Con l'esclusione degli ultimi deboli dieci minuti, Guru può essere definito un film perfetto, privo di errori, splendidamente scritto e diretto, splendidamente interpretato. Il soggetto non nuovo per noi occidentali - l'ascesa trionfale e con modalità poco limpide di un self-made man - e l'ambientazione agghiacciante - l'industria manifatturiera di poliestere (riuscite ad immaginare qualcosa di più soporifero?) -, non ne scalfiscono l'eccellente qualità: Guru meriterebbe di essere incluso nella lista delle migliori pellicole di tutti i tempi.
Il film è innanzitutto una delizia per gli occhi. Ratnam torna a regalarci scenari naturali mozzafiato, e il direttore della fotografia dell'ottimo Bombay, Raja Menon, contribuisce in modo determinante ad esaltarne l'artisticità pittorica. E poi le scenografie, le coreografie, le inquadrature, l'innamorata ricostruzione di una Mumbai che ormai appartiene al passato, e - non da ultima - l'incomparabile bellezza di Aishwarya Rai. Ma non sono solo gli occhi ad essere bombardati dallo splendore di questa pellicola. Guru avvince senza un attimo di noia, diverte grazie ad un protagonista allegro e scanzonato e ai dinamici dialoghi, emoziona offrendo numerose sequenze di grandissimo cinema, denuncia, pone dilemmi etici.
La sceneggiatura non sbaglia un colpo, e racconta in modo efficace i tumultuosi cambiamenti in atto nell'India contemporanea. I dialoghi sono fra i migliori nella storia di questa cinematografia, con battute da custodire gelosamente nella memoria. I personaggi costituiscono, insieme alla sublime fotografia, il maggior pregio di Guru: veri, umani, sfaccettati, non solo buoni, non solo cattivi. Si staglia su tutti la figura di Guru: vitale, esuberante, energico, ma anche disonesto, aggressivo, poco incline alla riflessione morale. E uno degli aspetti più singolari del film è il rapporto conflittuale e sanguigno che si instaura fra il protagonista e Nanaji, un rapporto che non si spezza malgrado le profonde divisioni e le lotte che li vedranno combattere in fronti opposti. La regia e le inquadrature sono da manuale. Le interpretazioni indimenticabili. La colonna sonora magnifica e indispensabile.
Un applauso a Mani Ratnam per la regia e per la sceneggiatura, a Raja Menon per la fotografia, a Vijay Krishna Acharya per i dialoghi, ad Abhishek Bachchan, ad Aishwarya Rai. E pollice verso ai soliti miopi distributori italiani per averci ancora una volta privati della possibilità di ammirare su grande schermo non un film ma un'opera d'arte. I capolavori di questo calibro non hanno bisogno di effetti speciali e di tecnologia 3D: conquistano con la loro eccellenza.
TRAMA
La pellicola racconta una storia che abbraccia trent'anni. Nel 1951 il giovanissimo Guru (Abhishek Bachchan) emigra ad Istanbul in cerca di lavoro. Ma coltiva un sogno: mettersi in proprio. Da adulto, accompagnato dalla moglie Sujata (Aishwarya Rai), ci prova a Mumbai, districandosi fra regole corporative e difficoltà di vario tipo. Il nostro eroe non si dà per vinto. E non accetta un no come risposta. Anche se questo significa corrompere, frodare, truffare, infrangere la legge.
ASSOLUTAMENTE DA NON PERDERE
* Abhishek Bachchan. Superbo, incontenibile, naturale. Ci si innamora all'istante del suo magico, ottimista Guru, di quando suona per scherzo la campanella della scuola, di quando sogna il futuro dondolandosi sull'altalena, di quando ammira compiaciuto l'adipe intorno all'addome. Ma soprattutto di quando mostra la sua ottima tecnica nel gioco del golf...
* Aishwarya Rai e la sua irraggiungibile bellezza, la sua insuperabile eleganza. Nelle splendide coreografie di Barso Re e di Tere Bina risulta ben chiaro il motivo per cui Ash sia la principale causa d'insonnia per la metà della popolazione maschile del pianeta. Sua la battuta migliore in un copione affollato di dialoghi indimenticabili: 'Lo sai che è già mattina in molte parti del mondo? Non riesci a pensare ad altro che a questo villaggio?'. Parole che sintetizzano alla perfezione il messaggio del film.
