Dabangg è uno dei film più selvaggi e pirotecnici della storia del cinema, un carnevalesco spaghetti eastern dal ritmo rapido e dalla confezione impeccabile. La distribuzione in occasione della festa religiosa musulmana dell'Eid ha contribuito a riempire le sale, e, due settimane dopo, le cifre da record riguardanti gli incassi non accennano a diminuire, elettrizzando non solo la superstar bollywoodiana Salman Khan, ma anche un trio di esordienti molto speciali: alla regia Abhinav Kashyap, alla produzione Arbaaz Khan, nel ruolo della protagonista femminile Sonakshi Sinha.
Dabangg certo non cattura il pubblico con la sua trama. Le vicende che dovrebbero costituirne la storia sono rappresentate sullo schermo senza porre l'accento sul nucleo narrativo, bensì enfatizzandone comicamente tutte le possibili implicazioni. In Dabangg, infatti, ogni aspetto è funzionale al divertimento:
- la regia, compatta in modo stupefacente malgrado le inserzioni continue di tumultuose sequenze d'azione e di strabilianti coreografie. Abhinav Kashyap vede largo e lungo, non si ghettizza nel cinema d'autore e nemmeno in quello commerciale, regala inquadrature da manuale e sberleffo, ironia intelligente e pernacchie;
- gli esplosivi dialoghi, serviti con l'esilarante contorno di gestualità, espressioni, mimica;
- i personaggi, volutamente eccessivi eppure pieni di calore;
- l'ambientazione, rustica ma non pittoresca, provinciale ma arricchita da un'ombreggiatura cool che conquista;
- la colonna sonora, robusta e ruspante;
- le interpretazioni, con un Salman Khan mostruosamente incontenibile: baffetto alla Gable, pupilla roteante, ghigno sardonico. Affiancato da un pugno di attori decisi a far quadrato con lui: Arbaaz Khan, Sonu Sood, e soprattutto Sonakshi Sinha, fiero cipiglio à la Vidya Balan, per nulla soggiogata dall'istrionismo di Salman.
Dabangg è davvero Bollywood al suo meglio, fragorosa e colorata. I suoi cliché, la sua retorica, il suo pathos melodrammatico, il suo masala. Centrifugati e poi sparati in tutte le direzioni da un regista esordiente che osa confrontarsi con la tradizione cinematografica hindi senza provare alcun timore reverenziale: solo goliardia e scanzonato affetto. Il risultato è una di quelle pellicole universali che divertono il pubblico più eterogeneo, perfette per una pazza serata fra amici ma anche per un festival internazionale.
Sessanta milioni di italiani non vedranno (*) Dabangg. Dovranno accontentarsi del solito, elegante cinema europeo. E del solito, magniloquente cinema americano. Ma la novità, il divertimento, l'energia, le idee sono altrove. Che si tratti dell'effervescente neo-Bollywood o che si tratti, come nel caso di Dabangg, del chiassoso, reinventato masala, l'industria cinematografica indiana negli ultimi anni non finisce di stupirci, di emozionarci, di ammaliarci.
(*)
Dabangg è stato trasmesso in edizione doppiata in italiano e quasi integrale dal canale Rai4 il 21.02.12.
Area del sito Rai dedicata all'evento. (Aggiornamento del 18.04.12).
TRAMA
Chulbul Pandey (Salman Khan) è un poliziotto allegramente corrotto che sottrae refurtive ai malavitosi per investirle (ehm) nella sua pensione integrativa. Arti letali. Grilletto facile. Battuta pronta. Cos'altro? Madre affettuosa (Dimple Kapadia), patrigno indifferente (Vinod Khanna), fratellastro adeguatamente stronzo (Arbaaz Khan), politico-gangster bello come il sole e supercattivo (Sonu Sood), pupa scontrosa e indipendente (Sonakshi Sinha). Ma poi: quale trama??
ASSOLUTAMENTE DA NON PERDERE
* L'entrata in scena di Chulbul Pandey: il Lago dei cigni delle sequenze d'azione.
* Salman Khan (*****). Fighissimo. Bravissimo. Simpaticissimo. Dov'è la fila per chiedergli la mano?
LA BATTUTA MIGLIORE
(irripetibile)
RECENSIONI
The Times of India: ****
Volete sapere cos'è Bollywood? Guardate Dabangg. E' chiassoso, pazzo, esagerato, eccessivo, fumettistico, kitsch, generosamente insaporito con l'obbligatoria guarnizione desi di canzoni e danze, e traboccante di carisma da star. Ma soprattutto non ha un significato: vuole solo intrattenere, e lo fa in dosi massicce. L'esordiente regista Abhinav Kashyap compie un'inversione ad U e sceglie di percorrere un'altra strada rispetto a quella intrapresa dal fratello Anurag: no al realismo, sì alla re-invenzione in chiave contemporanea della vecchia formula del masala. Il fatto che in Dabangg non vi sia una trama è irrilevante. L'unico aspetto importante è Salman Khan, Salman Khan, Salman Khan e ancora Salman Khan. Così, da bravi, sedetevi e gustate lo star power di un intrattenitore di razza. La performance di Salman è talmente coinvolgente che perdonerete e dimenticherete tutto il resto. A questo aggiungete due aspetti altrettanto fondamentali: le eccellenti sequenze d'azione coreografate da S. Vijayan, e la trascinante colonna sonora di Sajid-Wajid e del debuttante Lalit Pandit. Ambientato in una piccola, sonnolenta cittadina dell'Uttar Pradesh, Dabangg crea un'affascinante tela di decadenza.
