15 giugno 2011

ALLAH KE BANDAY



Allah Ke Banday è pieno di buone intenzioni, accompagnate da una regia a tratti potente, da un cast impeccabile, da un montaggio al cardiopalma, da una colonna sonora coinvolgente. Il soggetto è interessante, anche se non originale, ma viene purtroppo vanificato da una sceneggiatura che, principalmente nel secondo tempo, perde vigore e credibilità. I personaggi non convincono del tutto, malgrado le brillanti performance degli attori. Qualche esagerazione nelle caratterizzazioni, qualche episodio poco realistico e del sentimentalismo non necessario completano il quadro.

I giovani interpreti sono naturali e godibili, e dominano il tempo più riuscito: il primo. Si perdonano alcune cadute di tono perchè la storia sembra comunque crescere bene. Naseeruddin Shah regala un brivido mortale, nonostante il suo personaggio sia surreale. Nel secondo tempo la sceneggiatura si smaglia. La storia d'amore lascia perplessi. Atul Kulkarni, uno dei più raffinati attori indiani, è sprecatissimo (*). Si distinguono solo le performance degli ottimi Sharman Joshi e Faruk Kabir (che è anche il regista del film). E un paio di minuti di cinema immenso: l'uscita di scena di Naseeruddin Shah, una breve sequenza perfetta per concezione e per realizzazione, da ricordare sino in punto di morte.
(*) Aggiornamento del 16.06.11 - Atul Kulkarni ha cortesemente risposto ad un nostro messaggio nel suo profilo in Twitter: 'Grazie mille!!! Sì, nel corso delle riprese qualcosa andò storto nella sceneggiatura e nel montaggio, ma grazie per aver notato il lavoro!' (testo originale). Ringraziamo Atul per la sua estrema gentilezza.

TRAMA

Yakub (Varun Bhagwat) e Vijay (Madan Deodhar) sono due dodicenni che crescono in mezzo al crimine in uno slum di Mumbai. Yakub è orfano, ed è stato adottato dalla madre di Vijay. La donna è seriamente malata e necessita di cure costose. I ragazzi decidono dunque di mettersi in proprio, scavalcando il boss locale. Ma qualcosa va storto. I due vengono rinchiusi per undici anni in un carcere minorile, diretto da un lugubre funzionario (Naseeruddin Shah). Scontata la pena, Yakub (Faruk Kabir) e Vijay (Sharman Joshi), ormai adulti, tornano nel loro quartiere, pronti alla conquista.

ASSOLUTAMENTE DA NON PERDERE

* Naseeruddin Shah: il suo personaggio non è del tutto riuscito, ma l'attore è da santificazione immediata.
* Sharman Joshi, che offre forse la sua migliore (ad oggi) interpretazione. Inoltre in AKB è fighissimo, il che non guasta.
* I titoli di testa, commentati dal brano Rabba Rabba. Ispirati a Slumdog millionaire, e va bene, ma ugualmente coinvolgenti.
* Zakir Hussain abbigliato e truccato da prostituta in una delle rare scene divertenti di AKB.

ASSOLUTAMENTE DA DIMENTICARE

* I soliti cliché bollywoodiani, inaccettabili in un film come AKB che, per altri versi (il tema trattato della criminalità infantile e delle condizioni disumane negli istituti carcerari minorili; la realizzazione da guerrilla filmmaking), è piuttosto innovativo per gli standard della cinematografia hindi: qualche lampo di recitazione carica, la madre malata e il rapporto zuccheroso con i due protagonisti, l'eroe negativo (il direttore del riformatorio) dipinto a tinte forti, troppe semplificazioni e ingenuità nelle vicende rappresentate nel secondo tempo, l'amore a prima vista, la fidanzata di Vijay che non si pone alcun interrogativo sulla vita criminale di lui, l'eroe positivo (interpretato da Atul Kulkarni) troppo angelico e sdolcinato, la scappatoia finale senza conseguenze penali, eccetera.

