Premesso che non mi aspetto miracoli da un film d'azione, devo riconoscere che in Tiger 3 la sceneggiatura e la regia si impegnano a sostenere il prodotto impedendogli di deragliare. C'è una trama che tiene, ci sono diversi gustosi colpi di scena. Viene concesso spazio all'eroina, e all'eroe negativo - che oscilla dall'amabile al malvagio con grande disinvoltura, ma poi sfortunatamente perde fuoco. Sequenze di combattimento (anche al femminile) mai confuse, mai slegate dal contesto, ben concepite e ben dirette, malgrado qualche esagerazione e qualche implausibile acrobazia volante. Soprattutto encomiabile la volontà di rappresentare alcuni personaggi pachistani in modo pacato e credibile, come gente normale e perbene, sfuggendo così alla solita trita equazione pachistano=terrorista/nemico/depositario di ogni immaginabile e inimmaginabile difetto umano/animale/vegetale/eccetera.
La questiona pachistana è però anche il tallone d'Achille di Tiger 3. Un po' troppo l'episodio del tentativo di colpo di Stato militare sventato da un agente segreto indiano, ma fa sorridere - in senso positivo - la motivazione personale non nazionalista (sfumatura non da poco) di Tiger: in Pakistan ci sono i miei suoceri, e anche se non andiamo d'accordo, da bravo genero devo prendermi cura di loro.
Menzione speciale per il folgorante cameo di Pathaan, offerto da un frizzantissimo Shah Rukh Khan, e arricchito da una lunga serie di rocambolesche scene d'azione. Dieci minuti abbondanti di pura delizia - eccessi inclusi. Non vedo l'ora che si concretizzi davvero il progetto annunciato di una pellicola con Tiger e Pathaan insieme sullo schermo dal primo all'ultimo fotogramma (vivo per questo).
TRAMA
Tiger, agente dei servizi segreti indiani, scopre con dolore che la moglie Zoya, ex agente dei servizi segreti pachistani, sta tramando qualcosa nell'ombra. [Spoiler] Zoya è stata assoldata da Aatish, suo ex collega e istruttore, che ha rapito il figlio della coppia. Tiger decide allora di collaborare al piano criminale, all'insaputa dei suoi superiori e della sua squadra. Ma non tutto fila liscio.
ASSOLUTAMENTE DA NON PERDERE
* Il cameo di Shah Rukh Khan, che vale da solo - credetemi - la visione del film.
* L'atmosfera western dell'ingresso in scena di Tiger e l'inseguimento che segue (peccato per il volo d'angelo).
* Il combattimento al femminile nel bagno turco (salviette incollate col silicone?).
* Il combattimento di Tiger nelle cucine.
* Il combattimento di Zoya nel bunker.
ASSOLUTAMENTE DA DIMENTICARE
* Il travestimento di Tiger in Russia è imbarazzante, ma è ancora più imbarazzante il fatto che Zoya non lo riconosca (ha finto perché si vergognava?).
RECENSIONI
Mid-Day: * ½
'Felt nothing at all, throughout, but for that SRK cameo sequence. (...) This is SRK’s Pathaan, as much rescuing Tiger, from a Pakistani prison, as the audience itself from this film. You also sense in that scene how strikingly fresh/sorted SRK looks in the action genre, post Pathaan, Jawan. Salman Khan, the hero of this franchise, on the other hand, while rugged enough to play Tiger, appears slightly bloated, jaded, even tired, perhaps. (...) The Emraan Hashmi villain wholly fades away after sometime. What you’re left with is a non-stop series of stunts and sceneries, over a totally joyless, humourless starship enterprise. (...) They’ve attempted a supposedly, albeit randomly complex script in a Salman flick! Seriously, why bother?'.
