Nel 2019 ricorre il cinquecentenario della morte di Leonardo da Vinci, e, per le celebrazioni, tutto potevo aspettarmi tranne che questo singolare mix di noir e black comedy. La narrazione si dipana su tre livelli, con registri stilistici differenti. Adi, un serial killer - o, come preferisce definirsi il personaggio, un serial lawyer - ostenta un concetto distorto di applicazione della giustizia che farebbe impallidire Machiavelli. La gioiosità con cui il demoniaco Adi vive la sua vita, la patologia e i suoi crimini efferati, è forse l'aspetto più originale della pellicola. Quando l'attenzione vira sullo sventurato Vinci Da, un talentuosissimo creatore di trucco prostetico, la black comedy viene imbrigliata, e ci spostiamo nella realtà. L'ambiente del cinema popolare in lingua bengali è descritto con grande ironia, e il regista ne approfitta per togliersi qualche sassolino dalla scarpa.
Ad un certo punto le traiettorie dei protagonisti fatalmente si incrociano, e il film alterna noir e pulp. Adi diviene l'anima buia di Vinci Da, e ne avvelena la passione artistica. I due sono intrappolati, consumati dalle rispettive ossessioni, e spinti all'omicidio.
Il curioso soggetto si sviluppa in una sceneggiatura volonterosa, ricca di battute intriganti e di satira sorniona. La regia è quasi impeccabile. Il personaggio di Vinci Da è finemente costruito, e Rudranil Ghosh regala un'ottima interpretazione, così come il resto del cast. La pellicola è ben concepita e ben confezionata, ma il ritmo non è sempre all'altezza. Un montaggio teso e deciso e il taglio di alcune scene superflue avrebbero reso Vinci Da molto più godibile.
TRAMA
Vinci Da vive a Kolkata, lavora nello spettacolo, è un grande ammiratore di Leonardo, e ama la dolcissima Jaya. Un giorno gli viene commissionato uno stimolante lavoro da Adi, un sedicente produttore cinematografico. Da qui parte per entrambi la discesa agli inferi.
ASSOLUTAMENTE DA NON PERDERE
* La sequenza iniziale, non proprio rinascimentale (Leonardo scusaci), vale da sola la visione di Vinci Da.
RECENSIONI
Film Companion: *** 1/2
'Vinci Da kicks off with a sequence so nonchalantly brutal in its execution and stunning in its impact that a lesser filmmaker would probably have held on to it, putting it much later in the film. (...) What constitutes the film’s major strengths are the performances and the dialogues'.
Shantanu Ray Chaudhuri, 12.04.19
Cinema Hindi: *** 1/2
Punto di forza: le interpretazioni, l'originalità del soggetto.
Punto debole: il montaggio e il mix non sempre riuscito di generi diversi. Il film perde in compattezza.
SCHEDA DEL FILM
Cast:
* Rudranil Ghosh - Vinci Da
* Ritwick Chakraborty - Adi Bose
* Sohini Sarkar - Jaya, l'adorabile fidanzata di Vinci Da
* Anirban Bhattacharya - Poddar, lo strampalato ispettore di polizia
* Srijit Mukherji (cameo) - il preside
Regia, sceneggiatura e dialoghi: Srijit Mukherji
Soggetto: Rudranil Ghosh e Srijit Mukherji
Colonna sonora: Anupam Roy
Lingua: bengali
Traduzione del titolo: da è il diminutivo di dada, parola maschile che segue il nome della persona. In lingua bengali si ha l'abitudine, quando ci si rivolge a qualcuno, soprattutto se maggiore di età, di far seguire al nome le parole dada se di sesso maschile e didi se di sesso femminile. I diminutivi sono da e di.
Anno: 2019
CURIOSITA'
* Srijit Mukherji ha vinto una serie impressionante di National Film Award.
* Riferimenti a Bollywood e a Tollywood, ossia al cinema popolare in lingua bengali: 'Bumba' Prosenjit Chatterjee. Sbaglio o in una scena, alla televisione, passa per un secondo un giovanissimo Dev? E sbaglio o Adi canticchia tra sè It's the time to disco?
* Riferimenti all'Italia: Leonardo da Vinci, Michelangelo, L'Ultima Cena. Il film include un'irriverente sequenza onirica che rappresenta Leonardo mentre dipinge la Gioconda. Riproduzioni della Gioconda e dei disegni di Leonardo sono appesi alle pareti della casa di Vinci Da.
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