Nikhat Kazmi, 10.09.10
Hindustan Times: ***
Il protagonista rimane un eroe, anche se corrotto e privo di redenzione: Dabangg conferma in modo sottile una o due verità sui cambiamenti in atto in India. La trama è giustamente priva di senso e comunque non ve ne curerete. Questo swinging pastiche è un intero lotto - senza la noia - dei recenti lavori di Salman Khan. L'equilibrio fra parodia senz'anima e seriosa insensatezza è meglio riuscito rispetto a tentativi simili quali Tashan o Jhoom Barabar Jhoom. Dabangg è un super B-movie con un budget ragionevolmente alto. Sarebbe un delitto non guardarlo in un vecchio, decrepito cinema mono-sala, senza quello spirito tipico della rumorosa, tribale tradizione bollywodiana. Dabangg è davvero un film pazzo.
Mayank Shekhar, 10.09.10
Cinema Hindi: ****1/2
Punto di forza: (comodi?) regia, scene d'azione, coreografie, SalmanSalmanSalman, colonna sonora, item number, montaggio, SalmanSalmanSalman, ritmo, dialoghi, interpretazioni, SalmanSalmanSalman.
Punto debole: le sequenze girate a Dubai.
SCHEDA DEL FILM
Cast:
* Salman Khan - Chulbul Pandey
* Arbaaz Khan (Fashion) - Makhanchan Pandey, fratellastro di Chulbul
* Sonakshi Sinha - Rajo, fidanzata di Chulbul
* Dimple Kapadia (
Dil Chahta Hai) - Naini, madre di Chulbul e di Makhanchan
* Vinod Khanna (
Wanted) - Prajapati Pandey, secondo marito di Naini e padre di Makhanchan
* Om Puri - ufficiale di polizia
* Anupam Kher - Dayal Babu
* Mahie Gill (
Dev D) - Nirmala, fidanzata di Makhanchan
* Tinu Anand (
Ghajini) - padre di Nirmala
Regia: Abhinav Kashyap
Sceneggiatura: Dilip Shukla (dialoghi per Andaz Apna Apna) e Abhinav Kashyap
Colonna sonora: composta da Sajid-Wajid, è davvero travolgente. Diversi brani sono diventati delle superhit ancor prima della distribuzione del film,
Udd Udd Dabangg (un po' troppo simile ad
Omkara, per la verità) e
Tere Mast Mast Do Nain in testa. Ma la canzone che ha conquistato l'India è l'incandescente
item song Munni Badnaam, composta da Lalit Pandit (per il testo integrale e la traduzione in inglese:
clicca qui). Azzeccato anche il latineggiante commento musicale di Sandeep Shirodkar (
Once upon a time in Mumbaai) che potete ascoltare nel
trailer.
Coreografia nelle scene d'azione: l'ottimo S. Vijayan (
Wanted) (
*****)
Fotografia: Mahesh Limaye (Fashion)
Scenografia: Wasiq Khan (
Wanted)
Montaggio: Pranav V. Dhiwar (Mr. Singh Mrs. Mehta)
Traduzione del titolo: dabang significa senza paura. L'aggiunta di una g finale non è dovuta, come spesso accade a Bollywood, a motivi scaramantici bensì fonetici: è un'indicazione a pronunciare correttamente la parola.
Anno: 2010
Awards:
* National Film Awards: miglior film d'intrattenimento. Aggiornamento del 12.07.11;
* IIFA (selezione): miglior film, miglior attrice esordiente, miglior sceneggiatura, miglior attore in un ruolo negativo (Sonu Sood), miglior colonna sonora, miglior coreografia
Munni Badnaam (Farah Khan), migliori scene d'azione. Aggiornamento del 12.07.11;
* Filmfare (selezione): miglior film, miglior attrice esordiente, miglior colonna sonora, migliori scene d'azione. Aggiornamento del 02.03.11;
* Star Screen (selezione): miglior attore protagonista, miglior attrice esordiente, miglior colonna sonora (ex aequo
My name is Khan), miglior coreografia
Munni Badnaam (Farah Khan), migliori scene d'azione. Aggiornamento del 02.03.11;
* Zee Cine: miglior film, miglior regista esordiente, miglior attrice esordiente, miglior sceneggiatura, miglior colonna sonora, miglior brano musicale (Munni Badnaam), miglior commento musicale, migliori scene d'azione, miglior montaggio. Aggiornamento del 02.03.11.
