18 maggio 2011

NEEL KAMAL



Ispirato al romanzo omonimo di Gulshan Nanda, Neel Kamal è un'opera ambiziosa completamente affidata alla sua protagonista, la carismatica Waheeda Rehman, capace come sempre di incantare il pubblico con la sua eleganza e il suo talento.


TRAMA
Sita (Waheeda Rehman) viene salvata da uno sconosciuto (Manoj Kumar) mentre camminava di notte sui binari del treno, il padre della ragazza decide di farla sposare con l'uomo che l’ha aiutata ma nel timore che possa rifiutarla gli nasconde che è sonnambula, ben presto però,  insospettiti dai suoi spostamenti notturni, i nuovi familiari pensano che la sposa abbia una relazione clandestina e iniziano a seguirla. Nonostante il marito sia fiducioso e paziente, davanti alle pressioni della madre (Lalita Pawar) comincia ad avere dei dubbi e  allontana Sita da casa. Dietro al sonnambulismo della donna si nasconde in realtà una voce dal passato, l’anima di un uomo che si era sacrificato per lei in una vita precedente, l’artista Chitrasen (Raj Kumar).


Due elementi devono fondersi insieme nel modo più armonico possibile 1) Il passato. Il racconto di un amore impossibile à la Mughal e Azam che appare nei ricordi di una vita precedente  2) Il presente. Storia di incomprensioni e gelosie che richiama alcuni episodi dell'epica Ramayana. Ci sarebbero spunti infiniti per infinite trame cinematografiche, ma indeciso sul cosa scegliere e dove inserirlo il regista inciampa e cade.
Non si capisce se Maheshwari vuole per Neel Kamal un taglio classico da sontuoso film storico, se vuole far rivivere nei personaggi le vicende mitologiche di Ram , Sita e Raavan o se vuole dare un tocco più moderno introducendo elementi di suspence e tensione. La collisione di troppe storie ed eventi crea un plot discontinuo e meno efficace di come avrebbe dovuto essere dati i presupposti : il budget economico sostanzioso, la fonte letteraria, un’ attrice splendida e capace affiancata da due attori di tutto rispetto. Le canzoni ben visualizzate ed inserite aiutano a mantenere alto l’interesse per il film, Waheeda Rehman rialza, solo con la sua presenza scenica, il giudizio globale e ricolma abbondantemente alcuni passaggi troppo lenti e alcune scene addirittura noiose.
Grazie a Waheeda  il film funziona, va avanti e si fa apprezzare, sarà perché del suo volto e della sua grazia davvero non ci si stanca mai. La scenografia è piacevolmente fastosa anche se un po' posticcia rispetto alle creazioni per altri set di pellicole in costume, l’ambientazione si spoglia di ogni realismo e colloca gli eventi in un’atmosfera nostalgica e fiabesca. 
Il doppio personaggio femminile, la principessa musa dell’artista e la sua reincarnazione moderna, è forse l’unico ben disegnato e appassionante. Chitrasen è pallido e poco incisivo nonostante abbia il volto dell’elegante Raj Kumar, sfortunatamente il talento dell’attore non viene sfruttato e la stessa sorte tocca anche a Manoj, il cameraman concede più di una bella inquadratura del suo avvenente profilo ma lo spazio che ha a disposizione è sempre troppo poco, il più delle volte le sue apparizioni sono sacrificate tra i siparietti di Mehmood e Shashikala, non troppo divertenti questa volta e dato il contesto, stonati. Eccellente invece Lalita Pawar in un ruolo che ricorda il personaggio di Kaykey nel Ramayana, l’attrice porterà sullo schermo un’altra figura negativa dell’epica religiosa, Manthara, venti anni dopo Neel Kamal, nel famoso TV Serial di Ramanand Sagar.

Il mio giudizio sul film : 3/5 ***
Waheeda Rehman , Lalita Pawar, le musiche e le visualizzazioni dei brani, i costumi, le acconciature e i richiami al Ramayana sono sufficienti a nascondere i punti deboli del film.



ANNO: 1968

REGIA : Ram Maheshwari

TRADUZIONE DEL TITOLO : Loto azzurro

CAST :
Waheeda Rehman …………… Sita / Neelkamal
Manoj Kumar ………………. Ram
Raj Kumar ……………… Chitrasen
Lalita Pawar ……………….. la madre di Ram
Mehmood ……………………. Girdhar
Shashikala ………………………. Chanchal
Balraj Sahni ………………… Mr Raichand


COLONNA SONORA : Ravi

PLAYBACK SINGERS : Asha Bhosle, Mohammad Rafi, Manna Dey

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