02 marzo 2011

KAAKHA KAAKHA




Kaakha Kaakha è uno strepitoso poliziesco in lingua Tamil, enorme successo commerciale, prima superhit per il regista Gautham Menon e vera glorificazione per la star Suriya, eletto a furor di popolo l’attore di punta dopo l’ottima performance in questo film. Presto uscirà a Bollywood un remake in lingua Hindi dal titolo Force con John Abraham e Genelia D’Souza, chissà se il progetto (rifiutato da Menon e diretto da Nishikanth Kamat) riuscirà a reggere il confronto con la coinvolgente pellicola a cui si ispira.


TRAMA
Anbuselvan (Suriya) è un agente di una squadra specializzata nella lotta alle mafie locali e la sua vita è continuamente esposta al rischio, motivo per cui non riesce a costruirsi degli affetti e vuole tenere alla larga Maya (Jyothika) un’insegnante che si è innamorata di lui e apertamente lo corteggia. Non riuscendo a deviare le attenzioni della ragazza Anbu inizia a frequentarla ma il pericoloso boss Pandya (Jeevan) torna da Mumbai per ottenere la sua vendetta .


Ormai definito un autentico classico contemporaneo, Kaakha Kaakha è un film avvincente e sensuale in grado di rapire i sensi. Lasciando da parte ogni illusione rovescia sul tavolo realismo, violenza, urla e polvere senza alcun freno, senza paura di appesantire il morale degli spettatori con elementi pessimisti e dark. Il pubblico del Cinema Tamil dimostra una scarsa dipendenza da happy ending e conclusioni appaganti, anzi, molto spesso i titoli più amati hanno svolgimenti travagliati e oscuri oltre che finali bruschi e amari.
Lo straordinario successo della pellicola è del tutto giustificato, il film è robusto , intenso, supportato da un ottimo script e da una brillante regia, la colonna sonora piace già dal primo ascolto, le sequenze d’azione sono inserite nella trama con armonia , senza eccessi. Nel racconto non ci sono pause e la sua apertura è già una suggestiva ipnosi, l’incedere della storia, i suoi ritmi e il montaggio, fanno sì che l’attenzione non possa disperdersi neanche per un attimo.
Gautham Menon crea per Jyothika un personaggio femminile che ridefinisce l’immagine dell’eroina tipo e ispira nuovi canoni e metri di giudizio. Maya è una donna moderna, forte, una che se ne frega di apparire perfetta e si veste come vuole, lavora, affronta le sue scelte senza ricorrere all’aiuto di nessuno, seduce il suo uomo e gli dichiara apertamente di voler fare l’amore con lui. Una frizzante musa, una guida, una ragazza della porta accanto che parla senza timori e cerca di liberare Anbu dalla sua abitudine di rinchiudersi in spazi ristretti, di nascondersi, di rimandare ogni piacere terreno. La protagonista, salvatrice e provocante al tempo stesso,   appare sullo schermo per la prima volta come una sirena che solleva il compagno tramortito dal fondo delle acque e lo riporta alla vita. L’eroe è forte e macho ma la sua donna è ancora più coraggiosa e “maschio” di lui. Suriya e Jyothika, (oggi felicemente sposati fuori dal set) vantano una fantastica presenza scenica e una chimica elettrizzante, Kaakha Kaakha è film che meglio ha valorizzato la loro intesa professionale e sentimentale.


Il mio giudizio sul film **** ½ / 4,5 /5


ANNO : 2003

LINGUA : Tamil

TRADUZIONE DEL TITOLO : Proteggere



CAST
Suriya …………………… Anbuselvan
Jyothika ……………….. Maya
Jeevan …………………… Pandya
Daniel Balaji ………. Shrikanth


COLONNA SONORA : Harris Jayaraj

PLAYBACK SINGERS : Bombay Jayashree, Kay Kay, Suchitra, Sunita Sarathy, Febi Mani, Karthik, Timmy, Pop Shalini


QUALCOS’ALTRO
E’ stato già girato un remake Telegu del film, Gharshana, con Venkatesh e Asin, Menon ha accettato di dirigerlo rifiutando però un ulteriore remake della stessa pellicola in Hindi.
Pandya , il villain, è stato interpretato da Jeevan, ma Gautham Menon ha voluto doppiarlo con la sua voce, il regista recita anche nel film in un piccolo ruolo, è uno degli agenti di polizia che affiancano il protagonista.
Kaakha Kaakha è stato girato principalmente in Sri Lanka e per le strade di Chennai. I set sono soprattutto locations reali e non allestite appositamente per il film.

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