Trailer (definito il migliore del 2010)
RASSEGNA STAMPA/VIDEO (aggiornata al 16 maggio 2022)
* 09.11.09, Hindustan Times:
intervista a Sonakshi Sinha
* 04.08.10, Bollywood Hungama: intervista ad Abhinav Kashyap,
prima e
seconda parte
* 07.08.10, Hindustan Times:
dichiarazioni di Salman Khan in occasione del lancio a Delhi della colonna sonora
* 23.08.10, Hindustan Times:
intervista a Salman Khan, nella quale l'attore narra un aneddoto davvero esilarante. Pare che Katrina Kaif stesse guardando un film alla televisione. Ad un tratto chiamò Salman e gli disse: 'Guarda questo attore. E' uno nuovo che vorrebbe assomigliarti. Ma guardalo! Poveretto, non ce la farà mai!'. Il film era
Maine Pyar Kiya, del 1989, che segnò il debutto ufficiale di Salman a Bollywood (anche se l'attore aveva già partecipato ad un'altra pellicola l'anno precedente:
Biwi Ho To Aisi) e che gli valse il Filmfare Award per il miglior esordio maschile. E, ovviamente, il
poveretto a cui si riferiva Kat era proprio il nostro Sallu...
* 26.08.10, Bollywood Hungama:
intervista a Sonakshi Sinha
* 27.08.10, Bollywood Hungama:
intervista ad Arbaaz Khan
* 27.08.10, Bollywood Hungama:
live chat con Arbaaz Khan
* 30.08.10, Bollywood Hungama:
intervista a Salman Khan nella quale Sallu pronuncia una frase tenerissima dedicata a Sonakshi Sinha: 'All'età di Sonakshi ero pieno di passione, di entusiasmo, di fervore. Oggi, sfortunatamente, non è più così. Ma quando noto che qualcuno è così entusiasta di lavorare con me, allora non entro in competizione con la co-star bensì col suo entusiasmo. E probabilmente è questa la ragione per cui mi vedete tanto coinvolto e pieno di energia in
Dabangg'.
* 31.08.10, Bollywood Hungama:
intervista a Sajid-Wajid
* 04.09.10, Bollywood Hungama:
live chat con Sonu Sood
* 10.09.10, Hindustan Times:
intervista ad Abhinav Kashyap
* 10.09.10, Bollywood Hungama:
intervista a Sonakshi Sinha
* 10.09.10, Bollywood Hungama:
intervista a Sonu Sood
'The opening fight in Dabangg (...) feels like a trailer, displaying a hyper-kinetic, collage-like aesthetic that embodies (...) a contemporary visual style that deprioritizes clear screen geography in favor of formal play and sensory hyper-stimulation. In this scene, rapid-fire cutting abounds but often seems to serve contradictory purposes. At points, it compresses and streamlines the space and time of an action, such as cutting from a shot of Chulbul [il protagonista] unwinding a fire hose to a shot of his leg kicking back to a close-up of his foot unlatching the valve that will release the soon-to-be-weaponized high-pressure stream; evoked here is the one-precisely-framed-action-after-another “constructive editing” (...) attributed to Hong Kong action cinema. Elsewhere, editing seems to arrest time, such as in presenting a spectacular maneuver from different angles or via axial cuts that seem to serve no purpose beyond lending the action a visual stutter. Temporal malleability is even more forcefully foregrounded in the scene’s toggling between speed ramp, “real time,” and slow motion, which occurs so frequently and fluidly that the distinctness of each time scale becomes subordinate to the act of moving between them. This time-shifting delivers a powerful physical jolt - the inertial kick when a speed-ramped segment shifts suddenly into slow motion, for example, or the catharsis of a temporally arrested maneuver rocketing into an accelerated impact - and helps thematize the power of the post-production specialist who fragments and remixes cinematic spacetime with abandon.
Indeed, this scene hinges on projecting a sense of power - both the power of our protagonist as an unstoppable physical force and the implied power of the post-production designer who, thanks to digital editing and visual effects software that enable more dynamic and fine-grained image manipulation, exerts an unprecedented level of control over the time and space of the image. To a significant extent, these two manifestations of power reinforce each other. (...) The foregrounded spatiotemporal malleability of the Dabangg scene seems to express and heighten our impression of Chulbul’s outsized power. Our protagonist is so much faster and stronger than his opponents that he seems to occupy a different plane of existence, phasing through space like an extra-dimensional entity unbound by physics at the human scale. Conversely, the way these stylistic flourishes are organized around the figure of the action hero (...) seems to concretize the omnipotence of the post-production specialist in the onscreen figure of the action hero. On the one hand, Chulbul, in his power, is framed as being like the specialist, rearranging bodies, objects, and physical laws with seemingly omnipotent ease. On the other hand, the post-production specialist - whose role is underscored through the scene’s ostentatiously “remixed” style - comes to feel like Chulbul, a powerful and agential figure in complete control of their environment.
