09 aprile 2022

SHARMAJI NAMKEEN


Commedia leggera, molto piacevole. Soggetto audace, considerando l'età media del pubblico indiano: Sharmaji Namkeen racconta le insoddisfazioni di un neo pensionato, le aspirazioni non sopite dall'età, il rifiuto opposto ai figli di tramutarsi in una statuina silenziosa e invisibile. La sceneggiatura, non articolatissima, è una piccola gemma di semplicità, con qualche perdonabile passo falso, e con qualche sottigliezza inaspettata. Il primo tempo è quasi perfetto: dialoghi, ritmo - tutto ben oliato. Sharmaji, il protagonista, è scritto - e rappresentato (e interpretato) - in modo pressoché impeccabile. La regia non è mai perentoria o invasiva.

SN ha affrontato numerose difficoltà, a seguito del decesso di Rishi Kapoor, l'attore principale, avvenuto durante la realizzazione del film. La famiglia Kapoor ha voluto fortemente completarlo, e Paresh Rawal ha accettato di affiancare il compianto Rishi nel dar vita a Sharmaji. Ed ecco che SN, oltre ai meriti intrinseci, acquista valore aggiuntivo per due ragioni: perché è l'ultima pellicola con Rishi Kapoor, e perché è un prodotto oserei dire rivoluzionario nella raffigurazione del protagonista. In SN, oltre a sequenze più lunghe ad interpretazione singola, vi sono scene brevi a interpretazione mista - intendo scene che si aprono con un attore e si concludono con l'altro. Il risultato è sbalorditivo, certo un po' eccentrico, miracolosamente mai disarmonico. Come ha sottolineato la critica indiana, il generoso Rawal si è calato nel ruolo di Sharmaji sulla scia di quanto avviato da Kapoor senza però imitarlo. In SN Rishi è incomparabile, disinvolto, naturale. Una vera gioia ammirarlo in azione. Paresh, per scelta precisa, si è adattato, ma è riuscito nel colpaccio di offrire nel contempo una performance personale. Cosa niente affatto facile.
Il risultato finale è doppiamente interessante: perché mostra come lo stesso personaggio, nello stesso film, addirittura nelle stesse sequenze, possa mostrare sfumature diverse (più bonario, nel caso di Rishi; leggermente più spigoloso, nel caso di Paresh) a seconda dell'interprete; e perché costituisce la prova tangibile, visionabile, del fatto che una pellicola non venga girata seguendo la cronologia degli eventi narrati nella sceneggiatura - fatto noto, certo, ma constatarlo su grande schermo è curioso e bizzarro. 

TRAMA

È ora di andare in pensione. Sharmaji non ne è proprio entusiasta. Per combattere la noia, tormenta i vicini, si cimenta con la zumba e con le soap opera, ma soprattutto si scatena in cucina. Successo inaspettato. E grande imbarazzo da parte dei figli.

ASSOLUTAMENTE DA NON PERDERE

* La movimentata sequenza alla stazione di polizia. Impagabile.

RECENSIONI

Mid-Day: ***
'Fundamentally, this film has no real conflict as such at its core. (...) If you’re sufficiently drawn to a film, it simply doesn’t matter that both Rishi Kapoor and Paresh Rawal (...) turn up as Sharma Ji, depending on the scene. Further, it’s of little consequence that the story itself doesn’t hold much conflict. What’s essential is there’s enough slice of life in it, to go with the flow. What you begin to appreciate then are the characters, their quirks, beats, and most laudably the throwaway lines as asides in the dialogues, that you laugh with, pretty much all along. Good movies are anyway convincing lies. This is a joyous pic'. 
Mayank Shekhar, 02.04.22

Film Companion:
'When I heard about the makers choosing to complete the production with a second actor (...) playing the same character, I didn't really expect the film to be more than a show-must-go-on symbol. In other words, the gesture was the film. But SN is a rare exception. It's a gem of a movie: sweet, funny, soulful, understated, and the perfect marriage of craft and circumstance. Director Hitesh Bhatia has somehow managed to preserve the identity of SN as a standalone film. (...) The heart is heavy while watching the Rishi Kapoor scenes, naturally, but the narrative meaning transcends the moment. (...) We've seen versions of this story before. But the orchestration of the man's modest journey is wonderfully organic. (...) SN resists broad strokes and theatricality in favour of a slice-of-life tone that seldom overplays its social intent. (...) These are people trying to navigate the familial circularity of adulthood as much as men whose egos are doing battle. The solution the film chooses - a superbly choreographed climax at a police station - is amusing, grounded and monologue-free. (...) The overall result is a male-driven iteration of English Vinglish, another movie that owns the line between personal resolution and cultural catharsis. (...) SN, despite being a logistical nightmare, sticks to its original vision and earns its integrity'.
Rahul Desai, 31.03.22

Cinema Hindi: *** 1/2
Punto di forza: la sceneggiatura minimalista ma curata, Rishi Kapoor e Paresh Rawal.
Punto debole: il secondo tempo è meno realistico ma sempre divertente.

SCHEDA DEL FILM

Cast:

* Rishi Kapoor/Paresh Rawal - Sharmaji
* Juhi Chawla (deliziosa) - Veena
* Suhail Nayyar - Sandeep (Rinku), primogenito di Sharmaji    
* Satish Kaushik - Chadda, amico di Sharmaji

Soggetto e regia: Hitesh Bhatia
Sceneggiatura: Hitesh Bhatia, Supratik Sen
Colonna sonora: Sneha Khanwalkar
Traduzione del titolo: namkeen è un termine generico che indica spuntini salati.
Anno: 2022

CURIOSITÀ

* Riferimenti al cinema indiano: Baghban, Amitabh Bachchan, Sunny Leone, Dimple Kapadia, Kabhi Khushi Kabhie Gham, Dil Chahta Hai, Jai Santoshi Maa, Zakhmi Aurat, Bobby, Saagar.

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