31 luglio 2019

MANIKARNIKA: THE QUEEN OF JHANSI


Non aspettatevi un film indimenticabile: Manikarnika, con le sue ingenuità e la sua pesantissima retorica, indimenticabile non è. Ma di divertirvi, sì, perchè è uno spasso ammirare l'impavida Kangna Ranaut affrontare, con fierezza e con una considerevole dose di faccia tosta, un ruolo ultra debordante, ultra pompato, in una pellicola dal femminismo fragoroso, il cui unico scopo è esaltare, anzi, ultra esaltare la protagonista. La supereroina Manikarnika è tutto, sa tutto, può tutto, fa tutto. 
I personaggi di supporto sono ovviamente inconsistenti, le interazioni ovviamente sfocate. Manikarnika è preponderante ed eccessiva, e, come tutti gli eroi del cinema popolare indiano, si esibisce in roboanti scene d'azione. Però, secondo me, sia la pellicola che la supereroina mancano di umorismo. Manikarnika si prende troppo sul serio, e l'ironia ai danni di molti dei personaggi maschili sconfina nello scherno.

Nel film non manca niente: storia (sullo sfondo), leggenda, patriottismo a fiumi (come sembra richiedano i tempi), ribellione contro i cattivissimi inglesi, coraggio estremizzato, martirio. E poi costumi regali, scenografie sontuose, palazzi da sogno, battaglie sanguinose, avidità, tradimento, amore, morte. Danze e svolazzo di strascichi. Nella baraonda, mescolati all'osannante fedeltà alla tradizione (se non vuoi rischiare che i soliti facinorosi diano fuoco alle sale), vengono toccati anche temi più spinosi, come la condanna dell'ostracismo delle vedove, il plauso all'istruzione e all'autonomia femminile, la parità di genere.
L'interpretazione di Kangna non è da annoverare fra le migliori della sua carriera, ma, per come è costruito il personaggio, la sottigliezza non compariva fra i requisiti richiesti. Kangna ha lottato con ferocia per questo progetto, la cui realizzazione ha subito ritardi e battute d'arresto. I continui cambi di rotta non hanno giovato al risultato finale. Inoltre mi chiedo se e quanta parte della sceneggiatura originale sia stata rimaneggiata in corso d'opera. 

TRAMA

Il soggetto è allettante: si ispira (con abbondanti licenze cinematografiche) alla storia vera di Manikarnika, la regina guerriera che, nella metà dell'Ottocento, osò ribellarsi agli inglesi per difendere il suo trono. 

ASSOLUTAMENTE DA NON PERDERE

* Manikarnika, su imposizione degli inglesi, è costretta ad abbandonare la residenza reale. La sequenza, a partire dallo scambio di battute con l'ufficiale nemico, mi ha molto emozionato.

* Le sequenze d'azione, anche se non sempre gli effetti speciali sono all'altezza. Le evoluzioni acrobatiche e i duelli di Manikarnika. E poi le battaglie: Manikarnika sempre in prima linea, indomita, insanguinata, sguardo demoniaco, che trucida un numero impressionante di soldati nemici. Miei cari, l'intrattenimento è servito.

ASSOLUTAMENTE DA DIMENTICARE

* L'impiccagione della ragazzina. No, grazie.

