Mi chiedo quanti attori al mondo possano vantare un sottogenere cinematografico tutto loro. Nel 2012 in India venne distribuito Vicky Donor. Il protagonista era Ayushmann Khurrana, volto noto della televisione, al suo debutto sul grande schermo. Vicky Donor incontrò il favore del pubblico e della critica, e inaugurò un sottogenere di commedia strettamente legato al nome di Khurrana. Un tipo di commedia che si propone di combattere i pregiudizi, ridefinendo i parametri dei rapporti personali. L'eroe è un uomo comune la cui parabola passa dal pregiudizio alla tolleranza.
Il sottogenere di recente sembrava aver perso parte del suo smalto, ma Doctor G è un'iniezione ricostituente. Il film è divertente e interessante, retto da dialoghi arguti e da una sceneggiatura originale - non mi riferisco alla trama, quanto al trattamento. Il ritmo è scandito da un commento musicale che accompagna allegramente la visione. Nel secondo tempo si affacciano argomenti più seri, la regia rimane di qualità, però forse avrei preferito un tono leggero sino alla fine. In chiusura la pellicola si sfalda all'improvviso, come se tutto il personale tecnico (sceneggiatori inclusi) avesse mollato il set per andare in pausa pranzo, abbandonando gli sbalorditi attori ad improvvisare eventi e battute.
Doctor G tocca diversi temi in modo intelligente e armonioso, a volte anche solo con un rapido, periferico stralcio di conversazione. Colpisce la natura della relazioni personali. Le figure femminili sono indipendenti, dalla mentalità aperta, in continua fluida evoluzione, sempre un passo avanti rispetto al bistrattato protagonista (e agli altri personaggi maschili), il cui sviluppo è, al contrario, lento e difficoltoso. La sceneggiatura non concede sconti all'eroe, tantomeno premi.
Shefali Shah brilla nel ruolo affidatole, e quando appare sullo schermo cattura senza esitare l'attenzione del pubblico dirottandola violentemente dal protagonista. Puja Sarup travolge con la sua brusca spontaneità: spara battute come fossero proiettili, un vero peccato che non le sia stato concesso uno spazio maggiore. Ayushmann Khurrana è, beh, nel suo sottogenere personale, quindi khurraniano a dovere.
TRAMA
Uday vorrebbe specializzarsi in ortopedia, ma non vi sono posti disponibili nella sua città, quindi decide a malincuore di parcheggiarsi nel dipartimento di ginecologia, e ritentare l'ammissione l'anno successivo. A ginecologia è l'unico studente di sesso maschile. Le compagne di corso e il capo dipartimento gli rendono la vita impossibile. Le pazienti provano imbarazzo durante le visite. Uday stesso prova imbarazzo. Quando affronta da solo il suo primo parte, però, qualcosa scatta dentro di lui. Complice anche il supporto della bella Fatima, Uday si convince che la ginecologia forse non è poi così male.
RECENSIONI
Mid-Day: ***
'This is, at its core, a film about gender/sexual relations, meaning men, and women - between the young and the old; indeed, among the old, and among the young. Once you get that, it becomes simple to navigate this warm space. (...) This picture kinda falls into a confused space a lot of the times - and you may have to patiently engage with the characters, in order to absorb what it is that they're really going through, and how that makes sense for the point the picture is trying to make, eventually. (...) Doctor G is director Anubhuti Kashyap's debut feature. (...) The heartening fact is that she has a voice, by which I mean she actually has something to say - and can execute it entertainingly enough'.
Mayank Shekhar, 15.10.22
Film Companion:
'There's something about Doctor G. The story (...) follows a familiar trajectory. The setting (...) is stagey. At first glance, this is a formulaic social-message entertainer that does the little things well. The supporting cast, for instance, is spotless. (...) Muslim characters are not fetishised but normalised. (...) The film's wokeness, however, remains more playful - it has an eye on the cultural discourse in this country, but doesn't flaunt its themes. Yet, if one digs deeper, Doctor G works for a specific reason. It's a rare Ayushmann Khurrana movie that functions as a critique - and course-correction - of previous Ayushmann Khurrana movies. (...) The first half of Doctor G unfolds like the Khurrana-trope-generator narrative we've come to expect over the years. (...) [In] the Khurrana arc (...) illumination is treated as more of a narrative contest than a social ideology. (...) But the second half of Doctor G deconstructs this age-old template. It begins where most Khurrana films end, suggesting personal evolution is not limited to the design of a 'winning' story. If the first half was the movie we're conditioned to watch, the second reveals the consequences of choosing to change. (...) More than once, we see Shefali Shah's Dr. Nandini Srivastava cut Uday [il protagonista] down to size, even in the moments he thinks he's owned. Her presence reflects the influence of a female film-maker (Anubhuti Kashyap), and becomes a constant reminder that men and movie characters like Uday are celebrated too easily, often for things as simple as doing their job and not being awful people. (...) She is actually a reality check for both Uday and the film's viewers. (...) His bond with Fatima [la protagonista] becomes (...) a fresh subversion of all those glorified Bollywood heroes who interpret a girl's reluctance as a sign of her consent. (...) Most Hindi films take the shortcut of presenting a blatantly-flawed protagonist so that the redemption feels tangible. Perhaps if Uday were introduced as a man who is not so obviously guileless, Doctor G might have been a more rewarding story. But there is a lot to appreciate about the decisions the film takes towards the end; there's never a sense that Uday is a finished product. (...) The film may end, but you suspect that the man is still figuring things out'.
Rahul Desai, 14.10.22
Cinema Hindi: *** 1/2
Punto di forza: dialoghi, sceneggiatura, regia.
Punto debole: la parte finale è troppo semplicistica, quasi dilettantesca. Il parto in corridoio un po' esagerato.
SCHEDA DEL FILM
Cast:
* Ayushmann Khurrana - Uday, medico
* Rakul Preet Singh - Fatima, medico
* Shefali Shah - Nandini, medico, capo del dipartimento di ginecologia
* Sheeba Chadha - madre di Uday
* Ayesha Kaduskar - Kavya, studentessa
* Puja Sarup - Sunita, infermiera
Regia: Anubhuti Kashyap
Sceneggiatura: Sumit Saxena, Saurabh Bharat, Vishal Wagh, Anubhuti Kashyap
Dialoghi: Sumit Saxena ****
Colonna sonora: Amit Trivedi, Amjad Nadeem Aamir, Sultan Sulemani. Commento musicale di Ketan Sodha.
Coreografia: Bosco-Caesar, Vijay Ganguly
Fotografia: Eeshit Narain
Montaggio: Prerna Saigal
Anno: 2022
CURIOSITÀ
* Riferimenti al cinema indiano: Rajinikanth, Neeraj Ghaywan.
* Riferimenti all'Italia: pasta.
* Film che trattano lo stesso tema: Khandaani Shafakhana.
GOSSIP & VELENI
* Anubhuti Kashyap è la sorella di Anurag e Abhinav Kashyap.
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