08 aprile 2010

VEER


Pare che Veer fosse il sogno nel cassetto di Salman Khan. Lui stesso ha dichiarato di averne scritto il soggetto vent'anni fa e di aver immaginato di dirigere la pellicola.
Tanto entusiasmo e una così lunga attesa però non sono stati premiati: questo film, uscito a gennaio, è da considerarsi il primo importante flop del 2010.

TRAMA

Fine del XIX secolo, l'India è una colonia britannica. Il capo dei Pindari manda i suoi due figli, Veer (Salman Khan) e Punya (Sohail Khana) a Londra per conoscere e quindi poter meglio contrastare il nemico. Mentre si trova in terra straniera, Veer si innamora della principessa Yashodhara (Zarine Khan), figlia del Raja di Madhavgarh (Jackie Shroff), alleato degli inglesi e suo acerrimo nemico.

RECENSIONI

The Times of India: **1/2
Ci vuole una bella dose di coraggio a proporre un tuffo nel passato in un'epoca in cui a Bollywood tutti tendono a raccontare storie nuove. E' vero che film come 'Lagaan' o come 'Jodhaa Akbar' sono riusciti a lasciare il segno anche negli spettatori più giovani, ma sono eccezioni alla regola. Da qui l'importanza di 'Veer', che celebra un tipo di cinema desi che forse sta per estinguersi. Potete assaporarne l'esagerazione, almeno per un po'. A tratti potete godere una storia epica di generosa grandezza che vanta una raffinata fotografia (Gopal Shah) e una serie di adrenaliniche sequenze d'azione (Tinu Verma). Potete anche sentire il sibilo ferino che l'imperturbabile, muscoloso Salman Khan sembra offrire in ogni sequenza. Ad intermittenza potete applaudire l'eroe a cui dà vita. Ma a parte ciò, non rimane molto che possa catturare la vostra attenzione: la sceneggiatura è lenta e senza guida e la regia è antiquata. Salman regala una performance coinvolgente, a dispetto della caratterizzazione stereotipata del guerriero. Zarine Khan non impressiona, mentre i veterani Mithun e Jackie sono nella media. La storia è accreditata a Salman: di certo non è il debutto che avrebbe voluto, dal momento che la trama è l'aspetto più debole di 'Veer' dopo la regia. I dialoghi sanno di naftalina.
Nikhat Kazmi, 22.01.10
La recensione integrale.

Hindustan Times: *1/2
Poco è stato reso pubblico sulla loro separazione o sulla loro relazione professionale. Ma fra i due - Salim e Javed, i creatori negli anni Settanta della figura del 'giovane uomo arrabbiato', i più famosi sceneggiatori della storia di Bollywood -, Salim fu un maestro della sceneggiatura, mentre Javed probabilmente scriveva le meravigliose battute. Salim si occupava della compattezza del film, e Javed dell'intimità di alcune scene. Salman Khan è il primogenito di Salim ed è lo scrittore accreditato di 'Veer'. Potete capire all'istante da chi ha ereditato il suo senso di grandezza cinematica. In 'Veer' tutto è grandioso: gli eserciti di guerrieri, con immagini generate al computer che li moltiplicano; i palazzi dagli affreschi rinascimentali ottimamente resi dai 70 mm. C'è molto sciovinismo, ma non si capisce bene contro chi sia diretto. Questo film in costume, con le sue numerose canzoni e le tre ore di durata, trae origine più da Bollywood che da Hollywood.
Mayank Shekhar, 22.01.10
La recensione integrale.

Diana: * 1/5
Banale nella trama e nell'ideazione dei personaggi, che risultano stereotipati, antiquato e noioso nelle scene di battaglia, Veer non coinvolge e non diverte. Dov'è la passione tra Veer e Yashodhara? L'amore che cambia le loro vite e sconvolge il destino di un popolo? Dove sono la gloria della battaglia, la volontà di combattere per la libertà e la giustizia, l'esaltazione della vittoria?
Ci sono film epici, le cui storie romantiche straziano lo spettatore, film in cui le gesta eroiche inducono chi guarda a saltare in piedi sulla poltroncina del cinema, pronto a brandire una spada e ad unirsi alla compagnia.
Veer è una sterile ed involontaria parodia di questi film.

Il bello:
- Le spacconate di Salman Khan. Le galoppate a cavallo, i salti, le lotte corpo a corpo, il guizzare dei bicipidi; il nostro eroe è capace di spezzare le lame delle spade a mani nude. Ad ogni feroce occhiata verso l'obbiettivo dell'intrepido Veer, si sente in sottofondo un ringhio leonino.
Ma l'esuberanza autocelebrativa di Salman stavolta non aiuta il film.

Il brutto:
- La retorica nazionalista. Ed, ancora peggio, l'uso strumentale del naturale, comune senso patriottico.
- L'ambientazione storica all'acqua di rose, utile solo come sfondo ad una puerile trama d'amore.
- I ridicoli "effetti speciali" durante i combattimenti, quando le persone sembrano volare in aria per minuti interi.
- Il finale inconsapevolmente comico.

SCHEDA DEL FILM

Cast:
Veer - Salman Khan
Punya (Poonam Singh) - Sohail Khan (Main Aurr Mrs Khanna)
Prithvi Singh - Mithun Chakraborty (Jallaad)
Il Raja di Madhavgarh - Jackie Shroff (Parinda)
La principessa Yashodhara - Zarine Khan
Angelina - Lisa Lazarus
Poonam - Gita Soto
Mangla - Neena Gupta (Darr)

Scritto da Salman Khan e Shailesh Verma

Diretto da Anil Sharma (Apne)

Musuche del duo Sajid, Wajid (Main Aurr Mrs Khanna e Wanted)

Coreografie di Lolly Pop (What'S Your Raashee?) e Rekha Chinni Prakash (Yuvvraaj)

Distribuito da Eros International

Anno: 2010

CURIOSITA'

- Per scrivere Veer, Salman Khan si è ispirato a Taras Bulba, una novella storica di Nikolai Gogol, che narra le vicende di una famiglia di cosacchi.
- Gulzar poeta, autore e regista apprezzato e premiatissimo, suoi i testi di Chaiyya Chaiyya (Dil Se) e Jai Ho (Slumdog Millionaire), ha scritto le parole per i brani di Veer.
- Zarina Khan, per meglio impersonificare una principessa di fine ottocento, è ingrassata otto chili.

Il sito ufficiale del film.

Grazie, come sempre, alla nostra geniale amministratrice (e non solo) Cinema Hindi, per le traduzioni delle recensioni del Times of India e del Hindustan Times.

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