26 novembre 2022

LAAL SINGH CHADDHA


Contro ogni previsione, Laal Singh Chaddha non ha sbancato il botteghino indiano, e il cuore mi si spezza. È un film gentile e generoso. Caldo. Piacevole come una stecca di cioccolato alle nocciole. 
Temevo che il remake ufficiale hindi di Forrest Gump mi avrebbe delusa, invece l'adattamento redatto dal talentuoso attore Atul Kulkarni funziona a dovere, nel senso che gli aspetti che mi convincono meno in LSC sono gli stessi che non mi convincevano nell'originale (vedi i picchi melodrammatici). Quanto ai pregi, LSC vanta una definizione più interessante della figura della protagonista (Rupa) e di un personaggio di supporto (Mohammad, soldato pachistano) - oltre allo spiritosissimo cameo regalato da Shah Rukh Khan. La tragica parabola di Rupa è un nodo alla gola, e Kareena Kapoor rende giustizia alla sua eroina senza strafare. Manav Vij è impressionante, il migliore in campo. Laal non è l'eroe cinematografico che sembra andare per la maggiore di questi tempi in India. Non vuole uccidere nessuno, [spoiler] salva il ferito Mohammad, non soddisfatto ne diventa il migliore amico: davvero ancora mi stupisco che LSC non abbia incendiato le biglietterie?
Confesso che non mi aspettavo grandi cose nemmeno dalla regia, ma la maturazione professionale di Advait Chandan ha contribuito in larga parte alla riuscita del progetto. LSC è diretto con dolcezza e con misura. Il ritmo non incalza la narrazione, piuttosto la snocciola con naturalezza, rispettandone i tempi.

Capitolo a parte per Aamir Khan, che ha anche prodotto LSC. Aamir è musulmano e proviene da una famiglia di registi e produttori. Negli ultimi anni, le sue dichiarazioni e le sue azioni sono state sottoposte a scrutinio costante, e nel 2021 la superstar ha chiuso i profili social personali. A ridosso della distribuzione di LSC, la rete è stata inondata dal solito torrente di richieste di boicottaggio. Aamir si è trovato costretto ad invitare pubblicamente i potenziali spettatori a non disertare la pellicola, e solo grazie alla distribuzione internazionale ha potuto arginare, almeno in parte, le perdite - LSC è, ad oggi, il titolo hindi campione d'incassi del 2022 all'estero. Proprio qualche giorno fa, Aamir ha dichiarato che non reciterà per i prossimi 12-18 mesi, malgrado LSC sia il suo primo lavoro dopo quattro lunghi anni di assenza. 
Premesso tutto ciò, e considerando che adoro Aamir qualsiasi cosa faccia, devo però ammettere che la sua interpretazione in LSC non è fra le migliori della sua prestigiosa carriera, e il cuore mi si spezza. L'ironia è che è sempre stato considerato il Tom Hanks indiano. Aamir ha perso venti chili per il ruolo, il trucco e la post produzione hanno compiuto un lavoro magnifico nel grattar via almeno trent'anni dalla sua età anagrafica. Laal è amabile e disarmante, ma in qualche modo un po' meccanico. Aamir non è solo una superstar, è anche un attore di calibro: da lui pretendo il massimo. 

TRAMA

Durante un viaggio in treno, Laal intrattiene i viaggiatori raccontando la storia della sua vita intrecciata a quella recente del suo Paese. Una storia di amore, amicizia, morte. Laal ha imparato sin da piccolo a non mollare mai. E, in caso di necessità, a correre.

ASSOLUTAMENTE DA NON PERDERE

* Facile: il cameo del Re.

LA BATTUTA MIGLIORE

* Mohammad: There's God's word and then those who interpret it and fools like us forget God and get swayed (ecco che gli incassi si dimezzano).

RECENSIONI

Mid-Day: ****
'Yes, this is the same story. It is not the same film. The Indian adaptation (by Atul Kulkarni) is totally seeped in desi, earthy imagination. And the original mustn’t matter. For, who’s this film for? The India that must watch its own story, told so softly, entertainingly! And to give Laal Singh Chaddha the love he so sweetly, innocently gives back'.
Mayank Shekhar, 11.08.22

Film Companion:
'Atul Kulkarni's writing - and his sense of translation - manages to suggest that Chaddha's mere presence is political. His guileless reading of religion - rooted in his mother's sugarcoating of communal violence as "malaria" - (...) is political. (...) Even his unwillingness to be political - and his desire to just be - is political. Gump's heroism was an extension of his national identity: Be American and success will find you. But Chaddha's heroism is an indictment of his cultural identity: Be human and history will remember you. (...) Aamir Khan, the producer, deserves credit for recognising Forrest Gump as a film begging to be reformed rather than remade. And for backing Advait Chandan, (...) a director blessed with the narrative manipulation of Rajkumar Hirani and the visual flair of Anurag Basu. (...) But unlike Forrest Gump, which was relentlessly redeemed by Hanks, this film works in spite of - and not because of - Aamir Khan, the actor. (...) His performance is excessive. (...) He reacts better than he acts. (...) Kareena Kapoor Khan doesn't overcook the role. She plays Rupa as someone who - in stark contrast to Laal - is so desperate to make history that she gets consumed by it. (...) It's been a while since I've enjoyed a Hindi big-screen experience like Laal Singh Chaddha. A lot of it is down to the film's marriage of mind with heart. The thinking often morphs into a way of feeling. The writing often digs a tunnel through the political to reach the personal - and it's this fable-like dimension that finds new context'.
Rahul Desai, 11.08.22

Cinema Hindi: *** 1/2
Punto di forza: i miei due Khan preferiti nello stesso film, sceneggiatura fedele all'originale ma anche sorprendente, le calde relazioni fra i personaggi, il coraggio di certi dettagli, Manav Vij.
Punto debole: nulla da attribuire direttamente a LSC, in quanto l'eccesso di eventi nella vita di un solo personaggio e il melodramma sono mutuati dalla sceneggiatura di Forrest Gump.

