non abbastanza trama.
Anupama Chopra, 10.05.2013

Diana ****
Parente alla lontana di Kaminey e più stretto di Delhi Belly, GGG fa parte di un filone, ancora nuovo a Bollywood, che non possiamo che amare alla follia.
Già l'idea di base secondo cui è una droga a trasformare le persone in zombie è geniale, degna della scena del film di Romero, Zombi, in cui i morti viventi si ammassano al centro commerciale, e delle relative implicazioni sociologiche di quella scelta.
In più GGG è meravigliosamente scanzonato e cialtrone. L'umorismo è irriverente e i protagonisti funzionano alla perfezione. Prima ancora che entrino in scena gli zombie ed il meraviglioso Boris (Saif Ali Khan); i tre amici, il playboy Hardik (nome per niente casuale...come non lo sono gli altri), il romantico Luv e il più timido Bunny, hanno già conquistato tutti con la loro buffa coabitazione, le disavventure amorose, lo scambio di battute impietose e il rapporto d'amicizia goliardico. Poi si aggiunge l'elemento splatter e l'ironia e il divertimento aumentano.
Molto carina anche Puja Gupta che si fa valere nel suo piccolo ruolo.
Confesso che nel corso della prima visione del film ho cominciato a sviluppare una passione speciale per i due autori e registi Krishna DK e Raj Nidimoru, che si è rafforzata durante l'inevitabile bis. A loro devo già 99 e Shor in the city.
E' ufficiale: li adoro.
Da vedere.

Il bello:
- Saif Ali Khan biondo che fa il russo: P R I C E L E S S.
- Il film è super divertente. Tra le scene più esilaranti quella in cui Hardik viene sottoposto a vari test per capire se è stato infettato dagli zombie.

Il brutto:
- La fine di Nikolai.
- Un paio di scene non sono adatte ai deboli di stomaco. Assumere lontano dai pasti.

SCHEDA DEL FILM

Cast:
Boris - Saif Ali Khan
Hardik - Kunal Khemu
Luv - Vir Das
Bunny - Anand Tiwari
Luna - Puja Gupta
Priyanka - Meenal Thakur
Cameo di Pitobash Tripathy, Krishna DK, Suparn Verma e Soha Ali Khan

Scritto da Krishna DK, Raj Nidimoru e Sita Menon

Diretto da Krishna DK e Raj Nidimoru

Musiche di Sachin-Jigar

Coreografie di Aadil Shaikh

Prodotto da Illumminati Films

Distribuito da Eros Now

Anno 2013

CURIOSITA'

- Curiosando su internet ho trovato alcune notizie risalenti al 2012 che riportavano casi di cronaca di aggressioni a morsi dopo l'assunzione di una droga chiamata settimo cielo o bath salts, in America, o droga dei cannibali. Che Krishna DK, Raj Nidimoru e Sita Menon abbiano preso ispirazione? Beh un colpo di genio!
- La pellicola si apre con il famosissimo (o famigerato?) video della canzone Golimar, parte della colonna sonora di Donga, film telegu del 1985. Il protagonista Chiranjeevi, circondato da zombie, riprende le mosse di Michael Jackson in Thriller.
Ecco il video.
- Soha Ali Khan, che fa una piccola apparizione in Go Goa Gone, è legata sentimentalmente a Kunal Khemu.
- Alla canzone sui titoli di coda, Babaji Ki Booty, prestano la loro voce anche i tre protagonisti Kunal Khemu, Vir Das e Anand Tiwar.
- Il finale del film lascia aperta la possibilità di un eventuale seguito. Magari!

Il sito ufficiale del film.

20 agosto 2013

ROCKSTAR

Successo del 2011, diretto da Imtiaz Ali che ha come protagonista il premiatissimo Ranbir Kapoor, Rockstar, parzialmente girato a Verona (no, non ci stanchiamo mai di ripeterlo), è stato proiettato al River to river - Florence Indian Film Festival nel 2012 (fortunati i presenti!).

