Dopo la tenera parentesi di Tahaan e alcuni titoli interessanti girati per l’industria malayali, Santosh Sivan calca nuovamente i passi di Asoka e propone un film storico - leggendario girato in una natura selvaggia, intrigante, imbevuto di sensualità e tradizioni. Musiche avvolgenti e gesta eroiche, Urumi non è solo una stravaganza in costume ma un’epopea moderna che accoglie un cast da urlo, una festa per gli occhi, un racconto che appassiona e non tradisce le aspettative riposte.
TRAMA
Dopo che gli uomini di Vasco de Gama hanno sterminato la sua comunità, Kelu (Prithviraj), l’unico sopravvissuto, cresce con la speranza che un giorno riuscirà a fermare l’avanzata portoghese. Gli anni passano il bambino diventa un uomo e si circonda di seguaci, a guidarlo nelle scelte la principessa guerriera Ayesha (Genelia de Souza) e l’amico d’infanzia Ali (Prabhu Deva). Ma la sua urumi, una lama d’oro tagliente, dovrà contrastare l’arrivo della polvere da sparo e delle armi da fuoco.
24 dicembre 1524. Vasco de Gama muore a Calicut, oggi Cochi, in circostanze misteriose, qui finisce la storia e inizia la leggenda. Racconti popolari si uniscono alla stravaganza artistica di Santosh Sivan, uno dei più apprezzati maestri delle fotografia cinematografica contemporanea, dall’incontro nasce un film d’avventura e gesta eroiche scandito da un’emozionante background score.
Rocce grigie, cascate, elefanti, le piogge monsoniche e la foresta tropicale, l’acqua, elemento onnipresente, come in Asoka accompagna una forte sensualità, gli amanti si guardano negli occhi attraverso il velo di una cascata, oggetti si rispecchiano su pavimenti bagnati, ombre, foschie, un'impalpabile nebbia, l’erba verdissima a ravvivare il cielo plumbeo. Le sensazioni filtrano, l’aroma dei granelli di pepe tra le mani di Vasco de Gama e delle dame di Lisbona, il frastuono dell’incontro scontro tra vecchie e nuove armi, l’oro splendente di Urumi e il fumo degli spari, il magnetismo negli sguardi della Sibilla, il fruscio delle vesti, i passi che affondano nel fango, l’espressività di Prabhu Deva che danza accarezzando la terra. La sovrapposizione di scene, paesaggi e brani disorienta.
La pellicola è eccentrica ma avvincente, nonostante i personaggi siano tanti ciascuno riesce a lasciare il segno e colpire l’attenzione a suo modo, vengono pensati diversi stili di muoversi e camminare, diverse espressioni e sfumature per ognuno. Kelu e Ali (Prtihviraj e Pradhu Deva) i due guerrieri amici nel bene e nel male, Thampuram (Amole Gupte ) il sovrano poco lungimirante, Ayesha (Genelia de Souza) la principessa ribelle, figura affascinante e mascolina che ricorda il personaggio di Kareena in Asoka, Balu (Nitya Menon) la nobildonna annoiata che vuole sedurre il timidissimo soldato, Bhanu (Ankur Khanna) il giovane principe senza morale e Makkom (Vidya Balan) la maga avvenente, il volto che svela l’oracolo.
Tutti i profili femminili sono molto attraenti e dinamici, guidati da un forte spirito d’iniziativa ma anche dalla passione fisica e dall'orgoglio, l’equazione è freschezza / malizia / mistero stanno a Genelia / Nitya / Vidya, l’abbinamento delle tre è scoppiettante, lodi anche alla costumista (Ekta Lakhan) che sceglie per loro un sensualissimo look tribale. Appena ventinove anni, una filmografia di sessanta titoli girati in meno di un decennio e una schiera di fan infervorati , Prithviraj Sukumaran continua a bruciare le tappe e cerca il trampolino di lancio per approdare anche alle altre cinematografie indiane (che la vetrina sia Urumi e il treno per Mumbai Aaiya prodotto da Anurag Kashyap?), il film gli appartiene e i suoi giochi di sguardi lasceranno, soprattutto il pubblico femminile, senza fiato. Prabhu Deva è l’ingrediente che fa la differenza, a lui sono affidate le scene più divertenti ma anche le più drammatiche, le sue movenze nella danza-racconto "Thelu Thele" incantano, la verve nel fronteggiare le attenzioni maliziose di Bala scatenerà tenerezza e sorrisi.
