26 febbraio 2019

PADI PADI LECHE MANASU



Era parecchio tempo che non guardavo un film telugu, ed ero così a digiuno che non sapevo più che aspettarmi. Da una parte è stato un bene perchè mi sono sciroppata allegramente questo film in tutte le sue lungaggini e colpi di scena. Si, mi sono divertita ma non saprei quanto l'astinenza abbia influito nel giudizio complessivo. In effetti si tratta di una cinematografia molto particolare, da un lato tiene in vita come il sacro fuoco di Vesta una tipologia di cinema indiano che sta tramontando, dall'altra sprizza gioventù da tutti i pori e riesce a trascinarti in situazioni iperboliche, angosce adolescenziali, vite quotidiane lucidate a dovere con un crescendo emotivo che ricorda i film hindi dei primi Anni Novanta. 


TRAMA
Vaishali (Sai Pallavi) e Surya (Sharwanand) si amano e vivono una storia appagante. A un certo punto lei parte per il Nepal e il ragazzo rincontrando suo padre comincia ad avere dubbi sul futuro della sua relazione.


Dopo quindici minuti un film telugu o ti strega o ti repelle e se l'incantesimo scatta poi arrivare all'ultima scena diventa una specie di necessità fisiologica. Sai gia come inizia, prevedi con certezza la fine ma nel frattempo ti godi il viaggio. Padi Padi Leche Manasu parte lento, ha una parte centrale avvincente e poi scivola in una confusione pazzesca, da soap opera scritta a quarantotto mani e corretta da uno stagista ubriaco mentre gli attori si stanno già truccando.

Ma...

Il film ha i suoi perchè. Tra le novità più evidenti c'è una pesante critica all'istituzione del matrimonio, argomento molto caro alla protagonista, Sai Pallavi, che ha più volte dichiarato di non volersi mai e poi mai sposare, scatenando non poche smorfie nelle tradizionalissime industrie del Sud. Salti nella vita moderna si alternano a salti nel passato della cinematografia telugu, che da sempre ama i richiami le storie mitologiche sullo schermo: ed ecco che ad uno schiocco di dita i personaggi iniziano a trasformasi in Krishna e Rukmini senza neanche cambiarsi d'abito.

Del film ho adorato le locations, i paesaggi naturali, gli edifici colorati di Kolkata ma bagnati di pioggia e i monumenti di Katmandu, sotto un cielo impenetrabile e pesante. Le melodie sono molto piacevoli, La fotografia superba, attenta ai dettagli, all'armonia di simmetrie e colori con morbidi sfondi sfocati. I have a dream: voglio svegliarmi domattina ed essere altrettanto brava. Inutile negare però che PPLM alla fine è uno di quei polpettoni che diventano estenuanti, per i quali hai bisogno di un giorno di ferie, e se non ce l'hai lo inizi il lunedi per finirlo il giovedi. A metà settimana la trama ti fa rivalutare la sobrietà impassibile de La Clinica della Foresta Nera.

Ma qualcosa è cambiato nel cinema telugu anche se a prima vista non sembra. E' passato un po' di tempo e sono mutati anche i volti di punta. Noto con piacere che l'attrice protagonista, diventata nel giro di pochi film un vero fenomeno, rappresenta l'immagine opposta delle eroine irrealistiche che sono state propinate per anni (quasi tutte provenienti dal Punjab, alte, bianchissime e dai lineamenti sofisticati).  Sai Pallavi invece è un volto del Sud dell'india per il Sud dell'India e c'è del magnetismo nei suoi movimenti, tanta dolcezza negli occhi contrapposta a una voce mascolina, graffiante e decisa. I personaggi che interpreta riflettono la sua personalità senza fronzoli, i costumisti non le mettono certo top scollati e lustrini anche per andare al mercato, anzi,  la vestono esattamente come una ragazza della sua età: suits vivaci, jeans e camicette, magliettone comode per dormire. Sai Pallavi, sei una di noi!

Lei è una ventata di freschezza mentre lui (Sharwanand) sembra la copia di un eroe a caso che ha preso vita da un poster sul muro. Ma è anche vero che la novità si apprezza più quando perfettamente inserita nella routine. Di brutto c'è che dopo diversi tentativi di rinnovamento l'esigenza di non scatenare discussioni ha la meglio, di conseguenza alcuni spunti interessanti tirati fuori con coraggio vanno a farsi friggere. Ma comunque qualche passo in avanti c'è stato.

Il mio giudizio sul film *** 3/5

ANNO: 2018

LINGUA : Telugu

REGIA : Hanu Raghavaputi

CAST: 
Sai Pallavi......... Vaishali
Sharwanand ........ Surya

COLONNA SONORA : Vishal Chandrasekhar


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