* L'intesa piena di calore condivisa da Abhishek e da Ash, innamorati per davvero: annunceranno ufficialmente il loro fidanzamento due giorni dopo la distribuzione di Guru. Indimenticabili lo scambio di battute alla stazione (video), le occasioni cercate, le effusioni rubate, le schermaglie notturne (video versione tamil). Ammirateli in Tere Bina. Grande coppia, sullo schermo e nella vita.
* Vidya Balan e la sua dolente performance. Gli irresistibili sorrisi, la dolcezza dello sguardo, la potente descrizione di una malattia che devasta, lo strenuo attaccamento alla vita. E l'amaro, disperato bacio (video). Vidya ricopre un ruolo minore, ma sufficiente a regalare alcuni dei momenti più intensi di Guru.
RECENSIONI
The Times of India:
Malgrado il regista metta valorosamente a nudo i crimini perpetrati dal settore industriale, improvvisamente alla fine preferisce ritrarsi e dipingere come un eroe un uomo che giustifica le frodi commesse in nome del pubblico interesse. E' l'ambivalenza morale del film che in qualche modo lascia insoddisfatti. Da un punto di vista cinematico Guru è la quintessenza di Mani Ratnam. Ciascun fotogramma è stupendo, complici le meraviglie della fotografia di Rajiv Menon. La combinazione di A.R. Rahman e di Gulzar crea magie con la melodia. Abhishek mette corpo e anima in un ruolo da sogno, anche se talvolta sembra che il personaggio gli richieda troppo, specialmente nel climax. Aishwarya Rai non riesce a crescere col suo ruolo. Il primo tempo è intensamente drammatico. Il secondo si dilunga e risulta ripetitivo. Ma Guru è una pellicola importante perchè affronta un argomento nuovo e solleva un importante interrogativo sull'aggressivo apparato industriale indiano.
Nikhat Kazmi, 13.01.07
Cinema Hindi: *****
Punto di forza: i personaggi, la fotografia, la sceneggiatura, le interpretazioni, ecceccecc.
Punto debole: Ratnam è, come noi, innamorato del suo protagonista, e gli perdona un po' troppe cose. Inoltre l'accenno a Gandhi nel finale si doveva evitare. Ma i pregi del film sono tanti e tali da annebbiare il giudizio e da indurre a perdonarne le debolezze.
SCHEDA DEL FILM
Cast:
* Abhishek Bachchan - Gurukant Desai
* Aishwarya Rai - Sujata, moglie di Guru
* Mithun Chakraborty (Veer) - Manik Dasgupta detto Nanaji
* Vidya Balan (Ishqiya) - Meenu, nipote di Nanaji
* R. Madhavan (3 idiots) - Shyam Saxena, collaboratore di Nanaji e marito di Meenu
* Arya Babbar (Jail) - Jignesh, fratello di Sujata
* Manoj Joshi (Satta) - Ghanshyam Bhai, braccio destro di Guru
* Mallika Sherawat (Dasavatharam) - item song Mayya
Sceneggiatura e regia: Mani Ratnam
Dialoghi: Vijay Krishna Acharya
Colonna sonora: composta da A.R. Rahman, con testi di Gulzar, è di qualità eccellente. Segnaliamo Mayya, dalle esotiche sonorità mediorientali, interpretato da Maryem Tollar, cantante di origine egiziana; il pluripremiato Barso Re, interpretato da Shreya Ghoshal; Tere Bina, interpretato dallo stesso Rahman; il sostenuto Baazi Laga, interpretato da Udit Narayan (audio); e il dolcissimo Jaage Hain, con l'appassionato gioco di voci di Chitra e di Rahman, accompagnati dal Madras Chorale Group (audio).
Coreografia: le coreografie firmate da Saroj Khan (Devdas) e da Brinda (Yuva) sono tutte splendide. Oltre ai già citati Mayya, Barso Re, Tere Bina, vi suggeriamo anche Ek Lo Ek Muft.
