26 marzo 2019

M A U S A M



Mi sono un po' annoiata, ma ho visto film peggiori. Esteticamente parlando, Mausam è in larga parte di ottima fattura. Sonam Kapoor contribuisce con la sua bellezza e con la sua quieta eleganza. Edimburgo è un set eccezionale. La regia è accettabile. Il commento musicale in tono. Il cast si impegna. Shahid Kapoor non delude.

Alcuni grossolani, vistosi difetti vanificano però gli sforzi.
Innanzitutto l'irritante ripetersi di implausibili coincidenze. I due protagonisti, Aayat e Harry, si incontrano diverse volte, sempre per caso, a distanza di tempo, nei luoghi più disparati e lontani. Tolleri la prima, scoppi a ridere alla seconda, la terza è pura fantascienza. Mausam vorrebbe raccontare un'indissolubile storia d'amore, che risulta però troppo sbilanciata in favore di Harry, mentre Aayat è appena accennata, silenziosa, inspiegabilmente in ombra. Il coinvolgimento dei personaggi in numerosi eventi dolorosi mi è sembrato forzato e non necessario. La sceneggiatura richiedeva maggiore attenzione e maggior misura.

Pankaj Kapoor, attore immenso, nonchè padre di Shahid, con Mausam debutta come regista nel cinema (alla fine degli anni novanta si era cimentato dietro la macchina da presa realizzando una serie televisiva). Suppongo che la sua intenzione fosse quella di sfornare un classico estetizzato - da qui il ritmo lento -, e di regalare a Shahid un ruolo e un film indimenticabili. Tutto lecito. Ma in Mausam l'atmosfera scade nello stucchevole, la narrazione emoziona con riserva, il dramma si trasforma inesorabilmente in melodramma, il personaggio di Harry è scritto con scarsa cura, i dialoghi impallidiscono col procedere della storia, e Shahid è poco spontaneo (a conferma della regola che i registi non dovrebbero dirigere i figli).
Mausam è una clamorosa occasione mancata. 

TRAMA

Harry vive spensieratamente la sua giovinezza, in attesa di arruolarsi in aeronautica. Aayat non può permettersi spensieratezze: è costretta a lasciare la sua casa e la sua famiglia in Kashmir, e rifugiarsi da una zia in un villaggio del Punjab. I due si incontrano, si amano, si perdono, si ritrovano, si amano, si perdono, lui l'avvista, la insegue, lei dorme, lui fugge, lei scrive, lui le salva la vita, SI SPOSANOOOOO !!

ASSOLUTAMENTE DA NON PERDERE

* La sequenza del dialogo con i bigliettini sciolti nel bicchiere.

ASSOLUTAMENTE DA DIMENTICARE

* La sfida in auto con il treno è veramente cretina.

RECENSIONI

Rediff: **
"Set in a small and very warmly depicted Punjab town, Mausam kicks off most entertainingly. The elderly gent playing the befuddled yet gruff village chieftain is an absolute treat and unquestionably the finest thing in the film, while cinematographer Binod Pradhan, capturing earthy frames with unusual yet fluid grace, earns a clear second place. The rest of the folks involved, including debutant director (and the best actor in the history of Hindi cinema) Pankaj Kapoor are best advised not to look at the marks-sheet with much optimism. Mausam starts off significantly fresh, making up for slightly overdone cutesiness with heart and flavour. The setting is enchanting and real, the characters are likable, the supporting cast stays pretty solid throughout, and Shahid revs up the energy while his classically gorgeous heroine Sonam Kapoor does what she does best, skipping around looking breathtaking. It is when the film changes gear from romcom to melodrama that both Kapur and his son struggle, going from light and likable to irritating and implausible. The couple that initially wins us over gradually emerges harebrained and inexplicably passive. We never root for either girl or boy, because they coyly retreat just when they shouldn't. The passion the film began quickly turns lukewarm, because as Mausam and Shahid begin to take themselves seriously, we stop having fun. And, more importantly, giving a damn. (...) Sure, mosques are smashed and wars break out, but the real-life atrocities the film uses as background soon feel like predictable gimmick. Worse still, they serve only to underscore the film's repetitive, episodic nature, making the already overlong Mausam feel like several seasons too many. (...) (Sonam Kapoor) shows genuine grace, (...), and one wishes her character was smarter. (...) No lovely little nuance could forgive Mausam its preposterous bad-action-movie climax, completely bringing the guillotine down on the already too-long film. As manipulative masala tearjerkers go, it's a film that tries relatively earnestly and certainly one that occasionally looks striking, but disappoints overall".
Raja Sen, 23.09.11

