Vi anticipo subito che Fighter non regge la seconda visione. Le sequenze aeree sono straordinarie, l'interpretazione di Anil Kapoor è molto credibile, la battaglia personale dell'eroina contro i pregiudizi sessisti è un argomento interessante, e Hrithik Roshan è da rapimento immediato con annessa fuga romantica verso destinazione ignota. Fighter è il lavoro più serio, almeno nelle intenzioni, di Siddharth Anand, regista nato con la commedia, passato poi ai film d'azione - per la cronaca: il suo prodotto migliore rimane la pellicola di debutto, Salaam Namaste. Ma la storia è noiosa, certo l'ambientazione non aiuta; e la pesantissima retorica antipachistana - pesantissima proprio, persino per i tempi che corrono - trasforma il film in un indigeribile pilone di cemento armato conficcato nello stomaco.
Verrebbe da chiedere al regista cos'abbia contro i pachistani perché Fighter trasuda rancore acido a fiotti. Se non ci si allontana in tempo dallo schermo, si rischia l'accecamento. Ai pachistani, in Fighter, non viene concessa la dignità di essere persone. Non hanno famiglie, non chiacchierano fra loro del più e del meno, non ridono mai (semmai sogghignano in modo sinistro), non cantano, non mangiano, non passeggiano, non cazzeggiano, non dormono, non leggono, non osservano tramonti, non si emozionano - figuriamoci commuoversi. Sono inumani, dallo sguardo perennemente torvo, dagli occhi bistrati, dalla vocalità da basso profondo (tipo brontolio vulcanico); vivono in tane buie e anguste, pensano solo a massacrare gli indiani. L'eroe negativo è ridicolo, con una cornea annegata nel sangue e una psicosi in fase acuta. Compatisco l'attore - cosa non si fa per pagare le rate dell'auto.
TRAMA
Un'organizzazione terroristica vicina ai servizi segreti pachistani progetta un attentato per colpire la base aeronautica indiana a Srinagar. Su suggerimento dei servizi segreti indiani, presso la stessa base viene organizzata una squadra speciale composta da provetti piloti ed elicotteristi. Seguono canti intorno ai falò, innamoramenti e scazzi, missioni, acrobazie, eccetera eccetera.
ASSOLUTAMENTE DA DIMENTICARE
* [Spoiler] Fra le molte cose, sceglierei l'imbarazzante combattimento finale fra Patty e Azhar, a partire dal blocco del piede a mezz'aria - Azhar educatamente attende che Patty reciti il suo invece di strappargli a morsi un orecchio. Del tutto deliranti, farneticanti le battute enunciate da Patty, e India Occupied Pakistan è il culmine dell'idiozia. A cui aggiungere il volo d'angelo verso l'elicottero. Niente. Non manca niente per lasciarmi allibita.
RECENSIONI
Film Companion:
'The action is good, but not good enough to distract from the film's political demons. (...) The narrative swag is compromised by the film's timing. Its sense of fiction is suspended between the writing of history and the rewriting of it. (...) The warmongering, too, keeps contradicting itself. The film insists that its battle is with nationless terrorists and not with the Pakistani people, but threats that use phrases like "India-occupied Pakistan" prove that the distinction is flimsy at best. (...) It is imperative that he [Azhar, l'eroe negativo] is bad enough for Patty [il protagonista] and his gang to justify their "victory is more important than rules" ways. It is also imperative that Azhar becomes a cultural surrogate for Pakistan-but-not-fully-Pakistan. (...) Siddharth Anand has a knack for composing action that treads the line between pulpy and cool. The pre-interval aerial jousts are nicely choreographed (...) but (...) a lot of the combat descends into chaos by the end. It's almost like the movie is trying to be unclear about the events it chooses to remodel. (...) Patty (...) often ends up trivializing the IAF [Indian Air Force] as well as the concept of patriotism. The screenplay aims to deify him so hard that it presents him as an entitled loose cannon who treats the Srinagar base like his backyard. The second half follows a suspended Patty around like a lovesick puppy, relegating the stand-off between two countries and the consequences of his actions to a footnote. His redemption arc is so crowded - he must win over Rocky [il suo superiore], Minni [la protagonista], India, a captive's wife, the audience, a cat (not really) - that the film simply lets him bulldoze his way back into the fold. (...) Deepika Padukone is fine in the 2.5 moments Minni is afforded - her role is almost invisible for a film that treats the supporting cast as token faces (the woman, the Good Muslim, the best friend, the goofy Sikh man). (...) Fighter doesn't allow humans or machines to shine because India is supposed to be its bombastic superstar. (...) When Patty thrashes up the baddie, his agility is not in focus because his sentences are'.
Rahul Desai, 25.01.24
Cinema Hindi: * ½
Punto di forza: la figaggine, quella sì disumana, di Hrithik Roshan. Le sequenze in volo.
Punto debole: i dialoghi e la nauseante retorica antipachistana e nazionalista, talmente nauseante da far impallidire d'invidia qualunque altra pellicola di propaganda.
SCHEDA DEL FILM
Cast:
* Hrithik Roshan - Patty (nome di battaglia), pilota aeronautico militare
* Deepika Padukone - Minni (nome di battaglia), elicotterista militare
* Anil Kapoor - Rocky (nome di battaglia), superiore di Patty e Minni
* Rishabh Sawhney - Azhar, capo dei terroristi
* Karan Singh Grover - Taj (nome di battaglia), collega di Patty
* Akshay Oberoi - Bash (nome di battaglia), collega di Patty
* Ashutosh Rana (cameo) - padre di Minni
Regia: Siddharth Anand
Sceneggiatura: Ramon Chibb. Preferisco ignorare i nomi di chi ha scritto i dialoghi.
Colonna sonora: Vishal-Shekhar. Commento musicale Sanchit/Ankit Balhara. Colonna sonora non brutta ma generica. I video dei brani Bekaar Dil e Ishq Jaisa Kuch sono stati girati in Italia.
Fotografia: Satchith Paulose
Montaggio: Aarif Sheikh. Direi un buon lavoro, considerando le numerose sequenze di combattimento in volo.
Anno: 2024
CURIOSITÀ
* Ad oggi, Fighter è il campione d'incassi hindi del 2024. Nella classifica dei film indiani del 2024, si posiziona al secondo posto. Meno male che siamo solo a maggio. Fonte Wikipedia.
* Ramon Chibb è un ex militare. Oltre a firmare la sceneggiatura di Fighter, è uno degli aiutoregisti, e regala anche un cameo nel ruolo del capo istruttore dell'accademia aeronautica.
* Riferimenti al cinema indiano: Uri: The Surgical Strike, Kareena Kapoor, Saif Ali Khan.
* Riferimenti all'Italia: nell'autunno 2023 la troupe era in Sardegna per girare i video dei brani Bekaar Dil e Ishq Jaisa Kuch. Per la lista delle location, articoli e fotografie, vedi Fighter: le riprese in Italia.
* Film che trattano lo stesso tema: Operation Valentine (telugu), Uri: The Surgical Strike (infinitamente migliore), Gunjan Saxena. The Kargil Girl (decisamente migliore), Tejas.
GOSSIP & VELENI
* Ad estirpare ogni mia gioia, sembra sia in progetto un secondo capitolo di Fighter. Son già qui a fissar l'abisso. Mi auguro che il regista s'interroghi seriamente sulle sue scelte di vita.
* [Spoiler]:
- comprendo bene la fascinazione nei confronti di Hrithik, ma che all'inizio rimangano tutti lì imbambolati a fissarlo in adorazione, anche meno. Se in War un episodio simile faceva sorridere, qui fa solo ridere (in senso negativo);
- cioè fate il verso ad una battuta di Uri: The Surgical Strike? Sul serio? Ma ascoltatevi i vostri, di dialoghi, che ce n'era di lavoro da fare;
- la poesia di Patty. Bah. Gravame irrespirabile;
- come si regge esattamente Patty fuori dall'elicottero in volo mentre tutto giulivo sventola la bandiera?
- la coreografia di Bekaar Dil, sequenza girata in Italia, proprio innestata alla cazzo nella narrazione;
- me li immagino, i dirigenti dei servizi segreti pachistani, balbettare impauriti al cospetto di un terrorista qualunque, come no;
- almeno la trita scenetta del pilota finto russo ce la potevano risparmiare. E invece no, infierire a 360 gradi su noi poveri spettatori. Accerchiati e abbattuti;
- ma quanta chiacchiera fra nemici mentre si pilotano quei bolidi volanti. In guerra come dal parrucchiere.
* Penso all'orrore delle guerre, e a quanto siamo scemi noi esseri umani, ma proprio scemi scemi scemi, talmente scemi che una civiltà aliena ci conquisterebbe in un paio di minuti, e talmente scemi che ce lo meriteremmo.