21 luglio 2011

DELHI BELLY

Lo stesso regista di Game, Abhinay Deo, stavolta ha miglior fortuna sia in termini di sceneggiatura, che di critica e pubblico. Delhi Belly sarebbe da proiettare in prima serata su Raiuno nel prossimo ciclo "Le stelle di Bollywood", oppure da far vedere agli amici (maschi) che ancora sono convinti che il cinema indiano sia quello "in cui ballano" tra un melodramma e l'altro.  Un film che dura solo un'ora e mezza, divertente e deliziosamente insensato.

TRAMA

Rocamboleschi e surreali fatti e misfatti di tre amici, un giornalista, Tashi (Imran Khan), un fotografo, Nitin (Kunaal Roy Kapur) e un creativo, Arup (Vir Da), parecchio zozzi e un po' cialtroni.

RECENSIONI

The Times of India ****
Delhi Belly diverte in modo intelligente. Ma chi è il vero eroe del film? E' Akshat Verma, che ha regalato a Bollywood una delle sceneggiature più brillanti degli ultimi anni? DB è una commedia che rappresenta un piacevole cambiamento, perchè ben diversa dall'ordinaria, puerile sfrenatezza comica offerta dalle pellicole hindi. In DB l'umorismo è tutto situazionale, abilmente inserito nella sceneggiatura. Oppure l'eroe del film è il regista, Abhinay Deo, che racconta in un modo realistico che funziona a meraviglia una storia condita con gli eventi più insoliti? Per fortuna Abhinay non ha provato alcun desiderio di scioccare o meravigliare o provocare attacchi di risate isteriche, semplicemente perchè le situazioni narrate sono così bizzarre da scioccare e meravigliare per loro natura. O l'eroe del film sono le performance, tutte raffinati esempi di una recitazione misurata ma che colpisce alla grande? Imran Khan regala, ad oggi, il meglio di sè. Vir Das offre senza sforzo la sua solita, competente, clownesca performance, rubando la scena. Vijay Raaz è uno spasso. E per finire, l'eroe del film è forse la censura indiana, che ha mostrato grande maturità nel consentire la distribuzione di DB senza imporre tagli? Per la prima volta abbiamo una pellicola nella quale i personaggi parlano in un linguaggio reale. La sceneggiatura trabocca di parolacce e imprecazioni che aggiungono divertimento al film, tanto quanto la colonna sonora. DB è un buon esempio di come cineasti lucidi e sfrontati che mettono in comune il loro talento possano creare un prodotto che vale i soldi del biglietto e che riscrive tutte le antiquate regole dell'industria cinematografica hindi. Godetevelo!
Nikhat Kazmi, 01.07.11
La recensione integrale.

Hindustan Times ****
Delhi Belly significa in slang 'diarrea del viaggiatore'. Il film ha poco a che vedere con Delhi (a differenza di Band Baaja Baaraat o di No one killed Jessica) e poteva essere ambientato ovunque. Nè sembra essere una contraffazione di Jackie Brown o di Lock & Stock - Pazzi scatenati. Vijay Raaz per una volta è calmo e misurato. I personaggi non hanno grande rilevanza. A differenza di precedenti produzioni di Aamir Khan, in DB non vi sono nè un robusto sottotesto (Peepli live), nè poesia profonda (Dhobi Ghat). Non dovete pensare, nè desidererete farlo. Il nocciolo di DB è la sua esilarante trama situazionale che sfiora spesso i confini di una deliziosa profanità, e ciò grazie alla sceneggiatura brillantemente redatta da Akshat Verma e alla regia ad effetto di Abhinay Deo. La colonna sonora è alla Pulp Fiction. I personaggi ostentano un genuino look da zombie, personaggi a cui le cose semplicemente accadono, senza che essi facciano nulla per provocarle. E ne succedono davvero tante in 98 minuti, alcune volgari, alcune ispirate. Vi è una piacevole onestà in un film intelligente e pazzo che non si ferma mai. Mi è stato detto che la versione hindi non sarà più moderata. Alla fine Aamir Khan irrompe sulla scena, con una parodia danzereccia fra Travolta e Elvis the Pelvis. L'item number era chiaramente non necessario per i monosala. I titoli di coda compaiono sullo schermo. Ed è qui che Aamir merita di essere, proprio in cima, per aver scommesso su un prodotto che speriamo possa ispirare un buona defecazione nei cinema (le rivoluzioni seguiranno). Super divertimento. Massimo rispetto.
Mayank Shekhar, 01.07.11
La recensione integrale.