RECENSIONI

The Times of India: ***1/2
La pellicola brasiliana City of God ha ispirato molti registi indiani che hanno scelto di raccontare la vita dei ragazzi di Dharavi. Anche Faruk Kabir ha tratto spunto da quel classico, ma il suo linguaggio e la sua rappresentazione sono originali. Allah Ke Banday non intende intrattenere, e suscita nello spettatore un lamento silenzioso per l'innocenza perduta. Il punto di forza del film sono le interpretazioni efficaci e l'autenticità dello scenario. Girato nelle località reali, AKB colpisce grazie alla sua energia visuale. Sia Sharman Joshi che Faruk Kabir recitano con fuoco e con verve, ma è il cameo di Naseeruddin Shah a rubare la scena. E tenete d'occhio Faruk Kabir: è davvero promettente, sia come regista che come attore.
Nikhat Kazmi, 26.11.10

Hindustan Times: **
Molti ritengono che Dharavi sia lo slum asiatico più esteso, ma in realtà non è nemmeno il più vasto di Mumbai, se rapportato a Mankhurd, a nord di Dharavi, o all'area di Mira Road, nella parte nordoccidentale della città. Ma Dharavi sembra rimanga lo slum preferito dal povertariato urbano. Crimini efferati e ragazzini dotati di armi automatiche rimangono del tutto al di sotto del radar dei media. La polizia si fa notare per la sua completa assenza. Il regista ci conduce in un inferno oscuro. Il film brasiliano City of God è il riferimento. L'azione è eseguita in modo teso, ma l'esito è terribilmente insoddisfacente e semplicistico. Questo genere cinematografico mumbaita che ha tratto origine da Satya richiede ora un serio aggiornamento (Maqbool rappresentava tutta un'altra mitologia). Il terrorismo ha rimpiazzato la mafia di strada degli anni settanta. Il venerdì nero del 1993 ha alterato, probabilmente per sempre, il gioco, il campo da gioco e le sue regole. Le gang e gli slum non sono più gli stessi. Questo aspetto sarebbe un male minore se solo lo scenario di Allah Ke Banday non fosse così protagonista, ma sfortunatamente lo è.
Mayank Shekhar, 26.11.10

Cinema Hindi: ***
Punto di forza: le interpretazioni, su tutte quella offerta da Naseeruddin Shah (*****).
Punto debole: la sceneggiatura inadatta al soggetto e alle intenzioni.

SCHEDA DEL FILM

Cast:

* Madan Deodhar - Vijay
* Varun Bhagwat - Yakub
* Sharman Joshi - Vijay adulto
* Faruk Kabir, al suo esordio - Yakub adulto
* Naseeruddin Shah - il direttore del carcere minorile
* Atul Kulkarni - il maestro
* Zakir Hussain - Ramesh

Regia: Faruk Kabir, al suo esordio
Sceneggiatura: Faruk Kabir
Colonna sonora: è piuttosto interessante, ed è composta da un nugolo di musicisti. I Kailasa di Kailash Kher firmano Kya Hawa Kya Baadal; Chirantan Bhatt (Haunted) compone Maula; Hamza Faruqui firma Mayoos (magistralmente interpretata da Sunidhi Chauhan). Tarun & Vinayak compongono Rabba Rabba nonchè l'incalzante commento musicale.
Fotografia: Vishal Sinha (Bhoot)
Montaggio: Sandeep Francis (Mangal Pandey)
Traduzione del titolo: popolo di Dio (fonte: BollyMeaning)
Anno: 2010

RASSEGNA STAMPA/VIDEO

* Bollywood Hungama, 02.11.10: intervista a Faruk Kabir
* Bollywood Hungama, 09.11.10: live chat con Sharman Joshi
* Hindustan Times, 06.12.10: dichiarazioni di Faruk Kabir
* Bollywood Hungama, 04.10.10: intervista video a Faruk Kabir, prima, seconda, terza e quarta parte
* Bollywood Hungama, 06.10.10: intervista video a Sharman Joshi
* Bollywood Hungama, 24.11.10: intervista video a Naseeruddin Shah
* Times Now: intervista video a Naseeruddin Shah
* Bollywood Hungama: lista di tutti i link agli articoli e ai video dedicati ad AKB

CURIOSITA'