TRAMA

Struggente storia d'amore tra lo stralunato aspirante musicista Janardhan "Jordan" Jakhar (Ranbir Kapoor) e Heer (Nargis Fakhri), corteggiatissima e altera studentessa, dalle idee chiare e dal futuro prestabilito.

RECENSIONI

The Times of India ****
Le storie romantiche sotto la sua (di Imtiaz Ali, ndr) visione creativa, diventano multistrato, sensibilmente ricche di sfumature, una grandiosa esperienza che ha più a che vedere con il fare una serenata al proprio innamorato piuttosto che con uno stereotipato rapporto tra coniugi...
... il film è una pietra miliare nella carriera di Ranbir Kapoor come attore...
Guardate Rockstar e aspettate per il prossimo lavoro di Imtiaz Ali, dalla sua antologia sull'amore.
Nikhat Kazmi, 10.11.2011
La recensione integrale.

Hindustan Times *** 1/2
...Tutti ricorderanno Ranbir Kapoor in questo film. Qualcuno conoscerà Mohit Chauhan, la splendida voce dietro il peronaggio. Come eroe bollywoodiano, Ranbir, per cambiare, merita tutta l'attenzione della nazione...Questa storia gli appartiene...
Il regista Imitiaz Ali (Jab We Met, Love Aaj Kal) riesce a mantenere il tocco d'autore personale in un genere che è ampiamente commerciale, mainstream. Una vera impresa.
...Qualcosa delude nel finale. Non ci si può rammaricare, però, di un film che è stato fino a quel momento così coinvolgente e divertente.
Mayank Shekhar, 11.11.2011
La recensione integrale.

Diana **** 1/2
Jordan (Ranbir Kapoor) è un giovane iscritto al college in cerca della sua strada. Appassionato di musica, suona la chitarra fin da bambino, aspira ad emulare le rockstar, suoi idoli. Ma che cosa fa di un uomo un artista?
La risposta del più maturo confidente di Jordan, Khatana, interpretato da Kumud Mishra, è definitiva: il dolore.
Jordan, che ha sperimentato ben poco dei problemi che affliggono i meno fortunati di lui, è privo di qualsiasi esperienza. Decide così di prendere in mano il suo destino, andare in cerca di un po' di sofferenza, corteggiando l'algida spezza cuori Heer (Nargis Fakhri).
Troverà molto più di quello che desiderava, sorprendendo se stesso e noi spettatori, perché quel che fa di un uomo un artista è la stessa cosa che trasforma un ragazzo in uomo: la vita.
L'aspetto più appassionante ed interessante del film è proprio la crescita del personaggio di Jordan, da impacciato musicista ad acclamata rockstar, da giovane inesperto ad adulto, tormentato ed intenso innamorato. Crescita che va di pari passo con l'evolversi della suo rapporto con Heer. Relazione che è il cuore del film.
Jordan e Heer diventano adulti, entrambi misurando se stessi con l'altro. Bevendo insieme, ridendo insieme, ballando insieme, imbrogliando, tradendo, mentendo, accettando nuove sfide, superando i limiti, sconvolgendo se stessi, crescendo insieme anche quando separati.
Questo è un film sull'amore e quindi sulla vita ma anche sulla musica, sulla ricerca e la realizzazione di se stessi.
Imtiaz Ali dimostra di saper capire e rappresentare superbamente i rapporti sentimentali per quanto complessi siano. Il suo è un tocco lieve, anche nel dramma, una capacità non comune ed apprezzatissima. 
La devozione che è espressa da Jordan per Heer, la dedizione rappresentata tramite Jordan, è un capolavoro di umanità, di passione e toglie il fiato.
Le immagini sono intrise di poesia e la colonna sonora, firmata A.R. Rahman, è perfetta. 
Guardate questo film di rara intensità, ricco e denso che vi lascerà commossi ma anche appagati; che vi farà venire voglia di cantare, di aspettare l'alba accanto all'amore della vostra vita. Che vi rimarrà in testa e nel cuore. Per sempre. 
Da vedere. 

