16 ottobre 2009

BAHAREN PHIR BHI AAYENGI


Per il fascino di Dharmendra che meglio si gusta in bianco e nero.
Per l'altera presenza di Mala Sinha, ancora in possesso di quella misteriosa magia che poi l'ha abbandonata nei suoi film in Eastmancolor.
Due buone ragioni per ricercare e guardare Baharen phir bhi aayengi, una pellicola intelligente e raffinata, incentrata sul talento della sua protagonista che è al tempo stesso la heroine e il villain della storia.


TRAMA
Jiten è un giornalista di successo ma la sua libertà di espressione viene controllata dalla nuova direttrice, Amita, che gli suggerisce di essere più cauto nell'inserimento di alcune notizie scottanti. Dopo avergli vietato di pubblicare un articolo sulle disumane condizioni lavorative degli operai di una miniera, la donna lo invita a dimettersi dalla redazione.
Solo nel momento in cui una tragedia investe il cantiere incriminato, Amita riflette sulla gravità delle sue azioni e richiama Jiten per fare di lui la sua guida.
L'ammirazione verso le capacità professionali del suo collaboratore si arricchisce piano piano di una forte attrazione, e, senza sapere che anche sua sorella Sunita ha iniziato a frequentarlo, comincia a credere di poter avere una storia con lui.


Dharmendra riceve da Guru Dutt un'eredità difficile da spendere.
Trovandosi a sostituire il regista/attore appena scomparso ha dovuto far suo un personaggio costruito su un'altra persona, riuscendo a preservare alcune caratteristiche di Dutt senza mai rinunciare ad essere se stesso.
Ricchissime di simpatica malizia molte delle sue scene girate con Tanuja, notevole la sua disinvoltura nel cambiare continuamente registro.

Dalle prime immagini fino al climax, Mala Sinha porta avanti un'interpretazione da incubi notturni per qualsiasi aspirante attrice voglia intraprendere la stessa carriera.
La star di Pyaasa rende Amita una statua distante ed altera e la sua pelle bianchissima diviene quasi marmo perlato; nonostante il copione le imponga di dosare freddezza e imponenza, la sua partecipazione è totale.
Capace di dare un'anima ad un personaggio difficile (oltre che moralmente discutibile) Mala mostra tutto il coraggio che in veste di Amita è obbligata a nascondere.


Punti di forza:

Le interpretazioni magistrali (10 e lode a Mala Sinha, Dharmendra, Tanuja e Rehman)
La trama coinvolgente
L'eccezionale qualità della fotografia.
Un riconoscimento speciale al/la costumista di Mala Sinha, gli abiti che indossa sono meravigliosi e perfettamente intonati con il carattere del suo personaggio.


Punti deboli:

La colonna sonora , incapace di competere con le altre produzioni Guru Dutt Films
Qualche personaggio secondario di troppo che distrae dalla storia principale.


Il mio giudizio sul film: *** 3,5 /5


ANNO: 1966

TRADUZIONE DEL TITOLO: Tornerà ancora la primavera

REGIA: Shaheed Latif

CAST:

- Mala Sinha..................... Amita
- Dharmendra................... Jiten
- Tanuja............................ Sunita
- Rehman........................ Mr Varma
- Deven Verma................ Vikram
- Jhonny Walker.............. Chunni


COLONNA SONORA: O.P. Nayyar

PLAYBACK SINGERS: Mahendra Kapoor, Asha Bhosle, Mohammad Rafi

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