16 settembre 2019

FINALLY BHALOBASHA


Tre episodi che ruotano intorno ad anomale relazioni personali, curiosamente intrecciate a patologie, che mitigano per un breve lasso di tempo la condizione di solitudine dei personaggi, tutti fuori dal coro. L'episodio intitolato Insomnia è il più debole, sia in termini di sceneggiatura che in termini di interpretazioni - Arindam Sil escluso. Privo di un'identità precisa, scivola via senza lasciare traccia. Gli altri due episodi sono nettamente superiori e dal soggetto molto originale.

Arthritis rappresenta forse la relazione più inaspettata. E' a suo modo intrigante, anche divertente, dal ritmo dinamico. I personaggi sono interessanti, le situazioni insolite, i dialoghi speziati. La coppia protagonista è del tutto male assortita eppure calda e dalla complicità innegabile. Il modo malandrino con cui il regista dipinge il rapporto che si instaura fra Ahiri e Dinesh, ingannandoci e poi rassicurandoci, è il sale della storia.

HIV Positive è l'episodio più tragico, più emozionante, finemente interpretato, diretto con grande delicatezza e partecipazione. La sceneggiatura è curatissima, le interazioni impeccabili. La narrazione alterna pause suggestive ad accelerazioni impetuose, seguendo gli umori dello sfortunato, eccentrico Joy. Un applauso per aver posto al centro della storia il dramma di un essere umano rassegnato dinanzi alla fatalità della morte, e non la sua omosessualità. Un applauso inoltre per la commovente performance offerta da Anirban Bhattacharya.

TRAMA

Malobika soffre d'insonnia. Il marito è un violento e un omicida a piede libero. L'assistente del marito, mettendo a repentaglio la propria vita, tenterà di aiutare la donna a fuggire. Ahiri suona la tromba e ama il jazz. Il fidanzato la trascura. Lei s'imbatte casualmente in Dinesh, un ex-ufficiale dell'esercito in pensione. Un gentiluomo o un mandrillo? Joy, un aspirante attore, contrae l'Aids. Ribelle e irriverente, decide di vivere a modo suo gli ultimi giorni che gli rimangono, con l'aiuto di Rajat, un burbero ma affezionato infermiere.

RECENSIONI

Film Companion: *** 1/2
'This is a film that revels in its small moments. (...) What you have (...) is a strangely affecting film that you carry with you well after you have left the hall. A narrative like this, fragmented into chapters, always runs the risk of remaining standalone episodes stitched together to make a film. However, here it not only comes together beautifully with the final chapter (...), but never feels like a patch-up work thanks to, one, the writing which sparkles with wit despite the bleakness of the narratives, and two, an ensemble cast on top of its game. (...) And that final look on Anirban’s face in the fading light from the window, as he breathes his last, alone is well worth investing your time in the film'.
Shantanu Ray Chaudhuri, 09.02.19

Cinema Hindi: *** 1/2
Punto di forza: la sceneggiatura e le interpretazioni
Punto debole: l'episodio Insomnia

SCHEDA DEL FILM

Cast:

* Raima Sen - Malobika, la donna che soffre d'insonnia
* Arindam Sil - il marito violento di Malobika
* Anjan Dutt - Dinesh, l'ex-ufficiale dell'esercito in pensione
* Sauraseni Maitra - Ahiri, la trombettista
* Anirban Bhattacharya - Joy, il malato di Aids
* Suprobhat Das - Rajat, l'infermiere   

Regia e sceneggiatura: Anjan Dutt
Colonna sonora: Neel Dutt
Lingua: bengali
Traduzione del titolo: bhalobasha significa amore
Anno: 2019

CURIOSITA'

* Anjan Dutt è attore, regista e musicista, con diversi album all'attivo. Nel 1981 vince il premio per il migliore attore esordiente alla Mostra del Cinema di Venezia grazie alla pellicola Chalchitra, diretta da Mrinal Sen. Nel 2012 gli viene conferito, in qualità di regista, il National Film Award - premio speciale della giuria per Ranjana Ami Ar Ashbonan. E' stato anche giornalista per The Statesman, il quotidiano di Kolkata.
* Il compositore Neel Dutt è il figlio di Anjan Dutt. Neel si è aggiudicato il National Film Award per la colonna sonora del film Ranjana Ami Ar Ashbona.
* Riferimenti a Bollywood: Rajesh Khanna, Amitabh Bachchan.

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