01 gennaio 2012

DILWALE DULHANIA LE JAYENGE





Aditya Chopra aveva appena ventritre anni durante le riprese di Dilwale Dulhania Le Jayenge e forse non poteva immaginare che il suo film romantico, il cui titolo riprende il ritornello di una vecchia canzone, sarebbe diventato uno dei più grandi successi dell’industria cinematografica indiana. A distanza di sedici anni la pellicola continua ad essere proiettata ed è ancora oggi fenomeno di culto per il pubblico, un’abitudine rassicurante o un vecchio amico, un album dei ricordi o forse un custode di attimi felici, è un racconto che ha in sé una positività contagiosa, una fresca e irresistibile lirica giovanile, un film che porta sullo schermo un amore quasi vero, anzi, mi correggo, è una storia d’amore vera che sembra quasi un film.


TRAMA
Raj (Shahrukh Khan) e Simran (Kajol) si conoscono e si innamorano durante un lungo viaggio in Europa ma al termine della vacanza si separano senza dirsi niente o rendersi conto della natura dei propri sentimenti. Il padre di Simran (Amrish Puri) nonostante abbia vissuto a Londra vuole che la figlia si sposi nel suo villaggio natale e appena intuisce che la ragazza ha perso la testa per uno sconosciuto la obbliga a lasciare per sempre l’Inghilterra ed accettare un matrimonio combinato. Raj la segue fino in Punjab fiducioso di riuscire a conquistare la simpatia della famiglia e strappare via Simran al suo promesso Kuljeet (Parmeet Sethi).


Un uomo dà da mangiare ai piccioni di Trafalgar Square ma sogna di essere altrove, ricorda la gioventù e la sua terra e si chiede perché l’abbia lasciata, due amanti si stringono in un lungo abbraccio tra i fiori gialli di un prato, si ritrovano proprio quando pensavano che non si sarebbero mai più visti, parte la musica, si cambia location, un treno sta per partire, c’è un motivetto che ci rincorre e due sguardi che non vorremmo mai abbandonare. Simran appare sullo schermo con i capelli crespi e le sopracciglia incolte, non ha una linea invidiabile ma è autentica, energica e comunicativa, si morde le labbra se è felice e quando sorride i suoi occhi sorridono. Raj è affascinante e anche un po’ buffo, lascivo negli atteggiamenti ma puro nelle intenzioni, scoppia a ridere in faccia alla ragazza quando invece vorrebbe dichiararle il suo amore, fragilità e tenerezza si nascondono dietro la sua aria da spavaldo giocherellone. Ai personaggi ci si affeziona inevitabilmente, dopo pochi minuti ci si sente rapiti da una mano invisibile e di colpo siamo nel set a fianco di Raj e Simran, davanti alle sguardi impietosi di Baldev Singh, a sorridere schifati per gli atteggiamenti di Kuljeet , vorremmo scherzare o condividere perle di saggezza con Mr Malhotra e quando il padre lascia il polso della figlia per dirle … "va e vivi la tua vita".. sentiamo di volerla incitare ad andare, a correre più in fretta.
Il film sembra non avere affatto le pretese di un grande kolossal, non è nè raffinato né perfetto, se vogliamo ricco di situazioni enfatizzate, ma ha in sé qualcosa di irresistibile, ci sono momenti in cui è molto sopra le righe, altri attimi sembrano invece rubati all’intimità e ci si accorge solo dopo ripetute visioni di tante piccole adorabili sfumature. La sua semplicità formale non gli impedisce di continuare ad esercitare il suo fascino anche se i tempi cambiano e nascono nuove mode. Altri mille film potrebbero avere la stessa trama ma nessun altro sarà mai DDLJ.
La storia e le performance degli attori emozionano, commuovono ma addirittura trascinano via, basta sedersi una volta nelle poltroncine del Maratha Mandir per capire che il film è un’esperienza da vivere fino in fondo e da vivere insieme, se lo si ama la prima volta non ci si stancherebbe mai di guardarlo.
Shahrukh e Kajol come Raj e Simran divengono i simboli della giovinezza e dell’amore, un nuovo sentimento che rende possibile fare tutto ciò che fino a quel momento non si pensava, non si voleva, o si aveva paura di affrontare. Per i protagonisti, appartenenti ad una nuova generazione, far accettare alla famiglia tradizionalista un matrimonio non combinato diviene un’impresa difficile, per i genitori renderlo possibile significa anche accettare i tempi che cambiano e i confini che si assottigliano. Alla severità del patriarca vecchio stile, per il quale l’incontro di Simran con un giovane sconosciuto è abbastanza per spezzare l’equilibrio della propria famiglia, si contrappone il il rapporto amichevole / cameratesco tra Raj e il padre, l’uomo che del figlio festeggia anche i fallimenti e che lo incita a realizzarsi, a non lasciare niente indietro, a non abbandonare mai i suoi anni felici.
A differenza di altri film sulla diaspora precedentemente girati qui lo scontro West vs East non presenta alcun vinto né vincitore, il mondo europeo non appare negativo a priori così come gli abitanti del villaggio indiano non sono esenti da vizi e difetti. L’ integrità morale e la capacità di amare dipendono dalla predisposizione dei singoli individui più che dal luogo in cui essi nascono o crescono, questo l’elemento assolutamente nuovo che ha permesso al film di rompere le barriere e smentire la routine della caratterizzazione standard dei personaggi , e abiti, occidentali. Ogni tanto ho la sensazione che DDLJ avrebbe voluto essere ancora più moderno di quanto in realtà sia stato, che avrebbe voluto osare di più di quanto ha fatto ma di certo il timore di venir rifiutato dal pubblico, o giudicato per i suoi contenuti, può aver condizionato molte scelte registiche.
DDLJ sembra senza luogo e senza tempo, la sua purezza disarmante diviene un linguaggio universale e forse la storia non conduce veramente né a Londra, né in Svizzera, né in Punjab ma semplicemente in un altro mondo. Il film si inserisce all’interno di un filone, quello dei family drama del passato della Yash Raj, ma a suo modo detta nuove regole, risulta un buon compromesso tra un leggero prodotto d’intrattenimento e una storia più profonda e coinvolgente, sa essere delicato, poetico, zuccherato come un film di Raj Kapoor, ma anche più impetuoso e violento come una pellicola degli Anni ’80. Un Giano bifronte che non dichiara apertamente ciò che vuole ma insinua  pensieri nuovi attraverso la tenerezza e i sorrisi, lasciando tutti contenti ed evitando polemiche e dissapori.


