16 marzo 2012

EK MAIN AUR EKK TU



Shakun Batra, assistente alla regia di Abhishek Kapoor in Rock On!!, e di Abbas Tyrewala in Jaane tu .. ya jaane na, debutta da solista in una commedia romantica, da proporre nelle sale la settimana di S.Valentino,  girata in gran parte negli States (come l’altrettanto piacevole Anjaana Anjaani) e incoraggiata dalla casa di produzione di Karan Johar. L’autoironia di Imraan Khan si unisce all’approccio vivace di Kareena Kapoor in un'avventura brillante e genuina pensata ed eseguita senza risparmi di energie, spunti simpatici e buone idee.

TRAMA
Rahul Kapoor (Imraan Khan) è un ragazzo benestante con una promettente carriera di architetto a Las Vegas ma è comandato a bacchetta dai genitori (Boman Irani e Ratna Pathak Shah) che da quando era bambino lo manovrano come un pupazzo. La famiglia si allontana per quindici giorni e Rahul si ritrova improvvisamente senza lavoro e per di più marito di un’ invadente parrucchiera sul lastrico (Kareena Kapoor) con la quale ha condiviso una notte brava conclusasi con un contratto di matrimonio che nessuno dei due ricorda di aver firmato. Nell’intento di divorziare il prima possibile e trovare un nuovo lavoro i due uniscono le forze e diventano amici.

Montagne russe tra gli hotels, riproduzioni in scala ridotta dei monumenti europei, una cappella a pochi passi da una statua della libertà posticcia dove matrimoni si celebrano in pochi secondi per mano di un sosia di Elvis vestito di frange e lustrini: Las Vegas, città simbolo del vuoto assoluto mascherato da una valanga di laser e pacchianate, appare un gigantesco luna park piuttosto che la capitale del gioco d’azzardo. Lo spirito più kitsch degli Stati Uniti diviene lo scenario di una sobria quanto simpatica storia bollywoodiana nella quale il melodramma si spegne per lasciar spazio ad una naturale prosecuzione degli eventi.
Ek Main Aur Ekk Tu è un film sintetico, concentrato, di breve durata, capace però di mettere insieme il meglio della nuova commedia romantica indiana senza rinunciare ad un gusto più nostalgico per i brani musicali, la spensieratezza giocosa, il calore e la danza. La storia è spumeggiante e ricca di humor, i suoi punti forti sono numerosi , dalla coppia di attori scritturati per il film, che sfoggiano una sintonia imprevedibile, fino alla colonna sonora di Amit Trivedi, dal taglio occidentale, con reminescenze vintage disco e country.  Anche i personaggi secondari si inseriscono nella lunga lista dei plus points, tra tutti spicca l’odiosissima madre di Rahul fissata con le firme, l’immagine e l’estetica, l’anziana nonna di Riana preoccupata che i personaggi dal televisore possano vedere ciò che accade nelle stanze, Anusha, la promessa sposa ninfomane protagonista di una delle scene più divertenti del film, ma soprattutto il padre di Rahul, velenoso dentro quanto premuroso fuori, interpretato da un sempre eccellente Boman Irani.
Non si tratta di una vera love story ma di un incontro / scontro tra due personalità che più diverse non potrebbero essere:  un ragazzo delicato, paranoico, incolore, definito “perfectly average” e una ragazza un po’ tamarra e squilibrata che lo prende in giro, lo sbeffeggia ma infondo si prende cura di lui e quando non riesce a convincerlo con le parole finisce per trascinarlo di peso nei suoi luoghi e tra la sua gente. Il film sottolinea  le enormi differenze nei rispettivi background, prende tempo per presentarci Riana e la sua buffa buffa famiglia Braganza, un po’ coatta, per usare un termine tutto italiano, e l’ironica ipocrisia della famiglia Kapoor, composta da ricconi imbalsamati che tengono il figlio al guinzaglio. Divertenti i dettagli dell’arredamento delle due case, il confusionario e popolato appartamentino a Mumbai in cui Riana vive con la famiglia, gli amici e il cagnolone gigante, e l’aria asettica della villa dei Kapoor, i cui muri bianchissimi sono tappezzati di foto di viaggi nelle quali variano luoghi e monumenti ma sempre si ripete la stessa posa idiota.
La narrazione si frammenta in piccoli racconti giornalieri, formato diario, che assomigliano ad una serie di cortometraggi incollati uno all'altro, il regista debuttante propone un nuovo registro, un suo modo di raccontare, qualcosa che senza discostarsi troppo dalla tradizione del cinema hindi riesce a compiere una sua silenziosa rivoluzione in piccolo.

Il mio giudizio sul film : ***1/2 3,5 /5


ANNO: 2012

TRADUZIONE DEL TITOLO : Uno di me e uno di te

REGIA: Shakun Batra

PRODOTTO DA : Dharma Productions


CAST:
Kareena Kapoor ………………… Riana Braganza
Imraan Khan …………………… Rahul Kapoor
Boman Irani ………………….. il padre di Rahul
Ratna Patakh Shah …………….. la madre di Rahul
Ram Kapoor …………………. L’amico del padre di Rahul



COLONNA SONORA : Amit Trivedi, testi di Amitabh Battacharya
PLAYBACK SINGERS: Amit Trivedi, Benny Dayal, Shilpa Rao, Karthik, Shefali Alvares, Nikhil D’Souza, Anusha Manchanda, Shekhar Ravjiani



QUALCOS’ALTRO
Imraan Khan ha già lavorato in un film prodotto da Karan Johar, la commedia romantica I Hate Luv Storys che ha ottenuto un buon successo nel 2010.
Il titolo provvisorio di Ek Main aur Ekk Tu era Short Term Shaadi (trad. matrimonio a breve termine)
Nel film vengono citati i brani “Aaja Aaja Main Hoon Pyaar Tera” dal film Teesri Manzil e "Koi Mil Gaya" da Kuch Kuch Hota Hai.

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