The effect of mutual empowerment isn’t perfect. (...) Cinematic depictions of an action hero transcending normal physical limits often (...) threaten to undercut the impression of the action star as a real physical body in a real physical space. So it is with the Dabangg scene, in which the sense of Chulbul’s omnipotence is both enhanced by and challenged by the overt stylistic flourishes. (...) That said, the way in which the techniques are systematically synced with Chulbul’s shows of force (e.g., a shift to slow motion to highlight the physical virtuosity of a particular maneuver, speed ramps to exaggerate the sense of crushing impact) tips the scales in favor of empowerment as the scene’s reigning impression and ethos.
This sense of power is further enhanced by the overwhelming star wattage of actor Salman Khan, who plays Chulbul. (...) Within this pop cultural context, Chulbul’s specificity as a character dissolves into Khan the star; this character-actor conflation lends an extra-textual charge to the scene’s rhetoric of power, which draws on and allegorizes the meteoric rise of Khan-as-star at this juncture in his career. The emblematic moment occurs with Chulbul/Khan’s first appearance: after kicking down a door, whose toppling is speed-ramped to convey the kicker’s larger-than-life strength, the man appears in all his mustached, shades-sporting glory, framed in close-up and slow-motion and with accompanying multicolored text reading “Salman Khan as Chulbul Pandey.”
Emerging at the complex intersection of action-hero physicality, a digital “post-production aesthetic,” and mega-stardom, the experience of empowerment delivered by the scene is exhilarating. It is also disturbing, given that it sets the tone for a film about a cop who uses his “power” to do basically whatever he wants, from accepting bribes to shooting a fellow officer in the arm for laughs to hounding a woman until she marries him. Perhaps drawing extra-textually on Khan’s own status as (...) the scandal-laden “bad boy” of Bollywood, Chulbul’s ethical breaches are not condemned by the film but, rather, are framed as being mere rakish character quirks part and parcel of the man’s maverick personality.
On the one hand impressive in its brazen embrace of such an abrasive protagonist, the way Dabangg makes light of Chulbul’s offenses does feel queasy, and this queasiness begins in this opening scene, whose celebratory (even if also tongue-in-cheek) portrait of a cop vanquishing opponents totally, unreservedly, and without accountability sits uneasily with the history and ongoing reality of police brutality in India. What makes the scene thrilling is precisely what makes it unsettling: the multi-pronged aesthetic and rhetoric of power takes on a troubling air when mapped onto the figure of the gleefully irresponsible police officer, for whom “power” slips all too easily into its abuses. For better and for worse, the scene is a tour de force of force, indulging a fantasy of might that glosses over a reality of violence'.
* Bollywood Hungama: intervista video a Salman Khan,
prima e
seconda parte
* Bollywood Hungama: intervista video ad Arbaaz Khan,
prima e
seconda parte
* Times Now:
Making of Dabangg, con Abhinav Kashyap, Salman Khan, Arbaaz Khan e Sonakshi Sinha.
Prima,
seconda,
terza e
quarta parte
* Bollywood Hungama:
video della presentazione della colonna sonora
* Mid Day:
video di presentazione di
Dabangg, con Salman Khan, Arbaaz Khan, Sonakshi Sinha e Malaika Arora. Il video ha un'ottima definizione, ma purtroppo è in hindi
* Bollywood Hungama:
video della partecipazione di Salman Khan, Arbaaz Khan, Sonakshi Sihna e Malaika Arora allo show televisivo
Entertainment Ke Liye Kuch Bhi Karega condotto da Farah Khan
* Times Now:
video della proiezione privata di
Dabangg con dichiarazioni di Aamir Khan
*
Video: première di
Dabangg*
Video:
Munni Badnaam - The making*
Video:
Udd Udd Dabangg - The making*
Video:
Tere Mast Mast Do Nain - The making*
Video:
Humka Peeni Hai - The making*
Video:
Chori Kiya Re Jiya - The making*
Video: l'incendiaria esibizione di Salman Khan agli IIFA 2010 (con Zarine Khan, Govinda e Anil Kapoor)
*
Video: sfilata di Salman Khan e Sonakshi Sinha in occasione degli IIFA 2010
* Bollywood Hungama:
lista di tutti i link agli articoli e ai video dedicati a
Dabangg
Vedi anche:
CURIOSITA'
*
Dabangg ha davvero provocato un
Big Bangg nella storia del cinema indiano, malgrado le previsioni poco ottimistiche da parte degli esperti che, dopo il weekend di distribuzione, sostenevano che
Dabangg non ce l'avrebbe fatta a mantenere quel ritmo. Distribuito il 10 settembre in 1.500 sale, pare che
Dabangg abbia già conquistato il record di incassi nella storia del cinema indiano nel primo giorno di programmazione (seguito da
3 idiots,
Raajneeti,
Housefull e
Ghajini), nel primo weekend di programmazione, nonchè nella prima settimana di programmazione, battendo
3 idiots. Ovviamente i risultati non sono ancora definitivi, ma ad oggi
Dabangg è il campione d'incassi del 2010 ed il secondo di tutti i tempi nella storia di Bollywood dopo
3 idiots ed ex-aequo con
Ghajini. Attenzione: questi dati non tengono conto dell'inflazione.