Il mio giudizio sul film : ***** 5/5


ANNO : 1995

TRADUZIONE DEL TITOLO : Il coraggioso porterà via la sposa

REGIA : Aditya Chopra

PRODOTTO DA : Yash Raj Films


CAST
Shahrukh Khan ………………… Raj Malhotra
Kajol ……………………… Simran Singh
Amrish Puri …………………. Chaudray Baldev Singh
Anupam Kher …………………. Dharamver Malhotra
Farida Jalal……………….. Lajjo
Pooja Ruparel …………………. Rajeshwari
Parmeet Sethi …………… Kuljeet
Satish Shah ……………. Ajit
Mandira Bedi ……………….. Preeti
Anaita Shroff Adajaina ……………… Sheena
Karan Johan …………………. L’amico di Raj
Himani Shivpuri .................. la zia di Simran


COLONNA SONORA : Jatin & Lalit, testi di Anand Bakshi

PLAYBACK SINGERS : Udit Narayan, Asha Bhosle, Lata Mangeshkar, Manpreet Kaur, Ajay Trivedi, Kumar Sanu, Abhijit, Pamela Chopra.

COREOGRAFIE : Saroj Khan e Farah Khan (“Rukh ja o dil deewane”)



QUALCOS’ALTRO:

Il titolo è stato suggerito dall’attrice Kirron Kher , si tratta del ritornello della canzone “Le Jayenge , le jayenge” dal film del 1974 Chor Machaye Shor con Mumtaz e Shashi Kapoor

I costumi sono stati disegnati da Manish Malhotra e Karan Johar

Nel 2001 DDLJ è riuscito a sorpassare Sholay in quanto a incassi e persistenza nelle sale, DDLJ è ancora proiettato quotidianamente al Maratha Mandir , uno dei cinema storici di Mumbai, nel febbraio del 2011 il film ha completato le sue 800 settimane di programmazione.

Esistono pacchetti di viaggio che prevedono un tour completo delle locations del film , da Saanen a Gstaad, da Interlaken a Sweisimmen, tra le bellissime montagne della Jungefrau. Sito Ufficiale.

Dopo Guide, DDLLJ è stato il film che si è aggiudicato un maggior numero di statuette alla cerimonia dei Filmfare Awards, ha trionfato nelle categorie: Best Movie, Best Direction, Best Actor, Best Actress, Best Supporting Actress (Farida Jalal) , Best Comedian (Anupam Kher), Best Lyricist (Anand BAkshi), Best Screenplay (Aditya Chopra) , Best Dialogues (Aditya Chopra & JAved Siddiqui) , Best Male Playback singer (Udit Narayan)

Nel 2003 è stato pubblicato dal British Film Institute il libro di Anupama Chopra Dilwale Dulhania Le Jayenge (the brave-hearted will take the bride)

The making of DDLJ , uno sguardo dietro le quinte del più famoso film della Yash Raj , Parte 1, Parte 2, Parte 3


Il sito ufficiale di YASH RAJ FILMS, il CANALE YOUTUBE, la PAGINA DI DDLJ


Alcune delle SCENE ELIMINATE


Bollywood Hungama's King Khan Film Festival, ricordi, video e fuori scena di DDLJ, Video 1Video 2


Intervista di Shahrukh e Kajol in occasione del 500° giorno di programmazione del film nelle sale, Parte 1, Parte 2


Farida Jalal intervista Shahrukh : Parte 1, Parte 2


In una sequenza del film in cui i protagonisti cantano brani di colonne sonore cinematografiche vengono citati "Pyar kiya to darna kya" da Mughal e Azam, "Kahin Pe Nigahein Kahin pe Nishana" da C.I. D. e "Ichak Dana Bichak Dana" da Shree420. Nella scena in cui Raj e Simran si incontrano per la prima volta Raj canticchia il motivetto di "Hum Tum Ek Kamre Mein Band Hon" da Bobby e "Baharaon Phool Barsao" è la canzone che accompagna un simpatico scambio di sguardi tra Anupam Kher e Himani Shivpuri.

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