03 novembre 2010

GANGOR


In questa quinta edizione del Festival Internazionale del Film di Roma sono stati presentati due film indiani: My Name is Khan e Gangor, una coproduzione italo-indiana in concorso, che alla prima di domenica 31 ottobre ha strappato al pubblico in sala 4 minuti di applausi.

TRAMA

Il fotoreporter Upin (Adil Hussain) è in Purulia, nel Bengala, per un'inchiesta che testimoni e denunci le violenze a cui sono sottoposte le donne del villaggio. Conosce Gangor (Priyanka Bose) e ne rimane rapito. E' proprio una foto di Gangor, ritratta mentre allatta il figlio, a finire in prima pagina. L'articolo solleva un grosso scandalo le cui drammatiche conseguenze ricadranno su Gangor e Upin.

RECENSIONI

L'Unità
...Il tema è nobilissimo, ma raccontato con eccessi didascalici, e con buchi di sceneggiatura che rischiano di diventare voragini. Spinelli è un appassionato conoscitore dell’India (tra l’altro, dirige dal 2000 un festival di cinema asiatico che si svolge a Roma) ma le sue buone intenzioni sembrano mescolarsi con quelle, disastrose, del suo protagonista...
Alberto Crespi, 01.11.10
L'articolo integrale.

La Stampa
...senza una sola sfumatura folcloristico-turistica, sa mostrare l’India meno nota e più profonda...
Lietta Tornabuoni, 01.11.10
L'articolo integrale.

Diana **1/2

"Le ricerche compiute negli ultimi dieci anni sono concordi: la violenza contro le donne è endemica, nei paesi industrializzati come in quelli in via di sviluppo. E non conosce differenze sociali o culturali: le vittime e i loro aggressori appartengono a tutte le classi e a tutti i ceti economici. " (Claudia Di Giorgio - La Repubblica). Che si tratta di violenza domestica oppure no.
Gangor affronta il tema dalla parte delle donne che vivono nelle campagne indiane, nei villaggi tribali.
Il film è a tratti duro ma raggiunge lo scopo di sensibilizzare, indurre la riflessione e tocca il cuore. E' girato in modo asciutto, senza morbosità. Peccato che non scavi più a fondo nelle motivazioni di Upin e non sviluppi più diffusamente il tema della solidarietà che matura tra le donne del villaggio, convincendo solo in parte.

Il bello:
- I colori dell'India.
- L'interpretazione di Priyanka Bose: la sua Gangor è affascinante ed intensa.

Il brutto:
- Qualche incongruenza della trama.
Difficile, per esempio, credere che un uomo indiano, un giornalista, perfettamente consapevole della società in cui vive e recatosi a Purulia proprio per documentarne la drammatica realtà, decida di illustrare un articolo contro la violenza sulle donne con la foto di una madre che allatta a seno nudo. Upin viola per primo l'intimità di una donna sola, povera, vulnerabile che vive in un villaggio culturalmente arretrato, nel quale stupri e violenze sono un problema quotidiano.

SCHEDA DEL FILM

Cast:
Adil Hussain - Upin
Priyanka Bose - Gangor
Seema Rehmani - Shital
Samrat Chakrabarti - Ujan

Regia di Italo Spinelli

Prodotto da Angelo Barbagallo, Vinod Kumar e Isabella Spinelli

Musiche di Iqbal Darbar

Anno: 2009

CURIOSITA'

- Video conferenza stampa Gangor a Roma

- Le foto del red carpet

- A Roma, in occasione del Festival, era presente anche Mahasweta Devi, l'autrice del racconto, Dietro il Corsetto, a cui è ispirato Gangor.

- Note di regia di Italo Spinelli.

-L'articolo di The Times of India dedicato a Gangor. (Grazie a Cinema Hindi per la segnalazione)


La pagina del sito del Festival del Film di Roma dedicata a Gangor

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