* Faruk Kabir offrì a diversi attori (Shreyas Talpade, Kunak Khemu, Siddharth, Imran Khan) il ruolo di Yakub adulto, ma nessuno accettò. A due settimane dall'inizio delle riprese, Faruk decise di interpretarlo lui stesso.
* La quasi totalità delle sequenze di AKB sono state girate in location reali, spesso adottando la tecnica nota come guerrilla filmmaking: la produzione non disponeva di fondi a sufficienza per pagare i permessi per lunghi periodi, permessi talvolta difficili da ottenere.
* Molte scene di AKB sono state girate in un carcere minorile. Pare che i giovani detenuti fossero così eccitati dall'evento che risultava impossibile tenerli lontani dal set, sino a quando la produzione non decise di noleggiare dei dvd da distribuire nelle celle. Ma, all'arrivo di Naseeruddin Shah, la marea di ragazzini invase nuovamente il set. Naseeruddin, colpito dall'affetto di questi specialissimi fan, ordinò biryani, dolci e frutta per tutti. Articolo originale.
* Il video promozionale di Kya Hawa Kya Baadal vede protagonisti ben 1.000 ragazzi di età compresa fra i 5 e i 15 anni. Pare che per la prima volta dopo i tragici attacchi terroristici del novembre 2008 le autorità abbiano autorizzato un raduno di giovani di tale entità nell'area del monumento simbolo di Mumbai: la porta dell'India. I ragazzi provenivano dagli slum, dalle scuole pubbliche, dagli istituti privati. Vi erano anche alcuni stranieri. Le riprese sono durate dodici ore. Un esercito di 75 guardie di sicurezza e di 100 assistenti per l'infanzia garantiva l'incolumità dei piccoli. Articolo originale.
* Nel corso di un evento promozionale, Naseeruddin Shah e Faruk Kabir hanno incontrato i ragazzi ospitati in un carcere preventivo. Video diffuso da Bollywood Hungama.
* Faruk Kabir e il produttore del film hanno fondato la AKB Foundation con lo scopo di sostenere finanziariamente l'educazione scolastica dei ragazzi meno abbienti.
* Allah Ke Bande è il titolo di uno dei più grossi successi di Kailash Kher, incluso nella colonna sonora di Waisa Bhi Hota Hai Part II, pellicola di culto del 2003.
* Riferimenti a Bollywood: quando Vijay rivela a Yakub di aver incontrato una ragazza speciale, Yakub lo canzona affettuosamente accennando al celeberrimo brano Kuch Kuch Hota Hai.
* Riferimenti all'Italia: AKB si apre con una citazione di Maria Montessori tratta da Educazione per un mondo nuovo (1947): 'Se vi è per l'umanità una speranza di salvezza e di aiuto, questo aiuto non potrà venire che dal bambino, perché in lui si costruisce l'uomo'. Una curiosità: Maria Montessori si recò in India durante la seconda guerra mondiale per diffondere la sua opera pedagogica.
* Film che trattano il tema dell'infanzia negli slum: Traffic signal, Slumdog millionaire (produzione internazionale), Thanks Maa. Jail punta il dito contro il sistema carcerario indiano. Innumerevoli sono le pellicole che denunciano la criminalità organizzata negli slum. Una su tutte: Satya (vedi anche le note a Once upon a time in Mumbaai). Quanto ai romanzi, vi segnaliamo: La città della gioia (genere ibrido, per la verità), Le dodici domande, Il bambino con i petali in tasca.

GOSSIP & VELENI

* Faruk Kabir e Rukhsar (che in AKB interpreta la moglie del maestro) si sono sposati in segreto il 23 marzo 2010.
* Ignoriamo se si sia trattata solo di una manovra pubblicitaria o se davvero la cosa abbia avuto un seguito, comunque questo articolo di Hindustan Times rivela che Faruk Kabir progettava di intentare una causa ai danni delle autorità governative responsabili dei carceri minorili in India. Il regista, durante le ricerche effettuate per AKB, rimase scioccato dalle disumane condizioni in cui versavano i giovani detenuti. I ragazzi rimangono reclusi a scopo preventivo per lunghissimi periodi di tempo, senza che venga loro garantita l'assistenza legale d'ufficio. Nelle strutture che li accolgono non esistono programmi rieducativi, malgrado siano previsti dalla legge. Sembra che Naseeruddin Shah e Sharman Joshi avessero offerto il loro appoggio all'iniziativa.

Naseeruddin Shah in visita ad un carcere preventivo

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