15 febbraio 2012

ENGEYUM EPPODHUM




M Saravanan, giovane regista al suo debutto, impara a volare dopo un solo fortunatissimo salto, a proteggerlo la prestigiosa casa di produzione Fox che dopo il successo internazionale di My Name is Khan tenta la sua prima avventura nella cinematografia tamil. Engeyum Eppodhum si conferma a sorpresa uno dei titoli trainanti della stagione appena conclusa, un film semplice che spazza via con un soffio la competizione dei giganti , un originale racconto dai molteplici volti capace di smuovere emotivamente il pubblico, far riflettere su una tematica d’attualità e al tempo stesso divertire con la sua vivace esecuzione.


TRAMA
Due autobus collidono in un disastroso incidente, mentre i soccorsi si affrettano a mettere in salvo i feriti si svela la storia di quattro dei passeggeri coinvolti : il simpatico Kandiresan (Jai) e la sua fidanzata bacchettona (Anjali), Amudha (Ananya) una giovane alla ricerca di un affascinante sconosciuto (Sharvanand) divenuto per lei un chiodo fisso.


Engeyum Eppodhum è un film dai profondi contrasti, due storie divertenti e dolcissime si uniscono in una circostanza tragica, grazie a scelte intelligenti e manovre decise l’atmosfera vitale della narrazione riesce  ad avere la meglio sulle lacrime e non cede al corso degli eventi. Il regista compie una sintesi personale tra lo stile di Selvaraghavan, autore di eccellenti film drammatici che lasciano lo spettatore turbato, ferito dentro, ma in possesso di una sensazione di pienezza , e lo sguardo intimo dei village movies tamil, capaci di creare liriche a partire dai più piccoli gesti quotidiani. Il  debutto  alla regia di Saravanan sembra nascere dal punto d’incontro di queste due correnti creative. La pesantezza del tema portante della trama, il duplice incidente stradale, viene mitigata dalla presenza di storie giovanili  ben cantante e ricche di dettagli. Usando la vecchia strategia delle nonne il film nasconde la medicina troppo amara nel succo di frutta o nel gelato.
Ovunque (Engeyum) e in qualsiasi momento (Eppodhum), il titolo stesso suggerisce l’universale validità dei contenuti. Come i personaggi si lasciano alle spalle la propria città la pellicola perde gradualmente la sua connotazione territoriale, si slega da Trichy e da Chennai per approdare in un posto senza nome o tratti distintivi. La storia di Amudha e il suo sconosciuto prende vita solo attraverso una serie di spostamenti, di passi da fare insieme, una somma di diverse direzioni da raggiungere nella fretta e nel caos. La vita appare come una serie di viaggi da compiere nei quali è indispensabile avere una meta, superare l’incertezza, scegliere i compagni giusti, esporsi al rischio, sopravvivere agli imprevisti.
Nella confusione di una grande metropoli, in cui anche solo uscendo di casa o affacciandosi alla finestra si incontrano persone, un giovane operario fantastica sulla sua bella vicina di casa, i due non si conoscono e non  parlano per mesi ma si tengono compagnia a vicenda e si vestono ogni giorno dello stesso colore. Kandiresan e Manimegalai sembrano due personaggi di un romanzo, puntualmente descritti fin nei minimi particolari. Jai e Anjali, insieme sullo schermo per la prima volta, sfoggiano una sicurezza e una simpatia sfrenata, la giovane attrice, dopo aver vinto il Filmfare Award South per Angadi Theru,  continua a dimostrare la sua naturale vocazione di attrice drammatica, alla quale aggiunge una nuova e insospettata capacità di gestire  ruoli brillanti. Il film vanta anche una bellissima colonna sonora firmata da un altro debuttate la cui carriera è pronta a prendere la rincorsa, C. Sathya,  giovane talento tutto da scoprire.

La struttura narrativa corale fa sì che la storia si organizzi secondo diversi punti di vista, tuttavia, la fluidità del montaggio e l’introduzione di strategie di ricongiungimento tra le diverse vicende personali rendono i salti nel passato e le ricostruzioni appena percettibili. Il mosaico si compone lentamente e scongiura l’effetto disordine, anche le linee dei personaggi minori vengono tracciate con cura, ad essi sono affidate pochissime battute ma il tempo concesso è sufficiente a fissare il ricordo di ognuno di loro.

Il mio giudizio sul film : **** 4/5


RECENSIONI
THE TIMES OF INDIA **** 4/5
In un’industria convinta che film ad altissimo budget, con star super pagate nel cast, locations straniere ed effetti speciali, possano essere una garanzia per ottenere successo istantaneo e mantenersi stabili al botteghino, è gratificante accorgersi di come nascano accanto ad essi pellicole come Engeyum Eppodhum. Merito di AR Murugadoss l’aver incoraggiato un regista debuttante, M. Saravanan, nella stesura del film e nell’ esecuzione, permettendo al suo sogno di materializzarsi. Engeyum Eppodhum è l’esempio perfetto di come film che si appoggiano solo alla forza delle loro sceneggiature e interpretazioni riescano a conquistare il box office.
Di Venkateshwaran Narayanan 25.09.11  (testo originale)



ANNO : 2011

LINGUA : Tamil

TRADUZIONE DEL TITOLO : Ovunque, in qualsiasi momento

REGIA: M. Saravanan


CAST :
Jai …………………. Kandiresan
Anjali …………… Manimegalai
Sharvanand ………………. Gautham
Ananya ………………… Amudha


COLONNA SONORA : C.Sathya
PLAYBACK SINGERS : C.Sathya, Vijay Prakash, Ranina Reddy, Madhushree, Sayanora, Boni Chinamayi



QUALCOS’ALTRO:
Engeyum Eppodhum è stato prodotto dalla Fox in collaborazione con AR Murugadoss, dopo lo straordinario successo del film la casa di produzione americana si è dichiarata entusiasta di produrre nuove pellicole tamil.
Al regista è stata conseganta un’onorificenza da parte dell’Organizzazione dei Diritti Umani per il suo impegno nel denunciare la pericolosità delle autostrade indiane.
Amala Paul (Mynaa)  ha rifiutato di interpretare il ruolo di Amudha, andato poi ad una fortunata Ananya (Nadodigal).
Il film sarà doppiato in telegu per il mercato dell’Andhra Pradesh , il titolo previsto sarà Journey.
Qualche informazione in più sull'attore protagonista Jai nel post  I volti maschili del cinema tamil.

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