Sulle note di “Pya tu ab to aaja”, l’item song più famosa del passato bollywoodiano, una luminescente Helen travolge tra paillettes e lustrini, ballando con un’energia da eterno capodanno e sorridendo maliziosamente rinchiusa in una gabbietta dorata.
Questo è il momento più celebrato di Caravan, una canzone pazza e seducente che permette al film di iniziare in grande e trasmettere fin dalle prime immagini il giusto entusiasmo.
TRAMA
Sunita è perseguitata dall’uomo che le hanno imposto di sposare, un losco individuo che cerca di ucciderla sognando la sua eredità. Durante la fuga si imbatte in una comitiva di artisti itineranti e si nasconde nella loro carovana. Incontri, un nuovo amore e una valanga di personaggi bizzarri. Una corsa da un capo all’altro del paese prima di un finale inaspettatamente smorto e violento
Film incasinatissimo e carnevalesco, costumi, eccessi, personaggi fortemente caricaturali.
Asha Parekh, attrice preferita del regista Nasir Husain, questa volta si prepara a mostrarsi più composta e sdolcinata del solito, operando cambio d’immagine rispetto i suoi numeri scatenati in Teesri Manzil. Al suo fianco, un divertente Jeetendra nel ruolo di Mohan, impacciato giocherellone, conteso da due donne che finiscono per impaurirlo e metterlo in difficoltà.
Aruna Irani è Nisha, una gitana dai modi piuttosto selvaggi, innamorata di Mohan al punto da perseguitarlo psicologicamente e fisicamente, ottima performer nei vivaci numeri di danza.
Il film è carino ma lontano dall’essere un classico a tutti gli effetti.
Nasce come una piacevole e rocambolesca commedia, e avrebbe dovuto mantenersi in questa linea fino alla fine, ma non ci riesce. Ad un certo punto tutto inizia a farsi troppo serio, i ritmi si rompono e la regia sembra brancolare nel buio finendo per attaccarsi all’àncora del “già visto” e “già sentito”.
Il climax, rumoroso ed esente da qualsiasi forma di originalità, getta una colata di cemento sopra al film appiattendolo drasticamente e rendendolo solo uno tra i tanti.
Il mio giudizio : *** 3/5
Da vedere per :
- l’impedibile item song di Helen, cantata da Asha Bhosle
- la vitale aggressività di Aruna Irani
- i costumi, le acconciature, i set che riproducono in studio un pazzo accampamento gitano
- l’originalità della storia prima che venga abbattuta da un finale clonato
ANNO: 1971
REGIA: Nasir Husain
CAST:
- Asha Parekh………… Sunita
- Jeetendra…………… Mohan
- Aruna Irani…………… Nisha
- Helen……………………Monica
- Ravindra Kapoor………Rajan
- Kishan Mehta…………… Jhonny
COLONNA SONORA : Rahul Dev Burman
PLAYBACK SINGERS: Mohammad Rafi, Asha Bhosle, Rahul Dev Burman, Lata Mangeshkar, Kishore Kumar
UNA CURIOSITA’ :
Due riferimenti a Caravan sono presenti in altrettanti film di Farah Khan, La gabbietta di “Pya tu ab to aaja” compare nella canzone “Dhoom Tana” in Om Shanti Om, mentre “Ab jo milay hain” fa da sottofondo in una famosa scena sexy tra Shahrukh Khan e Sushmita Sen in Main hoon Na.
Questo è il momento più celebrato di Caravan, una canzone pazza e seducente che permette al film di iniziare in grande e trasmettere fin dalle prime immagini il giusto entusiasmo.
TRAMA
Sunita è perseguitata dall’uomo che le hanno imposto di sposare, un losco individuo che cerca di ucciderla sognando la sua eredità. Durante la fuga si imbatte in una comitiva di artisti itineranti e si nasconde nella loro carovana. Incontri, un nuovo amore e una valanga di personaggi bizzarri. Una corsa da un capo all’altro del paese prima di un finale inaspettatamente smorto e violento
Film incasinatissimo e carnevalesco, costumi, eccessi, personaggi fortemente caricaturali.
Asha Parekh, attrice preferita del regista Nasir Husain, questa volta si prepara a mostrarsi più composta e sdolcinata del solito, operando cambio d’immagine rispetto i suoi numeri scatenati in Teesri Manzil. Al suo fianco, un divertente Jeetendra nel ruolo di Mohan, impacciato giocherellone, conteso da due donne che finiscono per impaurirlo e metterlo in difficoltà.
Aruna Irani è Nisha, una gitana dai modi piuttosto selvaggi, innamorata di Mohan al punto da perseguitarlo psicologicamente e fisicamente, ottima performer nei vivaci numeri di danza.
Il film è carino ma lontano dall’essere un classico a tutti gli effetti.
Nasce come una piacevole e rocambolesca commedia, e avrebbe dovuto mantenersi in questa linea fino alla fine, ma non ci riesce. Ad un certo punto tutto inizia a farsi troppo serio, i ritmi si rompono e la regia sembra brancolare nel buio finendo per attaccarsi all’àncora del “già visto” e “già sentito”.
Il climax, rumoroso ed esente da qualsiasi forma di originalità, getta una colata di cemento sopra al film appiattendolo drasticamente e rendendolo solo uno tra i tanti.
Il mio giudizio : *** 3/5
Da vedere per :
- l’impedibile item song di Helen, cantata da Asha Bhosle
- la vitale aggressività di Aruna Irani
- i costumi, le acconciature, i set che riproducono in studio un pazzo accampamento gitano
- l’originalità della storia prima che venga abbattuta da un finale clonato
ANNO: 1971
REGIA: Nasir Husain
CAST:
- Asha Parekh………… Sunita
- Jeetendra…………… Mohan
- Aruna Irani…………… Nisha
- Helen……………………Monica
- Ravindra Kapoor………Rajan
- Kishan Mehta…………… Jhonny
COLONNA SONORA : Rahul Dev Burman
PLAYBACK SINGERS: Mohammad Rafi, Asha Bhosle, Rahul Dev Burman, Lata Mangeshkar, Kishore Kumar
UNA CURIOSITA’ :
Due riferimenti a Caravan sono presenti in altrettanti film di Farah Khan, La gabbietta di “Pya tu ab to aaja” compare nella canzone “Dhoom Tana” in Om Shanti Om, mentre “Ab jo milay hain” fa da sottofondo in una famosa scena sexy tra Shahrukh Khan e Sushmita Sen in Main hoon Na.
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