09 agosto 2012

MAYAKKAM ENNA




Selvaraghavan è un regista che ha coraggio da vendere, predilige le strade tortuose e se non si lancia dall’ultimo piano proprio non è contento.  I suoi lavori sono ipotetici suicidi commerciali che poi divengono successi, paiono una sintesi sinfonica di tutto ciò che lo spettatore non vorrebbe vedere sullo schermo, eppure ogni istante, ogni dettaglio, non fanno che confermare la teoria che lui sia un autentico genio.   L’autore se ne frega di convincere ed intrattenere, non gli importa di apparire esagerato e antipatico, non cerca di ottenere premi su premi, figuriamoci se pensa alla critica e ai festival internazionali, non seguendo alcuna linea guida crea film disobbedienti, spigolosi e pesanti,  così difficili da digerire che durante la visione un mattone si posa sullo stomaco.  Le immagini arrivano addosso come una doccia gelata, le storie si ricordano a lungo e bisbigliano all’orecchio, quasi come un fantasma da scacciare.


TRAMA
Karthik (Dhanush) un aspirante fotografo, passa le sue giornate ad inviare i suoi scatti e cercare colloqui ma nessuna porta si apre, il ragazzo sogna di divenire l’assistente del famoso Madhesh Krishnasamy (Raviprakash) ma l’uomo lo sfrutta e lo allontana a lavoro finito. Le delusioni nella vita professionale si affiancano all’evolversi di una relazione difficile,  Sunder (Sunder Ramu) uno dei suoi migliori amici gli presenta la  nuova fidanzata (Richa Gangopadhyay) tra i due è odio a prima vista ma con il passare del tempo l’attrito diviene comprensione e passione.  Karthik distrugge un’amicizia, lotta e riceve insulti pur di avere al suo fianco la donna che ama ma il raggiungimento di un’appagante vita di coppia non sarà sufficiente a placare le sue frustrazioni.


Mayakkam Enna non è movimentato, nè rassicurante, né coinvolgente,  non è così romantico da far sognare o drammatico al punto di suscitare lacrime, è l’apatia, è  il male di vivere, è una domanda che si interroga a vuoto ogni qual volta il destino imbocca una direzione e poi ancora un’altra, una storia che mostra come  le emozioni  sanno trascinare verso il cielo o verso il fondo e quanto i desideri feriscano,  ma se non ci fossero la vita sarebbe di gran lunga peggiore.
Dhanush è biologicamente nato per questo tipo di ruoli drammatici, complessi e pieni di ombre, non è solo tecnica  ma è pura predisposizione naturale.  Il suo personaggio  è un uno uomo che ha più vizi che virtù, che egoisticamente vive  per la sua passione più grande, la fotografia,  e che è convinto che nessun altro sia in grado di capirlo. Karthik è  difficile da gestire e  intrattabile ma si affaccia al mondo guardandolo con gli occhi di un bambino,  come se fosse la prima volta, lasciandosi sedurre, stupire, prendendo ogni cosa tra le mani per averne esperienza, classificarla, dargli un nome immaginario dimenticando presto quello imposto dalla lingua degli adulti. Lo scatto è un attimo di pienezza racchiuso in un secondo soltanto, è trovarsi nel luogo giusto al momento giusto e riuscire a riconoscerlo.
Karthik e Yamini si odiano e si amano nel corso degli anni, sono entrambi egocentrici, musoni e nervosi, non si trovano mai a proprio agio in nessun luogo e sembrano detestare tutti, anche coloro che gli mostrano affetto. Non è un amore giovanile disperato quanto una storia matura, disillusa, ragionata e cresciuta nelle avversità, un rapporto che subisce dei danni, che si lacera pesantemente e che si ricostruisce con pazienza, passando attraverso lunghi silenzi e distanze.  Il profilo femminile della storia è più forte e interessante di quello maschile, Richa Gangopadhyay  debutta nel cinema tamil lasciando tutti ammutoliti, appare trasformata, stanca, gonfia, visibilmente ingrassata, abbandonata a se stessa, forte e fiera nel dolore, a volte acida e snob, convinta della sua superiorità. Yamini non canta, non danza e non mostra la sua bellezza, non si lascia contendere ma prende le sue decisioni e tira fuori il coraggio per gestire, e punire,  l’uomo che ama e che troppo spesso non la merita.
Selvaraghavan con le emozioni gioca pesante, non sente il bisogno di giustificare i comportanti migliori o peggiori dei suoi personaggi, perché così va la vita, si agisce anche per istinto, si accumulano errori, ci si inserisce e ci si tira indietro dai meccanismi sociali, la felicità pare un attimo di attesa tra qualcosa che si conosce, e si sa come affrontare, e qualcosa di nuovo che attende in agguato, per il quale non si è preparati.  Vivere disorienta, non ci sono manuali, non ci sono mappe, c’è chi sente il disagio, chi convive con la vertigine a cui allude il titolo, e chi invece porta avanti un’esistenza tranquilla senza porsi troppe domande, senza cercare  qualcosa di più. Questa la differenza tra lo spirito irrequieto di Karthik  e la serena quotidianità dei suoi amici, il loro sentiero è pianeggiante, i loro mutamenti ordinari.
La colonna sonora non è una delle più orecchiabili composte da GV Prakash Kumar, predominano i ritmi tribali, abbondano i temi malinconici e i ritornelli ripetitivi, anche se dopo un primo ascolto potrebbe sembrare noiosa in realtà garantisce la base perfetta per le immagini e si dimostra molto in linea con la storia e l’apatia del personaggio.  
Mentre il quadro sta per chiudersi Mayakkam Enna ci concede un attimo di tregua, il  film  esce dalla sua visione pessimistica per mostrare che può esserci una seconda possibilità per tornare a galla, ma che tutto, sempre e comunque, è deciso dal caso, un destino che si burla dei personaggi e li considera burattini,  che li tortura a lungo ma che infine sceglie a suo piacimento l’attimo e la situazione per concedere i premi sperati.

Il mio giudizio sul film : ****  4/5


ANNO : 2011
LINGA : Tamil
TRADUZIONE DEL TITOLO: Cos’è questa vertigine
REGIA : Selvaraghavan

CAST:
Dhanush ……………………………..Karthik
Richa Gangopadhyay ……………………. Yamini
Sunder Ramu ……………………. Sunder
Raviprakash ………………. Madhesh Krishnasamy
Mathivatan Rajendran ……………. Shankar
Pooja Balu ……………… Padmini


COLONNA SONORA: GV Prakash Kumar
PLAYBACK SINGERS: GV Prakash Kumar, Dhanush, Naresh Iyer, Saindhavi, Harish Raghavendra, Selvaraghavan


Chi sono Dhanush e Richa Gangopadhyay? Qualche informazione ne I volti maschili del Cinema Tamil, I volti femminili del Cinema Tamil. 

Vedi anche: Classifica personale dei migliori Film Tamil del 2011

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