26 agosto 2022

HABADDI


Più fatato che poetico. In larga parte mi è piaciuto, e quindi Habaddi forse non è un buon film per ragazzi. Storia gentile e protagonista da sbaciucchiare a parte, ho apprezzato soprattutto la visione e le idee della regia - che innesta qua e là qualche bizzarria originale -, e la fotografia a tratti rustica a tratti sognante. Sceneggiatura curata, anche sottile, con una punta d'ironia e di mistero - peccato per il finale fumoso e non conclusivo e per la formula ormai troppo sfruttata. Nel complesso è una pellicola consigliabile, a maggior ragione perché in lingua marathi. Ricordiamoci di tener d'occhio il regista.

TRAMA

Manya è un sorridente bambino affetto da balbuzie, schernito dai coetanei e trascurato dagli adulti. Unici amici: lo zio ventriloquo, la dolce Ketaki di cui è infatuato e che purtroppo vive a Mumbai, e l'asina Mastani. La scuola non è in agenda. Meglio riparare cose rotte ed orbitare attorno ad un pozzo infestato da un fantasma. Manya scopre di possedere un talento naturale per il kabaddi, il torneo scolastico si terrà a Mumbai, ottima occasione dunque per rivedere Ketaki. Ma c'è un problema: come riuscire a pronunciare e ripetere la parola kabaddi?

Cinema Hindi: ***
Punto di forza: regia a tratti singolare, sceneggiatura dignitosa, fotografia, cast.
Punto debole: formula sfruttata, il finale.

SCHEDA DEL FILM

Cast:

* Karan Dave - Manya
* Mayur Khandge - Maruti, l'allenatore

Regia: Nachiket Samant
Sceneggiatura: Yogesh Vinayak Joshi, Nachiket Samant
Colonna sonora: Rohan-Vinayak
Fotografia: Riju Das
Montaggio: Anupama Chabukswar
Lingua: marathi
Anno: 2022

RASSEGNA STAMPA

'How would you describe your film?
It's a mixed-genre film. It's partially a sports film, but it's also a coming-of-age film, it has also got some romantic and fantasy elements as well. There is a well in the film, which we created with the help of CG. The main character, Manya, dives into it to retrieve a toy that his friend had lost. We have a ghost-like creature sitting inside the well. None of the villagers wants to go near the well and they feel the village is cursed by the ghost. The well symbolizes facing your innermost fear. It plays an important part in the film's narrative.
How easy was it to shoot sports scenes?
As it's not a full-fledged sports film, there was no burden of showing professional-level efficiency in those scenes. I intended to capture the emotion, rather than realism. From the start, I was sure that I didn't want to make it hyper-realistic. Some filmmakers want to show everything realistically and I admire their dedication, but I'm not one of them. I'm attracted to the fantasy side of films which take you on a journey that you don't see in reality. But we did train those children. We had workshops with proper kabaddi coaches'. 

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