03 marzo 2009

BANDINI


Diretto e prodotto da Bimal Roy, artista geniale e padre di capolavori come Do Bigha Zameen e Parineeta (1953).
Bandini esplora il tema dell’amore e della colpa attraverso un personaggio d’assoluta forza comunicativa: Kalyani, una donna forte, sensibile, meravigliosa, sulla quale però grava una pesante condanna; ma il suo spirito e il suo essere smentiscono ogni accusa e ne svelano un’anima pura. Tanta è la sua umanità che non possiamo evitare di domandarci: “come ha fatto ad arrivare fin lì?” "E’ la stessa donna così dolce e altruista ad essersi macchiata di un reato di omicidio?"

La storia corre a ritroso, attraverso i suoi racconti in un diario scopriamo un una vita tranquilla e felice, affetti, progetti per il futuro.
Poi un sogno infranto, polverizzato, una vita tutta da ricostruire.
Abbandonata da un amore fuggitivo scappa dal villaggio e trova lavoro in città, dove incontra una donna pazza e arrogante che la umilia e sfoga su di lei i suoi dolori; Kalyani assimila ogni colpo senza fiatare ma arriva un momento in cui le circostanze decidono per lei.
La notizia della morte del padre la cambierà per sempre. Completamente stordita , la donna esce fuori di sè per compiere un atto crudele: avvelena la paziente irascibile e violenta che le era stata affidata, oltretutto, moglie legittima dell’uomo che le aveva promesso il suo amore.
Il regista cattura l’intensità della scena e l’irreversibilità delle azioni attraverso un efficace gioco di ombre e di luci, i riflessi delle scale sul muro, l’espressività del volto di Nutan, il rumore del ferro che viene battuto dagli operai della casa a fianco.
Immagini che si susseguono al ritmo delle martellate... e il suo destino sembra dover cambiare per sempre.

Bimal Roy, regista bengalese di impronta neorealista, intervalla senza sosta vari livelli di narrazione. Scopriamo il passato di Kalyani attraverso un continuo gioco di flashback; la conoscenza graduale della protagonista cresce scena dopo scena, e, mano a mano che ci avviciniamo a lei, finiamo per comprenderla anche nei suoi errori.

Nutan è un’interprete favolosa, regge solo sulle sue spalle il peso di una tale opera, il film ruota attorno alla sua presenza. Ogni possibile emozione è in grado di passare attraverso i suoi occhi, neri, penetranti, a volte passivi e poi d'improvviso accesi di gioia o logorati dalla sofferenza... ma anche persi nel vuoto, nell’assenza di sensazioni.

Da prigioniera del destino a potenziale artefice della propria libertà. "Mere saajan hain us paar" la canzone della scelta, introdotta nel climax assoluto del film, momento in cui Kalyani deve capire se vuole vivere nel futuro o nel passato, se iniziare una nuova vita con il giovane Davendra o se continuare ad inseguire l’uomo per il quale è arrivata a compiere un gesto estremo, Bikash, più grande di lei e gravemente ammalato.

La pioggia incessante di un temporale scandisce le circostanze dolorose e l'ironia del destino vuole che un sole abbagliante continui a splendere nel cortile della prigione. Gli eventi sembrano decidere al suo posto anche quando si rassegna e perde ogni entusiasmo, quando si sente già vecchia e vorrebbe annullarsi in un angolo.
Nel momento in cui pensa che niente possa mai cambiare, un fiore selvaggio sboccia a sorpresa tra i muri di cemento, e Bandini (la reclusa) torna ad essere di nuovo Kalyani.

Il mio giudizio sul film : **** 4,5/5
da vedere e rivedere, per non lasciarsi scappare nemmeno un dettaglio.

ANNO: 1963

REGIA: Bimal Roy

TRADUZIONE DEL TITOLO: La Reclusa


CAST:

- Nutan ............ Kalyani

- Ashok Kumar.........Bikash

- Dharmendra...........Davendra


COLONNA SONORA : S.D. Bhurman

PLAYBACK SINGERS: Lata Mangeshkar , Mukesh, Manna Dey, Asha Bhosle

AWARDS:

1964 Filmfare Awards vincitore nelle categorie: Miglior film , Miglior regia, Miglior attrice protagonista, Miglior cinematografia in bianco e nero, miglior background music


QUALCOS'ALTRO

- Se volete conoscere qualcosa in più sul famoso regista Bimal Roy, visualizzate la pagina del sito web costruito in sua memoria. Bimal Roy Memorial Website.

- la meravigliosa Nutan è stata l'unica ad aver vinto per ben 5 volte il Filmfare Award per le sue interpretazioni.. E' figlia dell'attrice Sahobna Samart , sorella minore di Tanuja, e zia di Kajol.

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