Hindustan Times: * 1/2
"Mausam dura circa tre ore, e si prova la sensazione di assistere a più stagioni (mausam) di una serie televisiva. Non si sa bene quando questa epico dramma finirà e se finirà. Si ricorda a malapena com'è iniziato, nei primi anni novanta, e i dettagli sono perfetti, i paesaggi infiniti. Una sorta di alternativa più realistica e calda alle produzioni di Yash Chopra. Il film è promettente, in parte divertente, in parte romantico, in parte poetico, molto bollywoodiano. Pankaj Kapoor sembra aver costruito il suo debutto alla regia con lo stello livello di onestà e convinzione con cui ha creato la sua sottovalutata carriera di attore. Ma un momento: non è trascorsa nemmeno un'ora. Troppo presto per giudicare. I due protagonisti si conoscono appena. Si adocchiano da lontano, costantemente. Pare sia una forma popolare di amore agreste. Si potrebbe supporre che la loro relazione sia contrastata da motivi religiosi, e invece no. Ma non chiedete qual è il problema. Il personaggio maschile non beve, non fuma, non è un donnaiolo. Nel mondo reale un uomo così sarebbe pericoloso. Nella pellicola incarna l'ideale dell'eroe bollywoodiano. Lei, dal canto suo, parla poco, sorride radiosa, sussurra timida. Lei all'improvviso scompare e Mausam si sposta su un altro piano. Sette anni sono trascorsi. Lui conserva ancora la foto di lei nel portafogli. Sono ancora entrambi single. (Datemi un Pringle perchè stanno per lasciarsi di nuovo). Lei telefona ancora dai vecchi apparecchi a disco, scrive lettere. Il film continua. Shahid Kapoor è un mix di Shah Rukh Khan e di Tom Cruise (da Top Gun). Invecchia bene. Ci piacerebbe poterlo dire anche del suo pubblico. Mausam fluttua su un mare di nulla, rovinato dalle sue ambizioni di essere un Via col vento, un Dottor Zivago, un Casablanca. Un'epica storia d'amore che sopravvive attraverso lo scorrere del tempo e della Storia. Un fiume di denaro è stato pompato nelle convinzioni del regista, ma sarebbe stato preferibile scrivere una sceneggiatura con una migliore costruzione drammatica (se non con una trama migliore). Nel frattempo gli equivoci fra i due amanti lontani si moltiplicano. Cambiano numero di cellulare, indirizzo. Siamo ormai nel 2002. E' ora, gente: per l'amor di Dio, apritevi una casella di posta elettronica, dài!"
Mayank Shekhar, 24.09.11

The Times of India: ***
"Mausam parte bene. Molta atmosfera, stati d'animo, emozioni. Splendide immagini di un paesaggio rurale e sonnolento. La timida femminilità di Sonam Kapoor e la vivacità di Shahid Kapoor aggiungono scintille. La storia d'amore è di vecchio stile: parole non dette, sentimenti inespressi, sguardi rubati e tanta melodia (Pritam). Ed è intrisa di un fascino orientale che regala momenti di grande visione. L'intero cast è spontaneo. Però nel secondo tempo il regista Pankaj Kapoor sembra perdere il controllo della narrazione, almeno in parte. Troppi incontri e separazioni, troppe opportunità mancate, troppe ripetizioni. L'evoluzione dei due personaggi principali non convince. Tutto eccessivamente bizzarro, non necessario. Si sconfina nel grottesco. Ma Mausam ha comunque parecchio da offrire ad un pubblico amante di un cinema languoroso, quieto, emotivo, dall'estetica impeccabile. La pellicola tenta di raggiungere un equilibrio fra arte ed intrattenimento, riuscendovi solo parzialmente".
Nikhat Kazmi, 22.09.11

