Bische clandestine, birre e bluff, l’eleganza stratosferica di Big B e set opulenti e fantasiosi. Hera Pheri, diretto da Prakash Mehra, regista del ruggente Zanjeer, è un eccitante mescolarsi di generi diversi la cui sola vocazione è l’intrattenimento, per gli spettatori di ieri una piacevole esibizione degli attori più amati , per gli odierni appassionanti di vintage una bibita fresca con cui dissetarsi.
TRAMA
Ajay (Vinod Khanna) e Vijay (Amitabh Bachchan) sono disoccupati e imbroglioni di mestiere, i due indulgono in divertimenti e vizi fino al giorno in cui Ajay perde la testa per Asha (Sulakshana Pandit) figlia di un ufficiale di polizia. I tentativi del giovane di cambiare vita si intrecciano alle pericolose seduzioni di Kiran (Saira Banu) ragazza avvenente assoldata dal nemico di Vijay per distrarlo ed ottenere informazioni.
HP non sarà un film cult ma si lascia facilmente amare soprattutto se si hanno già nel cuore Amitabh Bachchan, Vinod Khanna e lo spirito delle pellicole dei Seventies. La storia confusionaria se non fosse stata diretta da Mehra difficilmente avrebbe funzionato così bene, la mano del regista si sente nei momenti in cui il film esce dalla sua leggerezza e acquista sfumature diverse, si riconosce nell’uso del fermo immagine a creare attesa e tensione ma ancora di più nella costruzione della scena drammatica affidata al fuoriclasse Bachchan, un commovente delirio di sfiducia nella spiritualità che lascia ipnotizzati allo schermo. Le caratteristiche della sequenza più intensa del film ci confermano ancora una volta che dietro alla cinepresa era seduto uno dei più grandi autori degli Angry Years.
Riconosciamo le palme di Juhu e le strade di Mumbai, si respira un clima di positività e una contagiosa sensazione di abbandono. Ci sono duetti romantici, imbrogli, imprevisti, parentele da ricostruire, misteriose identità, un’amicizia fortissima che improvvisamente s’incrina per ragioni che capiremo solo alla fine, una madre anziana malata e traumatizzata da uno shock, un villain cattivissimo in cerca dell’identità del figlio perduto. Abbondano gli elementi da gangster story e le stravaganze, Helen si esibisce con movimenti procaci, le due eroine Sulakshana e Saira si adornano con lunghe code di extension, la macchina da presa gira intorno ai protagonisti durante le scene di danza e i set sono costruiti con ammirevole eccentricità: statue di cartapesta , quadri e scaloni monumentali, pareti munite delle più incredibili fessure da cui spiare, casinò superkitsch e lampadari scintillanti.
Non tanto un film quanto uno show, una vivace e ritmata messa in scena, un contenitore di tutti gli elementi più in voga nel decennio. La trama si annulla tra le musiche, le sempre ottime interpretazioni del duo Amitabh Bachchan / Vinod Khanna e gli iperbolici inseguimenti, l’effetto globale è tuttavia più grazioso che caotico. Hera Pheri divenne a suo tempo uno straordinario successo, oggi forse riesce ad essere pienamente appagante solo per gli appassionati del genere mentre ad una seconda visione vengono a galla quei difetti che lo trattengono dal posizionarsi sulla stessa linea d’onore riservata ad altri titoli.
Il mio giudizio sul film *** 3/5
ANNO : 1976
TRADUZIONE DEL TITOLO: misfatti
REGIA : Prakash Mehra
CAST
Amitabh Bachchan……………….. Vijay
Vinod Khanna ………………… Ajay
Saira Banu ……………………………… Kiran
Sulakshana Pandit ……………………. Asha
Shreeram Lagoo ……….. il commissario Khanna
Pinchoo Kapoor ………………. PK
COLONNA SONORA : Kalyanji – Anandji
PLAYBACK SINGERS : Asha Bhosle, Mahendra Kapoor, Kishore Kumar, Lata Mangeshkar
QUALCOS'ALTRO
Sulakshana Pandit, attrice e cantante, è la sorella di Vijeyta Pandit (Love Story) e dei compositori Jatin & Lalit autori di molte colonne sonore indimenticabili come Dilwale Dulhania Le Jayenge, Kuch Kuch Hota Hai e Kabhi Kushi Kabhie Gham.
Nel 2000 Priyadarshan dirige un film intitolato Hera Pheri con Akshay Kumar, Tabu, Paresh Rawal e Sunil Shetty ma non si tratta di un remake.
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