08 febbraio 2009

EK VIVAAH AISA BHI



In una parola: hardcore.
E poi non dite che non vi avevo avvisato.

Ambientato a Bhopal, trasuda retorica da ogni inquadratura. Dopo un quarto d'ora, si perde già il conto dei brani musicali. Dedizione sacrificale - femminile - alla famiglia, TRE matrimoni, culto delle tradizioni, rifiuto della modernità.
Il film non è un sequel del non esaltante 'Vivaah', e la mancanza del sorriso del cucciolo Shahid Kapoor si fa sentire pesantemente, anche se l'interpretazione degli attori protagonisti, Eesha Koppikhar e Sonu Sood, non è poi proprio da buttare.

Cosa suggerirvi?
Bah. Siete sufficientemente 'bollywoodiani tosti' da reggere l'hardcore?
Allora: auguri.

TRAMA

Chandni (Eesha Koppikhar) studia canto folk. Ad una audizione incontra Prem (Sonu Sood), compositore e interprete di ghazal. Si innamorano e i genitori (miracolo) approvano. Ma poco prima delle nozze una tragedia familiare impone un drastico cambio di programma.

RECENSIONI

The Times of India: **
'Il film applica completamente la formula Barjatya (*), con una sola differenza: manca di finezza e non vi è segno della grandeur delle epiche odi di Sooraj Barjatya alla Grande Famiglia Indiana ('Maine Pyar Kiya', 'Hum Aapke Hain Kaun', 'Vivaah'). La pellicola finisce con l'essere il parente povero degli originali. Persino la musica è priva d'anima ed infastidisce, soprattutto perchè ce n'è troppa. Come tutti i pulp familiari di Barjatya, anche EVAB presenta momenti toccanti, ma il conto dei kleenex è piuttosto basso, poichè la storia è essenzialmente un rimasticamento di 'Tapasya', un vecchio film proveniente dalla stessa scuderia. La vicenda è prevedibile. Il solo aspetto che funziona sono le interpretazioni. Isha Koppikar è efficace. Sonu Sood piacevole e misurato. Il resto è trito e fuori moda.'
(*) Sooraj Barjatya è il produttore
Nikhat Kazmi, 07.11.08
Hindustan Times: **
'Tutti cantano a cuore e polmoni aperti, tanto da convincervi che EVAB sia un rilancio per il compositore Ravindra Jain. Se sopravviverete a questo tsunami di canzoni, vi ricorderete che il film è un remake di 'Tapasya'. L'aspetto negativo è nell'atteggiamento e nella tecnica: questa pellicola strappalacrime è intrappolata in un'alterazione temporale. Non presenta nessun progresso, nè in termini di valori nè in termini di relazioni personali. I costumi, la scenografia, lo stile della narrazione indicano che l'intenzione dei Barjatya è quella di raggiungere un pubblico legato alla tradizione. Ad essere onesti, si può provare comunque un certo nascosto riguardo per il film, perchè è così innocente e naif da spezzare il cuore. L'interpretazione di Eesha Koppikhar è la migliore della sua carriera. Sonu Sood fa la sua parte con sentita convinzione.'
Khalid Mohamed, 07.11.08
Cinema Hindi: *
Punto di forza: la vivace coreografia del brano 'Lo Ji Hum Aa Gaye', ambientata nei vicoli di Bhopal, con centinaia di comparse. A tratti molto ritmata, molto colorata, anche spiritosa
Punto debole: l'anacronismo, davvero davvero pesante

SCHEDA DEL FILM

Cast:

* Eesha Koppikhar ('Hello') - Chandni
* Sonu Sood ('Jodhaa Akbar') - Prem
* Aloknath ('Kabhi Khushi Kabhie Gham') - il padre di Chandni

Regia: Kaushik Ghatak, al suo esordio nel cinema

Sceneggiatura e dialoghi: Shashi e Sumit Mittal

Colonna sonora: composta da Ravindra Jain ('Vivaah'), è molto tradizionale, un mix di folk e ghazal. Solo per estimatori del genere

Coreografie: Shabinaa Khan

Anno: 2008

Traduzione del titolo: Un matrimonio così unico

GOSSIP&VELENI

* E ho comunque avuto il coraggio di frignare tantissimo...

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