29 luglio 2009

PURANA MANDIR


'Purana Mandir' è il primo episodio di una trilogia il cui protagonista è il sanguinario mostro Saamri.

Una notte la figlia di Raja Hariman Singh, sultano di Bijapurm, è assalita da Saamri, un noto adoratore del Male. Il re riesce a catturare la creatura malefica e la fa imprigionare. Saamri, già ricercato per violenze terribili compiute nei villaggi circostanti per soddisfare le forze oscure da cui trae il suo grande potere, viene processato e condannato a morte. Il purohit (1) del regno di Hariman Singh propone di metterlo al rogo in modo che il fuoco purificatore di Agni (2) possa annientarlo definitivamente. Il sultano, però, si oppone e decide di far decapitare il mostro e di seppellire la testa e il corpo lontani l’una dall’altro. Il capo mozzato verrà seppellito in un luogo remoto nella giungla, mentre il resto del corpo sarà riposto in un baule sigillato con il trishul - il tridente di Shiva - proprio nei sotterranei del palazzo reale. Saamri prima di essere giustiziato lancia una maledizione contro Hariman Singh: “Finché la mia testa riposerà lontano dal mio corpo ogni donna del tuo lignaggio morirà partorendo, e quando la mia testa si ricongiungerà al mio corpo mi sveglierò ed eliminerò tutti i tuoi discendenti”.

Suman vive con il padre a Mumbai, la madre è morta dandole la vita. La sua famiglia discende da Raja Hariman Singh di Bijapur, e gode di un certo tenore di vita. E’ fidanzata con Sanjay, un ragazzo di classe sociale inferiore, e vorrebbe sposarlo. Il padre non approva la relazione e racconta agli innamorati della maledizione scagliata da Saamri sulle donne della sua famiglia duecento anni or sono. I due partono assieme ad un altra coppia di amici, Anand e Sapna, per recarsi a Bijapur nell’antico palazzo di famiglia, per smentire la malefica profezia. Qui Suman ha delle visioni terrificanti e Saamri verrà accidentalmente riportato in vita.

(1) Il purohit è una sorta di pandit (officiante di rituali comuni) personale del re.
(2) Agni è la manifestazione di Dio che presiede il fuoco, elemento purificatore che distrugge la materia corporea rendendo possibile la liberazione dell'anima.

Regista: Shyam Ramsay e Tulsi Ramsay

Anno: 1984

Attori:

Mohnish Bahl (Sanjay)
Arti Gupta (Suman R. Singh)
Puneet Isaar (Anand)
Sadhana Khote (Sapna)
Ajay Agarwal (Saamri)

Recensione: *****

'Purana Mandir' è un cult del cinema horror bollywoodiano! Ha avuto un successo strepitoso. Su internet non si trova una recensione negativa e i fratelli Ramsay sono quotatissimi! Assolutamente da non perdere!

Non bisogna aspettarsi di provare qualcosa che assomigli alla paura poiché gli effetti speciali non impressionano di certo lo spettatore contemporaneo, nonostante le scene splatter non siano fatte male. Ciononostante pare abbia terrorizzato il pubblico dell’epoca.

Non trascurabile è l’influenza del cinema dell’orrore hollywoodiano degli anni 80: giovani in vacanza in un luogo remoto abitato da strani indigeni, problemi con la macchina durante il viaggio, bellissime ragazze con vestiti succinti, un terribile essere semi-umano e le immancabili scene ironiche. Tutti questi elementi si combinano con altri squisitamente indiani: la trama sembra la rivisitazione di un mito in chiave horror e moderna e i balletti (estremamente sexy, tanto che il film è venduto nelle stesse bancarelle dei dvd a luci rosse) non mancano! Saamri è una sorta di rakshas (3) (non un uomo sfigurato o che porta una maschera come Freddy Kruger & Co.) e uccide non per vendicare un torto subito ma spinto dalla sua bestialità. Le coppie incontrano nel villaggio sperduto dei locali che sembrano adivasi (4), con i quali sono costretti a scontrarsi. Alla fine è proprio con il tridente del grande Shiva (5) che il mostro verrà sconfitto; gli uomini chiedono ancora aiuto a Dio per restaurare la normalità. Geniale l'accostamento tra Saamri e il signorotto locale, che si comporta con una pari disumanità. Quest’ultimo è un uomo spietato, senza braccia, che per farsi rispettare si circonda di un manipolo di scagnozzi e rimprovera chi non lo asseconda colpendolo con i suoi stivali dalle suole coperte di chiodi.

Purana Mandir spinge i limiti della rappresentabilità: alcune scene sono davvero molto hard, come d’altronde avviene in buona parte dei film horror sia odierni che dei tempi che furono. Ma, per fare una citazione, “cos’è l’horror se non un genere che oltrepassa i confini?” (Omar Khan).

(3) I rakshas sono demoni dall'aspetto terribile noti per la loro ostilità nei confronti degli esseri umani e per i loro atti cannibaleschi. In realtà nel film Saamri è definito 'bhut', cioè uno spirito generalmente malvagio che ha conquistato una certa forza grazie a dei meriti ottenuti con la sua devozione quando era ancora in vita.
(4) Gli adivasi sono le minoranze indigene tribali.
(5) Il tridente di Shiva è una potentissima manifestazione del Dio hindu.

Volevo riportare dei commenti che ho letto su IMDB per dare un’idea di come il film fu accolto quando uscì nel 1984, ma mi è stato sconsigliato per motivi di diritti su ciò che viene pubblicato. Posso però segnalare dei link interessanti:

- IMDB

- Documentario su youtube dedicato ai fratelli Ramsay prodotto da Mondo Macabro: PRIMA PARTE e SECONDA PARTE

Per gli appassionati di cavalli: in questo film ci sono dei bellissimi esemplari di marwari/kathiawari.

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