Junglee è un vero classico. Completo, divertente, brillante, per il pubblico è stato amore a prima vista e le tendenze cinematografiche degli Anni ’60 furono rivoluzionate da un improvviso ciclone.
Il film presenta, attraverso fantastici eccessi, i vestiti nuovi dell’eroe romantico: spigliato, esuberante, fuori dagli schemi e portavoce di una generazione desiderosa di esprimersi. Shammi Kapoor riuscì a modificare drasticamente la sua immagine, da hero drammatico in sontuosi film storici a sfrenato e irriverente corteggiatore, sfoggiando un look alla Elvis e movimenti irrazionali, pazzi e incontrollabili.
TRAMA
Shekhar (Shammi Kapoor) è cresciuto in una famiglia dove è proibito sorridere e lasciarsi andare, si comporta da dittatore, non ascolta i problemi di nessuno ed ha sempre stampata in faccia una buffa espressione di sdegno. Durante un viaggio in Kashmir conosce Rajkumari (Saira Banu), una ragazza dispettosa che continua ad importunarlo. A causa del maltempo i due si troveranno bloccati per giorni nella stessa baita, lui è acido ed antipatico, lei non riesce più a sopportare la sua presenza, poi una mattina Shekhar si sveglia diverso e si accorge di aver perso tutti i freni inibitori. L’uomo d’affari senza sorriso si trasforma in junglee, il selvaggio, che sfida le sue repressioni e lascia libero sfogo agli istinti.
Il famosissimo grido “Yahooo!!!” è diventato l’emblema di questa trasformazione, Shekhar perde la sua immagine pubblica e fa trionfare un nuovo , e più disinibito, linguaggio del corpo.
Nel difficile compito di creare un film che sia al tempo stesso buffo e intelligente, Subodh Mukherjee, realizza un autentico miracolo.
Curato nei dettagli e carico di elettricità, Junglee diverte fin dalle prime immagini, ci si può piegare in due dalle risate durante la canzone "Suku Suku" in cui Shammi finge di essere pazzo per rompere un fidanzamento combinato ed inizia ad agitarsi, rotolarsi, compiere movimenti convulsi e irrazionali sulle note di una sfrenata samba no-limits. Ma il divertimento si intervalla ad una storia che stuzzica e fa pensare, arricchita da un’ottima satira sulla società delle apparenze e sulle sue regole ingannevoli.
Lalita Pawar, l’austera madre che non può, e non deve, essere indulgente, porta avanti il suo personaggio con un’ironia memorabile. Non si possono non amare le sue smorfie di disgusto e il suo sgranare gli occhi di continuo di fronte ad ogni accenno di emozione o debolezza.
La colonna sonora, firmata Shenkar e Jaikishan (autori dei brani di Shree420 e Awaara) non delude le aspettative ed accompagna con sfrenata vivacità le coreografie bizzarre ma anche i momenti più teneri.
Nel continuo scontro tra rigore e spontaneità, tra apparenza e naturalezza, a vincere è la forza dell’istinto sulla ragione, una molla destinata prima o poi a saltare fuori, liberando il corpo dalla schiavitù delle regole. Il contagio è immediato. Il film trasuda positività e la trasmette con forza.
Il mio giudizio sul film ***** 5/5
Travolgente, diretto, sensazionale. Un film destinato a non invecchiare MAI.
ANNO: 1961
REGIA: Subodh Mukherjee
TRADUZIONE DEL TITOLO: Selvaggio
CAST:
- Shammi Kapoor.....Shekhar
- Saira Banu........Rajkumari
- Lalita Pawar......la madre di Shekhar
- Shashikala........Mala
- Anup Kumar.......Jeevan
- Azra............la principessa
- Helen...........la ballerina
COLONNA SONORA: Shankar - Jaikishan
PLAYBACK SINGERS: Lata Mangeshkar, Mohammad Rafi, Asha Bhosle, Mukhesh
CURIOSITA’:
- Nel film Rab ne bana di jodi, il celebre grido “yahooo!!” introduce il personaggio di Raj
- Saira Banu è sposata con il leggendario attore Dilip Kumar
- Shammi Kapoor, dopo una serie di terribili flop decise di crearsi una nuova identità a partire dal film Dil Dekhe Dekho. Junglee è la massima espressione di questo suo clamoroso cambiamento.
- Shammi e Helen hanno ballato insieme in numeri famosissimi, tra i più amati: "Oh haseena zulfon wali" (Teesri Manzil) , e "suku suku" (Junglee).
Shammi Kapoor disse di sé : “I am a male cabaret dancer” / sono una ballerina di cabaret uomo.. Non era frequente che una star maschile si trovasse impegnata in colorate ed esileranti item songs.
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