La protagonista del film è Padmini Kolhapure ma allo scorrere dei titoli di coda mi rendo conto che il vero e indiscusso astro di Prem Rog è lui: Rishi Kapoor; già adulto come attore, ancora bambino nell’aspetto, capace di caricare il suo personaggio di un’emotività e di un calore che incantano, riuscendo a dare un corpo e un’anima all’incontenibile creatività di suo padre Raj, che l’ha diretto ancora una volta magistralmente.
TRAMA
Manorama è la più giovane erede di una famiglia benestante, bella, innocente e tremendamente viziata. Dopo tanti anni rincontra l’amico d’infanzia che si era trasferito in città e si riaccende una vibrante intesa, ma se Dev inizia ad essere attratto da lei, Rama lo considera ancora solo un compagno di giochi. Nel momento in cui la ragazza si sposa con un aristocratico dai modi squisiti lui si fa da parte e lascia ancora una volta il villaggio.
Improvvisamente una catena di eventi dolorosi colpisce Rama e il suo cambiamento sarà radicale, devastata e in preda a mille timori si chiude nel silenzio e finisce per accettare le condizioni disumane alle quali viene sottoposta. Fino a quando Dev non riappare di nuovo nella sua vita.
Molti sono gli attacchi che il regista lancia alle tradizioni religiose che infrangono i diritti dell’uomo, prima tra tutte la denuncia alle privazioni imposte alle vedove hindu, l’alienazione dalla società, la mortificazione del corpo, l’impossibilità di ricominciare una nuova vita.
Raj Kapoor espone le sue riflessioni attraverso una cornice artistica e visionaria, creando un prodotto che sia piacevole intrattenitore ma anche intelligente e praticamente spendibile.
Per citare le sue parole: ... “non un’evasione per eludere la realtà ma un’evasione per tuffarsi in essa”...
(traduzione dal booklet RK di Satyam Shivam Sundaram , 1978 )
Sogno, visione e semplificazione delle storie non sono che mezzi per arrivare alla radice stessa dei meccanismi della vita, ingranaggi che si incarica di osservare, studiare, per poi lucidare e riorganizzare in modo imprevedibile, così che possano essere ancora più funzionali, ancora più potenti.
Gli elementi di commedia, gestiti con una tagliente e saggia ironia, mascherano altri messaggi ancora più scomodi, come lo sfruttamento della superstizione per raggirare l’uomo debole vittima delle suggestioni. C’è una sequenza in cui il padre adottivo di Dev fa credere ai suoi ospiti di essere in grado di sottrarre anni di vita da un uomo per aggiungerli ad un altro, purchè venga ricompensato con una giusta parcella. La scena è volutamente grottesca, sapientemente disgustosa.
Raj Kapoor è un maestro nel drammatizzare sia le più orribili bassezze che le più elevate virtù dell’essere umano.
Prem Rog celebra il passaggio da una società feudale ad una moderna, rispettivamente rappresentate dalle idee rigide di Bade Raja e dall’umanità di Dev, cercando di abbattere le barriere sociali tra due giovani di caste diverse, che vogliono essere amici, sognare, assistersi nei reciproci problemi, e poi finiscono per amarsi.
Come in tutti i film di Raj Kapoor, la qualità della colonna sonora, e relative on screen picturisations, divengono elementi essenziali per garantire il giusto coinvolgimento del pubblico, la più completa espressione degli attori, e per far si che il film, anche grazie ad essa, venga ricordato per sempre.
“Yeh galiyaan ye chaubara” è un brano dalla melodia indimenticabile, imbevuta di dolcezza, che si memorizza e si ama già dalle prime note, “Mohabbat hai kya cheez” trascina in un sogno ad occhi aperti, tra fuoco, ghiacci e harem immaginari, “Bhawre ne khilaya phool” , in cui la voce di Suresh Wadkar emula il ronzìo delle api, abbinata a immagini di prati in fiore, che stordiscono gli occhi fino ad affaticarli.
