04 gennaio 2009

YUVVRAAJ



Siete riusciti a procurarvi il DVD di questo film? Bene, inseritelo nel lettore, accomodatevi in poltrona, dimenticatevi di inezie quali regia, sceneggiatura, recitazione, e lasciate che l'occhio si sazi di immagini che incantano.
La pellicola, distribuita in India il 21 Novembre 2008, è stata tiepidamente accolta dal pubblico e impietosamente stroncata dalla critica (l'inspiegabile giudizio positivo di The Times of India lascia tutti senza parole). Gli incassi sono stati discreti, ma lontani dal ripagare i produttori dei colossali investimenti.

C'è una ragione a tutto questo.
Diretto dal veterano Subhash Ghai ('Pardes', 'Black & White') - ho scritto 'diretto'? -, ideato e sceneggiato dallo stesso, su ispirazione (sic) di 'Rain Man' - ho scritto 'sceneggiato'? -; interpretato da un meno scialbo del solito (ma del tutto fuori luogo) Salman Khan (anche carino, peccato per i vistosi cerchi alle orecchie), dalla solita, inutile Katrina Kaif (di una bellezza da togliere il fiato, e, grazie a questo, la figura meglio incastonata nella splendida cornice della pellicola), dal solito, bravo Anil Kapoor (il migliore - facile - del cast: il suo personaggio è il più amabile ed interessante, ma l'attore, forse non troppo convinto neanche lui del film, si è impegnato giusto quel poco), da Zayed Khan (imbellito ma peggiorato, quanto a recitazione, rispetto a 'Main Hoon Na' - e comunque si stenta a comprendere l'esigenza del suo personaggio), dal solito, divertente Boman Irani (ammiratelo nella coreografia di 'Mustam Mustam') - ho scritto 'interpretato'? -, la pellicola risulta davvero imbarazzante.

MA: standing ovation a tutto il cast tecnico, ASSOLUTAMENTE DI PRIM'ORDINE, che, di fatto, crea, sostiene e fornisce una ragione d'essere al film.
La fotografia: SUPERBA. Le riprese in esterni dipingono Praga e i paesaggi non urbani cechi ed austriaci con un incantesimo da fiaba, con una meraviglia innamorata che solo un indiano che brami l'ombra cittadina e la verdeggiante frescura della natura può esprimere. Le riprese in interni accarezzano marmi, affreschi, arredi con una delicatezza ed una maestria che catturano.
I costumi: SPLENDIDI. Gli abiti indossati da Katrina con grazia incantatrice non sfigurerebbero sulle passerelle dell'alta moda romana. Lo sfoggio sontuoso di tessuti, colori, accessori da parte del nutrito corpo di danza è di quelli da ammirare con rispetto.
Le coreografie: non inedite ma SPETTACOLARI, curatissime nei dettagli, ricche di figure, ottimamente inquadrate dal regista, esaltate dal nitore quasi accecante della fotografia. Rendono pienamente giustizia al genio e allo sforzo dei costumisti.
La direzione artistica: ECCELLENTE, SUBLIME, DA OSCAR. Noi Italiani, in silenzio, ad osservare colmi di ammirazione questo dotatissimo allievo spuntato dall'Oriente in grado di insegnarci, e bene, il significato di classicismo europeo. Khaled Mohamed, nella sua recensione negativa pubblicata sullo Hindustan, non si può trattenere dal citare il geniale direttore artistico accanto al regista e al cast e con questa modalità: 'Scenografia di Omung Kumar DA VINCI'.
La colonna sonora: MAGNIFICA, forse priva di brani orecchiabili da classifica, ma piena, sinfonica, varia, ottimamente orchestrata, con vocalismi e virtuosismi da parte dei cantanti che non mancheranno di deliziare i cultori del genere. Eseguita dall'orchestra di violini di Chennai.

Sembra un film di Sanjay Leela Bhansali. Peccato non lo sia davvero.

TRAMA

L'amore fra Deven (Salman Khan) e Anushka (Katrina Kaif) è osteggiato dal padre di quest'ultima (Boman Irani), che sogna per la figlia un marito milionario. La famiglia di Deven non è affatto bisognosa, ma il ragazzo l'ha abbandonata 12 anni prima scomparendo dalla circolazione. Ora, alla morte del facoltoso padre, Deven e i suoi due fratelli si ritrovano a spartire (forse) un generoso patrimonio. Nozze in vista per la bella Anushka?