Il film si propone come qualcosa di alternativo e ben si presta ad essere tradotto in più lingue per approdare in nuovi mercati, tuttavia, alcuni difetti lo trattengono dal divenire perfetto, le immagini della lotta a volte sono piacevolmente irreali, altre piuttosto posticce, non mancano neanche gli eccessi, Prithviraj e Genelia tagliano gole seguendo un’articolata coreografia, pugnali volano nell’aria dotati di vita propria, i conquistadores subiscono una ridicolizzazione esasperata e assistiamo a scambi epistolari a base di orecchie e falangi. Ma se alcune sfumature lo penalizzano, la colonna sonora, stranamente arricchita da sonorità celtiche ("Aaro Ni Aaro"), violini e ritmi più moderni, rialza di netto l’indice di gradimento, livellando le piccole imperfezioni.
Il mio giudizio sul film : **** 4/5
ANNO : 2011
LINGUA : Malayalam
Regia : Santosh Sivan
CAST:
Prithviraj Sukumaran ……………. Krishnadas / Kelu
Genelia D’Souza ………………………… Ayesha
Prabhu Deva ……………………….. Tansi / Ali
Nitya Menon ……………………. Bala
Arya …………………………. Kothuval
Vidya Balan ………………… Makkom
Amol Gupte …………… Thampuran
Jagathy Sreekumar ……………. Kurup
Robin Prat ………….. Vasco De Gama
Tabu …………….. apparizione speciale in “Aaranne Aaranne”
COLONNA SONORA : Deepak Dev
PLAYBACK SINGERS: Prithviraj, Job Kurian, Rita, KJ Yesudas, Swetha Mohan, Manjari Babu,Guru Kiran, Shaan Rehman, KR Renji, Reshmi Sathish, Mili.
SITO UFFICIALE DEL FILM Urumithemovie.com Il cast, le foto, i trailer e la rotta di Vasco De Gama
QUALCOS’ALTRO:
Urumi è una spada flessibile che se affilata può essere mortale in un solo contatto anche se il suo scopo è principalmente difensivo, nasce ciò per scoraggiare l’avvicinamento del nemico ed è una delle armi presenti nel Kalaripayattu, la più antica arte marziale indiana, originaria del Kerala.
L’affondamento del Miri, avvenuto al largo di Calicut nel 1502, è l’evento storicamente documentabile che ha ispirato l’episodio con cui si apre il film.
I Zamorins, regni feudali del Kerala in potere dal XXII° al XVII° secolo furono i maggiori oppositori all’avanzata indiana di Vasco De Gama
Il film, prodotto dal regista Santosh Sivan e dall’attore protagonista Prithviraj, è stato incluso nella programmazione del Mumbai Film Festival nella sezione Indian Frames, al Busan International Film Festival nella sezione A Window on Asian Cinema. Maggiori approfondimenti nei testi del blog dedicati alla rassegna. Mumbai FF 2011, Busan IFF 2011
Amole Gupte che interpreta il ruolo di Thampuran nel film, è il famoso scriptwriter di Taare Zameen Par e regista di Stanley ka Dabba.
Qualcosa in più su Genelia D'Souza, Tabu, Arya, Nitya Menon e Prabhu Deva in I VOLTI FEMMINILI DEL CINEMA TELEGU, I VOLTI MASCHILI DEL CINEMA TAMIL e I VOLTI FEMMINILI DEL CINEMA MALAYALAM
Amole Gupte che interpreta il ruolo di Thampuran nel film, è il famoso scriptwriter di Taare Zameen Par e regista di Stanley ka Dabba.
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