SCHEDA DEL FILM

Cast:

* Aamir Khan - Laal
* Kareena Kapoor - Rupa
* Naga Chaitanya (delizioso debutto a Bollywood) - Bala, amico di Laal
* Manav Vij - Mohammad, soldato pachistano amico di Laal
* Shah Rukh Khan (cameo) - se stesso

Regia: Advait Chandan
Sceneggiatura: adattamento di Atul Kulkarni della sceneggiatura originale di Forrest Gump, di cui Laal Singh Chaddha è il remake ufficiale hindi.
Colonna sonora: Pritam
Coreografia: Raju Khan
Fotografia: Satyajit Pande
Montaggio: Hemanti Sarkar
Anno: 2022

RASSEGNA STAMPA

'"The process began 14 years ago. Aamir [Khan] had produced a film called Jaane Tu Ya Jaane Na. After the premiere, we were sitting in his house, talking about the movies we like, and he mentioned Forrest Gump and that we both like it. The next day, I had an outdoor shoot which got cancelled. I had 12-15 days in my hand. The DVD of Forrest Gump was lying so I decide to watch it again. While watching the film, I thought what if this character was Indian, what would happen, and I started taking notes. After an hour and so, I felt that I should attempt writing the script. I started from the first scene onwards. I did not know if I would be able to complete the script, but in, the next few days I completed the script, and in the next 2-3 days I completed the second and third draft." (...) Atul [Kulkarni] shared that he always wanted Aamir to play the protagonist in the Hindi adaptation of Forrest Gump. "It was completely written for him. (...) It was always Aamir whom I thought would play the character".' 


CURIOSITÀ

* LSC è stato girato in più di cento località indiane. Atul Kulkarni ha lavorato per dieci anni alla sceneggiatura.
* La vicenda di Rupa e del suo amante si ispira all'analoga vicenda reale che coinvolse l'attrice Monica Bedi e il gangster Abu Salem. 
* Riferimenti al cinema indiano: Dilwale Dulhania Le Jayenge, Swades, Kal Ho Naa Ho, Don, Om Shanti Om, Kuch Kuch Hota Hai, Main Hoon Na, Sushmita Sen.
* Riferimenti all'Italia: credo di aver intravisto Sonia Gandhi nel filmato di repertorio sulla morte di Indira.
* Film che trattano lo stesso tema: My name is Khan.
* Per molte ragioni (fra cui un numero minore di titoli in due anni causa coronavirus), non è un buon periodo per il regale triumvirato dei Khan. In dettaglio, considerando la classifica delle prime dieci posizioni del botteghino solo indiano dal 2014 ad oggi (ammesso che i dati condivisi da Wikipedia siano attendibili):
- Aamir, il meno prolifico: bene PK (2014, ad oggi settimo) e Dangal (2016, quarto); male Thugs of Hindostan (2018) e LSC (2022) che non entrano nemmeno nelle posizioni dall'undicesima alla cinquantesima;
- Salman, il più prolifico: bene Bajrangi Bhaijaan (2015, ottavo); entrano nelle posizioni dall'undicesima alla cinquantesima Kick (2014), Prem Ratan Dhan Payo (2015), Sultan (2016), Tiger Zinda Hai (2017), Race 3 (2018) e Bharat (2019); male Tubelight (2016), Dabangg 3 (2019) e Radhe (2021);
- Shah Rukh: nessun titolo nelle prime dieci posizioni; entrano nelle posizioni dall'undicesima alla cinquantesima Happy New Year (2014) e Raees (2017); male Dilwale (2015), Fan (2016), Jab Harry Met Sejal (2017) e Zero (2018 - ad oggi il suo ultimo film).
Includendo gli incassi internazionali, rientrano Dilwale e Thugs of Hindostan:
1 Dangal 2016
6 Bajrangi Bhaijaan 2015
7 PK 2014
9 Sultan 2016
14 Tiger Zinda Hai 2017
20 Prem Ratan Dhan Payo 2015
24 Kick 2014
27 Happy New Year 2014
30 Dilwale 2015
37 Thugs of Hindostan 2018
39 Bharat 2019
45 Raees 2017
46 Race 3 2018.
Quindi sono sei anni che nessun film interpretato dai tre Khan entra nelle prime dieci posizioni di entrambe le classifiche. 
Ovviamente la situazione cambia prendendo in esame solo le pellicole hindi (incassi esteri inclusi). Dal 2017 in poi, entrano nelle prime dieci posizioni: 
2017 Tiger Zinda Hai, Raees e Tubelight
2018 Thugs of Hindostan e Race 3
2019 Bharat e Dabangg 3
2021 Radhe.

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