Diana *** 1/2
Già molti anni fa,  Monicelli, citando Lo squalo (1975) di Spielberg, sosteneva, e lo ha ripetuto con maggior convinzione poco prima di morire, che il cinema americano è finito, un moribondo tenuto in vita da trasfusioni di denaro. D'accordo con il grande regista o no, si può affermare senza timore di essere smentiti che il destino di quello indiano è ancora da scrivere. La vitalità di autori e produttori del subcontinente è indiscutibile. Esplorano in tutte le direzioni, con un occhio ai vicini d'oriente ed occidente. Sperimentano.
Questa ricerca, questa evoluzione, anche disordinata e turbolenta, sotto i nostri occhi, la varietà e l'imprevedibilità del  risultato sono molto affascinanti.
Delhi Belly è una delle vie, non l'unica. Quella più strafalciona e divertita.
La sceneggiatura è composta da situazioni insolite (il ricatto al padrone di casa, l'ex marito geloso e armato, lo scambio di consegne), ognuna delle quali basterebbe per un solo film. La combinazione pur esuberante  fila alla perfezione. Quello che rende speciale Delhy Belly, però, non è la trama, ma l'atmosfera: guascona, autoironica, disimpegnata; l'intrattenimento spregiudicato ed irriverente anche se a tratti becero (come nel caso del candelotto di dinamite). Il resto lo fanno i protagonisti, Imran Khan, Vijay Raaz, che interpreta un flemmatico gangster e Shenaz Treasurywala nella parte della dolce ma esigente fidanzata.

Il bello:
- Imran Khan. E' bravo, ha carisma e riesce ad essere contemporaneamente buffo e sexy.
- Il finale tenero e divertente, lascia con un sorriso soddisfatto.
- La partecipazione di Aamir Khan, tutt'altro che avulsa dalla trama.  Da vero fuoriclasse, Aamir si scatena in un imperdibile omaggio-parodia dei disco dancer degli anni '80.
L'intervista di Aamir Khan in cui dichiara di essersi ispirato a Mithunda, Govinda, Amitabh Bachchan e Rishi Kapoor.
Un assaggio della sua esilarante performance.

Il brutto:
- Le vicissitudini intestinali di Nitin (Kunaal Roy Kapur) con tanto di peti ripetuti, diarrea e persino un primo piano sulle deiezioni. Comicità volgare e grossolana da cinepanettone? No, grazie.

LA SCHEDA DEL FILM

Cast:
Tashi Malhotra - Imran Khan
Nitin Beri - Kunaal Roy Kapur
Arup - Vir Das
Sonia - Shenaz Treasurywala
Menaka - Poorna Jagannathan
Somayajulu - Vijay Raaz
Manish - Paresh Ganatra
Zubin Mehra - Raju Kher
Rajeev Khanna - Rahul Singh
Prateek - Rahul Pendkalkar
Brajesh - Pradeep Kabra
La madre di Sonia - Lushin Dubey
Il gioiellere - Rajendra Sethi
La madre di Tashi - Shilpa Mehta
VJ Soniya - Anusha Dandekar
Special Appearance - Aamir Khan

Scritto da Akshat Verma

Diretto da Abhinay Deo

Prodotto da Aamir Khan, Kiran Rao, Ronnie Screwvala e Jim Furgele

Musiche di Ram Sampath

Distribuito da Aamir Khan Productions e UTV Motion Pictures

Anno 2011

CURIOSITA'

- Delhi Belly è stato classificato con una A (Adult) dalla censura a causa del linguaggio e dei contenuti utilizzati.

- La prima mondiale di Delhi Belly si è tenuta in occasione dell'apertura del London Indian Film Festival 2011.

- Si parla di un sequel di Delhi Belly, diretto da Kiran Rao, protagonista il disco fighter Aamir Khan, dal titolo Disco Fighter. Sembrerebbe quasi una burla, ma è stata riportata anche da The Times of India.

- Pare che la scherzosa guerra mediatica tra Shahrukh Khan ed Aamir Kahn (ricordiamo che quest'ultimo aveva fatto sapere di avere un cagnolino di nome SRK) continui. In Delhi Belly, infatti, la macchina utilizzata dai protagonisti, pesantemente dileggiata ("sembra il risultato dell'accoppiamento tra un asino e un rickshaw") ed ammaccata senza riguardo, è stata scelta di una marca coreana pubblicizzata proprio da Shahrukh: un caso?
La notizia riportata da Bollywood Hungama.
 
- In ultimo: il video del making della canzone più discussa di Delhi Belly, Bhaag D.K. Bose.

Il sito ufficiale del film è una pagina Facebook.

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