 Il bello:
- Ranbir Kapoor.
Dopo un debutto di lusso come protagonista di uno dei film più raffinati di Bhansali, Saawariya, Ranbir dimostra anno dopo anno di volersi meritare il cognome che porta. Figlio del grandissimo Rishi e di Neetu Singh, nipote dell'ingombrante quanto leggendario Raj Kapoor, pare proprio non essere intimidito da eventuali scomodi confronti e non sbaglia un colpo. E' lui il protagonista di Rockstar, il film più premiato del 2011 e della pellicola più interessante del 2012, Barfi!. Senza dimenticare i precedenti Wake up Sid, Rocket Singh: Salesman of the Yeare e Anjaana AnjaaniEspressivo, versatile, talentuoso, ormai possiamo affermare senza tema di essere smentiti che Ranbir è uno dei più intelligenti attori della sua generazione. Da tenere d'occhio!!
Prossimo appuntamento ad ottobre del 2013 con Besharam, diretto dal regista di Dabangg
Eccovi locandina e trailer.

Il brutto:
- Niente.

LA SCHEDA DEL FILM

Cast:
Janardhan "Jordan" Jakhar / JJ - Ranbir Kapoor
Heer Kaul - Nargis Fakhri
Ustad Jameel Khan - Shammi Kapoor
Jai - Moufid Aziz
Sheena - Aditi Rao Hydari
Khatana - Kumud Mishra
Dhingra - Piyush Mishra
Neena Kaul - Shernaz Patel
il fratello di Jordan - Jaideep Ahlawat
la cognata di Jordan - Shreya Narayan

Scritto da Imtiaz Ali e Muazzam Beg

Diretto da Imtiaz Ali

Prodotto da Shree Ashtavinayak Cine Vision Ltd e Eros International

Musiche di A. R. Rahman

Coreografie Ashley Lobo, Bosco Martis e Caesar Gonsalves

Distribuito da Eros International

Anno 2011

AWARDS

Screen Award 2012:
Best Actor (Male) - Ranbir Kapoor
Best Playback Singer (Male) - Mohit Chauhan
Best Music - A. R. Rahman

Zee Cine Awards 2012
Best Actor - Ranbir Kapoor
Best Director - Imtiaz Ali
Best Lyrics - Irshad Kamil
Best Singer - Mohit Chauhan
Best Editing - Aarti Bajaj

Filmfare Award 2012:
Best Actor In A Leading Role (Male) - Ranbir Kapoor
Best Music Director - A. R. Rahman
Best Lyrics - Irshad Kamil
Best Playback Singer (Male) - Mohit Chauhan
Best Actor Male (Critics) - Ranbir Kapoor

Apsara Award 2012:
Best Actor in a Leading Role (Male) - Ranbir Kapoor
Best Lyrics - Irshad Kamil
Best Music - A R Rahman
Best Playback Singer - Male - Mohit Chauhan

International Indian Film Academy (IIFA) 2012:
Playback Singer (Male) - Mohit Chauhan
Music Direction - A R Rahman
Best Lyrics - Irshad Kamil
Performance in a Leading Role (Male) - Ranbir Kapoor
Best Background Score - A. R. Rahman
Hottest Pair of the year - Ranbir Kapoor e Nargis Fakhri

CURIOSITA'

- Data la location italiana, all'inizio del film si sentono le comparse pronunciare qualche parola nella nostra lingua (estasi).
E' sempre un piacere ripassare la mappa delle locations italiane dei film bollywoodiani, grazie all'articolo di Caterina.

- Nargis Fakhiri è al debutto. Il prossimo 23 agosto è in uscita Madras Cafe, con John Abraham, il suo secondo film. 
- Tutto da gustare il video della divertente Hawa Hawa.
Rockstar rappresenta l'ultima apparizione sullo schermo di Shammi Kapoor scomparso il 14 agosto del 2011.


La pagina di Bollywood Hungama dedicata a Rockstar.