28 febbraio 2014

LUCIA







Ci sono sorprese ad ogni angolo, soprattutto per gli amanti del cinema indiano. Confesso che prima di Lucia non avevo mai visto un film Kannada. Mi stavo perdendo qualcosa. Se non mi fossi imbattuta per caso in un film così  originale e intelligente probabilmente nel tempo non mi sarei mai ricordata di questa giornata come tante, grigia, fredda e un po’ noiosa.


TRAMA
Nikhil (Sathish Ninasam) la notte non prende sonno e la sua vita non lo soddisfa per niente. Improvvisamente gli viene proposta una pillola miracolosa, capace non solo di farlo dormire ma di rendere i suoi sogni così realistici tanto da non desiderare di svegliarsi. Sempre più dipendente da "Lucia", la misteriosa medicina dal nome di donna, il ragazzo vorrebbe dormire tutto il giorno e non si accorge che anche nella sua vita reale le cose stanno cambiando.


Il film intero pare il frutto di una lunga notte agitata, un sogno che vorrebbe dirci tutto, oppure niente, che piuttosto che spiegare ci mostra un codice disordinato di immagini, lasciando a noi il compito di interpretarle una volta svegli. Come tutti i sogni a suo modo si burla di noi e ci fa vedere solo ciò che vuole, forse perchè la nostra mancanza di fantasia nella vita quotidiana è proprio fastidiosa e ogni tanto qualche richiamo ce lo meritiamo. Trattandosi di una produzione creativa, e incontrollabile, della mente, niente è lasciato al caso e tutto ha un senso, se non lo si capisce subito ci si tornerà a pensare dopo un po’ .
Nikhil lavora in un cinema e lo fa per passione, non per denaro, è affezionato all’antiquato single screen di suo zio, che affettuosamente chiama “talkies” piuttosto che “theatre”,  un luogo sfortunatamente fuori moda che fatica a rimanere in piedi in una città sempre più moderna e frenetica come Bangalore. E’ già parte del suo lavoro mescolare continuamente la finzione alla realtà, vivere in un luogo nostalgico e fuori dal tempo  nutrendosi di pane e day-dream.  La pillola rosa Lucia arriva dopo, e con essa tutti i suoi effetti, dalle straordinarie proprietà alle inevitabili controindicazioni.
Dato che prima di oggi pomeriggio ignoravo completamente la storia di questo film, faccio una rapida ricerca e trovo dei dettagli interessanti. Innanzitutto scopro che non c’è un produttore ufficiale, il regista Pawan Kumar, dopo aver cercato invano qualcuno disposto a finanziare il suo progetto, prima di arrendersi ha fatto un ultimo tentativo, ha pubblicato sui social networks la sua intenzione di girare Lucia ed è riuscito a raccogliere il contributo di oltre cento giovani appassionati di cinema. Coloro che hanno partecipato al progetto compaiono velocemente in una mega foto collettiva prima dei titoli d’apertura. Ma la fortuna del film sembrava fermarsi di nuovo quando le star che il regista aveva contattato si sono rifiutate di accettare i ruoli. Perciò dai professionisti si passa ai nuovi volti, la persona che ha scritto la colonna sonora fino al giorno prima si occupava di computer e gli attori scelti, seppur sconosciuti al tempo delle riprese, si rivelano assolutamente fantastici. Il film funziona, tanto da essere stato selezionato per London Film Festival, dove viene proiettato per la prima volta conquistandosi pure il premio del pubblico. Il suo successo sarà sicuramente un pensiero irritante nella mente di tutti i mancati protagonisti e produttori.
Mi chiedo come ho fatto ad accorgermi di questo titolo solo oggi.  Al termine del film realizzo che con un po’ di attenzione si rintracciano alcuni dettagli della sua genesi inconsueta.  Prima di tutto la libertà, ed essere liberi è il primo passo per essere veramente creativi. La spontaneità del regista è stata salvaguardata dall’assenza dell’ombra di una grossa casa di produzione, si sente che vola indisturbato e ci porta dove vuole. Ancora prima di conoscere tutte queste vicende avevo intuito di avere davanti un film piuttosto ribelle e non convenzionale, un esperimento della durata di due ore e sedici minuti che è a suo modo un tributo al Centenario del Cinema Indiano. Il cinema, un sogno per il quale è necessario aprire gli occhi piuttosto che chiuderli, un’illusione dichiarata e non per questo meno gratificante, una formula notevolmente addictive ma per fortuna più salutare di qualsiasi composto chimico, e a volte più vera della realtà.

Il mio giudizio sul film : ****1/2  4,5/5

ANNO: 2013
LINGUA : Kannada
REGIA:  Pawan Kumar

CAST:
Satish Ninasam …………… Nikhil “Nikky”
Shruti Hariharan………………… Swetha

COLONNA SONORA : Poornachandra Tejaswi

Il SITO UFFICIALE DEL FILM dove è possibile vedere il trailer e anche acquistare l'intero film per una cifra davvero abbordabile. Buona visione!

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