E poi “Meri kismat mein tu nahin” interamente girata in notturna e contenente l’immagine più commovente del film, o la vivace “Main hoon prem rogi” che rievoca l’atmosfera di una festa rurale.
Il mio giudizio sul film : ***** 5/5
Non poteva essere altrimenti
ANNO: 1982
REGIA: Raj Kapoor
TRADUZIONE DEL TITOLO: ferita d'amore
Letteralmente sarebbe "malattia d'amore" ma Rog, in questo caso si riferisce alla cicatrice sulla mano di Dev, provocata da uno scherzo di Rama
CAST:
- Padmini Kolhapure……… Manorama (Rama)
- Rishi Kapoor………… Dev
- Shammi Kapoor……… Bade Raja Thakur
- Tanuja………………… Rani Pratap Singh
- Nanda…………………Chhoti Maa
- Bindu………………… Chamiya
- Vijayendra Ghagte…………..Narendra Pratap Singh
- Sushma Seth…………............. Badi Maa
- Kulbhushan Khebanda…………Vir Singh
- Raza Mura................................. Raja Singh
- Kiran Vairale.............................Radha
- Om Prakash..............................Poojari
COLONNA SONORA: Laxmikant Pyarelal , testi di Santosh Anand
PLAYBACK SINGERS: Suresh Wadkar, Lata Mangeshkar
QUALCOS’ALTRO:
- Vincitore di 4 Filmfare Awards del 1982 nelle categorie : Best Actress (Padmini Kolhapure) , Best Director (Raj Kapoor) , Best Editor (Raj Kapoor), Best Lyricist (Santosh Anand)
- Padmini Kolhapure debuttò bambina con piccoli ruoli nei film Dram Girl, di Pramod Chakravorty, e Satyam Shivam Sundaram, di Raj Kapoor.
- Stando a quanto riporta il libro di Madhu Jain, “The Kapoors – first family of Indian cinema” , Rishi durante le riprese di Prem Rog era completamente sopraffatto dalla tensione, al punto di accusare frequenti svenimenti e preoccupanti attacchi d’ansia.
TRAMA
Manorama è la più giovane erede di una famiglia benestante, bella, innocente e tremendamente viziata. Dopo tanti anni rincontra l’amico d’infanzia che si era trasferito in città e si riaccende una vibrante intesa, ma se Dev inizia ad essere attratto da lei, Rama lo considera ancora solo un compagno di giochi. Nel momento in cui la ragazza si sposa con un aristocratico dai modi squisiti lui si fa da parte e lascia ancora una volta il villaggio.
Improvvisamente una catena di eventi dolorosi colpisce Rama e il suo cambiamento sarà radicale, devastata e in preda a mille timori si chiude nel silenzio e finisce per accettare le condizioni disumane alle quali viene sottoposta. Fino a quando Dev non riappare di nuovo nella sua vita.
Molti sono gli attacchi che il regista lancia alle tradizioni religiose che infrangono i diritti dell’uomo, prima tra tutte la denuncia alle privazioni imposte alle vedove hindu, l’alienazione dalla società, la mortificazione del corpo, l’impossibilità di ricominciare una nuova vita.
Raj Kapoor espone le sue riflessioni attraverso una cornice artistica e visionaria, creando un prodotto che sia piacevole intrattenitore ma anche intelligente e praticamente spendibile.
Per citare le sue parole: ... “non un’evasione per eludere la realtà ma un’evasione per tuffarsi in essa”...
(traduzione dal booklet RK di Satyam Shivam Sundaram , 1978 )
Sogno, visione e semplificazione delle storie non sono che mezzi per arrivare alla radice stessa dei meccanismi della vita, ingranaggi che si incarica di osservare, studiare, per poi lucidare e riorganizzare in modo imprevedibile, così che possano essere ancora più funzionali, ancora più potenti.
