21 luglio 2009

JO JEETA WOHI SIKANDAR


Solitamente i film indiani di genere popolare non si rivolgono ad una categoria precisa di pubblico: in India l'amore per il cinema è vivo e irrinunciabile, complici forse l'aria condizionata (almeno nelle città), il prezzo contenuto del biglietto, la diffusione ancora modesta dei televisori (Paese CIVILE). Le recensioni critiche sui quotidiani, sulle riviste specializzate e sui siti web scatenano dibattiti accesi tanto quanto le infinite discussioni provocate in Italia dai commenti dei giornalisti sportivi sulle partite di calcio. Ed è un punto d'orgoglio per ogni Indiano degno di tale nome ammirare i propri beniamini 'first day first show' (e poi ripetere l'esperienza più e più volte). Questo spiega la calca colossale al botteghino in occasione delle prime: per i film di maggiore richiamo spesso avvengono tafferugli, litigi anche violenti (con feriti) e problemi vari di ordine pubblico. Al cinema, naturalmente, si va con tutta la famiglia: diverse generazioni si confrontano sulla stessa pellicola. Quando un film ha davvero successo? Quando mette d'accordo un pubblico così eterogeneo per età, livello culturale, estrazione sociale. Nonchè per lingua, religione, etnia.
E poi in Occidente si pensa che sia facile confezionare un masala bollywoodiano. Auguri.

'Jo Jeeta Wohi Sikandar', pur calcando la mano sull'amore filiale, si discosta da questa tradizione: è una delle rare pellicole (parliamo degli anni Novanta) che, per storia, ambientazione, personaggi e temi affrontati, si rivolge essenzialmente ad un pubblico di adolescenti, malgrado gli attori principali non siano proprio di primo pelo. Gli adulti ci sono ma rimangono costantemente sullo sfondo. Il punto focale del film non pare essere il desiderio di Sanju di realizzare il sogno paterno - tipico di molte pellicole bollywoodiane -, bensì l'autoaffermazione come adulto. Non si tratta solo di una vittoria sportiva da offrire al (fissato?) padre: è proprio l'atteggiamento personale nei confronti della vita a mutare. Archiviata l'adolescenza, con le sue baruffe, i suoi eccessi, i suoi sentimenti non autentici, Sanju si affaccia alla maturità. E lo fa per sè, anche se inizialmente spinto dal desiderio di compiacere il padre.
La narrazione è sviluppata in modo accattivante, anche se prevedibile, allo scopo di catturare l'attenzione di tutti gli spettatori. La gara finale è avvincente. La storia d'amore, quello vero, è giustamente contenuta e non prevalente: il protagonista è descritto nella sua totalità di essere umano e, fatto clamoroso per gli anni e per il tipo di cinematografia, nei suoi pregi e nei suoi difetti. Sanju è un eroe insolito: bocciato a scuola, privo di talenti, schiappa nello sport. Le ragazze gli girano al largo, preferendo i vincenti: belli, ricchi, ben vestiti, primi della classe, atleti insuperabili. Non aspettatevi un'approfondita introspezione psicologica, sia chiaro, ma un'evoluzione nella tridimensionalità del personaggio principale sì. E' grazie anche a film come questi che il cinema popolare in lingua Hindi lentamente ma costantemente ha aggiornato i propri temi e i propri canoni.

JJWS ha incontrato il successo del pubblico, ma non è un prodotto eccelso, anzi: stilisticamente antiquato, un po' troppo ingenuo. Per fortuna Aamir Khan regala un saggio del suo mostruoso talento con una performance molto convincente, leggera - in senso positivo - e frizzante. Tutta da godere. Il resto del cast è abbastanza anonimo. Pooja Bedi - ci spiace per il leggendario padre - è davvero imbarazzante: in seguito si è dedicata agli show televisivi e ha accantonato l'idea di fare cinema (grazie). Apprezziamo il fatto che, malgrado la pellicola registri una pesante presenza da parte del clan di Aamir, sia comunque stato offerto spazio sufficiente anche al personaggio di Ratan, per giunta interpretato da un attore esordiente. Cortesia non così comune a Bollywood.

TRAMA

Ratan (Mamik Singh) è un ragazzo modello: ottimo studente, ottimo atleta, affidabile, serio e di buon carattere. L'orgoglio del padre. Il fratello Sanju (Aamir Khan), al contrario, non vuole saperne nè di studiare nè di dedicarsi allo sport: meglio divertirsi con gli amici e godersela. Ma l'età adulta è proprio dietro l'angolo, con i suoi doveri e le sue responsabilità. Sanju sarà pronto a rispondere al richiamo?