Video diffuso da Times Now.
* In un
articolo pubblicato da The Times of India, alcuni cineasti indiani tentano di spiegare le ragioni dell'enorme successo di
Dabangg. Mahesh Bhatt ritiene che
Dabangg abbia riconquistato quello spazio ceduto dai registi bollywoodiani (più legati a storie ambientate nelle metropoli) alle cinematografie non in lingua hindi. Secondo Bhatt il pubblico metropolitano è sofisticato solo in superficie. Sudhir Mishra (
Chameli) aggiunge: 'I nostri registi nelle loro teste vivono in America, e si vergognano di realizzare dei film hindi tradizionali. I grandi film hindi si ispirano alla realtà indiana, ma ultimamente i registi provenienti da famiglie bollywoodiane hanno preferito lasciare questo genere di storie a Vishal Bhardwaj, Rajkumar Hirani, Anurag e Abhinav Kashyap'.
* Arbaaz Khan ha rilasciato le seguenti dichiarazioni a Hindustan Times: 'E' un'emozione indescrivibile constatare che il mio lavoro sia stato finalmente riconosciuto. Mai avrei immaginato che
Dabangg sarebbe stato un tale successo. Non sono d'accordo sul fatto che la pellicola sia diventata un blockbuster grazie alla promozione e alla presenza nel cast di Salman Khan in un ruolo d'azione. Allora perchè
Veer è stato un flop? Perchè
Wanted non ha incassato quanto
Dabangg?
Dabangg non è solo un film d'azione: ci sono l'aspetto comico, una grande colonna sonora e un'attrice protagonista molto apprezzata per la sua performance. E comunque so solo che la mia famiglia ed io siamo di fronte ad uno dei più grossi successi di Bollywood, e ci piace pensare che l'intera industria cinematografica di Mumbai stia condividendo la nostra gioia, perchè un blockbuster di queste dimensioni significa prosperità per tutti. Organizzeremo presto un party celebrativo a cui vorremmo invitare gli esponenti del settore, ma ciò comporterebbe una lista di ospiti di 15-20 mila persone, e sarebbe ingestibile, quindi dovremo limitarci agli amici'.
Articolo originale.
*
Dabangg è stato proiettato in Norvegia, inaugurando una rassegna dedicata al cinema hindi.
Video: Salman Khan e Sonakshi Sinha in Norvegia.
Immagini.
* Pare che solo le sequenze d'azione abbiano richiesto sessanta giorni di riprese, di cui dieci destinati alla famosa scena con l'olio, nella quale, fra l'altro, gli attori continuavano a scivolare e cadere per terra. Salman compreso, che ha girato senza il supporto di uno stuntman. Gran divertimento per tutti ma anche grandi lividi.
* Abhinav Kashyap, fratello del più noto Anurag Kashyap, è stato assistente alla regia di Mani Ratnam in
Yuva (nel quale ha anche recitato in un ruolo minore), e ha scritto i dialoghi di
Manorama e di
13B. Abhinav aveva avvicinato Arbaaz Khan per proporgli un ruolo in
Dabangg, ma l'attore si innamorò della sceneggiatura e decise di produrre il film inaugurando così la sua casa di produzione.
* Sonu Sood era stato scelto da Abhinav Kashyap per il ruolo del protagonista, prima che Salman Khan accettasse di aderire al progetto. Sonu e Abhinav si conoscono dai tempi di
Yuva. Fu allora che Abhinav promise a Sonu che lo avrebbe scritturato per il suo primo film. Il personaggio di Cheddi Singh si ispira al politico del Bihar Rajesh Ranjan, alias Pappu Yadav, attualmente in prigione. La famiglia di Yadav ha molto apprezzato la performance di Sonu, e lo stesso Yadav ha chiesto a Sood di organizzare una proiezione in carcere. L'attore aveva in precedenza incontrato Yadav per calarsi meglio nel ruolo di Cheddi.
Articolo di The Times of India.
* Mahesh Manjrekar è regista e attore. Nel 2010 è stato distribuito il suo ultimo film da regista, City of gold. Manjrekar ha diretto la pellicola in lingua marathi Astitva, distribuita nel 2000, con Tabu, pellicola che si è aggiudicata il National Award per il miglior film in lingua marathi.