RECENSIONI

The Times of India: ***
'Subhash Ghai è l'ultimo degli showmen rimasti: non tanto tempo fa era sinonimo dell'opulenta stravaganza bollywoodiana degli anni '80 e '90. L'avvento di nuovi stili e nuovi soggetti può aver relegato la vecchia guardia in una posizione secondaria, ma ha fallito nell'oscurarne la passione. Oggi questo veterano del cinema ritorna con 'Yuvvraaj', un film grandioso che ha molto di cui gloriarsi, malgrado vacilli qua e là in termini di sceneggiatura e narrazione. In cima agli aspetti positivi la scintillante colonna sonora di A.R. Rahman, che infonde vita alla poesia di Gulzar con sublime fluidità. In secondo luogo è l'estetica della pellicola ad incidere un'impressione duratura. Infine il film colpisce per la recitazione, specialmente di Salman Khan che in sostanza interpreta se stesso con slancio perfetto. 'Yuvvraaj' mostra alcuni delicati momenti fra Salman e Anil. Zayed fallisce a connettersi e rimane defilato. Auguriamo al duo Katrina-Salman più tempo per infiammare lo schermo con la loro scoppiettante alchimia. Dall'altro lato, però, la storia perde vigore verso la metà e sfocia in un climax che sa di naftalina. Guardate 'Yuvvraaj' per il suo gusto retrò.'
Nikhat Kazmi
Hindustan Times: **
'Caro Subhashji, posso solo ricordarti che i gusti del pubblico sono cambiati, anche se non sempre per il meglio (ne è una prova il successo di 'Golmaal Returns'). 'Yuvvraaj' è il 18mo film che hai diretto. Spiacente, ma è un facile bersaglio. Non potevi istruire Irani ad essere un tantino controllato? Ma non importa, perchè la PEGGIOR interpretazione del cast arriva da Zayed Khan. Nessuna riconoscibile emozione umana sulla sua faccia. Anil è il solo vero attore sulla scena. Salman Khan è un Tom Cruise con orecchino, camicia a fiori e accento Greco-Italiano (*). Katrina Kaif, perennemente ad occhi spalancati e labbra glossate, mostra un'alchimia più vitale col suo violoncello che con Salman, e svanisce nel secondo tempo (troppo occupata ad arricciarsi i capelli?). La regia è molto artificiosa.'
Khalid Mohamed
(*) Com'è l'accento 'Greco-Italiano'? E dove ha scovato questa espressione il nostro Khalid?
Cinema Hindi: **
Punto di forza: IL CAST TECNICO DA URLO *****
Punto debole: sceneggiatura inesistente, personaggi incomprensibili, recitazione scadente

SCHEDA DEL FILM

Cast:

* Salman Khan - Devan Yuvvraaj
* Katrina Kaif - Anushka
* Anil Kapoor - Gyanesh Yuvvraaj
* Boman Irani - padre di Anushka
* Zayed Khan - Danny Yuvvraaj

Regia, soggetto, sceneggiatura e produzione: Subhash Ghai

Direzione artistica: Omung Kumar ('Saawariya', 'Black')

Colonna sonora: composta da A.R. Rahman, chi altri?

Coreografie:

* Shiamak Davar ('Dhoom 2', 'Saawariya', 'Rab Ne Bana Di Jodi') per la sofisticata 'Shano Shano'
* Ahmed Khan ('Jab We Met', 'Bachna Ae Haseeno') per 'Dil Ka Rishta'
* Chinni Prakash e Rekha Prakash (entrambi in 'Jodhaa Akbar') per la spettacolare 'Mastam Mastam', da manuale del genere musical

Fotografia: Kabir Lal

Costumi: Anna Singh ('Umrao Jaan') e Rocky S ('Dil To Pagal Hai')

Anno: 2008
Award: per il brano 'Meri Dost Hain' Benny Dayal si è aggiudicato il FilmFare Special Award dedicato al grande compositore R.D. Burman. (Aggiornamento del 29.09.09)

Distribuzione: Eros International

Sito: http://www.yuvvraaj.com/, per visionare immagini rubate sul set e le interviste a Salman Khan, Anil Kapoor, Subhash Ghai e, soprattutto, alla leggenda A.R. Rahman (da guardare in ginocchio, in religioso silenzio, dopo un'opportuna doccia purificatrice). Il sito, molto pittorico ma non all'altezza qualitativa del film, vanta anche un blog gestito dal regista e video di opinioni del pubblico, catturate in diretta all'uscita dalle sale.

CURIOSITA'

* Non perdetevi i titoli di coda: tutto il cast - compreso quello tecnico - partecipa alla coreografia. Impagabile il tentativo di Salman di coinvolgere il regista in un duetto

GOSSIP&VELENI

* Carino qualche siparietto sullo schermo fra i fidanzati nella vita reale Salman e Katrina, anche se è quest'ultima a mostrare maggior trasporto
* Subhash Ghai, con grande fatica, è riuscito a convincere il 44enne Salman a rimanere vestito il più possibile
* Pare proprio che la triade dei Khan sia scivolata compatta nella nostalgia, a giudicare dall'innegabile anacronismo degli ultimi film interpretati: 'Yuvvraaj', 'Rab Ne Bana Di Jodi' e 'Ghajini'

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