Mayank Shekhar, 12.11.23
Film Companion:
'I like that all the three franchises of the YRF's spy universe are designed to serve their respective superstars. They're built around the heroes - the storytelling not only platforms but also protects their image. War (2019), for example, is an ode to Hrithik Roshan's swag and fluidity; the camera slows down around him, savouring the way he strolls and breathes and looks. Every meta plot point and song becomes a reminder of his physical relevance - of sensuality, even - in a largely asexual genre. Pathaan (2023) is an ode to Shah Rukh Khan's intelligence; the writing savours the way he thinks, plans and absorbs (both pleasure and pain). Every meta moment becomes a reminder of his social and emotional significance in a largely apolitical genre. And Tiger 3 (...) is an ode to the stiff masculinity of the 'original' YRF spy. Given how little a Salman Khan hero moves on screen, the filmmaking is forced to be more kinetic. (...) The camera, co-stars, flying objects and overall narrative must move faster to create an illusion that Tiger is moving. His inertia then gets repositioned as style and (...) artistic minimalism. So every set piece becomes a reminder of his vintage brawn in a largely automated genre. (...) When the inevitable cameo arrives, one star's wit and agility dignifies the other's (...) rigidity. (...) Maneesh Sharma does a slick job of keeping the film busy. The setup is effective. The [villain] (...) gets several hero-entry shots, because he represents the hostility of new-age nationalism. In most films, he'd have been deified for wanting a war. (...) He has the sort of main-character energy that makes for some neat moments. (...) However, this default velocity of the film is also its undoing. The problem with Tiger 3 is that - cool Katrina Kaif and compelling antagonist aside - it doesn't know when to stop moving. In its quest to make Tiger outdo his (franchise) rivals, the film barrels past its muscular identity and tumbles down a familiar valley. One of the remarkable things about the YRF spyverse is that it's based on soldiers who reject conventional notions of patriotism. (...) Each of them goes 'rogue' and operates outside a structure that lets them down. (...) This cocktail of intent and dissent is their superpower. (...) Tiger 3 starts off with the right ideas. (...) But the film's Salman Khan-sized aura means that it's not enough to protect the world from hatred. In this case, it amounts to something more specific: Saving Pakistan from itself. (...) Even if the broader message is fine ('harmony' as envisioned by the House of Yash Raj), the result is patronising. (...) Someone like Tiger doesn't offer help, he imposes help. (...) There's a thin line between heroism uniting two countries and heroism implying that one is incapable of cleaning its own mess - and Tiger 3 keeps crossing that line'.
Rahul Desai, 12.11.23
Cinema Hindi: *** ½
Punto di forza: la scelta impopolare di non premere troppo il pedale sul sentimento antipachistano, il superlativo cameo di Shah Rukh Khan, il personaggio di Tiger, le adrenaliniche e fantasiose scene di combattimento, la sceneggiatura (per una pellicola d'intrattenimento puro) che non annoia, la regia sempre piuttosto presente.
Punto debole: il paternalismo indiano nei confronti del Pakistan (ma sempre meglio dell'ostilità dichiarata), lo sbiadimento graduale dell'eroe negativo.
SCHEDA DEL FILM
Cast:
* Salman Khan - Tiger, agente dei servizi segreti
* Katrina Kaif - Zoya, ex agente dei servizi segreti pachistani, moglie di Tiger
* Emraan Hashmi - Aatish, ex agente dei servizi segreti pachistani
* Shah Rukh Khan - Pathaan, collega di Tiger
* Revathi - superiore di Tiger
* Ranvir Shorey (cameo) - Gopi, collega di Tiger
Regia: Maneesh Sharma
Sceneggiatura: Shridhar Raghavan
Colonna sonora: Pritam. Commento musicale Tanuj Tiku. Segnalo il brano Tiger 3 Theme (Tanuj Tiku).
Azione (****): Franz Spilhaus, Se Yeong Oh, Sunil Rodrigues.
Fotografia: Anay Goswamy
Montaggio: Rameshwar S. Bhagat
Anno: 2023
CURIOSITÀ
* Alla fine di Tiger 3, Hrithik Roshan regala un cameo nei panni di Kabir. La sequenza è una sorta di mini presentazione del secondo capitolo di War.
* Riferimenti al cinema indiano: Pathaan, Sholay.
* Riferimenti all'Italia: Tiger menziona il tiramisù.
GOSSIP & VELENI
* [Spoiler]:
- Emraan Hashmi in versione sbarbata, all'inizio, è del tutto considerabile (prendo nota);
- non ho capito perché il pediatra è morto;
- nello scontro finale, Aatish spara ripetutamente a Tiger con un mitra a un metro e lo manca. Che mira del cazzo per un agente segreto;
- le ragazzine pachistane che suonano l'inno nazionale indiano, beh, scena zuccherosissima, però, cosa vi devo dire?, l'ho apprezzata (crocifiggetemi).
* Di tutto lo Spy Universe di Yash Raj Films, alla fine la saga di Tiger è la mia preferita - mi riferisco a Ek Tha Tiger e Tiger 3 -, perché è quella che si prende meno sul serio, anche se il Re in Pathaan è fighissimissimo, e Hrithik Roshan in War di una bellezza da togliere il fiato.
* Solito giretto in Wikipedia. Dunque:
- nella classifica degli incassi 2023 dei film hindi, nelle prime dieci posizioni ben quattro titoli (Jawan primo, Pathaan secondo, Dunki quinto, Tiger 3 sesto), non pesantemente nazionalisti, sono interpretati da superdivi musulmani per nulla progovernativi. Non male;
- nella classifica degli incassi 2023 dei film indiani, nelle prime dieci posizioni idem (Jawan primo, Pathaan secondo, Dunki ottavo, Tiger 3 nono). Non male.
Non commento le altre posizioni sino a quando non vedrò le rispettive pellicole, ma ad oggi posso dire che solo Gadar 2 (quarto hindi e quinto indiano), Adipurush (ottavo hindi) e The Kerala Story (nono hindi) sono smaccatamente di propaganda. Non male. Il 2024 è anno di elezioni politiche in India, temo andrà peggio, ma aspettiamo i numeri finali.
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