Cinema Hindi: ** 1/2
Punto di forza: la confezione raffinata
Punto debole: le troppe coincidenze

SCHEDA DEL FILM

Cast:

* Shahid Kapoor - Harry
* Sonam Kapoor - Aayat

Regia, sceneggiatura e dialoghi: Pankaj Kapoor
Colonna sonora: Pritam
Traduzione del titolo: stagione
Anno: 2011

RASSEGNA STAMPA

* Il 9 febbraio 2010, Pankaj Kapoor ha dichiarato a Hindustan Times: 'Shahid possiede grandi potenzialità. Il pubblico lo ha sempre considerato un chocolate-boy, ma in Kaminey ha dimostrato un nuovo lato di sè. Sono sicuro che stupirà non solo gli spettatori ma anche me. È stato lui a chiedermi di lavorare insieme, ed abbiamo in progetto qualcosa di sostanzioso e di stimolante. Ora siamo in fase di pre-produzione. Ho redatto gran parte della sceneggiatura, ed inizieremo a girare in due o tre mesi. Ma ho scritturato Shahid solo dopo averne saggiato le capacità. Ho lavorato al soggetto per tre anni, e nel frattempo è accaduta una cosa meravigliosa: mio figlio è diventato una star. Come padre sono molto orgoglioso di lui, e la sua celebrità costituirà un fattore positivo per il film. Io mi sono ritagliato una special appearance, sul tipo di quelle di Hitchcock, ma nulla di più perché voglio concentrarmi sulla regia. Racconterò una storia d'amore diversa dalle altre: ho in mente di convogliare la mia sensibilità e quella di Shahid. È piuttosto triste essere qualificato come un attore anticonformista. Tutte le volte che ne ho avuto l'opportunità, ho girato anche pellicole d'intrattenimento. Non ho nulla contro il cinema commerciale se la storia è sviluppata in modo sensibile. Ho imparato moltissimo guardando i blockbuster, e spero di utilizzare tutto questo nel mio film. Dal momento che i produttori spenderanno parecchio investendo nel progetto, sarebbe meglio se riuscissi a ripagarli. Il titolo di Mausam è provvisorio e ne cercheremo uno alternativo. L'associazione con il Mausam di Gulzar è troppo forte. Il format di quella pellicola era ispirato a Il posto delle fragole di Ingmar Bergman, e Mausam è di gran lunga superiore al film che dirigererò'. 
* Il 26 febbraio 2010, Shahid Kapoor ha dichiarato a Hindustan Times: 'Dal momento che verrò diretto da mio padre, mi piacerebbe imparare tutto: fotografia, coreografia, regia. Da lui apprenderò moltissimo sulla recitazione, però il pensiero di lavorare con mio padre mi pietrifica. Penso di aver offerto spesso delle performance dignitose, ma in sua presenza tutta la mia sicurezza crolla. Durante le riprese di Jab We Met, mio padre fece un salto sul set. Beh, ho dovuto smettere di girare! Mausam è molto importante perché, dopo 35 anni di recitazione e dopo essere stato il miglior attore indiano - questo è ciò che penso di lui -, mio padre finalmente dirige un film con me nel ruolo del protagonista. Il meno che possa fare per lui è stargli accanto incondizionatamente durante tutto il periodo necessario per realizzarlo. Interpreterò un pilota dell'aeronautica, ma se credete che imparerò a pilotare un aereo, beh, ciò che posso dire è che non ho raggiunto quello stadio di pazzia!'

GOSSIP & VELENI

* Supriya Pathak in Mausam interpreta il ruolo della zia di Aayat. Supriya è la seconda moglie di Pankaj Kapoor, e non è la madre di Shahid Kapoor. La sorella di Supriya, Ratna, è la seconda moglie di Naseeruddin Shah, ed è la madre di Imaad e Vivaan Shah.

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