RECENSIONI

Hindustan Times: ***
'The messaging is unmistakable: this queen needs no man. Ranaut makes you believe it. Manikarnika: The Queen Of Jhansi sets up a world where the woman wages war, while the men dance and matchmake. Ranaut is gleeful as she shows the men how its done, fencing expertly while running across the backs of horses and onto that of an elephant. These are cartoonish stunts, but nothing outside the Hindi film playbook, and if they feel harder to swallow, we should ask ourselves if that is because they’re performed by a woman and not some guy named Akshay or Ajay. (...) Manikarnika achieves the simplistic ambition of saluting the legendary queen, but feels too long and a bit too cardboard. The budgetary constraints show. The patchwork is constant. However, it must be said that all our period epics look like filmed theatre productions (only in the Baahubali films do swords appear heavy) and there is a straightforward earnestness to Manikarnika, even when craft is lacking. (...) The storytelling is structured like a children’s film - albeit one with a fair bit of blood - which may not be a bad move, considering how quickly viewers get used to the simplistic syntax. There is much that is laughable, not least the British villains (...), but like the history books have always advertised about Jhansi, this is a one-woman show. Ranaut is glorious. She wears a dazzling smile like a cloak of confidence, and slices down enemy soldiers with a fury that must surely have injured some extras on the set. We know what this actress is capable of, and she gives even the weaker written parts of this film her all. (...) While Manikarnika could surely have been sharper, its very existence feels like an arrow against cinema’s patriarchy, a broadside against the boys. At the end when we hear Amitabh Bachchan read out those famous lines about the Queen of Jhansi, the first credit declares ‘Directed By Kangana Ranaut.’ It reads like a warning. Heads will roll. God save the queen'.
Raja Sen, 28.01.19

Mid-Day: ***
'Yes, this is a big-budget, wholly star-driven, action-packed, period picture. Except the star is female, which is rare enough. (...) Dainty but fierce, Ranaut plays Rani Lakshmibai with the ferocity that suits her character best. (...) The sets are grand. Extras, both Brits and desis, fill up the screen. War scenes look reasonably authentic. Mortal combats appear real'.
Mayank Shekhar, 26.01.19

Cinema Hindi: *** 1/2
Punto di forza: l'incontenibile faccia tosta di Kangna Ranaut
Punto debole: la soffocante retorica e la mancanza di umorismo

SCHEDA DEL FILM

Cast:

* Kangna Ranaut - Manikarnika
* Jisshu Sengupta - Gangadhar Rao
* Ankita Lokhande - JhalkariBai
* Mohammed Zeeshan Ayyub - Sadashiv Rao
* Atul Kulkarni - Tatya Tope
* Danny Denzongpa - Ghulam Ghaus Khan
* Amitabh Bachchan - narratore

Regia: Kangna Ranaut, Krish
Sceneggiatura: K.V. Vijayendra Prasad, padre del regista S.S Rajamouli, e sceneggiatore di film di enorme successo come i due Baahubali e Bajrangi Bhaijaan
Colonna sonora: Shankar-Ehsaan-Loy
Anno: 2019
Awards: National Film Award come miglior attrice a Kangna Ranaut (aggiornamento del 30 marzo 2021)

GOSSIP & VELENI

* Nel 2017 il regista Ketan Mehta dichiara di aver offerto nel 2015 a Kangna Ranaut il ruolo da protagonista nel film Rani of Jhansi: The Warrior Queen, film che all'epoca stava progettando di realizzare. Secondo Mehta, Kangna aveva accettato la proposta, ma, secondo i legali dell'attrice, non era stato stipulato nessun contratto.
* Nell'agosto 2018 Kangna Ranaut si assume la responsabilità della collaborazione alla regia del film, per completare alcune sequenze rimaste pendenti che il regista Krish ha difficoltà a dirigere in quanto coinvolto in un nuovo progetto. In settembre si registra la defezione di Sonu Sood. Kangna lo accusa di non accettare una regia femminile. Sonu, dal canto suo, dichiara di essere già impegnato con Simmba e di non riuscire a conciliare le date. L'attore verrà sostituito da Mohammed Zeeshan Ayyub. 
* Vi segnalo l'intervista concessa da Krish a SpotboyE il 29 gennaio 2019, nella quale il regista sostiene che, nella versione definitiva, il 20-25% del primo tempo (una coreografia, la scena della tigre) e il 10-15% del secondo tempo sono da attribuire a Kangna. Il finale è sostanzialmente quello diretto da Krish. Diverse scene girate dagli attori di supporto risultano tagliate. 

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