Gli elementi di commedia, gestiti con una tagliente e saggia ironia, mascherano altri messaggi ancora più scomodi, come lo sfruttamento della superstizione per raggirare l’uomo debole vittima delle suggestioni. C’è una sequenza in cui il padre adottivo di Dev fa credere ai suoi ospiti di essere in grado di sottrarre anni di vita da un uomo per aggiungerli ad un altro, purchè venga ricompensato con una giusta parcella. La scena è volutamente grottesca, sapientemente disgustosa.
Raj Kapoor è un maestro nel drammatizzare sia le più orribili bassezze che le più elevate virtù dell’essere umano.
Prem Rog celebra il passaggio da una società feudale ad una moderna, rispettivamente rappresentate dalle idee rigide di Bade Raja e dall’umanità di Dev, cercando di abbattere le barriere sociali tra due giovani di caste diverse, che vogliono essere amici, sognare, assistersi nei reciproci problemi, e poi finiscono per amarsi.
Come in tutti i film di Raj Kapoor, la qualità della colonna sonora, e relative on screen picturisations, divengono elementi essenziali per garantire il giusto coinvolgimento del pubblico, la più completa espressione degli attori, e per far si che il film, anche grazie ad essa, venga ricordato per sempre.
“Yeh galiyaan ye chaubara” è un brano dalla melodia indimenticabile, imbevuta di dolcezza, che si memorizza e si ama già dalle prime note, “Mohabbat hai kya cheez” trascina in un sogno ad occhi aperti, tra fuoco, ghiacci e harem immaginari, “Bhawre ne khilaya phool” , in cui la voce di Suresh Wadkar emula il ronzìo delle api, abbinata a immagini di prati in fiore, che stordiscono gli occhi fino ad affaticarli.
E poi “Meri kismat mein tu nahin” interamente girata in notturna e contenente l’immagine più commovente del film, o la vivace “Main hoon prem rogi” che rievoca l’atmosfera di una festa rurale.
Il mio giudizio sul film : ***** 5/5
Non poteva essere altrimenti
ANNO: 1982
REGIA: Raj Kapoor
TRADUZIONE DEL TITOLO: ferita d'amore
Letteralmente sarebbe "malattia d'amore" ma Rog, in questo caso si riferisce alla cicatrice sulla mano di Dev, provocata da uno scherzo di Rama
CAST:
- Padmini Kolhapure……… Manorama (Rama)
- Rishi Kapoor………… Dev
- Shammi Kapoor……… Bade Raja Thakur
- Tanuja………………… Rani Pratap Singh
- Nanda…………………Chhoti Maa
- Bindu………………… Chamiya
- Vijayendra Ghagte…………..Narendra Pratap Singh
- Sushma Seth…………............. Badi Maa
- Kulbhushan Khebanda…………Vir Singh
- Raza Mura................................. Raja Singh
- Kiran Vairale.............................Radha
- Om Prakash..............................Poojari
COLONNA SONORA: Laxmikant Pyarelal , testi di Santosh Anand
PLAYBACK SINGERS: Suresh Wadkar, Lata Mangeshkar
QUALCOS’ALTRO:
- Vincitore di 4 Filmfare Awards del 1982 nelle categorie : Best Actress (Padmini Kolhapure) , Best Director (Raj Kapoor) , Best Editor (Raj Kapoor), Best Lyricist (Santosh Anand)
- Padmini Kolhapure debuttò bambina con piccoli ruoli nei film Dram Girl, di Pramod Chakravorty, e Satyam Shivam Sundaram, di Raj Kapoor.
- Stando a quanto riporta il libro di Madhu Jain, “The Kapoors – first family of Indian cinema” , Rishi durante le riprese di Prem Rog era completamente sopraffatto dalla tensione, al punto di accusare frequenti svenimenti e preoccupanti attacchi d’ansia.
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