24 settembre 2019

KAVALUDAARI


Un giallo che sconfina nel noir e che è anche una tragica storia di formazione. I tre personaggi principali sopportano un bagaglio di insoddisfazioni personali e professionali, lutti familiari, dipendenze, difficoltà finanziarie, rimorso. E sono consumati da un'ossessione che intreccia i loro destini. Il prezzo per soddisfarla verrà pagato con la perdita dell'innocenza e con la vita. Ma Kavaludaari è anche una storia positiva di quotidianità affrontata con leggerezza, di obiettivi faticosamente raggiunti, di riscatto, di amicizia, e forse di amore. 

Kavaludaari è un film dal sapore nostalgico, diretto con grande cura e commentato da un'ottima colonna sonora. L'atmosfera e il ritmo, come la trama, ci riportano nel passato. La sceneggiatura è raffinata e si fa perdonare qualche implausibilità. Il protagonista, l'amabile Shyam, irradia calore. Le interpretazioni sono impeccabili, Anant Nag un mostro di bravura. 
Ho apprezzato gli stratagemmi con cui il regista presenta Shyam - l'uomo si racconta nel corso di brevi appuntamenti con ragazze sconosciute -, e con cui narra l'antefatto avvenuto 40 anni prima - Shyam legge ad alta voce la vecchia pratica scovata in archivio, e i personaggi si materializzano sulla scena. Ho apprezzato anche le inquadrature che, dal particolare, ascendono al generale, spaziando vertiginosamente sulla metropoli. 

Kavaludaari sembra concludersi, ma ecco che il regista regala un finale supplementare dove il passato si interseca con il presente. La vita è un cerchio e tutto ruota intorno al karma, in un rimpallo ingegnoso che riequilibra punizioni e ricompense.

TRAMA

1977. Un omicidio irrisolto e una famiglia svanita nel nulla. Oggi. Ossa rinvenute in un cantiere. Il poliziotto stradale Shyam, contravvenendo agli ordini dei superiori, conduce delle indagini con l'aiuto di Muthanna, l'investigatore che si era occupato in origine del caso, e di Kumar, un giornalista di cronaca nera con qualche scheletro nell'armadio.

ASSOLUTAMENTE DA NON PERDERE

* I sorrisi di Shyam e gli sguardi di Muthanna.

RECENSIONI

Deccan Herald: *** 1/2
'Anant Nag (...) is someone who can sit in a corner, do nothing, and turn it into a performance that feels like it should win every award out there. (...) Hemanth Rao is a visual director. Here is someone who has the writerly capacity to condense a whodunnit with multiple characters into a script, and then expand those words into a landscape that is teeming with imagery, colour, and abundance. His metier includes three tropes (...): aerial shots that somehow expand the concept of Bengaluru, broken but rounded characters seeking that one shot at redemption, and a non-judgmental look all the shades of grey that people exhibit, sometimes unwittingly. Where Hemanth particularly excels are little artistic flourishes that he infuses the movie with, that capture the extraordinary in the ordinariness of middle-class lives. (...) The director chooses a non-linear style to keep the audience engaged with the story, but this isn’t as noir and edge-of-the-seat as I was expecting. It is also a tentative social/political statement that somewhat falls flat. Perhaps Hemanth’s one flaw is that he focuses too much on the greys in the characters he writes. Having said that, this is a movie to watch for Hemanth’s style of filmmaking, and Rishi’s marvellously understated performance. Even though the actual plot has a slow beginning, and the movie plods along for the first two-thirds of the movie, it picks up pace after a major reveal in the final third. And yes, there is a huge payoff at the end. And then there is the grandeur of the cinematography by Advaitha Gurumurthy!'
Suma Nagaraj, 12.04.19

Cinema Hindi: *** 1/2
Punto di forza: la regia e le interpretazioni
Punto debole: il personaggio del ministro e la denuncia politica poco incisiva

SCHEDA DEL FILM

Cast:

* Rishi - Shyam, il poliziotto stradale
* Anant Nag - Muthanna, il poliziotto in pensione
* Achyuth Kumar - Kumar, il giornalista di cronaca nera

Regia: Hemanth M. Rao
Sceneggiatura Hemanth M. Rao e Gundu Shetty
Colonna sonora: Charan Raj firma una colonna sonora vellutata. Segnalo i magnifici brani Khaali Khaali, interpretato da Sharanya Gopinath; e Samshaya, interpretato da Adithi Sagar, che accompagna gli intriganti titoli di testa. Ve ne innamorerete.
Lingua: kannada
Traduzione del titolo: crossroads
Anno: 2019

CURIOSITA'

* Il regista Hemanth M. Rao ha collaborato alla sceneggiatura del film hindi Andhadhun.
* Anant Nag è un attore attivo principalmente nel cinema in lingua kannada, ma è stato scritturato anche in qualche pellicola hindi, fra cui Yuva.
* Kavaludaari avrà presto un remake in lingua tamil. Le riprese dovrebbero iniziare in ottobre.
* Riferimenti all'Italia: l'automobile di Muthanna è una vecchia, deliziosa Fiat azzurra modello Premier Padmini, che è una sorta di rivisitazione per il mercato indiano della mitica Fiat 1100. Prodotta dal 1974 al 2000 da un'azienda locale su licenza Fiat, è stata l'auto, fra gli altri, di Rajinikanth, Mammootty e Aamir Khan.

Nessun commento: