30 maggio 2012

MOONDRAM PIRAI / SADMA




Ci sono film che si amano anche solo per una scena, una manciata di secondi che trafiggono il cuore e rendono immobili, incapaci di reagire  o di capire se la storia sia veramente finita.  Moondram Pirai è uno di questi. Anche se l’intera pellicola è amabile e ben eseguita, sono proprio le scene della sua conclusione a spostare l’ago della bilancia verso un giudizio ancora più alto. Dopo che Kamal Haasan vinse il National Award come Miglior Attore Protagonista  il regista Balu Mahendra decise di compiere  un remake quasi frame – to - frame del titolo tamil che lo fece trionfare, così nasce Sadma, l’altrettanto bella  versione hindi  voluta e incoraggiata da Hrishikesh Mukherjee.


TRAMA
A seguito di un grave incidente automobilistico una ragazza perde la memoria e si sveglia credendo  di essere  se stessa a sette anni, essendo molto bella e facile da ingannare un guardiano dell’ospedale la porta via di nascosto e la vende ad un bordello.  Srinu / Somu (Kamal Haasan) si reca nella casa d’appuntamenti con un amico e lì incontra Vijaya / Reshmi  (Sridevi), il giovane capisce che la ragazza ha bisogno d’aiuto e la nasconde nella sua casa di montagna. Tra i due nasce un’affettuosa amicizia, Srinivasan si prende cura di lei e attende fiducioso il giorno della sua guarigione.


Se gli Anni Settanta hanno visto trionfare la classe e il talento di Amitabh Bachchan gli Ottanta sono stati il palcoscenico di Kamal Haasan, intenso interprete dal fisico scattante, abile nella commedia ma nato per commuovere ed emozionare. Il successo di Kamal nasce a Chennai ma va ben oltre i confini del cinema tamil, alcuni dei suoi film più belli sono stati girati nell’industria telugu (Pushpak, Swatya Muthyam, Marocharitra) e molti adattati con successo per il mercato hindi.  Anche se è il personaggio di Srinu a conquistare gli spettatori in realtà la protagonista del film è Sridevi, l’attrice si dedica a Reshmi / Vijaya con estremo trasporto, non resiste ad alcuni picchi di overacting ma niente appare stonato. Sridevi riesce ad essere ugualmente credibile sia nel ruolo della bella e moderna adolescente che in quello della bambina imprigionata in un corpo di donna, la sua espressività e la sua tenerezza ben si combinano con l’approccio teatrale e intenso dell’attore che la affianca.

Moondram Pirai e Sadma sono divisi solo da piccoli cambiamenti stilistici e variazioni di set,  lo spirito della storia e la sua realizzazione non vengono intaccati,  si possono quindi considerare due riflessi allo specchio di un unico film.  Il tema centrale è quello del trauma, uno stato di shock temporaneo, e come esso possa trasferirsi da un personaggio all’altro ed emergere per cause diverse: l’incidente e la malattia fisica in un primo momento, l’improvviso sbilanciamento emotivo e la regressione infantile in un secondo. Pur ruotando attorno ad un argomento difficile il film non appare mai ombroso o deprimente, la storia  fa trionfare i sentimenti più sinceri, disinteressati e puliti, m costruisce anche una sua riflessione sulla sessualità mettendo insieme vari elementi: la gioventù metropolitana che spende parte del proprio stipendio nei bordelli, la repressione degli istinti del protagonista, l’attrazione degli uomini per la bellezza di Viji / Reshmi e la continua ricerca di soddisfazione di una ricca signora, sposata per interesse ad un uomo molto anziano, desiderosa di saziare le sue fantasie con un amante giovane e di bell’aspetto.

L’istinto di protezione padroneggia sul desiderio fisico e Srinu accetta di essere vicino alla persona che ama nell’unico ruolo che può rivestire: quello del compagno di giochi e tutore. Vivere con lei, anche se come fratello e non come uomo, è già di per se una fonte di realizzazione per il ragazzo, questo rapporto da una parte lo appaga dall’altro lo consuma e lo fa diventare aggressivo. Il protagonista sceglie una vita  di sentimenti e scherzi innocenti anche a costo di rinunciare all’erotismo, elemento che è portato sullo schermo da  Soni, la giovane moglie insoddisfatta e disgustata dal marito, figura che diviene l’antitesi ideale di Reshmi, un vero alter ego e mai un’antagonista. Da un lato la bomba sexy, dall’altro la donna bambina inconsapevole della sua età anagrafica, ciò che viene protetto e ciò che invece viene temuto, le due diverse femminilità non dividono mai  la scena e si alternano nella vita quotidiana del protagonista. Silk Smitha, attrice di B-movies e torbida item girl, riceve per la prima volta un personaggio  drammatico e non volgare che il regista gestisce con serietà. Che sia per una donna o per l’altra in ogni caso Srinu finisce per trasformarsi in giocattolo, la scimmietta al comando della ragazzina o il diversivo erotico di una donna annoiata che cerca la passione fuori dal matrimonio.

Il mio giudizio sul film : ****  4/5


ANNO :  1982  (Moondram Pirai) , 1983 (Sadma)
REGIA : Balu Mahendra
LINGUA :  Tamil  (Moondram Pirai),  Hindi (Sadma)

TRADUZIONE DEL TITOLO : Moondram Pirai :  la luna crescente del terzo giorno, 
                                                  Sadma :  trauma


CAST :
Sridevi ……………………. Vijaya / Reshmi
Kamal Haasan ………………… Srinivas / Somu
Silk Smitha………………….. Soni



COLONNA SONORA :  Ilaiyaraja
PLAYBACK SINGERS: KJ Yesudas, S Janaki, SP Balasubramanian (Moondram Pirai), Asha Bhosle e Suresh Wadkar ( Sadma) 



QUALCOS'ALTRO:

Moondram Pirai è stato doppiato in lingua telugu e il titolo è Vasantha Kokila, il film è uscito contemporaneamente all'originale tamil ed ha ottenuto un ottimo successo.

Il blockbuster The Dirty Picture è ispirato alla vita della provocante Silk Smitha, bad girl favorita del cinema tamil / telugu negli Anni '80 e primi '90.

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