Fotografia: Rajiv Menon (Bombay)
Scenografia: Samir Chanda (Delhi-6)
Montaggio: Sreekar Prasad (Kaminey)
Anno: 2007
Awards (selezione):
* Filmfare awards: miglior coreografia (Saroj Khan per Barso Re), miglior colonna sonora, miglior compositore, miglior cantante femminile (Shreya Ghoshal per Barso Re), miglior scenografia.
* IIFA awards: miglior compositore e miglior cantante femminile (Shreya Ghoshal).
* Star screen awards: miglior compositore e miglior cantante femminile (Shreya Ghoshal).
* Zee cine awards: miglior compositore e miglior cantante femminile (Shreya Ghoshal).
RASSEGNA STAMPA/VIDEO
* 09.01.07, Bollywood Hungama: intervista a Mani Ratnam
* 10.01.07, Bollywood Hungama: intervista ad Abhishek Bachchan
* Video: première mondiale di Guru a Toronto
* Video: intervista a Mani Ratnam alla proiezione di Guru a New York
* Video: intervista ad Aishwarya Rai alla proiezione di Guru a New York
* Bollywood Hungama: video che raccoglie le dichiarazioni di Mani Ratnam
* Bollywood Hungama: video che raccoglie le dichiarazioni di Abhishek Bachchan
CURIOSITA'
* Guru è stato proiettato al Festival Internazionale del Film di Roma nel 2007 nella sezione Focus India, insieme a Gandhi my father, The last Lear e No smoking. Pagina del sito ufficiale del festival dedicata a Guru. E' stato inoltre presentato al Tongues on Fire London Asian Film Festival 2010. Aggiornamento del 4 giugno 2012: Guru verrà trasmesso quest'estate su Rai Movie.
* La Mumbai degli anni cinquanta rappresentata nel film è stata ricostruita a Chennai in uno dei più grandi set mai allestiti. Lo scenografo Sameer Chanda ha effettuato approfondite ricerche. Il risultato è uno spaccato di città curato nei minimi dettagli e completo di tram, case, comparse abbigliate in costumi di quegli anni.
* Abhishek Bachchan, su richiesta di Mani Ratnam, è dovuto ingrassare undici chili per impersonare meglio il ruolo di Guru da adulto.
* Mithun Chakraborty, nato a Calcutta e grande appassionato di cricket e di calcio, prima di entrare nell'industria cinematografica si avvicinò al movimento naxalita bengalese, da cui si dissociò dopo la morte accidentale del fratello. Mithun e la sua famiglia, a seguito di questa defezione, nel corso degli anni hanno ricevuto continue minacce da parte dei naxaliti. Mithun ha sempre coltivato una carriera parallela a quella bollywoodiana, interpretando diversi film d'autore e conquistando ben tre National Awards. L'attore aveva già recitato in due film intitolati Guru: nel 1989 e nel 2005.
* Vijay Krishna Acharya ha firmato la sceneggiatura di Dhoom 2 - Back in action, nonchè la sceneggiatura e la regia di Tashan.
* Ricordiamo che Mani Ratnam, Aishwarya Rai, Abhishek Bachchan e A.R. Rahman (e l'attore tamil Vikram) sono attesi alla proiezione di Raavan alla prossima Mostra del Cinema di Venezia.
* Molti ritengono che la storia di Guru si ispiri alla vita del noto industriale Dhirubhai Ambani, fondatore del gruppo Reliance. Come il protagonista del film, anche Ambani era originario del Gujarat, figlio di un maestro di scuola. Dhirubhai tornò in India, dopo un periodo di lavoro all'estero, per occuparsi di poliestere, e fu spesso accusato di frode e di atti illeciti. La famiglia Ambani è considerata una delle più ricche al mondo. Il gruppo Reliance, fondato nel 1958 a Mumbai, si dirama in vari settori: petrolchimico, tessile, assicurativo, telecomunicazioni. Dirubhai è morto nel 2002. Il timone delle sue aziende è passato ai figli Anil e Mukesh che, in disaccordo fra loro, hanno diviso in due l'impero.
* Film che trattano il tema delle frodi perpetrate dalle aziende: Corporate.
GOSSIP & VELENI
* Abhishek Bachchan e Aishwarya Rai si sono sposati il 20 aprile 2007, tre mesi dopo la distribuzione di Guru.
* Pare che Mithun Chakraborty, coniugato, abbia avuto una relazione segreta con Sridevi.