* Il duo di fratelli Sajid-Wajid ha composto negli ultimi anni una decina di colonne sonore per film interpretati da Salman Khan, fra cui Partner, Hello e Wanted.
* Lalit Pandit, componente del noto duo, ormai sciolto, Jatin-Lalit, ha composto per la prima volta la musica e le parole per un'
item song,
Munni Badnaam, che costituisce il primo successo da solista del compositore.
* Chulbul è il soprannome di un nipote di Abhinav Kashyap. L'aggettivo chulbula significa disubbidiente.
* Om Prakash Jakhar è l'intestatario del numero di telefono mostrato in una delle locandine di
Dabangg. Lo sfortunato signore riceve quotidianamente più di 500 telefonate, persino dal Giappone, dalla Cina, dalla Svizzera e dall'Arabia Saudita. La produzione ha risposto che nessuno si era accorto dei numeri di telefono stampati sullo sfondo del poster. Problemi analoghi si erano verificati per
Ghajini e per
Milenge Milenge.
Articolo originale.
* Aggiornamento del 30 maggio 2021: da oggi è in straming su Disney Plus la serie animata ispirata a
Dabangg.
Qui un assaggio.
* Film che trattano lo stesso tema:
Wanted. Film ambientati nell'entroterra indiano:
Ishqiya. Film altrettanto divertenti e insensati:
Tashan, che però è stato un gigantesco flop.
GOSSIP & VELENI
* Salman Khan, Arbaaz Khan e Sohail Khan (
Main Aurr Mrs. Khanna) sono fratelli. Il padre è Salim Khan, rinomato sceneggiatore in coppia con Javed Akhtar: insieme hanno scritto il film più celebre della storia del cinema indiano,
Sholay. Malaika Arora è la moglie di Arbaaz Khan.
* Il successo senza precedenti di
Dabangg ha apportato un significativo cambiamento nella vita sociale di Salman Khan. La star, solitamente non molto attenta alla gestione dei suoi rapporti sociali (nonchè, va detto a suo credito, allo sfruttamento di tali relazioni a scopo promozionale), pare si sia decisa ad affidarne la responsabilità ad una società specializzata. La prima iniziativa proposta da questa società è l'organizzazione di un party celebrativo del successo di
Dabangg, che avrà come effetto collaterale ma non meno importante quello di affermare il nuovo potere a Bollywood dei Khan come famiglia. Il party si terrà entro la prima settimana di ottobre in un hotel a 7 stelle o in una delle residenze personali di Salman. La lista degli ospiti dovrebbe includere i Bachchan, i Kapoor, i Chopra, i Roshan, Aamir Khan, Priyanka Chopra, Kajol e Ajay Devgan, Saif Ali Khan e
Kareena Kapoor. Assente
Shah Rukh Khan. Ci chiediamo: e Aishwarya Rai?
* Sonakshi Sinha è la figlia di Shatrughan Sinha, noto attore degli anni settanta e ottanta, che presto rivedremo in
Rakta Charitra di
Ram Gopal Varma. La madre di Sonakshi è l'attrice Punam Sinha (
Jodhaa Akbar). Il fratello di Sonakshi, Luv, ha debuttato quest'anno in
Sadiyaan. Shatrughan non si è presentato alla proiezione speciale di
Dabangg organizzata per le famiglie perchè troppo nervoso: ha preferito vedere il film solo dopo aver verificato che la performance della figlia era stata favorevolmente accolta. Le famiglie Sinha e Khan sono in rapporti di amicizia da sempre.
* Sonakshi Sinha sino a qualche tempo fa pesava quasi novanta chili, e mai avrebbe pensato di dedicarsi al cinema. Sonakshi ha frequentato una scuola per stilisti, ed il suo sogno era lavorare nel campo della moda. Stimolata dalla famiglia, la ragazza cominciò a frequentare una palestra e a perdere peso. Abbigliata in modo tradizionale, partecipò al matrimonio di Amrita Arora, sorella di Malaika. Salman e Arbaaz la notarono e le chiesero di accettare il ruolo di Rajo. Sonakshi non ebbe quindi il tempo di prepararsi studiando recitazione: i due Khan e il regista Abhinav si sono occupati del training. Pare anche che Salman verificasse giornalmente che Sonakshi si recasse in palestra dopo le riprese.
* Sembra che Vidya Balan e Rani Mukherjee abbiano contattato Sonakshi congratulandosi per la sua interpretazione.
* Vinod Khanna è un noto attore degli anni settanta e - parzialmente - degli anni ottanta. Nel 1975 divenne seguace di Osho, e nel 1979 si trasferì per quattro anni nella comunità di Osho negli USA, con le mansioni di lavapiatti e giardiniere. Il suo matrimonio finì in un divorzio. La sua assenza dalle scene durò otto anni. Vinod è il padre di Akshaye e di Rahul Khanna (Earth).
* Il successo di Dabangg ha provocato un terremoto nel calendario delle prime. Nessun film è stato distribuito insieme a Dabangg, e nessun film commerciale è stato distribuito nelle due settimane successive. La distribuzione di Anjaana Anjaani e di The robot, inizialmente prevista per il 24 settembre, è stata infatti rimandata al primo ottobre, causando slittamenti a cascata.
*
Dabangg non è stato distribuito in Pachistan in occasione dell'Eid: le autorità pachistane hanno ritenuto che la pellicola bollywoodiana avrebbe danneggiato la produzione locale. Aggiornamento del 28.09.10:
Dabangg è stato distribuito in Pachistan una settimana dopo rispetto all'India, ottenendo un clamoroso successo. Tre anni fa era stato abolito il bando alle pellicole indiane, dando respiro alle sale locali. L'industria cinematografica pachistana produce pochi film all'anno (nei primi nove mesi del 2010 solo una decina) e di budget contenuto. La qualità non sempre impeccabile delle pellicole contribuisce allo scarso successo di pubblico. Pubblico che premia invece la produzione indiana: non solo
Dabangg, ma anche
Once upon a time in Mumbaai,
I hate luv storys,
Housefull. E malgrado il costo dei biglietti sia quasi doppio rispetto a quello dei film pachistani.
Articolo di The Times of India.
* Durante le riprese del brano
Chori Kiya Re Jiya, nella sequenza in cui Salman e Sonakshi sono in moto nel deserto, la sciarpa dell'attrice si impigliò nella ruota. A causa del rumore del motore, Salman non sentì le richieste di aiuto di Sonakshi. Fortunatamente l'attore si voltò in tempo per evitare alla partner una brutta caduta oltre che lo strangolamento.
* Sonu Sood girando la sequenza d'azione finale con Salman Khan si fratturò il naso.
* Sembra che Om Puri sia rimasto deluso dal montaggio definitivo di Dabangg: il suo ruolo è stato notevolmente ridotto.
* Pare che Salman Khan abbia proposto dei cambiamenti nella sceneggiatura di
Dabangg per rendere il film più rapido, cambiamenti accettati di buon grado da Abhinav Kashyap. Non solo: sembra che Sallu abbia attivamente partecipato al montaggio di
Dabangg. Anche nel caso di
Veer Salman aveva proposto dei tagli, ma il regista si rifiutò di ascoltarlo.
* Salman spiò in un locale alcuni ubriachi che ballavano, ed in seguito propose quei buffi movimenti per la coreografia di
Udd Udd Dabangg. Non solo: i passi di Sallu in
Munni Badnaam sono stati copiati da quelli involontariamente improvvisati dal suo truccatore. Salman li sbirciò dal set e chiese all'atterrito assistente di riproporli davanti a tutti. Farah Khan li ripulì e li incluse nella coreografia.
* Salman Khan ha personalmente richiesto alla rock band Underground Authority di riproporre i brani della colonna sonora di
Dabangg in una nuova versione rock.
Video dell'esibizione degli Underground Authority allo show televisivo
India's got talent Khoj 2: la canzone proposta è
Urvasi Urvasi di A.R. Rahman, tratta dalla colonna sonora di
Kadhalan, film in lingua tamil del 1994.
Profilo degli Underground Authority in MySpace.
* Pare che il successo di Dabangg abbia incrinato l'amicizia fra Salman Khan e Govinda. Salman aveva promesso a Govinda di offrire alla figlia un ruolo da protagonista in uno dei suoi film per favorirne il lancio a Bollywood, ma poi, per Dabangg, è stata scelta Sonakshi Sinha. Govinda e famiglia non sono intervenuti alla prima di Dabangg adducendo come scusa un problema di salute.
* Nei giorni di distribuzione di
Dabangg Salman Khan si è ritrovato invischiato in una polemica nazionale per aver dichiarato, nel corso di un'intervista al canale televisivo pachistano Express 24/7, che le esplosioni a Mumbai del 26 novembre 2008 avevano beneficiato di una grande rilevanza mediatica solo perchè le vittime coinvolte appartenevano a classi sociali elevate. Queste parole hanno scatenato un tale vespaio da costringere la star a scrivere nel suo profilo in
Twitter: 'Sembra che farei meglio a chiudere con Twitter. Non lo vorrei, ma cosa posso farci? Ho combinato un casino, mi dispiace, e non mi vergogno di chiedere scusa'. In effetti da allora l'attore ha postato pochi messaggi. In seguito Salman ha dichiarato: 'Circa tre settimane fa ho rilasciato un'intervista. Poi mi sono visto alla televisione, e le mie parole suonavano insensibili. Ma io intendevo dire che tutti gli esseri umani sono uguali. Perchè alcune morti ricevono maggior attenzione di altre dai mass media?'. Video dell'intervista rilasciata a Express 24/7:
prima,
seconda e
terza parte.
Video diffuso da Business of Cinema che riporta le scuse di Salman.
