22 agosto 2010

RAAVAN


Il prossimo 6 settembre Mani Ratnam sarà premiato alla 67ma Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. Il giorno seguente verrà proiettato l'ultimo film di Ratnam, Raavan.

TRAMA

Beera Munda (Abhishek Bachchan) un fuorilegge di Lal Maati, nel nord dell'India, rapisce Ragini (Aishwarya Rai), la moglie del capo della polizia Dev Pratap Sharma (Chiyaan Vikram), scatenando una furiosa caccia all'uomo da parte dell'ispettore Sharma per salvare Ragini.

RECENSIONI

The Times of India ***1/2
Il punto di forza di Raavan è la sua opulenza visiva. La pellicola è davvero un lavoro artistico. Il montaggio lascia senza respiro, unito all'eccellente fotografia di Santosh Sivan e di Manikandan. Raavan è una tale sequenza di immagini mozzafiato che dimenticherete - e quasi perdonerete - il fatto che il primo tempo non ha una storia, ma è essenzialmente un lungo inseguimento. Il secondo tempo sembra seguire una trama, adeguatamente ornata di colpi di scena, e il film diventa anche viscerale. Ma ogni aspetto di Raavan sembra piegato all'esigenza di rendere la pellicola un'opera d'arte, inclusi musica, scene d'azione, fotografia, trucco. Si doveva però prestare un'attenzione maggiore alla narrazione. Quanto alle interpretazioni, Aishwarya Rai spicca ed è la vera protagonista. Vikram è l'eroe in qualche modo indefinito e messo da parte. Abshishek Bachchan è estremamente godibile, ma fallisce nello sviluppare il personaggio dell'anti-eroe: con qualche istrionismo in meno l'attore naturale che è in lui sarebbe affiorato in superficie. Le performance che ci ha regalato nei precedenti lavori di Mani Ratnam - Yuva e Guru - sono decisamente migliori. Raavan è una festa per i sensi: abbandonatevi.
Nikhat Kazmi, 17.06.10
La recensione integrale.

Hindustan Times *1/2
Tutto il film è rimasto nella mente del regista. La trama è esile. La visualizzazione non delude. Rahman ha composto un pastiche delle sue precedenti colonne sonore. I dialoghi sono stringati. Ratnam, oltre che un esteta, è uno dei pochi registi indiani mainstream, dotato di voce chiara (Yuva, Anjali), di orecchio per la trama (Guru, Nayakan) e di occhio per il contesto contemporaneo (Roja, Bombay, Dil Se). Li ha persi tutti e tre in una volta sola. Rivogliamo il nostro vecchio Mani!
Mayank Shekhar, 18.06.10
La recensione integrale.

Diana **
Film attesissimo, uscito con clamore lo scorso giugno che tuttavia ha deluso molto.
Raavan nelle intenzioni doveva essere una pellicola di grande effetto ma un regista apprezzato, un cast di star, una grande attenzione alla fotografia e alla colonna sonora non sono stati sufficienti. Ratnam sembra essersi dedicato molto all'impatto visivo ed emotivo del suo lavoro ma il livello della sceneggiatura e dei dialoghi è rimasto basso. I personaggi non sono studiati con cura: Beera e Dev Sharma mancano di spessore emotivo. Le gravi motivazioni di Beera sono sviluppate in modo semplicistico e Dev sembra spinto più dalla brama di vendetta che dall'angoscia e dal timore per le sorti dell'amata.
Raavan non è un buon film.
Facciamo lo stesso i nostri sinceri complimenti a Mani Ratnam per la sua imminente partecipazione alla Mostra del Cinema di Venezia e un grosso in bocca al lupo al regista per il suo prossimo progetto.
Nell'attesa consigliamo di riguardare Guru.

Il bello:
- L'ambientazione, la foresta umida e fosca.
- Aishwarya Rai. Ratnam ama le sue eroine spaventate ma combattive e Ragini è il personaggio meglio caratterizzato del film. Le inquadrature strette sul volto di Aish, i suoi occhi chiari e disperati, sono tra le poche cose buone della pellicola.
La Rai è l'unica che passa indenne attraverso il disastro Raavan e che, splendida come sempre, mantiene intatti controllo, grazia e fascino.

Il brutto:
- Il finale prevedibile.
- La recitazione caricaturale di Abhishek Bachchan. L'attore che si è spesso distinto grazie ad una certa naturalezza e sobrietà, qui pare irriconoscibile. Tutto il biasimo a Mani Ratnam che evidentemente non ha saputo tirare fuori il meglio da Abhishek, di cui ricordiamo le splendide e misurate performance in Naach, Kabhi Alvida Naa Kehna, Guru e Delhi-6.
-Il personaggio interpretato da Vikram è tratteggiato grossolanamente, risultando inconsistente, ottuso, dai modi rozzi e violenti, non in grado di suscitare alcuna empatia, tantomeno di indurre lo spettatore all'identificazione.
- Molte scene ed alcuni dialoghi risultano inverosimili fino al cattivo gusto: incomprensibile ed imperdonabile, soprattutto da parte di un regista come Mani Ratnam.

LA SCHEDA DEL FILM

Cast:
Beera Munda - Abhishek Bachchan
Ragini Sharma - Aishwarya Rai
Dev Pratap Sharma - Chiyaan Vikram
Sanjeevani Kumar - Govinda
DSP Hemant Pratap - Nikhil Dwivedi
Jamuni - Priyamani

Scritto da Mani Ratnam e Vijay Krishna Acharya

Diretto da Mani Ratnam

Prodotto da Mani Ratnam, Sharada Trilok e Shaad Ali

Musiche: A. R. Rahman
Parole: Gulzar (Ishqiya)

Coreografie: Astad Deboo, Brinda (Guru), Ganesh Acharya (De Dana Dan) e Shobhana

Distribuito da Reliance Big Pictures e T-Series

Anno 2010

CURIOSITA'

- Contemporaneamente al film in Hindi, Ratnam ha girato una versione Tamil di Raavan dal titolo Raavanan, che sarà anch'essa presentato a Venezia, in cui Beera è interpretato da Vikram.
- Pare che la trama del film sia ispirata al Ramayana (i giornali hanno fatto riferimento ad un "moderno Ramayana") e alla vita di Kobad Ghandy, attivista naxalita.
- Priyamani, affermata attrice di film Tamil, Telegu e Malayalam che con Raavan ha fatto il suo debutto nel cinema Hindi, è la cugina di Vidya Balan.

Il sito ufficiale del film

Tutte le pellicole indiane in calendario alla 67ma Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia

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