21 novembre 2022

SHAMSHERA


Mi stupisce che Shamshera non abbia incontrato il favore del pubblico indiano, perché, come genere, non si discosta molto dai campioni di incassi kannada e telugu degli ultimi anni. Forse Ranbir Kapoor è un tipo poco imperioso e troppo urbano per interpretare il classico bruto sanguinario - il timbro di voce non lo aiuta. Però è un valido attore, e il suo personaggio nella pellicola regala un minimo di sfumature espressive. 
In parte, stupisce la bocciatura anche della critica. Shamshera è meno stereotipato dei modelli a cui si ispira o rispetto alla recente produzione hindi. Non inonda lo spettatore di retorica nazionalista o di eccessivo melodramma, l'eroe negativo non è - udite udite - un musulmano ed è di casta alta, il protagonista è - udite udite - un bandito di casta bassa, l'eroina non è una pallida ombra, i dominatori britannici non vengono ridicolizzati (vedi il quasi amabile colonnello Freddy).

La regia in diverse sequenze è di qualità. Abbondano le inquadrature d'effetto, la fotografia contribuisce in larga misura a creare suggestioni, alcune scene di combattimento (scontro Balli/Freddy, scontro finale) sono di buon livello così come alcune coreografie, almeno la colonna sonora avrebbe dovuto convincere gli scettici. La sceneggiatura è troppo diluita nel primo tempo (anche se, alla seconda visione, conoscendo tutta la vicenda, risulta meno spenta), per poi arricchirsi e decollare. Il ritmo si irrobustisce, ti ritrovi coinvolto e dentro il film, persino emozionato, tifi per l'eroe e per la sua banda, e speri in una morte adeguatamente crudele per l'antagonista - deprecabile, lo so. A proposito, Sanjay Dutt si diverte un mondo, ma, a furia di vederlo sbatacchiato e assassinato, pellicola dopo pellicola, alla fine un po' dispiace.
In ultima analisi Shamshera è una storia amara di indiani contro indiani, i britannici restano sullo sfondo. Una metafora delle divisioni interne che facilitarono l'espansione straniera e che, ancora oggi, certo non creano un clima di concordia sociale. Shamshera, prima risposta hindi ai robusti attacchi delle cinematografie telugu e kannada nonché ritorno sul set di Ranbir Kapoor dopo quattro anni, non è un capolavoro, ma un film sottovalutato forse sì.

TRAMA

La stirpe guerriera dei Khameran viene sconfitta dall'esercito Moghul e costretta alla fuga. I Khameran vorrebbero stabilirsi a Kaza, ma i notabili di casta alta del luogo non ne vogliono sapere e, forse per convenienza, preferiscono considerare i Khameran di casta bassa e li estromettono dalla città. Per sopravvivere, i Khameran, guidati da Shamshera, si trasformano in banditi. Le loro razzie si moltiplicano. I notabili, stanchi dei furti continui, pagano i britannici perché se ne occupino. Il compito viene affidato all'ufficiale indiano Shuddh Singh, che inganna Shamshera. [Spoiler] I Khameran vengono rinchiusi in un villaggio fortezza e schiavizzati. Shamshera tenta la fuga per procurarsi l'oro necessario per il riscatto della sua gente, ma viene catturato e ucciso. Venticinque anni dopo, il testimone passa al figlio Balli.

RECENSIONI

Mid-Day: ***
'Films such as these rely on expensive, extensive, exquisite world-building alone. (...) The level of action sequences is doubtlessly outstanding'.
Mayank Shekhar, 23.07.22

Film Companion:
'The cultural context is irrelevant here. (...) Visual effects aside, Shamshera is a hollow remnant of a bygone era of storytelling. (...) The screenplay makes the mistake of reducing a mythical larger-than-life character to an oddly bureaucratic battle for freedom. (...) As rugged father Shamshera and roguish son Balli, Ranbir Kapoor's return to the big screen is visibly an effort to be more 'massy' and accessible. He moves and grooves fine, but the masala-movie pitch doesn't come naturally to him'.
Rahul Desai, 22.07.22

Cinema Hindi: ***
Punto di forza: tema della discriminazione castale, sceneggiatura non troppo stereotipata, fotografia, colonna sonora.
Punto debole: scarso carisma da parte di Ranbir Kapoor - forse inadatto al ruolo.

SCHEDA DEL FILM

Cast:

* Ranbir Kapoor - Balli/Shamshera
* Sanjay Dutt - Shuddh Singh, daroga (ufficiale di polizia nell'impero Moghul e nel Raj britannico)
* Vaani Kapoor - Sona, danzatrice e moglie di Balli
* Saurabh Shukla - Doodh Singh, compagno di Shamshera e di Balli
* Ronit Roy - Pir Baba, compagno di Shamshera e di Balli 
* Craig McGinlay - colonnello Freddy

Regia: Karan Malhotra
Sceneggiatura: Ekta Pathak Malhotra, Karan Malhotra
Colonna sonora: Mithoon. Il ritornello di Shamshera è entusiasmante e mi risuona tuttora nelle orecchie. Ipnotico il brano Fitoor (voce femminile Neeti Mohan) e incantevole la visualizzazione (coreografia Brinda). Segnalo anche l'energetico Ji Huzoor (coreografia Chinni Prakash) e lo struggente Parinda (solo audio, voce principale Sukhwinder Singh). Commento musicale di classe.
Coreografia: Brinda, Chinni Prakash, Shakti Mohan
Fotografia: Anay Goswamy
Montaggio: Shivkumar V. Panicker
Azione:  Franz Spilhaus, Parvez Shaikh
Anno: 2022

RASSEGNA STAMPA

'"It was very hard for me (to do this film). Karan [Malhotra] held my hand. One thing I lack as an actor is angst. I am not an angry person. I am a fun-loving, happy and detached guy. Karan struggled with angst and we sat together a lot. He was like, 'how do I extract the emotion of anger from you for the character'. He started going deeper in my personal life, into my past, because he wanted to tap into that side of me". (...) "I got a great partner in Karan. It was a very hard role and there were many days when I was, 'I can't do this.' Apart from the physical stress, the mental stress of playing this part, of this high octane world, the emotions were up there". (...) "After 15 years in the industry as an actor, you have to keep challenging yourself and pushing the boundaries. No director ever really saw me in films like this. I'm really grateful that Karan Malhotra offered me a role like this because I was not getting such offers. They usually saw me as a coming of age or a romantic guy. So I jumped onto this offer because I knew this film has the potential to speak to a larger audience, to speak to an audience who love going to the cinemas for the movie experience".'

CURIOSITÀ

* Lo spunto storico che fa da (remoto) sfondo a Shamshera è quello del Criminal Tribes Act, incluso nella legislazione coloniale britannica in India a partire dagli anni settanta del diciannovesimo secolo. Il primo atto, datato 1871, definiva alcuni gruppi tribali come criminali per natura, autorizzando limitazioni alla libertà dei loro appartenenti.

GOSSIP & VELENI

* La questione dello schiavismo nella fortezza si ispira forse troppo a K.G.F - Chapter 1, distribuito il 21 dicembre 2018 (le riprese di Shamshera iniziarono lo stesso mese). Il furto sul treno ricorda la sequenza analoga in Dhoom:2 - Back in action. In entrambi gli esempi, Shamshera esce sconfitto dal confronto. Poi: perchè Balli non uccide Shuddh Singh quando libera Sona? (Sto diventando troppo sanguinaria?).

Nessun commento: