06 novembre 2019

LUCIFER


Partiamo dai fan di Tom Ellis incautamente capitati qui: siete i benvenuti, anche se temo che questo pezzo non sia ciò che vi aspettavate.
Partiamo dal vile denaro: Lucifer è, ad oggi, il campione d'incassi del 2019 (e sembrerebbe della storia) del cinema in lingua malayalam. L'orgia di cifre mi ha ubriacata, ma è chiaro che il debutto alla regia del celebre attore Prithviraj si è rivelato un successo stratosferico, e si parla già di un sequel, nonchè di un remake in lingua telugu.
Partiamo dal titolo: meno chiara è la motivazione dell'appellativo diabolico affibbiato al protagonista, dipinto come una sorta di invincibile semi-divinità che difende i deboli e punisce (molto) severamente i malvagi.

I soldi sono stati spesi bene. Lucifer è una dignitosa pellicola di intrattenimento, confezionata con cura, tecnicamente accorta. Un mix piuttosto riuscito di vecchio e nuovo. La sceneggiatura, pur altalenante, è articolata. La narrazione avvince, il ritmo è sostenuto. I personaggi tentano di imporsi scrollandosi di dosso i soliti cliché, anche se lo spazio di manovra è ristretto. Lucifer è il più stereotipato, ma signori: è interpretato da Mohanlal. Bobby, l'antagonista, ha un ruolo corposo che meritava qualche ritocco. Priya è una figura interessante, ed è un peccato che lo sceneggiatore l'abbia trascurata.
La storia è ricca, una saga familiare avvelenata da sete di potere e sangue, nella quale giustizia e vendetta finiscono col confondersi. Politica - argomento sempre apprezzato dalle cinematografie a sud di Mumbai -, corruzione, criminalità organizzata, connivenza delle forze dell'ordine e dei media. 

La regia c'è. Prithviraj non mi ha delusa. Ha occhio. E' attento. E quando si sente libero, azzarda. Le scene di massa sono ben orchestrate. La sequenza della vecchia signora che distribuisce bevande nella casa di accoglienza è deliziosa. L'affollato cast è tenuto insieme. Il direttore di montaggio fornisce un sostanziale contributo.
Mohanlal è la personificazione della seraficità. Mohanlal è un attore ed è una superstar, talvolta l'uno, talvolta l'altra, talvolta entrambi. Non importa quanto sciocco sia il ruolo affidatogli, lui ne esce sempre a testa alta. Scorri le fotografie che lo ritraggono e ti chiedi: come diavolo riesce a risultare così magnetico sul set? Anche la bravissima Manju Warrier è superiore al personaggio. Vivek Oberoi è molto convincente ed è stato fortunato: il suo è il ruolo scritto meglio.

TRAMA

PKR, il primo ministro del Kerala, muore in circostanze poco chiare. La salma è ancora calda e già si apre la corsa alla successione. Nel contempo si cercano nuove fonti di finanziamento per il partito al potere, e si stringono pericolose alleanze con i cartelli della droga.

ASSOLUTAMENTE DA DIMENTICARE

* La vicenda della ragazza madre che tradisce Lucifer. Pessima.

RECENSIONI

The Hindu:
'The director has a grip of the proceedings in the initial half, although the compulsion to showcase those punch dialogues and superhero stunts frequently is quite palpable. Some of these are indeed a guilty pleasure. But all the political intrigue takes a back seat in the latter half, as Lucifer sets out for revenge. By the end of it, the direction seems pretty clueless, especially in a long drawn out final battle, interspersed with a never-ending, anachronistic “item dance” sequence'.
S.R. Praveen, 28.03.19

Film Companion: **
'Despite these sky-high aspirations, Lucifer remains content with low-hanging fruit. (...) (The) item song (...) is cross-cut with an action sequence. It’s the oldest of masala-movie clichés - the only thing possibly older is the slo-mo action. (...) But let’s be fair. How many stars deserve this adulation more than Mohanlal? It’s a role he could have played in his sleep, but he doesn’t. The camera keeps zooming in to his face, and we see how much he can convey with the barest eye movement. (...) Mohanlal (...) is possibly the greatest actor who also does “mass” roles. (...) The script is terribly flabby. (...) Manju Warrier, showing how a good performer can fill out a sketchy part. (...) The narrative flits from topic to topic without really saying anything. The first half is really tedious. (...) The second half, though, is a little more fun. It’s pulpier, more shameless'. 
Baradwaj Rangan, 31.03.19

Cinema Hindi: ***
Punto di forza: la regia e il montaggio.
Punto debole: qualche esagerazione di troppo, soprattutto nelle scene di azione che coinvolgono Mohanlal.

SCHEDA DEL FILM

Cast:

* Mohanlal - Lucifer/Stephen Nedumpally
* Manju Warrier - Priyadarshini
* Vivek Oberoi - Bobby, marito di Priya
* Tovino Thomas - Jithin, fratello di Priya
* Sachin Khedekar - P.K. Ramdas, padre di Priya e di Jithin
* Saikumar - Varma, collega di PKR
* Indrajith Sukumaran - Govardhan, giornalista indipendente
* Prithviraj - Zayed Masood, mercenario amico di Lucifer
* Shakti Kapoor - cameo

Regia: Prithviraj
Sceneggiatura: Murali Gopy
Colonna sonora: Deepak Dev
Lingua: Malayalam
Anno: 2019

CURIOSITA'

* Per saperne di più su Mohanlal e su Prithviraj, vedi I volti maschili del cinema malayalam.
* Manju Warrier è considerata la superstar femminile del cinema malayalam. Manju è la ex-moglie di Dileep.
* Indrajith Sukumaran è il fratello di Prithviraj
* Riferimenti all'Italia: durante una lezione dedicata a Shakespeare, vengono menzionati l'antico Ducato di Milano e il Duca Prospero (protagonista de La Tempesta).
* Film che trattano lo stesso tema: Raajneeti.

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