RECENSIONI

Bollywood Hungama: ****
'I film sui perdenti che alla fine riescono a vincere sono sempre amati dal pubblico, se fatti bene. Gli esempi più recenti: 'Lagaan' e 'Iqbal', entrambi a tema sportivo. JJWS è un buon remake di 'All American Boys', 'indianizzato' in modo convincente, e nessuno fa caso al dettaglio di attori ormai adulti che interpretano ruoli da studenti. Malgrado la prevedibilità della vittoria di Sanjay, la gara irta di ostacoli e il climax sono comunque da mangiarsi le unghie: lo spettatore tifa per il ragazzo che si batte e vince. E se gli sconfitti sono ricchi e snob, ancora meglio. Il film è una storia dolceamara di formazione. L'amore, l'amicizia, i valori della famiglia trionfano sulle avversità.'
Deepa Gahlot, 26.04.07

Cinema Hindi: **
Punto di forza: un ADORABILE Aamir Khan (****)
Punto debole: pellicola troppo adolescenziale, troppo antiquata

SCHEDA DEL FILM

Cast:

* Aamir Khan - Sanju
* Mamik Singh, al suo debutto - Ratan
* Ayesha Jhulka ('Khiladi') - Anjali
* Deepak Tijori ('Ghulam') - Shekhar
* Pooja Bedi - Devika
* Imran Khan ('Jaane Tu Ya Jaane Na') - Sanju bambino

Soggetto, sceneggiatura e regia: Mansoor Khan ('Qayamat Se Qayamat Tak', 'Josh')

Dialoghi: Nasir Hussain

Colonna sonora: Jatin-Lalit ('Kuch Kuch Hota Hai')

Coreografie: fra gli altri, anche Farah Khan ('Dil Se')

Award: Film Fare Award Best Film

Traduzione del titolo: è un antico modo di dire, particolarmente diffuso nel Nord dell'India. 'Sikandar' è il nome indiano per Alessandro il Grande. La traduzione: 'colui che vince è il Conquistatore, il re' (ringraziamo Pushker)

Anno: 1992

CURIOSITA'

* Il film si ispira a 'All American Boys' di Peter Yates

* Il regista Mansoor Khan è cugino della superstar Aamir Khan e figlio del cineasta Nasir Hussain, che ha prodotto JJWS (oltre a scriverne i dialoghi). Il suo debutto cinematografico ha coinciso col clamoroso debutto (in un ruolo adulto) dello stesso Aamir (nonchè di Juhi Chawla): 'Qayamat Se Qayamat Tak', ispirato alla classica vicenda di Romeo e Giulietta. Il nostro Mansoor pare non apprezzare molto i soggetti originali: 'Akele Hum Akele Tum' si ispira a 'Kramer contro Kramer', e 'Josh' (l'unico film affidato a Shah Rukh Khan e non ad Aamir) a 'West Side Story'. Pare abbia definitivamente abbandonato la regia, ma nel 2008 ha co-prodotto con Aamir il blockbuster 'Jaane Tu Ya Jaane Na', pellicola interpretata dall'esordiente (in un ruolo adulto) Imran Khan, nipote dello stesso Aamir

* I fratelli Jatin-Lalit nel 2006, dopo 16 anni di carriera comune, si sono professionalmente separati. Insieme hanno composto innumerevoli colonne sonore di successo: 'Fanaa', 'Kabhi Khushi Kabhie Gham', 'Phir Bhi Dil Hai Hindustani', 'Mohabbatein', 'Kuch Kuch Hota Hai', 'Ghulam', 'Dilwale Dulhaniya Le Jayenge'. Gli ascoltatori di BBC Asian Network hanno votato DDLJ la miglior colonna sonora di tutti i tempi. Ma Jatin-Lalit si sono aggiudicati anche il secondo e il terzo posto con KKKG e KKHH. Jatin regala un cameo in 'Jo Jeeta Wohi Sikandar' durante il brano 'Diwane Hum Pyar Ke'

* Il brano 'Pehla Nasha' è stato il primo in assoluto ad essere coreografato da Farah Khan, ed è diventato addirittura più famoso del film stesso. Non solo: nella storia di Bollywood è stato anche il primo brano coreografato ad essere ripreso al rallentatore, lanciando una vera e propria moda. Nel VIDEO godetevi un freschissimo, agilissimo Aamir - comprensibile che tutte le ragazze indiane fossero innamorate di lui - e una Pooja Bedi versione 'donna in rosso'

* Imran Khan aveva già interpretato in QSQT il personaggio di Aamir Khan da bambino

* Faisal Khan, fratello di Aamir, regala un cameo in JJWS nel ruolo di uno studente dello Xavier's College. In questo film è stato anche assistente alla regia. Lavorerà di nuovo col famoso fratello nello sfortunato 'Mela' del 2000

* Le biciclette italiane vengono menzionate con grande rispetto...

GOSSIP&VELENI

* Pooja Bedi è la figlia di Kabir Bedi

* Ayesha Jhulka è stata in passato legata ad Akshay Kumar ('Hera Pheri') e a Nana Patekar ('Ab Tak Chhappan')

Aggiornamento del 22 dicembre 2017: recensione pubblicata da Cicloweb.

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