Articolo di Hindustan Times.
* Pare che la musica di
Munni Badnaam sia stata copiata nota per nota dal brano
Ladka Badnaam Hua Haseena Tere Liye tratto dalla colonna sonora del film pachistano
Mr. Charlie del 1992. In passato il duo Jatin-Lalit si era ispirato alla nota canzone
Can't take my eyes off you per
Haan Haan Yeh Pyaar Hai, dalla colonna sonora di
Dillagi (1999).
Munni Badnaam è attualmente nella lista dei venti brani più trasmessi dalle radio indiane, e alla distribuzione della pellicola era al numero uno nella chart delle superhit.
Articolo di Mumbai Mirror. (Aggiornamento del 10.10.10).
* Aggiornamento del 13.03.11:
Munni Badnaam è entrata nel Guinness dei primati. Al Melbourne Park, alla presenza dei giudici ufficiali del Guinness World Records, 1.235 persone hanno ballato senza fermarsi al ritmo della nota canzone, battendo il precedente record stabilito a Singapore (1.008 persone).
Articolo di Bollywood Hungama.
Video.
* La Zandu Pharmaceuticals aveva intimato ai produttori di
Dabangg di cancellare il riferimento all'antidolorifico Zandu Balm dal brano
Munni Badnaam, minacciando un'azione legale. Ma ora sembra che l'azienda preferisca utilizzare la canzone a scopo promozionale (!).
* Salman Khan era già stato in Norvegia un paio di anni fa per uno show musicale. Durante il suo recente soggiorno, una folla di indiani ha stazionato all'ingresso del Thon Hotel di Oslo. L'attore ad un certo punto è apparso sul balcone della sua camera per salutare i fan. Ma la folla non si è accontentata, ed ha continuato a chiamare il divo. Il direttore dell'albergo ha chiesto a Salman di porre fine agli schiamazzi notturni. Sallu ha quindi implorato i fan di disperdersi.
* Pare che a Purnia, in Bihar, davanti al cinema Roopbani, sala di seicento posti, si sia presentata una folla di milleduecento persone decise a vedere Dabangg.
* Segnaliamo la divertentissima
cronaca pubblicata da Joginder Tuteja di Bollywood Hungama. In onore di
Dabangg, il giornalista, dopo ben sette anni, ha rimesso piede in un glorioso vecchio cinema mono-sala, in compagnia degli amici storici e senza le mogli, per godersi il puro divertimento di assistere in modo davvero bollywoodiano alla proiezione di un film superbollywoodiano. E noi qui verdi dall'invidia!
*
Dabangg è stato proiettato ben due volte a Mannat, la residenza personale di
Shah Rukh Khan. Ovviamente non vi è stata nessuna comunicazione con Salman Khan: Shah Rukh si è rivolto alla casa di produzione partner di Arbaaz Khan, mentre Gauri Khan ha contattato Malaika Arora.
* La (ehm) scrittrice Shobhaa De (
Notti di Bollywood, da evitare assolutamente) non ha gradito
Dabangg: il 13 settembre ha pubblicato nel suo blog un
articolo non proprio morbido nei confronti del film. Il 4 ottobre Arbaaz Khan ha risposto per le rime dal suo profilo in
Twitter, supportato da numerosi messaggi di approvazione da parte dei fan di
Dabangg.
Articolo di Bollywood Hungama. (Aggiornamento del 06.10.10).
* La linea di gadget ispirata a Dabangg e composta da magliette, orologi e occhiali da sole è stata disegnata dalla società di Dino Morea, la Cool Maal.
* Lo staff del regista Vipul Shah ha dovuto cancellare i cuori dagli occhiali scuri di Akshay Kumar nella locandina ufficiale di Action Replayy perchè già presenti in quella di Dabangg.
* E' ancora presto per credere a queste voci, ma pare sia già in cantiere il progetto di un sequel, intitolato
Dabangg 2 o
Robin Hood Pandey, ambientato a Mumbai. E pare che la coppia Salman-Sonakshi interpreterà altri due film insieme: il sequel di
Dabangg e il remake hindi del blockbuster telugu
Kick. Pare che in
Dabangg 2 Sonu Sood interpreterà il fratello gemello di Cheddi Singh.
* Ultimamente a Bollywood è scoppiata la moda dei baffi: quest'anno abbiamo visto Ajay Devgan in
Raajneeti, Emraan Hashmi in
Once Upon a time in Mumbaai, Salman Khan in
Dabangg. E presto vedremo Vivek Oberoi in
Rakta Charitra e Shahid Kapoor in
Mausam. In passato ricordiamo Aamir Khan in
Mangal Pandey,
Shah Rukh Khan in
Paheli, Hrithik Roshan in
Jodhaa Akbar. I più famosi baffi di Bollywood rimangono però quelli di Anil Kapoor, che pare abbia osato presentarsi rasato solo sul set di
Salaam-E-Ishq.